« Norme nelle relazioni internazionali » : différence entre les versions

De Baripedia
Aucun résumé des modifications
 
(14 versions intermédiaires par le même utilisateur non affichées)
Ligne 1 : Ligne 1 :
{{Infobox Lecture
{{Infobox Lecture
  | image = La tentation de saint antoine.png
  | image =  
  | image_caption =  
  | image_caption =  
  | faculté = [[Faculté des sciences de la société]]
  | faculté = [[Faculté des sciences de la société]]
Ligne 38 : Ligne 38 :
| en = Norms in international relations
| en = Norms in international relations
| fr = Normes
| fr = Normes
}}


= Temi e concetti chiave =
=Temi e concetti chiave=


== Perché studiare gli standard?
==Perché studiare gli standard?==
Mentre dobbiamo riflettere sulla necessità di sapere perché esiste un particolare tipo di approccio raccomandato, questi approcci cercano di capire perché gli attori agiscono in determinate condizioni e cosa influenzerà gli stati ad agire. Un buon modo di affrontare la teoria delle relazioni internazionali e come queste teorie sono organizzate tra loro è che spesso c'è una logica implicita di azione.  
Mentre dobbiamo riflettere sulla necessità di sapere perché esiste un particolare tipo di approccio raccomandato, questi approcci cercano di capire perché gli attori agiscono in determinate condizioni e cosa influenzerà gli stati ad agire. Un buon modo di affrontare la teoria delle relazioni internazionali e come queste teorie sono organizzate tra loro è che spesso c'è una logica implicita di azione.  


Ligne 48 : Ligne 49 :
Nel 2002 in ''Public-Private Partnerships : Effective and Legitimate Tools of International Governance ?'', Risse si chiede quali siano le logiche di azione con cui possiamo spiegare e interpretare le azioni degli agenti. Risse identifica due logiche di azione più un'altra che ne segue:  
Nel 2002 in ''Public-Private Partnerships : Effective and Legitimate Tools of International Governance ?'', Risse si chiede quali siano le logiche di azione con cui possiamo spiegare e interpretare le azioni degli agenti. Risse identifica due logiche di azione più un'altra che ne segue:  


*'''logique des conséquences''' : c’est une logique de type de choix rationnel.
*'''logica delle conseguenze''': è una logica di tipo di scelta razionale.
*'''logique de l’adéquation''' : des acteurs ne vont pas nécessairement agir en fonction de leurs intérêts pris de façon conséquentialiste, c’est-à-dire quels sont les intérêts nationaux. La logique de l’adéquation pose que des fois, des acteurs vont agir à « l’encontre de leurs intérêts », car ils agissent en fonction de leur identité. Les préférences de ces acteurs sont le reflet non pas d’un choix rationnel, mais simplement en se disant « je suis tel ou un tel donc ma préférence est celle-ci ». Cette logique permet d’analyser des comportements et des décisions liées à l’identité nationale.
*'''logica dell'adeguatezza''': gli attori non agiranno necessariamente secondo i loro interessi presi in modo consequenzialista, cioè quali sono gli interessi nazionali. La logica dell'adeguatezza presuppone che a volte gli attori agiscano "contro i loro interessi", perché agiscono secondo la loro identità. Le preferenze di questi attori non riflettono una scelta razionale, ma semplicemente dicendo "Sono tale e quale e quindi la mia preferenza è questa". Questa logica permette di analizzare i comportamenti e le decisioni relative all'identità nazionale.
*'''logique de l’argument''' : une fois entré dans la logique des identités, la logique des arguments et de dire que comme nous sommes dans une interaction sociale, ce que fait l’autre va peut être avoir un impact sur qui nous sommes.  
*'''logica dell'argomento''': una volta entrati nella logica delle identità, la logica degli argomenti e dicendo che, essendo in un'interazione sociale, ciò che l'altro fa può avere un impatto su chi siamo.


Ainsi, il est possible de distinguer des facteurs idéels et des facteurs matériels. Les facteurs matériels sont liés à la matérialité du monde comme la nature humaine, les ressources naturelles, la géographie, les forces de production, mais aussi les forces de destruction. Les facteurs idéels ne sont pas liés aux facteurs matériels, mais à des normes, ce sont des règles, des institutions comme la souveraineté qui est une série de normes et règles devenues l’idée de souveraineté, des identités et des pratiques.  
In questo modo è possibile distinguere tra fattori ideali e fattori materiali. I fattori materiali sono legati alla materialità del mondo, come la natura umana, le risorse naturali, la geografia, le forze della produzione, ma anche le forze della distruzione. I fattori ideali non sono legati a fattori materiali, ma a norme, regole, istituzioni come la sovranità, che è un insieme di norme e regole che sono diventate l'idea di sovranità, identità e pratiche.  


=== La logique conséquentialiste ===
===La logica consequenzialista===
Les actions des agents sont le reflet d’un choix rationnel parmi une variété de possibilités, cette logique relève donc d’une rationalité instrumentale. Nous sommes dans le domaine de la rationalité, mais le problème est de savoir qu’on entend par « rationalité ». Cette dimension est souvent identifiée par la tradition réaliste et libérale. Il faut comprendre cette idée de choix rationnel par rapport à une multiplicité d’options. Lors de la crise de Cuba, les américains ont une gamme d’options avec des coûts et des conséquences différentes, mais le choix va être fait dans une logique d’un objectif défini par une politique. L’erreur fondamentale des États-Unis en Irak a été l’incapacité de comprendre que le pays ne voulait pas d’une présence américaine et que leurs ressources n’étaient pas en adéquation avec l’ampleur de l’action.
Le azioni degli agenti riflettono una scelta razionale tra una varietà di possibilità, quindi questa logica si basa sulla razionalità strumentale. Siamo nel regno della razionalità, ma il problema è sapere cosa intendiamo per razionalità. Questa dimensione è spesso identificata dalla tradizione realista e liberale. Dobbiamo comprendere questa idea di scelta razionale in relazione a una molteplicità di opzioni. Durante la crisi cubana, gli americani hanno una serie di opzioni con costi e conseguenze diverse, ma la scelta sarà fatta in una logica di un obiettivo definito da una politica. L'errore fondamentale degli Stati Uniti in Iraq è stato l'incapacità di comprendere che il Paese non voleva una presenza statunitense e che le sue risorse non erano commisurate alla portata dell'azione.


Avec le dilemme du prisonnier ont des dans une rationalité où les agents réfléchissent aux conséquences de leur action vis-à-vis de l’action des autres. C’est la capacité d’agir d’une façon à satisfaire leur intérêt, mais en prenant les actions des autres en compte.  
Con il dilemma del prigioniero hanno alcuni in una razionalità in cui gli agenti riflettono sulle conseguenze della loro azione rispetto all'azione degli altri. È la capacità di agire in modo da soddisfare il loro interesse, ma tenendo conto delle azioni degli altri.


=== La logique de l’adéquation ===
===La logica dell'adeguatezza===
On ne parle pas d’irrationalité, mais que la façon dont les acteurs agissent peut être nourrie de différentes formes de rationalités. Cela signifie qu’on regarde le monde d’une façon différente que purement instrumentale. Les actions des agents sont le reflet de l’adéquation que les agents perçoivent entre leurs actions et des normes, des identités sociales, des règles. Cette logique relève donc d’une rationalité normative.  
Non stiamo parlando di irrazionalità, ma del fatto che il modo in cui gli attori agiscono può essere alimentato da diverse forme di razionalità. Questo significa che guardiamo al mondo in modo diverso da quello puramente strumentale. Le azioni degli agenti riflettono l'adeguatezza che gli agenti percepiscono tra le loro azioni e norme, identità sociali, regole. Questa logica fa quindi parte di una razionalità normativa.  


Au sortir de la Première guerre mondiale, il y a eu une réaction forte de la part des combattants, des populations et des gouvernements sur l’utilisation des armes chimiques. Il y a une dimension de comment faire la guerre créant une certaine identité de qu’est-ce qu’un État civilisé.  
Alla fine della prima guerra mondiale, ci fu una forte reazione da parte dei combattenti, delle popolazioni e dei governi all'uso delle armi chimiche. C'è una dimensione di come fare la guerra che crea una certa identità di ciò che è uno Stato civile.


[[Fichier:Ri2 strangelove bombardier.png|200px|thumb|right]]
Perché gli Stati si atterranno agli standard di non utilizzo di armi chimiche e biologiche? Le armi chimiche sono facili da produrre, ma con un'efficacia casuale, ma sono state poco usate nella seconda guerra mondiale sul fronte orientale perché hanno una certa identità di chi sono.


Pourquoi des États vont respecter des normes de non-utilisation des armes chimiques et biologiques ? Les armes chimiques sont faciles à produire, mais avec une efficacité aléatoire, mais furent peu utilisées dans le cadre de la Deuxième guerre mondiale sur le front de l’Est, c’est parce que ces acteurs ont une certaine identité de qui ils sont.
<youtube>HgyjlqhiTV8</youtube>


<youtube>HgyjlqhiTV8</youtube>
Se i bombardieri americani attaccano gli Stati Uniti, due logiche d'azione sono in tensione: o ci saranno 20 milioni di morti o 150 milioni. Nel realismo classico, per Morgenthau, quando si è un agente politico, si fanno cose cattive perché bisogna farle, ma bisogna scegliere la soluzione che provoca meno danni. La migliore soluzione morale è quella di evitare il peggio, ma di causare danni.


Si des bombardiers américains attaquent les États-Unis deux logiques d’actions sont en tensions soit il y a aura 20 millions de personnes mortes soit 150 millions. Dans le réalisme classique, pour Morgenthau, lorsqu’on est un agent politique, on va faire de choses mal parce qu’il faut le faire, toutefois il faut choisir la solution qui cause le moins de mal. La solution morale la meilleure est d’éviter le pire, mais de causer du tort.
==Cos'è una norma?==
Per Finnemore in ''Constructing Norms of International Intervention'', una norma è una "aspettativa condivisa di un comportamento appropriato da parte di una comunità di agenti". Questo spiega la modifica degli interessi e delle preferenze dello Stato e la sua azione quando una spiegazione razionalista non lo permette. Una norma c'è perché anche quando c'è una violazione di tale norma, vi si fa riferimento.  


== Qu'est-ce qu'une norme ? ==
Una preferenza è il riflesso di un interesse che è il riflesso di un'identità. Se vogliamo capire un interesse, dobbiamo capire come uno Stato vede se stesso. L'India di Nehru è uno Stato che vuole cambiare le forme di oppressione nel mondo, ed è per questo che ha sostenuto l'emancipazione coloniale.
Pour Finnemore dans ''Constructing Norms of International Intervention'', une norme est une « attente partagée par une communauté d'agents relative à un comportement adéquat ». Cela explique la modification des intérêts et des préférences de l'État et de son action lorsqu’une explication rationaliste ne le permet pas. Une norme est là parce que même lorsqu’il y a une violation de cette norme, on s’y réfère.  


Une préférence est le reflet d’un intérêt qui est le reflet d’une identité. Si on veut comprendre un intérêt, il faut comprendre comment un État se conçoit. L’Inde de Nehru est un État qui veut changer les formes d’oppressions dans le monde c’est pourquoi il a soutenu l’émancipation coloniale.  
Alla base c'è l'idea della formazione, del mantenimento e della trasformazione delle identità collettive, basata sul principio che un'identità è sempre il prodotto di una relazione con un'altra. Le interazioni internazionali possono avere un effetto sul modo in cui ci si concepisce internamente.[[Fichier:Ri2 iso.png|200px|cadre|droite]]


En filigrane, il y a l’idée de la formation, du maintien et de la transformation des identités collectives partant du principe qu’une identité est toujours le produit d’un rapport à un autre. Les interactions internationales peuvent avoir un effet sur la manière dont on se conçoit en interne.  
Da un punto di vista critico, uno standard è quello di standardizzare e creare uno standard che renda "anormale" chi non partecipa. Ciò apre la questione di chi beneficia della norma e crea una forma di normalità e di criteri normativi. Nel contesto del Giappone nella guerra russo-giapponese, la normalità è stata la norma per le grandi potenze occidentali. Per essere un potere, bisognava rispettare certe regole ed essere civili.


[[Fichier:Ri2 iso.png|200px|cadre|droite]]
Ci sono diversi tipi di norme:


D’un point de vue critique, une norme c’est normaliser et créer un standard qui rendra « anormal » ceux qui n’y participent pas. Cela ouvre la question d’à qui profite la norme et de créer une forme de normalité et des critères normatifs. Dans le cadre du Japon dans la guerre russo-japonaise, la normalité était les grandes puissances occidentales qui posaient la norme. Pour être une puissance, il fallait respecter certaines règles et être civilisé.
*'''normativo''': ad esempio, l'OMC emana norme che regolano il comportamento.
*'''costitutiva''': una norma può far emergere un'identità. In Europa non si può pensare allo Stato moderno senza pensare all'idea di sovranità. Si può capire l'emergere di un'entità specifica solo se si comprende che certe norme danno la possibilità di farlo.
*'''Valutativo/prescritivo''': cosa dovremmo fare? Si riferisce a una dimensione morale ed etica.


Il existe différents types de normes :
Quando parliamo di standard, parliamo di cose diverse. Questi tre tipi di norme sono vincoli normativi sui comportamenti, forme di legittimazione dell'azione come, ad esempio, la guerra giusta, e forme di autorità con il concetto di "buon governo", che è una questione da sviluppare da parte di alcuni Stati che stabiliscono uno standard di governance.
*'''régulatrices''' : par exemple, l’OMC édite des normes qui régulent les comportements.  
*'''constitutives''' : une norme peut donner lieu à l’émergence d’une identité. En Europe, on ne peut penser l’État moderne sans penser à l’idée de souveraineté. On ne peut comprendre l’émergence d’une entité spécifique que si on comprend que certaines normes donnent la possibilité de le faire.
*'''évaluatives/prescriptives''' : que doit-on faire/devrait-on faire ? cela renvoie à une dimension morale et éthique.


Lorsqu’on parle de normes, on parle de choses différentes. Ces trois types de normes sont des contraintes normatives sur le comportement, des formes de légitimation de l’action comme, par exemple, la guerre juste ainsi que des formes d’autorité avec le concept de « bonne gouvernance » relevant d’un développement par certains États qui mettent en place un standard de gouvernance.
==La tradizione costruttivista nelle relazioni internazionali==
Una delle essenze del costruttivismo è la dimensione intersoggettiva. Il costruttivismo non è legato a una tradizione di filosofia politica come lo sono le tradizioni realista, liberale o critica, ma è una prospettiva ontologica di come concepiamo il mondo e una prospettiva epistemologica di come ci avviciniamo al mondo informando il modo in cui dovremmo studiare le relazioni internazionali.


== La tradition constructiviste en Relations Internationales ==
Barkin nel suo articolo The Tragedy of Realism: Morality, Power, and IR Theory<ref>Barkin, J. Samuel. "The Tragedy of Realism: Morality, Power, and IR Theory." International Studies Review 6.3 (2004): 508-09. </ref>, giustificherà il costruttivismo con il realismo, perché ciò non significa che il costruttivismo non abbia posizioni più specifiche rispetto al mondo che ci circonda. Per Barkin il mondo non è realistico in quanto tale, ma attraverso le logiche che deve affrontare, il risultato sarà che il realismo ci permette di capire questo mondo, ma il costruttivismo presuppone ciò che potrebbe essere diverso.[[Image:Destruction of Leviathan.png|thumb|Il "Leviatano" - il simbolo dello stato moderno secondo Hobbes, qui dopo un'incisione di Gustave Doré (1865) - agli occhi di Schmitt, annientato dal pluralismo e dai poteri indiretti.]]
Une des essences du constructivisme est la dimension intersubjective. Le constructivisme n'est pas rattaché à une tradition de philosophie politique comme le sont les traditions réaliste, libérale ou critique, c’est une perspective ontologie de comment conçoit-on monde et une perspective épistémologique de comment approcher le monde informant la façon par laquelle nous devrions étudier les relations internationales.


Barkin dans son article The Tragedy of Realism: Morality, Power, and IR Theory<ref>Barkin, J. Samuel. "The Tragedy of Realism: Morality, Power, and IR Theory." International Studies Review 6.3 (2004): 508-09. </ref>, va justifier le constructivisme par le réalisme, car cela ne signifie pas que le constructivisme n’a pas de positions plus spécifiques par rapport au monde qui nous entoure. Pour Barkin le monde n’est pas réaliste en tant que tel, mais à travers les logiques dont il doit faire face, la résultante va faire que le réalisme permet de comprendre ce monde, mais le constructivisme présuppose de ce qui pourrait être différent.
Per Adler, che è uno dei costruttivisti più influenti, in''Seizing the Middle Ground : Constructivism in World Politics''<ref>Adler, E. "Seizing the Middle Ground:: Constructivism in World Politics." European Journal of International Relations 3.3 (1997): 319-63.</ref>, è una "teoria sociale su cui si basano le teorie costruttiviste della politica internazionale - per esempio, sulla guerra, la cooperazione e la comunità internazionale". Persone come Fillemore e Sikking hanno una visione liberale del mondo.


[[Image:Destruction of Leviathan.png|thumb|Le „Leviathan“ – Le symbole de l'État moderne d'après Hobbes, ici d'après une gravure de Gustave Doré (1865) – aux yeux de Schmitt, anéanti par le pluralisme et les puissances indirectes.]]
In ''Anarchy is what States Make of it: The Social Construction of Power Politics''<ref>Wendt, Alexander. "Anarchy Is What States Make of It: The Social Construction of Power Politics." International Organization 46.02 (1992): 391. </ref>, Wendt s’interroge sur l'anarchie pour qui la logique de l'anarchie n'est pas une constante, elle est le fruit d'un contexte normatif, lui-même le reflet des pratiques des États. Pour comprendre comment les États conçoivent leurs actions, il faut comprendre que les États sont en interactions.


Pour Adler qui est l’un des constructivistes les plus influents, dans ''Seizing the Middle Ground : Constructivism in World Politics''<ref>Adler, E. "Seizing the Middle Ground:: Constructivism in World Politics." European Journal of International Relations 3.3 (1997): 319-63.</ref>, il s'agit d'une « théorie sociale sur laquelle se basent les théories constructivistes de la politique internationale – par exemple, sur la guerre, la coopération et la communauté internationale ». Des gens comme Fillemore et Sikking ont une vision libérale du monde.
In relazione all'interazione simbolica, Wendt parlerà di tre forme archetipiche di anarchia:


Dans Anarchy is what ''States Make of it: The Social Construction of Power Politics''<ref>Wendt, Alexander. "Anarchy Is What States Make of It: The Social Construction of Power Politics." International Organization 46.02 (1992): 391. </ref>, Wendt s’interroge sur l'anarchie pour qui la logique de l'anarchie n'est pas une constante, elle est le fruit d'un contexte normatif, lui-même le reflet des pratiques des États. Pour comprendre comment les États conçoivent leurs actions, il faut comprendre que les États sont en interactions.
*'''anarchia hobbesiana''': l'assenza del leviatano creerà una situazione di potenziale conflitto e non ci si può fidare di altri nelle sue interazioni. L'altro è un pericolo assoluto.
*'''Anarchia lockéana''': invece di essere nemici nelle interazioni, gli attori sono rivali. L'uno non cerca semplicemente di distruggere l'altro.
*'''Anarchia kantiana''': è una situazione in cui è difficile pensare che Francia e Germania entreranno in guerra, ma è comunque una situazione di anarchia.


En rapport avec l’interaction symbolique, Wendt va parler de trois formes archétypiques d'anarchie :
Queste forme archetipiche possono coesistere all'interno dello stesso sistema internazionale. Per i costruttivisti, il tipo di anarchia dipenderà dalle forme di interazione tra gli stati, soprattutto perché questa situazione è in evoluzione.
*'''anarchie hobbesienne''' : l’absence de Léviathan va créer une situation de conflit potentiel et on ne peut pas faire confiance aux autres dans ses interactions. L’autre est un danger absolu.
*'''anarchie lockéenne''' : au lieu d’être des ennemis dans les interactions, les acteurs sont des rivaux. On ne va pas simplement chercher à détruire l’autre.
*'''anarchie kantienne''' : c’est une situation où il est difficile de penser que la France et l’Allemagne vont entrer en guerre, mais c’est toujours une situation d’anarchie.


Ces formes archétypiques peuvent coexister au sein du même système international. Pour les constructivistes, le type d’anarchie va dépendre des formes d’interactions entre les États d’autant plus que cette situation est évolutive.
==La costituzione del significato e della realtà sociale==
In Guzzini dans ''A Reconstruction of Constructivism in International Relations'', il costruttivismo si concentra sulla "costruzione sociale del significato (compresa la conoscenza) e sulla costruzione della realtà sociale". Per Adler, "il Costruttivismo è una prospettiva in cui il modo in cui il mondo materiale si forma e viene plasmato dalle azioni e dalle interazioni umane dipende dalle dinamiche normative e dalle interpretazioni epistemiche di quel mondo materiale.


== La constitution du sens et de la réalité sociale ==
L'aspetto più fondamentale delle relazioni internazionali è la natura e la struttura della distribuzione delle idee o della conoscenza. Le identità, le norme, le regole, le istituzioni riflettono la natura o la struttura di questa distribuzione. Gli effetti dei fattori materiali sono "secondari" nel senso che assumono il loro significato solo in relazione agli attori sociali.
Pour Guzzini dans ''A Reconstruction of Constructivism in International Relations'', le constructivisme se focalise sur la {{citation|construction sociale du sens (y compris de la connaissance), et [sur] la construction de la réalité sociale}}. Pour Adler, {{citation|Le constructivisme est une perspective pour laquelle la manière par laquelle le monde matériel façonne et est façonné par les actions et interactions humaines dépend des dynamiques normatives et des interprétations épistémiques de ce monde matériel}}.


L’aspect le plus fondamental des relations internationales est la nature et la structure de la distribution des idées ou de la connaissance. Les identités, les normes, les règles, les institutions sont les reflets de la nature ou de la structure de cette distribution. Les effets des facteurs matériels sont « secondaires » dans la mesure où ces derniers ne prennent leur signification qu'en fonction des acteurs sociaux.
==Principali questioni concettuali==


== Les enjeux conceptuels clef ==
===Il mondo materiale===
Il mondo materiale non ha senso in sé e per sé stesso, la materialità dà senso. Come oggetto di conoscenza, il mondo materiale non è indipendente dalle nostre interpretazioni e dall'uso del linguaggio. Non si tratta di prospettive soggettive sul mondo materiale e sociale. La Russia può percepire se stessa come una grande potenza, ma può esserlo solo se gli altri la percepiscono come intersoggettiva.


=== Le monde matériel ===
Non c'è una perfetta correlazione tra gli oggetti della nostra conoscenza e questi oggetti "nella realtà", c'è una mediatizzazione del linguaggio. Tutti i fatti sono, in fine, sociali e tutti i fatti sociali risultano dalle interazioni tra gli attori e le strutture nella loro reciproca costituzione.
Le monde matériel n'a pas de sens en soi et pour soi, la matérialité donne un sens. En tant qu'objet de connaissance, le monde matériel n'est pas indépendant de nos interprétations et de notre emploi du langage. Ce ne sont pas des perspectives subjectives sur le monde matériel et social. La Russie peut se percevoir comme une grande puissance, mais elle ne peut l’être que si les autres la perçoivent ainsi relevant d’une intersubjectivité.


Il n'y a pas de corrélation parfaite entre les objets de notre connaissance et ces objets « dans la réalité », il y a une médiatisation du langage. Tous les faits sont, in fine, sociaux et tous les faits sociaux résultent des interactions entre acteurs et structures dans leur constitution mutuelle.
Il mondo sociale è il risultato delle pratiche e della comprensione degli attori e quindi il mondo sociale è :


Le monde social est la résultante des pratiques et des compréhensions des acteurs et donc le monde social est :
*dinamico.
*dynamique.
*contingente: produzione di una dimensione normativa.
*contingent : production d’une dimension normative.
*ideale oltre che materiale.
*idéel tout autant que matériel.


La construction sociale de la connaissance et la construction de la réalité sociale relèvent d’une importance des normes, des identités et des institutions. Pour comprendre les mécanismes par lesquels certaines structures émergent en relations internationales, le constructivisme est plus adapté avec un attachement à la « science ». Dans ''Constructing a New Orthodoxy? Wendt’s ‘Social Theory of International Politics’ and the Constructivist Challenge'', Kratochwil a fait une critique du constructivisme amenant une nouvelle orthodoxie qui est une sophistication pas nécessairement différente des libéraux et réalistes posant la question d’un stato-centrisme et des relations de pouvoir.
La costruzione sociale della conoscenza e la costruzione della realtà sociale riguardano l'importanza delle norme, delle identità e delle istituzioni. Per comprendere i meccanismi con cui alcune strutture emergono nelle relazioni internazionali, il costruttivismo si adatta meglio con l'attaccamento alla "scienza". In ''Constructing a New Orthodoxy? Wendt’s ‘Social Theory of International Politics’ and the Constructivist Challenge'', Kratochwil ha fatto una critica al costruttivismo che ha portato a una nuova ortodossia che è una sofisticazione non necessariamente diversa da quella dei liberali e dei realisti che si pongono la questione dello stato-centrismo e dei rapporti di potere.


= Regards critiques =  
=Approfondimenti critici=  
Un certain nombre d’auteurs comme Barnett, Sikkink, Price, Finnemore ont une position centrale dans le milieu universitaire américain. Ils viennent tous de l’université du Minnesota avec le même directeur de thèse, le professeur Raymond Duvall. Ces auteurs ont une vision libérale des relations internationales. Le constructivisme n’est pas un paradigme, mais l’idée que le monde social est construit. Il faut analyser le discours constructiviste.
Alcuni autori come Barnett, Sikkink, Price, Finnemore hanno una posizione centrale nel mondo accademico americano. Provengono tutti dall'Università del Minnesota con lo stesso relatore della tesi, il professor Raymond Duvall. Questi autori hanno una visione liberale delle relazioni internazionali. Il costruttivismo non è un paradigma, ma l'idea che il mondo sociale è costruito. Il discorso costruttivista deve essere analizzato.


== Rappel ==
==Promemoria==
L’importance des structures normatives met en exergue que les normes ont une influence sur la manière dont on se comporte et ont un rôle sur les identités dans la constitution des intérêts ainsi que des actions des acteurs. La constitution mutuelle des agents et des structures nous interroge sur où se situe le pouvoir.
L'importanza delle strutture normative sottolinea che le norme influenzano il modo in cui ci comportiamo e hanno un ruolo sulle identità nella costituzione degli interessi e nelle azioni degli attori. La costituzione reciproca di agenti e strutture ci interroga su dove si trova il potere.


== La « cycle de vie » des normes ==
==Il "ciclo di vita" delle norme==


[[Fichier:Ri2 cycle de vie des normes.png|300px|thumb|droite]]
[[Fichier:Ri2 cycle de vie des normes.png|300px|thumb|droite]]


Dans ''The state and internationals relations'', Hobson cherche à montrer comment cette constitution détermine les préférences et les intérêts des États arrivent. C’est une optique un peu naturaliste, les acteurs agissent selon des structures normatives inconscientes qui sont le reflet de ses actions. Les intérêts des États sont les reflets de la dynamique de coconstitution justifie l’idée de l’adéquation, c’est-à-dire que certains éléments et certains faits ne peuvent être interprétés selon la logique de conséquence. Dans certaines circonstances, elle n’est pas suffisante pour comprendre ou expliquer un certain nombre d’éléments.
In ''The state and internationals relations'', Hobson cerca di mostrare come questa costituzione determina l'arrivo delle preferenze e degli interessi degli Stati. È una visione un po' naturalistica, gli attori agiscono secondo strutture normative inconsce che riflettono le sue azioni. Gli interessi degli Stati sono il riflesso delle dinamiche della co-costituzione giustifica l'idea di adeguatezza, cioè alcuni elementi e fatti non possono essere interpretati secondo la logica della conseguenza. In determinate circostanze, non è sufficiente comprendere o spiegare una serie di elementi.


Avec l’approche constructiviste, on entre dans l’idée de société internationale. Il y a un glissement, on est dans un système où il y a la structure des agents à l’idée où ils forment une société. Un système est une structure avec un système de feedbacks. Ce processus naturel nous amène à la société où il y a quelque chose de qualitatif, mais c’est surtout un lieu d’obligation et de coopération renvoyant à l’idée de hiérarchie.
Con l'approccio costruttivista si entra nell'idea di una società internazionale. C'è un cambiamento, siamo in un sistema dove c'è la struttura degli agenti all'idea che essi formano una società. Un sistema è una struttura con un sistema di feedback. Questo processo naturale ci porta a una società dove c'è qualcosa di qualitativo, ma è soprattutto un luogo di obbligo e di cooperazione, facendo riferimento all'idea di gerarchia.[[Fichier:Ri2 cycle de vie des normes2.png|300px|thumb|droite]]
 
[[Fichier:Ri2 cycle de vie des normes2.png|300px|thumb|droite]]
   
   
Où sont les entrepreneurs de normes ? Comment passe-t-on d’une norme internationale a une norme interne, à quel moment arrive-t-on au « tipping point » ? L’internationalisation est comment une norme adoptée au niveau international arrivant à être internalisé dans le domestique. Une norme internationale pour les constructivistes a aussi une influence sur les pays qui ne sont pas à la source de cette norme.
Dove sono gli appaltatori degli standard? Come si passa da uno standard internazionale a uno standard interno, quando si raggiunge il punto di svolta? L'internazionalizzazione è il modo in cui uno standard adottato a livello internazionale viene internalizzato in ambito nazionale. Uno standard internazionale per i costruttivisti ha anche un'influenza sui paesi che non sono la fonte di tale standard.


[[Fichier:Ri2 cycle de vie des normes3.png|300px|thumb|center]]
[[Fichier:Ri2 cycle de vie des normes3.png|300px|thumb|center]]


Quels sont ces différents acteurs ? En termes d’acteurs, les entrepreneurs de normes sont des acteurs individuels, mais qui peuvent avoir une plateforme, ce n’est pas nécessairement un État qui va être à l’origine de la norme. La logique de cascade est le fait de la capacité à convaincre que cette norme est bonne et d’arriver à la diffuser. L’internalisation est l’institutionnalisation de la norme.
Chi sono questi diversi attori? In termini di attori, gli imprenditori degli standard sono attori individuali, ma che possono avere una piattaforma, non è necessariamente uno stato che sarà all'origine dello standard. La logica a cascata è il fatto di poter convincere che lo standard è buono e di poterlo diffondere. L'internalizzazione è l'istituzionalizzazione della norma.
 
Le motivazioni sono ciò che porta questi diversi attori ad agire nel rispetto di questa norma. Per gli imprenditori della norma c'è altruismo, empatia e impegno ideale - un impegno libero non è definito da chi e in quale contesto la norma viene prodotta. Le motivazioni che portano gli attori a diffondere lo standard sono la legittimità, la reputazione e la stima, la capacità di diffondere lo standard non è una capacità di potere. L'internazionalizzazione è il processo naturale di ricerca della conformità allo standard.
 
I meccanismi sono persuasivi. La diffusione è un processo di socializzazione, di istituzionalizzazione e di dimostrazione.
 
Nelle dinamiche delle norme internazionali e nel cambiamento politico, Finnemore e Sikkink si chiedono cosa conta in una norma:


Les motifs sont qu’est-ce qui amène ces différents acteurs à agir vis-à-vis de cette norme. Pour les entrepreneurs de norme il y a l’altruisme, l’empathie et l’engagement idéel c’est un engagement libre est non pas définit par qui et dans quel contexte est produit la norme. Les motifs qui mènent les acteurs à diffuser la norme relèvent de la légitimité, de la réputation et de l’estime, la capacité à diffuser la norme ne relève pas d’une capacité de pouvoir. L’internationalisation est la recherche de la conformité à la norme relevant d’un processus naturel.
*'''legittimazione'''


Les mécanismes sont de l’ordre de la persuasion. La diffusion relève d’un processus de socialisation, d’institutionnalisation et de démonstration.
Gli Stati con tensioni interne possono adottare standard internazionali non necessariamente perché vi aderiscono, ma per creare legittimità internazionale. L'adozione di una norma internazionale rafforza la legittimità interna.


Dans international norm dynamics and political change, Finnemore et Sikkink s’interrogent sur ce qui compte dans une norme :
*'''légitimation'''
Dès États qui ont des tensions internes vont peut être adopter des normes internationales pas nécessairement parce qu’ils y adhèrent, mais de façon à créer une légitimité internationale. Adopter une norme internationale renforce la légitimité interne.
*'''proéminence'''
*'''proéminence'''
La proéminence est la désirabilité et le succès de certains modèles comme le modèle occidental : « le fait que les normes occidentales sont plus promptes à être diffusée internationalement semble correspondre à cette observation ».
*'''caractéristiques intrinsèques de la norme'''
Certaines caractéristiques intrinsèques des normes font que les gens vont l’adopter.


== La norme de non-prolifération des armes nucléaires ==
Il punto di forza è la desiderabilità e il successo di alcuni modelli come quello occidentale: "il fatto che gli standard occidentali siano più facilmente diffusi a livello internazionale sembra corrispondere a questa osservazione".
Dans ''Nuclear Weapons and the Other in the Western Imagination'', Gusterson analyse le discours occidental de non-prolifération :
 
#la possession d’armes nucléaires par les grandes puissances, et le fait que les pays dits du « tiers-monde » n’en possèdent ou ne doivent pas en posséder, est décrit comme normal, naturel et raisonnable ; le contraire est problématique. Le fait que certain on des armements et d’autres pas cela est normal. La norme de non-prolifération ne dit pas que ceux qui possèdent déjà devraient l’abandonner, mais ils ne doivent pas en avoir plus.
*'''caratteristiche intrinseche della norma'''
#la sécurité des puissances nucléaires est présentée comme la sécurité du monde entier. Plus il y a des armes nucléaires plus cela est dangereux, on pense au monde.
 
#le lien entre les manques socio-économiques des pays dits du « tiers-monde », les formes de dominations structurelles entre nord et sud, et l’enjeu de la non-prolifération est effacé !
Ci sono alcune caratteristiche intrinseche degli standard che rendono probabile che la gente li adotti.
#le monopole nucléaire des grandes puissances est légitimé parce qu’il y a une norme de non-prolifération.
 
==La norma di non proliferazione delle armi nucleari==
In ''Nuclear Weapons and the Other in the Western Imagination'', Gusterson analizza il discorso della non proliferazione occidentale:
 
#Il possesso di armi nucleari da parte delle maggiori potenze, e il fatto che i paesi del cosiddetto "Terzo Mondo" non le posseggano o non dovrebbero possederle, è descritto come normale, naturale e ragionevole; il contrario è problematico. Il fatto che alcuni abbiano armi e altri no è normale. La norma di non proliferazione non dice che chi la possiede già dovrebbe rinunciarvi, ma non dovrebbe possederne di più.
#La sicurezza delle potenze nucleari è presentata come la sicurezza del mondo intero.# Più armi nucleari ci sono, più è pericoloso, pensiamo al mondo.
#il legame tra le carenze socio-economiche dei paesi del cosiddetto "terzo mondo", le forme di dominio strutturale tra nord e sud e la questione della non proliferazione è cancellato!
#il monopolio nucleare delle grandi potenze è legittimato perché c'è una norma di non proliferazione.


[[Fichier:Swedish cartoon about North Korean missile.gif|200px|vignette|gauche|artiste: Hans Lindstrom]]
[[Fichier:Swedish cartoon about North Korean missile.gif|200px|vignette|gauche|artiste: Hans Lindstrom]]


Gusterson s’intéresse aussi dans cet article à l’articulation normative de la norme de non-prolifération :
L'articolo di Gusterson si concentra anche sull'articolazione normativa della norma di non proliferazione:
#les pays du « tiers-monde » sont trop pauvres : seul les grandes puissances peuvent avoir des armes nucléaires parce qu’ils sont riches.
 
#la dissuasion nucléaire sera instable dans le « tiers-monde » : le jeu de dissuasion nucléaire parce qu’on a besoin d’acteurs rationnel
#I Paesi del "terzo mondo" sono troppo poveri: solo le grandi potenze possono avere armi nucleari perché sono ricche.
#les régimes du « tiers-monde » ne possèdent pas la maturité technologique pour posséder des armes nucléaires : argumentation de la légitimité.
#il deterrente nucleare sarà instabile nel "terzo mondo": il gioco del deterrente nucleare perché servono attori razionali
#les régimes du « tiers-monde » ne possèdent pas la maturité politique pour posséder des armes nucléaires.  
#I regimi del "terzo mondo" non hanno la maturità tecnologica per possedere armi nucleari: argomento di legittimità.
#I regimi del "Terzo Mondo" non hanno la maturità politica per possedere armi nucleari.
 
Secondo questo discorso orientalista, l'Iran non può possedere armi nucleari e poiché l'Iran non è legittimato a farlo, allora bisogna agire. È un discorso di normalità. È un discorso di normalità e di posizionamento relativo.
 
==Il pregiudizio liberale e l'assenza di politica==
È possibile fare due osservazioni.


Selon ce discours orientaliste, l’Iran ne peut posséder l’arme nucléaire et comme l’Iran n’est pas légitime pour cela alors il faut prendre des mesures. C’est un discours de la normalité. C’est un discours de la normalité et des positionnements relatifs.
#C'è un pregiudizio liberale che non è dato per scontato. C'è un predominio generale dei principi liberali del progresso e della razionalità nel quadro di uno spazio liberale globale. Gli attori liberali si trovano in uno spazio specifico. Per Adamson in ''Global Liberalism Versus Political Islam: Competing Ideological Frameworks in International Politics'', "È uno spazio popolato da individui sovrani, uguali e razionali, impegnati in una 'ricerca della verità' attraverso processi argomentativi e interazioni discorsive piuttosto che coercizione o forza.
#C'è una mancanza di collegamento tra "agenti individuali" come gli imprenditori della norma e le "strutture ideologiche globali". Il discorso che il costruttivismo liberale produce è un discorso asociologico. È quasi un paradosso. Hanno strumenti di socializzazione, ma queste strutture sono neutrali, esistono in un mondo che sarebbe generico senza influenza. Il rapporto tra le strutture liberali è il rapporto tra gli agenti nati in una struttura politica. Alcune forme di normalità sono presentate come l'unica possibile e indiscutibile. L'essenza della politica è la capacità di contestare e di dialogare per raggiungere un bene comune.


== Le biais libéral et l'absence du politique ==
Per Adamson, questa mancanza di connessione "ha portato a una concezione piuttosto apolitica degli "imprenditori della norma" come agenti morali essenzialmente distaccati, che agiscono attraverso la loro coscienza individuale, piuttosto che attori profondamente radicati in particolari configurazioni ideologiche e geopolitiche globali".
Il est possible de faire deux constats.


#Il y a un biais libéral qui n’est pas donné comme acquis. Il y a une dominance globale des principes libéraux de progrès et de rationalité dans le cadre d’un espace global libéral. Les acteurs libéraux sont situés dans une espace spécifique. Pour Adamson dans ''Global Liberalism Versus Political Islam: Competing Ideological Frameworks in International Politics'', « il s'agit d'un espace peuplé d'individus souverains, égaux et rationnels engagés dans une 'recherche de la vérité' par le truchement de processus argumentatifs et d'interaction discursive plutôt que par la coercion ou la force ».
==Da norma a normalità==
#Il y a une absence de lien entre « agents individuels » comme les entrepreneurs de norme et les « structures idéologiques globales ». Le discours que le constructivisme libéral produit est un discours asociologique. C’est presque un paradoxe. Ils ont des outils socialisants, mais ces structures sont neutres, elles existent dans un monde qui serait générique sans influence. Le rapport entre les structures libérales est les agents nés dans une structure politique. Certaines formes de normalités sont présentées comme la seule possible et non contestable. Pour l’essence du politique est la capacité de contester et dialoguer pour arriver à un bien commun.
In ''Naissance de la biopolitique'', Foucault dice che "la normalizzazione disciplinare consiste nello stabilire prima un modello... e il funzionamento della normalizzazione disciplinare consiste nel cercare di rendere le persone, le azioni, gli atti conformi a quel modello, l'essere normale precisamente ciò che è in grado di conformarsi a quel modello e l'essere anormale precisamente ciò che non è in grado di conformarsi a quel modello. In altre parole, ciò che è fondamentale e primario nella normalizzazione disciplinare non è il normale e l'anormale, ma la norma.


Pour Adamson, cette absence de lien « a conduit à une conception plutôt apolitique des 'entrepreneurs de norme' comme étant essentiellement des agents moraux détachés, agissant à travers leur conscience individuelle, plutôt que des acteurs profondément imbriqués dans des configurations idéologiques et géopolitiques globales particulières ».
L'anormale è qualcuno che non vuole e non ha la capacità di diventare quello che siamo o perché non vuole o perché non ne ha la capacità. Ciò solleva interrogativi sul significato di alcuni termini. Nell'affermazione che il disoccupato è una minaccia per la società, c'è un discorso di sicurezza, perché la prima qualità è quella di essere un agente produttivo, se non produciamo siamo inutili alla società. Ma dobbiamo chiederci chi ha istituzionalizzato questo discorso.


== De la norme à la normalité ==
La dimensione normativa è che le visioni sono standard che si producono, ma che cominciano a diffondersi altrove. Il problema è che alcune cose sono presentate come "evidenti" naturali.
Dans ''Naissance de la biopolitique'', Foucault dit que « la normalisation disciplinaire consiste à poser d'abord un modèle [...] et l'opération de normalisation disciplinaire consiste à essayer de rendre les gens, les gestes, les actes conformes à ce modèle, le normal étant précisément ce qui est capable de se conformer à cette norme et l'anormal, ce qui n'en est pas capable. En d'autres termes, ce qui est fondamental et premier dans la normalisation disciplinaire, ce n'est pas le normal et l'anormal, c'est la norme ».


L’anormal est quelqu’un qui ne veut pas et n’a pas la capacité à devenir ce qu’on est soit parce qu’il fait preuve de mauvaise volonté soit parce qu’il n’a pas la capacité. Cela interroge sur le sens de certains termes. Dans l’affirmation que la personne sans emploi menace la société, il y a un discours de la sécurité, car la qualité première est d’être un agent producteur, si on ne produit pas on est inutile à la société. Mais il faut s’interroger sur qui a institutionnalisé ce discours.  
==Dalla normalità all'ordine internazionale==
Didier Fassin pubblicato nel 2010 ''La raison humanitaire'' che presenta l'umanitarismo come una visione di sociodismo occidentale. Se guardiamo all'articolazione dell'umanitarismo capiamo che esiste una sociodecisione, cioè come l'Occidente riesce a giustificare la sua superiorità morale, ma senza che essa sia articolata in quanto tale.


La dimension normative est que les visions sont des normes produites, mais qui commencent à être diffusées ailleurs. L’enjeu est que certaines choses sont présenté comme étant naturel « allant de soi ».
"La ragione umanitaria, istituendo l'equivalenza delle vite e l'equivalenza della sofferenza, ci permette di credere ancora - contro l'evidenza quotidiana delle realtà che affrontiamo - nel concetto stesso di umanità, che suppone che tutti gli esseri umani siano uguali perché appartengono a un unico mondo. Il governo umanitario ha così per noi questo potere di redenzione perché salvando vite umane salva qualcosa di un'idea di noi stessi, e perché alleviando la sofferenza alleggerisce anche il peso di questo ordine mondiale disuguale. »


== De la normalité à l'ordre international ==
Il modo di guardare il mondo porta a un governo che nella dimensione di Foucault è un "condotto di tubi". Questo estratto è il passaggio dalla normalità alla normalità internazionale.
Didier Fassin a publié en 2010 ''La raison humanitaire'' qui présente l’humanitaire comme une vision sociodicée occidentale. Si on regarde l’articulation de l’humanitaire on comprend qu’il y a une sociodicée c’est-à-dire comment l’occident arrive à justifier sa supériorité morale, mais sans que cela soit articulé en tant que tel.


« La raison humanitaire, en instituant l'équivalence des vies et l'équivalence des souffrances, nous permet de croire encore – contre l'évidence quotidienne des réalités auxquelles nous sommes confrontés – à ce concept même d'humanité qui suppose que tous les êtres humains se valent parce qu'ils appartiennent à un monde. Le gouvernement humanitaire a ainsi pour nous ce pouvoir rédimant parce qu'en sauvant des vies, il sauve quelque chose d'une idée de nous-mêmes, et parce qu'en allégeant des souffrances, il allège également le poids de cet ordre mondial inégal. »
La posta in gioco per Fassin è che non si tratta di prendere la ragione umanitaria "come il miglior governo possibile né come un'illusione che ci ingannerebbe", ma di "rendere più comprensibile la logica globale della ragione umanitaria". La ragione umanitaria è un potente immaginario sociale che dà senso alle pratiche.


La façon de voir le monde amène à un gouvernement qui dans la dimension de Foucault est une « conduite des conduites ». Cet extrait est la transition entre normalité et norme internationale.
Il punto essenziale è che quando si comincia a pensare alla ragione sociale e umanitaria occidentale, ci si rende conto che essa riflette una "asimmetria politica":


L’enjeu pour Fassin est qu’il ne s'agit pas de prendre la raison humanitaire « comme le meilleur des gouvernements possibles ni comme une illusion qui nous abuserait », mais de « rendre plus intelligibles les logiques globales de la raison humanitaire ». La raison humanitaire est un puissant imaginaire social qui donne du sens aux pratiques.
*'''sociologicamente''': "Non è la possibile condiscendenza del caregiver ad essere in discussione, né il significato del suo atto di aiuto, sono le condizioni del rapporto sociale tra le due parti che, al di là di ogni intenzione da parte degli agenti, fanno della compassione un sentimento morale senza possibile reciprocità".
*'''Politicamente''': "non si tratta di criticare la compassione per la posizione di superiorità che essa implica, ma perché presuppone sempre un rapporto di disuguaglianza".


Le point essentiel est que lorsqu’on commence à réfléchir à la sociodicée occidentale et la raison humanitaire on se rend compte qu’elle est reflet d'une « asymétrie politique » :
La prima cosa è la gerarchia delle vite, che viene presentata come una scelta tecnica, ma non politica. E' un discorso depoliticizzato. Esiste anche una gerarchia di attori umanitari, ma anche una gerarchia statutaria, contrattuale, finanziaria e politica.
*'''sociologiquement''' : « Ce n'est pas la condescendance éventuelle de l'aidant qui est en cause, pas plus que la signification de son acte d'aider, ce sont les conditions du rapport social liant les deux parties qui, au-delà de toute intention des agents, font de la compassion un sentiment moral sans réciprocité possible ».
*'''politiquement''' : « il ne s'agit pas de critiquer la compassion pour la posture de supériorité qu'elle impliquerait, mais parce qu'elle suppose toujours une relation d'inégalité ».


La première chose est la hiérarchie des vies qui est présentée comme un choix technique, mais non pas politique. C’est un discours dépolitisé. Il y a aussi une hiérarchisation des acteurs de l'humanitaire, mais aussi une hiérarchie statutaire, contractuelle, financière et politique.
=Annessi=


= Annessi =
*Adamson, F. B. (2005). Global Liberalism Versus Political Islam: Competing Ideological Frameworks in International Politics. Mershon International Studies Review, 7(4), 547–569.
*Adamson, F. B. (2005). Global Liberalism Versus Political Islam: Competing Ideological Frameworks in International Politics. Mershon International Studies Review, 7(4), 547–569.
*Adler, E. (1997). Seizing the Middle Ground: Constructivism in World Politics.European Journal of International Relations, 3(3), 319–363.
*Adler, E. (1997). Seizing the Middle Ground: Constructivism in World Politics.European Journal of International Relations, 3(3), 319–363.
Ligne 222 : Ligne 228 :
*Wendt, A. (1999). Social Theory of International Politics. Cambridge: Cambridge University Press.
*Wendt, A. (1999). Social Theory of International Politics. Cambridge: Cambridge University Press.


= Referenze =
=Referenze=
<references />
<references />



Version actuelle datée du 17 mai 2020 à 23:26


Questo corso sulla nozione di norma ci permetterà di tornare al costruttivismo, di discutere di questioni fondamentali e di vedere come, partendo da questo approccio, sia possibile costruire la realtà sociale. Le norme consentono di costruire un quadro normativo. In International norm dynamics and political change di Finnemore e Sikkink, gli standard sarebbero in natura e alcuni diventerebbero standard internazionali.

Torneremo alla tradizione costruttivista con varie articolazioni concordando sul fatto che il mondo sociale è costruito come risultato di interazioni, ma questo non significa che abbiano la stessa concezione di questo mondo. Secondo i costruttivisti, le interazioni sono un gioco.

Temi e concetti chiave[modifier | modifier le wikicode]

Perché studiare gli standard?[modifier | modifier le wikicode]

Mentre dobbiamo riflettere sulla necessità di sapere perché esiste un particolare tipo di approccio raccomandato, questi approcci cercano di capire perché gli attori agiscono in determinate condizioni e cosa influenzerà gli stati ad agire. Un buon modo di affrontare la teoria delle relazioni internazionali e come queste teorie sono organizzate tra loro è che spesso c'è una logica implicita di azione.

Ri2 facteur idéels vs matériels.png

Nel 2002 in Public-Private Partnerships : Effective and Legitimate Tools of International Governance ?, Risse si chiede quali siano le logiche di azione con cui possiamo spiegare e interpretare le azioni degli agenti. Risse identifica due logiche di azione più un'altra che ne segue:

  • logica delle conseguenze: è una logica di tipo di scelta razionale.
  • logica dell'adeguatezza: gli attori non agiranno necessariamente secondo i loro interessi presi in modo consequenzialista, cioè quali sono gli interessi nazionali. La logica dell'adeguatezza presuppone che a volte gli attori agiscano "contro i loro interessi", perché agiscono secondo la loro identità. Le preferenze di questi attori non riflettono una scelta razionale, ma semplicemente dicendo "Sono tale e quale e quindi la mia preferenza è questa". Questa logica permette di analizzare i comportamenti e le decisioni relative all'identità nazionale.
  • logica dell'argomento: una volta entrati nella logica delle identità, la logica degli argomenti e dicendo che, essendo in un'interazione sociale, ciò che l'altro fa può avere un impatto su chi siamo.

In questo modo è possibile distinguere tra fattori ideali e fattori materiali. I fattori materiali sono legati alla materialità del mondo, come la natura umana, le risorse naturali, la geografia, le forze della produzione, ma anche le forze della distruzione. I fattori ideali non sono legati a fattori materiali, ma a norme, regole, istituzioni come la sovranità, che è un insieme di norme e regole che sono diventate l'idea di sovranità, identità e pratiche.

La logica consequenzialista[modifier | modifier le wikicode]

Le azioni degli agenti riflettono una scelta razionale tra una varietà di possibilità, quindi questa logica si basa sulla razionalità strumentale. Siamo nel regno della razionalità, ma il problema è sapere cosa intendiamo per razionalità. Questa dimensione è spesso identificata dalla tradizione realista e liberale. Dobbiamo comprendere questa idea di scelta razionale in relazione a una molteplicità di opzioni. Durante la crisi cubana, gli americani hanno una serie di opzioni con costi e conseguenze diverse, ma la scelta sarà fatta in una logica di un obiettivo definito da una politica. L'errore fondamentale degli Stati Uniti in Iraq è stato l'incapacità di comprendere che il Paese non voleva una presenza statunitense e che le sue risorse non erano commisurate alla portata dell'azione.

Con il dilemma del prigioniero hanno alcuni in una razionalità in cui gli agenti riflettono sulle conseguenze della loro azione rispetto all'azione degli altri. È la capacità di agire in modo da soddisfare il loro interesse, ma tenendo conto delle azioni degli altri.

La logica dell'adeguatezza[modifier | modifier le wikicode]

Non stiamo parlando di irrazionalità, ma del fatto che il modo in cui gli attori agiscono può essere alimentato da diverse forme di razionalità. Questo significa che guardiamo al mondo in modo diverso da quello puramente strumentale. Le azioni degli agenti riflettono l'adeguatezza che gli agenti percepiscono tra le loro azioni e norme, identità sociali, regole. Questa logica fa quindi parte di una razionalità normativa.

Alla fine della prima guerra mondiale, ci fu una forte reazione da parte dei combattenti, delle popolazioni e dei governi all'uso delle armi chimiche. C'è una dimensione di come fare la guerra che crea una certa identità di ciò che è uno Stato civile.

Perché gli Stati si atterranno agli standard di non utilizzo di armi chimiche e biologiche? Le armi chimiche sono facili da produrre, ma con un'efficacia casuale, ma sono state poco usate nella seconda guerra mondiale sul fronte orientale perché hanno una certa identità di chi sono.

Se i bombardieri americani attaccano gli Stati Uniti, due logiche d'azione sono in tensione: o ci saranno 20 milioni di morti o 150 milioni. Nel realismo classico, per Morgenthau, quando si è un agente politico, si fanno cose cattive perché bisogna farle, ma bisogna scegliere la soluzione che provoca meno danni. La migliore soluzione morale è quella di evitare il peggio, ma di causare danni.

Cos'è una norma?[modifier | modifier le wikicode]

Per Finnemore in Constructing Norms of International Intervention, una norma è una "aspettativa condivisa di un comportamento appropriato da parte di una comunità di agenti". Questo spiega la modifica degli interessi e delle preferenze dello Stato e la sua azione quando una spiegazione razionalista non lo permette. Una norma c'è perché anche quando c'è una violazione di tale norma, vi si fa riferimento.

Una preferenza è il riflesso di un interesse che è il riflesso di un'identità. Se vogliamo capire un interesse, dobbiamo capire come uno Stato vede se stesso. L'India di Nehru è uno Stato che vuole cambiare le forme di oppressione nel mondo, ed è per questo che ha sostenuto l'emancipazione coloniale.

Alla base c'è l'idea della formazione, del mantenimento e della trasformazione delle identità collettive, basata sul principio che un'identità è sempre il prodotto di una relazione con un'altra. Le interazioni internazionali possono avere un effetto sul modo in cui ci si concepisce internamente.

Ri2 iso.png

Da un punto di vista critico, uno standard è quello di standardizzare e creare uno standard che renda "anormale" chi non partecipa. Ciò apre la questione di chi beneficia della norma e crea una forma di normalità e di criteri normativi. Nel contesto del Giappone nella guerra russo-giapponese, la normalità è stata la norma per le grandi potenze occidentali. Per essere un potere, bisognava rispettare certe regole ed essere civili.

Ci sono diversi tipi di norme:

  • normativo: ad esempio, l'OMC emana norme che regolano il comportamento.
  • costitutiva: una norma può far emergere un'identità. In Europa non si può pensare allo Stato moderno senza pensare all'idea di sovranità. Si può capire l'emergere di un'entità specifica solo se si comprende che certe norme danno la possibilità di farlo.
  • Valutativo/prescritivo: cosa dovremmo fare? Si riferisce a una dimensione morale ed etica.

Quando parliamo di standard, parliamo di cose diverse. Questi tre tipi di norme sono vincoli normativi sui comportamenti, forme di legittimazione dell'azione come, ad esempio, la guerra giusta, e forme di autorità con il concetto di "buon governo", che è una questione da sviluppare da parte di alcuni Stati che stabiliscono uno standard di governance.

La tradizione costruttivista nelle relazioni internazionali[modifier | modifier le wikicode]

Una delle essenze del costruttivismo è la dimensione intersoggettiva. Il costruttivismo non è legato a una tradizione di filosofia politica come lo sono le tradizioni realista, liberale o critica, ma è una prospettiva ontologica di come concepiamo il mondo e una prospettiva epistemologica di come ci avviciniamo al mondo informando il modo in cui dovremmo studiare le relazioni internazionali.

Barkin nel suo articolo The Tragedy of Realism: Morality, Power, and IR Theory[9], giustificherà il costruttivismo con il realismo, perché ciò non significa che il costruttivismo non abbia posizioni più specifiche rispetto al mondo che ci circonda. Per Barkin il mondo non è realistico in quanto tale, ma attraverso le logiche che deve affrontare, il risultato sarà che il realismo ci permette di capire questo mondo, ma il costruttivismo presuppone ciò che potrebbe essere diverso.

Il "Leviatano" - il simbolo dello stato moderno secondo Hobbes, qui dopo un'incisione di Gustave Doré (1865) - agli occhi di Schmitt, annientato dal pluralismo e dai poteri indiretti.

Per Adler, che è uno dei costruttivisti più influenti, inSeizing the Middle Ground : Constructivism in World Politics[10], è una "teoria sociale su cui si basano le teorie costruttiviste della politica internazionale - per esempio, sulla guerra, la cooperazione e la comunità internazionale". Persone come Fillemore e Sikking hanno una visione liberale del mondo.

In Anarchy is what States Make of it: The Social Construction of Power Politics[11], Wendt s’interroge sur l'anarchie pour qui la logique de l'anarchie n'est pas une constante, elle est le fruit d'un contexte normatif, lui-même le reflet des pratiques des États. Pour comprendre comment les États conçoivent leurs actions, il faut comprendre que les États sont en interactions.

In relazione all'interazione simbolica, Wendt parlerà di tre forme archetipiche di anarchia:

  • anarchia hobbesiana: l'assenza del leviatano creerà una situazione di potenziale conflitto e non ci si può fidare di altri nelle sue interazioni. L'altro è un pericolo assoluto.
  • Anarchia lockéana: invece di essere nemici nelle interazioni, gli attori sono rivali. L'uno non cerca semplicemente di distruggere l'altro.
  • Anarchia kantiana: è una situazione in cui è difficile pensare che Francia e Germania entreranno in guerra, ma è comunque una situazione di anarchia.

Queste forme archetipiche possono coesistere all'interno dello stesso sistema internazionale. Per i costruttivisti, il tipo di anarchia dipenderà dalle forme di interazione tra gli stati, soprattutto perché questa situazione è in evoluzione.

La costituzione del significato e della realtà sociale[modifier | modifier le wikicode]

In Guzzini dans A Reconstruction of Constructivism in International Relations, il costruttivismo si concentra sulla "costruzione sociale del significato (compresa la conoscenza) e sulla costruzione della realtà sociale". Per Adler, "il Costruttivismo è una prospettiva in cui il modo in cui il mondo materiale si forma e viene plasmato dalle azioni e dalle interazioni umane dipende dalle dinamiche normative e dalle interpretazioni epistemiche di quel mondo materiale.

L'aspetto più fondamentale delle relazioni internazionali è la natura e la struttura della distribuzione delle idee o della conoscenza. Le identità, le norme, le regole, le istituzioni riflettono la natura o la struttura di questa distribuzione. Gli effetti dei fattori materiali sono "secondari" nel senso che assumono il loro significato solo in relazione agli attori sociali.

Principali questioni concettuali[modifier | modifier le wikicode]

Il mondo materiale[modifier | modifier le wikicode]

Il mondo materiale non ha senso in sé e per sé stesso, la materialità dà senso. Come oggetto di conoscenza, il mondo materiale non è indipendente dalle nostre interpretazioni e dall'uso del linguaggio. Non si tratta di prospettive soggettive sul mondo materiale e sociale. La Russia può percepire se stessa come una grande potenza, ma può esserlo solo se gli altri la percepiscono come intersoggettiva.

Non c'è una perfetta correlazione tra gli oggetti della nostra conoscenza e questi oggetti "nella realtà", c'è una mediatizzazione del linguaggio. Tutti i fatti sono, in fine, sociali e tutti i fatti sociali risultano dalle interazioni tra gli attori e le strutture nella loro reciproca costituzione.

Il mondo sociale è il risultato delle pratiche e della comprensione degli attori e quindi il mondo sociale è :

  • dinamico.
  • contingente: produzione di una dimensione normativa.
  • ideale oltre che materiale.

La costruzione sociale della conoscenza e la costruzione della realtà sociale riguardano l'importanza delle norme, delle identità e delle istituzioni. Per comprendere i meccanismi con cui alcune strutture emergono nelle relazioni internazionali, il costruttivismo si adatta meglio con l'attaccamento alla "scienza". In Constructing a New Orthodoxy? Wendt’s ‘Social Theory of International Politics’ and the Constructivist Challenge, Kratochwil ha fatto una critica al costruttivismo che ha portato a una nuova ortodossia che è una sofisticazione non necessariamente diversa da quella dei liberali e dei realisti che si pongono la questione dello stato-centrismo e dei rapporti di potere.

Approfondimenti critici[modifier | modifier le wikicode]

Alcuni autori come Barnett, Sikkink, Price, Finnemore hanno una posizione centrale nel mondo accademico americano. Provengono tutti dall'Università del Minnesota con lo stesso relatore della tesi, il professor Raymond Duvall. Questi autori hanno una visione liberale delle relazioni internazionali. Il costruttivismo non è un paradigma, ma l'idea che il mondo sociale è costruito. Il discorso costruttivista deve essere analizzato.

Promemoria[modifier | modifier le wikicode]

L'importanza delle strutture normative sottolinea che le norme influenzano il modo in cui ci comportiamo e hanno un ruolo sulle identità nella costituzione degli interessi e nelle azioni degli attori. La costituzione reciproca di agenti e strutture ci interroga su dove si trova il potere.

Il "ciclo di vita" delle norme[modifier | modifier le wikicode]

Ri2 cycle de vie des normes.png

In The state and internationals relations, Hobson cerca di mostrare come questa costituzione determina l'arrivo delle preferenze e degli interessi degli Stati. È una visione un po' naturalistica, gli attori agiscono secondo strutture normative inconsce che riflettono le sue azioni. Gli interessi degli Stati sono il riflesso delle dinamiche della co-costituzione giustifica l'idea di adeguatezza, cioè alcuni elementi e fatti non possono essere interpretati secondo la logica della conseguenza. In determinate circostanze, non è sufficiente comprendere o spiegare una serie di elementi.

Con l'approccio costruttivista si entra nell'idea di una società internazionale. C'è un cambiamento, siamo in un sistema dove c'è la struttura degli agenti all'idea che essi formano una società. Un sistema è una struttura con un sistema di feedback. Questo processo naturale ci porta a una società dove c'è qualcosa di qualitativo, ma è soprattutto un luogo di obbligo e di cooperazione, facendo riferimento all'idea di gerarchia.

Ri2 cycle de vie des normes2.png

Dove sono gli appaltatori degli standard? Come si passa da uno standard internazionale a uno standard interno, quando si raggiunge il punto di svolta? L'internazionalizzazione è il modo in cui uno standard adottato a livello internazionale viene internalizzato in ambito nazionale. Uno standard internazionale per i costruttivisti ha anche un'influenza sui paesi che non sono la fonte di tale standard.

Ri2 cycle de vie des normes3.png

Chi sono questi diversi attori? In termini di attori, gli imprenditori degli standard sono attori individuali, ma che possono avere una piattaforma, non è necessariamente uno stato che sarà all'origine dello standard. La logica a cascata è il fatto di poter convincere che lo standard è buono e di poterlo diffondere. L'internalizzazione è l'istituzionalizzazione della norma.

Le motivazioni sono ciò che porta questi diversi attori ad agire nel rispetto di questa norma. Per gli imprenditori della norma c'è altruismo, empatia e impegno ideale - un impegno libero non è definito da chi e in quale contesto la norma viene prodotta. Le motivazioni che portano gli attori a diffondere lo standard sono la legittimità, la reputazione e la stima, la capacità di diffondere lo standard non è una capacità di potere. L'internazionalizzazione è il processo naturale di ricerca della conformità allo standard.

I meccanismi sono persuasivi. La diffusione è un processo di socializzazione, di istituzionalizzazione e di dimostrazione.

Nelle dinamiche delle norme internazionali e nel cambiamento politico, Finnemore e Sikkink si chiedono cosa conta in una norma:

  • legittimazione

Gli Stati con tensioni interne possono adottare standard internazionali non necessariamente perché vi aderiscono, ma per creare legittimità internazionale. L'adozione di una norma internazionale rafforza la legittimità interna.

  • proéminence

Il punto di forza è la desiderabilità e il successo di alcuni modelli come quello occidentale: "il fatto che gli standard occidentali siano più facilmente diffusi a livello internazionale sembra corrispondere a questa osservazione".

  • caratteristiche intrinseche della norma

Ci sono alcune caratteristiche intrinseche degli standard che rendono probabile che la gente li adotti.

La norma di non proliferazione delle armi nucleari[modifier | modifier le wikicode]

In Nuclear Weapons and the Other in the Western Imagination, Gusterson analizza il discorso della non proliferazione occidentale:

  1. Il possesso di armi nucleari da parte delle maggiori potenze, e il fatto che i paesi del cosiddetto "Terzo Mondo" non le posseggano o non dovrebbero possederle, è descritto come normale, naturale e ragionevole; il contrario è problematico. Il fatto che alcuni abbiano armi e altri no è normale. La norma di non proliferazione non dice che chi la possiede già dovrebbe rinunciarvi, ma non dovrebbe possederne di più.
  2. La sicurezza delle potenze nucleari è presentata come la sicurezza del mondo intero.# Più armi nucleari ci sono, più è pericoloso, pensiamo al mondo.
  3. il legame tra le carenze socio-economiche dei paesi del cosiddetto "terzo mondo", le forme di dominio strutturale tra nord e sud e la questione della non proliferazione è cancellato!
  4. il monopolio nucleare delle grandi potenze è legittimato perché c'è una norma di non proliferazione.
artiste: Hans Lindstrom

L'articolo di Gusterson si concentra anche sull'articolazione normativa della norma di non proliferazione:

  1. I Paesi del "terzo mondo" sono troppo poveri: solo le grandi potenze possono avere armi nucleari perché sono ricche.
  2. il deterrente nucleare sarà instabile nel "terzo mondo": il gioco del deterrente nucleare perché servono attori razionali
  3. I regimi del "terzo mondo" non hanno la maturità tecnologica per possedere armi nucleari: argomento di legittimità.
  4. I regimi del "Terzo Mondo" non hanno la maturità politica per possedere armi nucleari.

Secondo questo discorso orientalista, l'Iran non può possedere armi nucleari e poiché l'Iran non è legittimato a farlo, allora bisogna agire. È un discorso di normalità. È un discorso di normalità e di posizionamento relativo.

Il pregiudizio liberale e l'assenza di politica[modifier | modifier le wikicode]

È possibile fare due osservazioni.

  1. C'è un pregiudizio liberale che non è dato per scontato. C'è un predominio generale dei principi liberali del progresso e della razionalità nel quadro di uno spazio liberale globale. Gli attori liberali si trovano in uno spazio specifico. Per Adamson in Global Liberalism Versus Political Islam: Competing Ideological Frameworks in International Politics, "È uno spazio popolato da individui sovrani, uguali e razionali, impegnati in una 'ricerca della verità' attraverso processi argomentativi e interazioni discorsive piuttosto che coercizione o forza.
  2. C'è una mancanza di collegamento tra "agenti individuali" come gli imprenditori della norma e le "strutture ideologiche globali". Il discorso che il costruttivismo liberale produce è un discorso asociologico. È quasi un paradosso. Hanno strumenti di socializzazione, ma queste strutture sono neutrali, esistono in un mondo che sarebbe generico senza influenza. Il rapporto tra le strutture liberali è il rapporto tra gli agenti nati in una struttura politica. Alcune forme di normalità sono presentate come l'unica possibile e indiscutibile. L'essenza della politica è la capacità di contestare e di dialogare per raggiungere un bene comune.

Per Adamson, questa mancanza di connessione "ha portato a una concezione piuttosto apolitica degli "imprenditori della norma" come agenti morali essenzialmente distaccati, che agiscono attraverso la loro coscienza individuale, piuttosto che attori profondamente radicati in particolari configurazioni ideologiche e geopolitiche globali".

Da norma a normalità[modifier | modifier le wikicode]

In Naissance de la biopolitique, Foucault dice che "la normalizzazione disciplinare consiste nello stabilire prima un modello... e il funzionamento della normalizzazione disciplinare consiste nel cercare di rendere le persone, le azioni, gli atti conformi a quel modello, l'essere normale precisamente ciò che è in grado di conformarsi a quel modello e l'essere anormale precisamente ciò che non è in grado di conformarsi a quel modello. In altre parole, ciò che è fondamentale e primario nella normalizzazione disciplinare non è il normale e l'anormale, ma la norma.

L'anormale è qualcuno che non vuole e non ha la capacità di diventare quello che siamo o perché non vuole o perché non ne ha la capacità. Ciò solleva interrogativi sul significato di alcuni termini. Nell'affermazione che il disoccupato è una minaccia per la società, c'è un discorso di sicurezza, perché la prima qualità è quella di essere un agente produttivo, se non produciamo siamo inutili alla società. Ma dobbiamo chiederci chi ha istituzionalizzato questo discorso.

La dimensione normativa è che le visioni sono standard che si producono, ma che cominciano a diffondersi altrove. Il problema è che alcune cose sono presentate come "evidenti" naturali.

Dalla normalità all'ordine internazionale[modifier | modifier le wikicode]

Didier Fassin pubblicato nel 2010 La raison humanitaire che presenta l'umanitarismo come una visione di sociodismo occidentale. Se guardiamo all'articolazione dell'umanitarismo capiamo che esiste una sociodecisione, cioè come l'Occidente riesce a giustificare la sua superiorità morale, ma senza che essa sia articolata in quanto tale.

"La ragione umanitaria, istituendo l'equivalenza delle vite e l'equivalenza della sofferenza, ci permette di credere ancora - contro l'evidenza quotidiana delle realtà che affrontiamo - nel concetto stesso di umanità, che suppone che tutti gli esseri umani siano uguali perché appartengono a un unico mondo. Il governo umanitario ha così per noi questo potere di redenzione perché salvando vite umane salva qualcosa di un'idea di noi stessi, e perché alleviando la sofferenza alleggerisce anche il peso di questo ordine mondiale disuguale. »

Il modo di guardare il mondo porta a un governo che nella dimensione di Foucault è un "condotto di tubi". Questo estratto è il passaggio dalla normalità alla normalità internazionale.

La posta in gioco per Fassin è che non si tratta di prendere la ragione umanitaria "come il miglior governo possibile né come un'illusione che ci ingannerebbe", ma di "rendere più comprensibile la logica globale della ragione umanitaria". La ragione umanitaria è un potente immaginario sociale che dà senso alle pratiche.

Il punto essenziale è che quando si comincia a pensare alla ragione sociale e umanitaria occidentale, ci si rende conto che essa riflette una "asimmetria politica":

  • sociologicamente: "Non è la possibile condiscendenza del caregiver ad essere in discussione, né il significato del suo atto di aiuto, sono le condizioni del rapporto sociale tra le due parti che, al di là di ogni intenzione da parte degli agenti, fanno della compassione un sentimento morale senza possibile reciprocità".
  • Politicamente: "non si tratta di criticare la compassione per la posizione di superiorità che essa implica, ma perché presuppone sempre un rapporto di disuguaglianza".

La prima cosa è la gerarchia delle vite, che viene presentata come una scelta tecnica, ma non politica. E' un discorso depoliticizzato. Esiste anche una gerarchia di attori umanitari, ma anche una gerarchia statutaria, contrattuale, finanziaria e politica.

Annessi[modifier | modifier le wikicode]

  • Adamson, F. B. (2005). Global Liberalism Versus Political Islam: Competing Ideological Frameworks in International Politics. Mershon International Studies Review, 7(4), 547–569.
  • Adler, E. (1997). Seizing the Middle Ground: Constructivism in World Politics.European Journal of International Relations, 3(3), 319–363.
  • Fassin, D. (2010). La raison humanitaire. Une histoire morale du temps présent. Paris:Gallimard/Seuil.
  • Foucault, M. (2004). Sécurité, territoire, population. Cours au Collège de France, 1977-1978.Paris: Gallimard/Seuil.
  • Finnemore, M. (1996) National Interests in International Society. Ithaca: Cornell University Press.!
  • Finnemore, M. and Sikkink, K. (1998). International norm dynamics and political change.International Organization, 52(4), 887–917.
  • Gusterson, H. (1999). “Nuclear Weapons and the Other in the Western Imagination.”Cultural Anthropology 14 (1): 111–143.
  • Guzzini, S. (2000). A reconstruction of constructivism in international relations.European Journal of International Relations, 6(2), 147–182.
  • Hobson, J. M. (2000). The State and International Relations. Cambridge: Cambridge University Press.
  • Kratochwil, F. (2000). Constructing a new orthodoxy? Wendt's "Social Theory of International Politics" and the constructivist challenge. Millennium: Journal of International Studies, 29(1), 73–101.
  • Risse, T. (2000). « ’Let’s Argue!’: Communicative Action in World Politics »,International Organization, 54(1): 1-39.
  • Wendt, A. (1999). Social Theory of International Politics. Cambridge: Cambridge University Press.

Referenze[modifier | modifier le wikicode]

  1. Page de Stephan Davidshofer sur Academia.edu
  2. Page personnelle de Stephan Davidshofer sur le site du Geneva Centre for Security Policy
  3. Compte Twitter de Stephan Davidshofer
  4. Page de Xavier Guillaume sur Academia.edu
  5. Page personnelle de Xavier Guillaume sur le site de l'Université de Édimbourg
  6. Page personnelle de Xavier Guillaume sur le site de Science Po Paris PSIA
  7. Page de Xavier Guillaume sur Academia.edu
  8. Page personnelle de Xavier Guillaume sur le site de l'Université de Groningen
  9. Barkin, J. Samuel. "The Tragedy of Realism: Morality, Power, and IR Theory." International Studies Review 6.3 (2004): 508-09.
  10. Adler, E. "Seizing the Middle Ground:: Constructivism in World Politics." European Journal of International Relations 3.3 (1997): 319-63.
  11. Wendt, Alexander. "Anarchy Is What States Make of It: The Social Construction of Power Politics." International Organization 46.02 (1992): 391.