« Le basi strutturali del comportamento politico » : différence entre les versions

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Da un punto di vista scientifico, la divisione è stata definita secondo due più una dimensione principale. La nozione di divisione così come formulata da Rokkan conteneva i primi due aspetti e altri autori hanno proposto una terza dimensione con la divisione politica. Inoltre, ci sono sinonimi usati nella scienza o nel linguaggio comune, chiamati anche "divisione" o "divisione sociale". La divisione è da intendersi come un elemento che cattura la dimensione strutturale e quindi influenza il comportamento:
Da un punto di vista scientifico, la divisione è stata definita secondo due più una dimensione principale. La nozione di divisione così come formulata da Rokkan conteneva i primi due aspetti e altri autori hanno proposto una terza dimensione con la divisione politica. Inoltre, ci sono sinonimi usati nella scienza o nel linguaggio comune, chiamati anche "divisione" o "divisione sociale". La divisione è da intendersi come un elemento che cattura la dimensione strutturale e quindi influenza il comportamento:


*base structurelle : division sociale – c’est l’existence objective d’une division sociale, d’une fracture, d’une opposition d’intérêts. Souvent, la notion de clivage a été rapprochée à l’idée de conflit d’intérêt. Ce clivage peut se baser sur plusieurs « lignes de démarcation » en terme de classe ou ethnique. Au sens général du terme, cela peut être une division qui sépare deux groupes au sein d’une société. L’idée de l’existence d’une base structurelle ou d’une composante sociale n’est pas suffisante. Il faut encore une deuxième composante.
*base strutturale: la divisione sociale - è l'esistenza oggettiva di una divisione sociale, una frattura, un'opposizione di interessi. Spesso la nozione di divisione è stata paragonata all'idea di conflitto di interessi. Questa divisione può essere basata su diverse "linee di divisione" in termini di classe o etnia. In senso generale, può essere una divisione che separa due gruppi all'interno di una società. L'idea che ci sia una base strutturale o una componente sociale non è sufficiente. Un secondo componente è ancora necessario.
*base identitaire : identité collective – il est possible de qualifier cette composante de base culturelle ou ce qu’on peut appeler également la base identitaire. Un clivage doit reposer aussi sur l’existence d’une identité commune au sein des deux groupes qui s’opposent. Il faut qu’il y ait un sentiment d’appartenance dans un clivage. Il y a une dimension subjective ou culturelle voire identitaire pour qu’on puise parler d’une clivage. Certains parlent d’une composante subjective normative qui « renvoie à l’ensemble des valeurs et des représentations symboliques qui modèlent l’identité, les attitudes et les acteurs sociaux impliqués ». Il faut qu’il y ait une base structurelle mais aussi que les groupes qui s’opposent dans ce clivage doivent aussi pouvoir s’identifier avec le groupe en question. Pour Rokkan, ce sont les deux éléments qui marquent un clivage.
*base identitaria: identità collettiva - questa componente può essere chiamata base culturale o quella che può essere chiamata anche base identitaria. Una divisione deve anche essere basata sull'esistenza di un'identità comune all'interno dei due gruppi opposti. Ci deve essere un senso di appartenenza in una divisione. C'è una dimensione soggettiva o culturale o addirittura identitaria in una divisione. Alcuni parlano di una componente soggettiva normativa che "si riferisce all'insieme dei valori e delle rappresentazioni simboliche che danno forma all'identità, agli atteggiamenti e agli attori sociali coinvolti". Ci deve essere una base strutturale, ma anche che i gruppi che si oppongono a questa divisione debbano potersi identificare con il gruppo in questione. Per Rokkan, questi sono i due elementi che segnano una divisione.
*base organisationnelle : politisation – pour d’autres, il faut encore quelque chose d’autre afin que l’on puisse parler d’un clivage politique, il faut une politisation, que le clivage soit politisé par certaines organisations qui peuvent être des partis politiques mais cela peut être d’autres types d’organisation avec les partis politiques, les groupes d’intérêts qui n’entrent pas dans le jeu de la compétition électorale mais défendent certains intérêts qui sont fortement liés à l’appartenance à un groupe dans un clivage. On peut passer d’un niveau institutionnalisé avec les partis politiques ou les groupes d’intérêts, puis finalement l’organisation de mouvements qui est encore plus externe au système.
*base organizzativa: la politicizzazione - per altri, per parlare di divisione politica, la divisione deve essere politicizzata, deve essere politicizzata da certe organizzazioni che possono essere partiti politici ma possono essere altri tipi di organizzazione con partiti politici, gruppi d'interesse che non entrano nel gioco della competizione elettorale ma difendono certi interessi che sono fortemente legati all'appartenenza ad un gruppo in una divisione. Possiamo passare da un livello istituzionalizzato con i partiti politici o i gruppi di interesse, e infine l'organizzazione di movimenti ancora più esterni al sistema.


Il y a ces trois types d’organisation qui constituent la base organisationnelle qui contribuent à la politisation d’un clivage politique, sociale et culturel et qui permet de parler d’un véritable clivage politique. Ainsi, pour la base organisationnelle, « la composante organisationnelle politique suppose l’organisation de la division sociale par des institutions ou des organisations telles que les partis politiques, les syndicats, les groupes d’intérêts ou les associations d’intérêts, les mouvements sociaux, etc. ». Un clivage politique existe dans la mesure où il y a ces trois dimensions présentent en même temps. En d’autres termes, s’il y a les deux premières dimensions, on peut parler d’un clivage social mais ce clivage reste latent et il ne constitue qu’un potentiel ou un potentiel de mobilisation. Lorsqu’on parle de « mobilisation », on parle en général de mobilisation électorale et non-électorale. C’est seulement lorsqu’il y a la base organisationnelle qu’il est possible de parler de clivage politique. Rokkan et Lipset ont synthétisés les clivages dans une théorie du clivage. En ce qui concerne la politisation, il faut citer les travaux de Bartolini et Mair dans leur ouvrage ''Identity, Competition, and Electoral Availability'' publié en 2010 qui ont mis l’accent sur le fait qu’il faut une politisation du clivage.<ref>Bartolini, Stefano, and Peter Mair. [https://www.rowmaninternational.com/book/identity_competition_and_electoral_availability/3-156-9888c75d-5b7d-4b24-9c7c-dd6aecb24364 Identity, competition and electoral availability: the stabilisation of European electorates, 1885-1985]. Colchester: ECPR, 2007. Print.</ref>
Ci sono questi tre tipi di organizzazione che costituiscono la base organizzativa che contribuiscono alla politicizzazione di un divario politico, sociale e culturale. Così, per la base organizzativa, "la componente organizzativa politica implica l'organizzazione della divisione sociale da parte di istituzioni o organizzazioni come partiti politici, sindacati, gruppi di interesse o associazioni, movimenti sociali, ecc. ». Una divisione politica esiste nella misura in cui queste tre dimensioni sono presenti allo stesso tempo. In altre parole, se ci sono le prime due dimensioni, si può parlare di divisione sociale, ma questa divisione rimane latente ed è solo un potenziale o un potenziale di mobilitazione. Quando si parla di "mobilitazione", in genere si parla di mobilitazione elettorale e non elettorale. Solo quando c'è la base organizzativa è possibile parlare di divisione politica. Rokkan e Lipset hanno sintetizzato le scissioni in una teoria di divisione. Per quanto riguarda la politicizzazione, è opportuno citare nel loro libro l'opera di Bartolini e Mair ''Identity, Competition, and Electoral Availability'' pubblicato nel 2010 che ha sottolineato la necessità di una politicizzazione del divario.<ref>Bartolini, Stefano, and Peter Mair. [https://www.rowmaninternational.com/book/identity_competition_and_electoral_availability/3-156-9888c75d-5b7d-4b24-9c7c-dd6aecb24364 Identity, competition and electoral availability: the stabilisation of European electorates, 1885-1985]. Colchester: ECPR, 2007. Print.</ref>
   
   
Rokkan a proposé une théorie afin d’expliquer de par l’émergence des partis politique en Europe, à savoir la formation des systèmes politiques en Europe, pourquoi certains électeurs votent pour certains partis et pas pour d’autres. En d’autres termes, il a formulé une théorie des bases sociales et structurelles du comportement électoral en particulier mais que l’on peut appliquer également dans les théories sur les mouvements sociaux. Une des théories du comportement de vote, à savoir le modèle sociologique de l’école de Columbia s’appuie implicitement voire largement sur la théorie des clivages.
Rokkan ha proposto una teoria per spiegare perché, a seguito dell'emergere dei partiti politici in Europa, cioè della formazione di sistemi politici in Europa, alcuni elettori votano per alcuni partiti e non per altri. In altre parole, ha formulato una teoria delle basi sociali e strutturali del comportamento elettorale in particolare, ma che può essere applicata anche nelle teorie sui movimenti sociali. Una delle teorie sul comportamento di voto, ovvero il modello sociologico della Columbia School, è implicitamente o addirittura in gran parte basata sulla teoria delle divisione.


=Les clivages traditionnels=
=Le divisione tradizionali=
Rokkan a formulé une théorie de formation des partis à partir de deux grands processus. L’idée de base est que la société change, que la société européenne a changée à partir notamment du XVème siècle et du XVIème siècle, il y a eu plusieurs transformations et en particulier deux grandes transformations qu’il appelle la « révolution nationale » d’une part et la « révolution industrielle » d’autre part. On parle aussi d’un « processus de modernisation politique » et d’autre part d’un « processus de modernisation économique et social ».  
Rokkan ha formulato una teoria della formazione dei partiti basata su due processi principali. L'idea di fondo è che la società sta cambiando, che la società europea è cambiata soprattutto a partire dal XV e XVI secolo, ci sono state diverse trasformazioni e in particolare due grandi trasformazioni che egli chiama la "rivoluzione nazionale" da un lato e la "rivoluzione industriale" dall'altro. Si parla anche di un "processo di modernizzazione politica" e d'altra parte di un "processo di modernizzazione economica e sociale".  


[[Fichier:comportement politique clivages traditionnels 1.png|center|vignette|]]
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La révolution nationale consiste en deux sous-processus qui sont la formation de l’État-national qui encore aujourd’hui, malgré la globalisation, les changements induisent et structurent encore largement les outputs politiques au niveau mondial. Donc, le processus de formation de l’État-national est un processus de centralisation et de laïcisation de l’État, et d’autre part le processus de démocratisation avec la naissance du concept de citoyenneté. La modernisation pourrait être réduite à ces deux processus. D’autre part, la modernisation économique et sociale se fait avec l’avènement du capitalisme et de la révolution industrielle.
La rivoluzione nazionale consiste in due sotto-processi che sono la formazione dello Stato-nazione che ancora oggi, nonostante la globalizzazione, i cambiamenti producono e strutturano in gran parte i risultati politici a livello mondiale. Quindi, da un lato, il processo di formazione dello Stato-nazione è un processo di centralizzazione e secolarizzazione dello Stato, e dall'altro, il processo di democratizzazione con la nascita del concetto di cittadinanza. La modernizzazione potrebbe essere ridotta a questi due processi. D'altra parte, la modernizzazione economica e sociale avviene con l'avvento del capitalismo e della rivoluzione industriale.


Ces deux grands processus ont donnés lieu dans la théorie de Rokkan des quatre grands clivages qui sont des grandes fractures en Europe à partir du XVIème siècle qui ont été responsables dans la formation et qui expliquent largement la formation des différentes parties, autrement dit qui expliquent l’offre politique, en tout cas telle qu’elle était présente au moment où Rokkan écrivait. Il faut généralement situer les travaux scientifiques dans le moment historique. Rokkan écrivait dans les années 1960. Ces quatre clivages, ces quatre fractures sont les clivages traditionnels, à savoir le clivage centre – périphérie, le clivage État – Église, le clivage ville – campagne et le clivage de classe entre la bourgeoisie et le prolétariat. Pour Rokkan les deux clivages sont des clivages de type culturel ; sur le schéma nous pouvons voir l’imbrication entre la dimension structurelle et la dimension culturelle.  
Questi due grandi processi hanno dato origine alla teoria di Rokkan delle quattro grandi divisioni che sono le grandi divisioni in Europa dal XVI secolo in poi, che sono state responsabili della formazione e che spiegano in gran parte la formazione dei diversi partiti, in altre parole, spiegano l'offerta politica, almeno come era presente al tempo in cui Rokkan scriveva. In generale, il lavoro scientifico deve essere collocato nel momento storico. Rokkan scriveva negli anni '60. Queste quattro divisioni, queste quattro fratture sono le scissioni tradizionali, cioè la divisione centro-periferia, la divisione stato-chiesa, la divisione città-campagna e la divisione di classe tra la borghesia e il proletariato. Per Rokkan le due scissioni sono scissioni culturali; sul diagramma si vede l'intreccio tra la dimensione strutturale e la dimensione culturale.


Le clivage centre – périphérie est le clivage qui représente le conflit entre la culture ou les cultures centralisatrices qui était celle de la formation de l’État-Nation. La formation de l’État-Nation était l’idée de centraliser dans une seule sphère de pouvoir un système qui était beaucoup plus fragmenté dans l’ancien régime. En d’autres termes, c’est un conflit centraliste de la formation des États et les résistances croissantes des populations distinctes du point de vue ethnique, linguistique ou religieuse. La religion joue un rôle très important dans ce premier clivage. Ce clivage, comme chaque clivage, se faisait sur des enjeux principaux qui étaient en particulier des enjeux religieux du contrôle de la religion ou encore de la langue.
La divisione centro-periferia è la divisione che rappresenta il conflitto tra la cultura o le culture centralizzanti che è stata quella della formazione dello stato-nazione. La formazione dello Stato-nazione era l'idea di accentrare in una sfera di potere un sistema molto più frammentato sotto il vecchio regime. In altre parole, si tratta di un conflitto centralistico di formazione dello Stato e della crescente resistenza di popolazioni etnicamente, linguisticamente o religiosamente distinte. La religione gioca un ruolo molto importante in questa prima divisione. Questa divisioni, come ogni divisione, si basava sulle questioni principali, che erano in particolare quelle religiose del controllo della religione o del linguaggio.


Le clivage religieux a mené à l’émergence notamment des partis catholiques. On parle aussi de clivage entre l’État et l’Église dans un processus de modernisation mais à un moment un peu plus tardif de l’histoire. Selon Rokkan, chaque clivage se précède dans le temps. L’enjeu principal est le contrôle de l’instruction publique. L’État, à un moment de sa création, a voulu prendre en main l’éducation des enfants. Avec l’éducation nationale, on est dans une éducation qui n’est pas une éducation religieuse. Évidemment, l’Église qui contrôlait l’éducation, à ce moment historique, s’opposait à cette perte de pouvoir.  
La divisione religiosa ha portato alla nascita di partiti cattolici in particolare. Si parla anche di una divisione tra lo Stato e la Chiesa in un processo di modernizzazione, ma in un momento storico un po' più tardo. Secondo Rokkan, ogni divisione precede l'altra nel tempo. La posta in gioco è il controllo dell'istruzione pubblica. Lo Stato, a un certo punto della sua creazione, ha voluto prendere il controllo dell'educazione dei bambini. Con l'educazione nazionale, siamo in un'educazione che non è un'educazione religiosa. Ovviamente la Chiesa, che in quel momento storico controllava l'educazione, si opponeva a questa perdita di potere.


Les clivages ville – campagne et bourgeoise – prolétariats sont des clivages qui, à un moment, reposaient sur des modes de production différents. Le clivage ville – campagne est le conflit entre les intérêts de la terre et les intérêts de la classe montante qui était la bourgeoisie. C’est cette opposition qui a caractérisée une bonne partie de l’historie européenne. D’autre part, le clivage de classe est l’opposition entre la bourgeoisie et le prolétariat, ce qui opposait ces deux classes sociales, à savoir les propriétaires, les moyens de production et le capital.
Le divisioni urbano-rurali e borghesi-proletarie sono divisioni che un tempo si basavano su diversi modi di produzione. La divisione città - campagna è il conflitto tra gli interessi della terra e gli interessi della classe dirigente che era la borghesia. È questa opposizione che ha caratterizzato gran parte della storia europea. D'altra parte, la divisione di classe è l'opposizione tra la borghesia e il proletariato, che si opponeva a queste due classi sociali, cioè i proprietari, i mezzi di produzione e il capitale.


À chaque clivage correspondant ce que Rokkan a appelé un « moment critique » (« critical juncture ») qui représente une sorte de début de politisation du clivage. C’est grâce à la politisation de ces quatre clivages qui se sont succédés dans l’histoire européenne que l’on peut expliquer dans cette perspective la structuration des systèmes politiques et donc l’offre politique qui existe aujourd’hui. L’offre est importante parce qu’elle est liée à une demande politique. Il y a des conflits entre groupes sociaux qui ont des intérêts différents.  
Ogni divisione corrisponde a quello che Rokkan ha definito un "snodo critico" che rappresenta una sorta di inizio di politicizzazione della scissione. È grazie alla politicizzazione di queste quattro divisioni che si sono succedute nella storia europea che possiamo spiegare in questa prospettiva la strutturazione dei sistemi politici e quindi l'offerta politica che esiste oggi. L'offerta è importante perché è legata alla domanda politica. Ci sono conflitti tra gruppi sociali con interessi diversi.


Cette idée fondamentale de Rokkan et donc l’idée de système de parti qui est largement déterminée par cette division sociale. Il y a un élément supplémentaire important pour l’étude du comportement politique qui est l’idée de seuil que nous avons du passer à travers l’histoire européenne. Selon Rokkan, pour comprendre comment un conflit social ou socioéconomique, un clivage avec ces deux premières dimensions sociales, se transforme en une opposition entre partis, il faut étudier les conditions pour l’expression de la mobilisation. Il faut comprendre aussi la représentation des intérêts dans chaque société qui est la représentation politique du clivage. Et donc, il faut comprendre, par exemple, comment les traditions du processus décisionnel dans un processus politique peuvent agir. Il y a des systèmes qui se basent principalement sur une idée de concertation ou de négociation entre les différents groupes qui s’opposent dans ce clivage comme par exemple en Suisse avec l’idée de « paix du travail ». Il y a d’autres clivages, traditions et pays qui sont dans une optique de dirigisme. Il faut comprendre aussi, étudier et connaître les canaux qui existent ou l’expression de la mobilisation et de la protestation. Il faut également comprendre les opportunités de bénéfice mais aussi les coûts des alliances, à savoir les coûts et les conditions afin de créer des alliances politiques. Il faut aussi comprendre les possibilités et les implications de la règle majoritaire dans les systèmes politiques, à savoir quelles sont les chances d’acquérir le pouvoir.
Questa è l'idea fondamentale di Rokkan e quindi l'idea del sistema dei partiti che è in gran parte determinata da questa divisione sociale. C'è un importante elemento aggiuntivo per lo studio dei comportamenti politici che è l'idea di soglia che abbiamo dovuto attraversare la storia europea. Secondo Rokkan, per capire come un conflitto sociale o socio-economico, una divisione con queste prime due dimensioni sociali, si trasforma in un'opposizione tra le parti, è necessario studiare le condizioni per l'espressione della mobilitazione. È anche necessario comprendere la rappresentazione degli interessi in ogni società che è la rappresentazione politica della divisione. E quindi è necessario comprendere, ad esempio, come possono agire le tradizioni del processo decisionale in un processo politico. Esistono sistemi che si basano principalmente sull'idea della consultazione o della negoziazione tra i diversi gruppi che si oppongono in questa divisione, come ad esempio in Svizzera con l'idea della "pace del lavoro". Ci sono altre divisioni, tradizioni e paesi che sono in una prospettiva dirigistica. È anche necessario capire, studiare e conoscere i canali che esistono o l'espressione della mobilitazione e della protesta. È anche necessario comprendere le opportunità di beneficio ma anche i costi delle alleanze, cioè i costi e le condizioni per la creazione di alleanze politiche. È anche necessario comprendere le possibilità e le implicazioni del dominio maggioritario nei sistemi politici, cioè quali sono le possibilità di ottenere il potere.


=Impact des clivages sur le systèmes des partis=
=Impatto delle divisione sul sistema delle parti=
Toutes ces conditions suggèrent une séquence de seuil dans la perspective de Rokkan, dans le chemin à faire et que chaque mouvement doit poursuivre et faire vers un nouveau système de demande dans un système politique. Ces seuils représentent et permettent d’expliquer quels impacts ont les clivages sur les systèmes de parti. On distingue quatre seuils qui mènent vers l’intégration complète :
Tutte queste condizioni suggeriscono una sequenza di soglie dal punto di vista di Rokkan, nel percorso da intraprendere e che ogni movimento deve continuare e muoversi verso un nuovo sistema di domanda in un sistema politico. Queste soglie rappresentano e spiegano quali sono gli impatti delle scissioni sui sistemi di partito. Ci sono quattro soglie che portano alla piena integrazione:


*légitimation : ce seuil fait références aux mobilisations acceptées par les autres forces politiques dans le système. C’est un seuil faible d’intégration ou qu’il faut franchir pour être en tant que force politique intégré à plein titre. De nouveaux mouvements apparaissent à un certain moment et donc ces mouvements doivent d’abord être considérés comme des interlocuteurs ou des représentants légitimes de certains ensembles d’intérêts. La question est de savoir dans quelle mesure un groupe qui fait parti d’un clivage socioculturel arrive à acquérir le pouvoir à différents degrés. Les dates et les seuils peuvent être vues comme des seuils à travers lesquels un clivage doit passer afin d’aller de la dimension sociale et culturelle à la dimension politique ;
*legittimazione: questa soglia si riferisce a mobilitazioni accettate da altre forze politiche del sistema. È una soglia debole di integrazione o che deve essere superata per essere una forza politica pienamente integrata. Ad un certo punto emergono nuovi movimenti e quindi questi movimenti devono prima essere considerati come interlocutori legittimi o rappresentanti di determinati gruppi di interesse. La questione è fino a che punto un gruppo che fa parte di una divisione socio-culturale riesce ad acquisire potere in varia misura. Date e soglie possono essere viste come soglie attraverso le quali deve passare una divisione per passare dalla dimensione sociale e culturale a quella politica;
*incorporation : c’est la participation au processus politique au même titre que les opposants. Le seuil d’incorporation décide de quels groupes, quels mouvements au sein de la société ont le droit de participer à des mobilisations dans le processus politique ;
*incorporazione: si tratta di partecipazione al processo politico allo stesso livello degli avversari. La soglia di incorporazione decide quali gruppi, quali movimenti all'interno della società hanno il diritto di partecipare alle mobilitazioni nel processo politico;
*représentation : ce sont les conditions d’accès aux institutions représentatives, à savoir le parlement. Le seuil de représentation détermine la manière par laquelle un groupe ou un mouvement peut avoir accès aux institutions représentatives. Cela dépend de tout un tas de conditions à savoir le système électoral ou encore les conditions pour la création d’alliances ;
*rappresentanza: queste sono le condizioni di accesso alle istituzioni rappresentative, cioè al Parlamento. La soglia di rappresentanza determina come un gruppo o un movimento può avere accesso alle istituzioni rappresentative. Dipende da tutta una serie di condizioni, ovvero dal sistema elettorale o dalle condizioni per la creazione di alleanze;
*majorité : c’est le pouvoir d'apporter des changements dans le système. Ce seuil détermine les procédures institutionnelles par lesquelles un parti, une alliance peut obtenir le pouvoir d’apporter des changements structurels dans le système. Autrement dit, c’est le seuil qui permet de faire parti d’un gouvernement.
*maggioranza: è il potere di apportare modifiche al sistema. Questa soglia determina le procedure istituzionali con cui un partito, un'alleanza può ottenere il potere di apportare modifiche strutturali al sistema. In altre parole, è la soglia per far parte di un governo.


Selon Rokkan, c’est grâce à ces quatre étapes qu’une fracture objective et identitaire au sein de la société peut se politiser, s’organiser et acquérir un certain pouvoir.
Secondo Rokkan, è attraverso queste quattro fasi che un divario oggettivo e identitario nella società può diventare politicizzato, organizzato e potenziato.


La théorie du système de partis de Rokkan et Lipset dans Party systems and voter alignments: cross-national perspectives publié en 1967 est l’idée que le fait de franchir ces quatre seuils influence le marché électoral en conditionnant les critères d’accès à ce marché électoral. En particulier, il y a l’idée que ceux qui viennent en premier dictent les règles. C’est pour cela qu’il y a l’idée de cumul avec l’idée que ceux qui sont d’abord légitimés et incorporés dans le système, représentés, voire qui acquièrent le pouvoir exécutif peuvent dicter les règles du jeu et donc dicter les conditions d’accès pour de nouveaux partis ou organisations politiques. D’autre part, il y a l’idée que ceux qui entrent en premier créent et forgent des identités politiques. C’est-à-dire qu’historiquement, les premiers partis qui ont franchis ces seuils, pour une raison ou pour une autre, ont ensuite mobilisés un électorat et à travers la mobilisation de cet électorat ont créés des identités politiques. Une fois que ces identités politiques sont créées, selon Lipset et Rokkan, ce système politique est en quelque sorte gelé, c’est-à-dire qu’il devient difficile de modifier ces identités et donc il devient très difficile de modifier la configuration des systèmes de parti. Dans les années 1960 et 1970, le système de parti reflétait largement la configuration des clivages sociaux telle qu’elle était faite à l’époque de la Révolution russe des années 1910 et 1920. Aujourd’hui, en 2015, beaucoup de choses ont changées. Il y a eu un processus nommé de « globalisation » qui a vraisemblablement brouillé les cartes avec l’émergence de nouveaux partis.  
La teoria di Rokkan e Lipset sul sistema dei partiti nei sistemi di partito e negli allineamenti degli elettori: la prospettiva transnazionale pubblicata nel 1967 è l'idea che il superamento di queste quattro soglie influenza il mercato elettorale condizionando i criteri di accesso al mercato elettorale. In particolare, c'è l'idea che chi viene per primo detta le regole. Ecco perché c'è l'idea del cumulo con l'idea che coloro che per primi sono legittimati e incorporati nel sistema, rappresentati, o addirittura acquisiscono il potere esecutivo possono dettare le regole del gioco e quindi dettare le condizioni di accesso per nuovi partiti o organizzazioni politiche. D'altra parte, c'è l'idea che chi entra per primo crei e forgi identità politiche. Cioè, storicamente, i primi partiti che hanno superato queste soglie, per un motivo o per l'altro, hanno poi mobilitato un elettorato e attraverso la mobilitazione di questo elettorato hanno creato identità politiche. Una volta create queste identità politiche, secondo Lipset e Rokkan, questo sistema politico è in qualche modo congelato, cioè diventa difficile cambiare queste identità e quindi diventa molto difficile cambiare la configurazione dei sistemi di partito. Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, il sistema dei partiti rifletteva in gran parte la configurazione delle divisioni sociali così come era stato fatto al tempo della Rivoluzione russa degli anni Dieci e Venti. Oggi, nel 2015, molto è cambiato. C'è stato un processo noto come "globalizzazione" che ha probabilmente confuso le acque con l'emergere di nuovi partiti.


Il y une théorie importante qui met l’accent sur le rôle des divisions et des fractures sociales afin d’expliquer à la fois la configuration de l’offre politique, c’est-à-dire des systèmes de parti mais aussi pour expliquer notamment les comportements de vote. Cette théorie qui met l’accent sur les clivages et leur politisation à travers différents seuils, met également l’accent sur le fait que ces forces politiques qui ont été des précurseurs ont pu créer des identités politiques qui sont fortement explicatives notamment du comportement de vote. Avec le modèle de Michigan appelé modèle psychologique ou encore « modèle de l’identification partisane » pour expliquer le comportement électoral, même si ces théoriciens ne font pas explicitement un lien avec la théorie des clivages de Rokkan, ils mettent l’accent sur l’idée qu’il y a un électorat qui s’identifie fortement avec une organisation ou un parti permettant d’expliquer pourquoi on vote pour tel ou tel parti.  
C'è una teoria importante che sottolinea il ruolo delle divisioni e delle fratture sociali per spiegare sia la configurazione dell'offerta politica, cioè dei sistemi di partito, ma anche per spiegare in particolare il comportamento di voto. Questa teoria, che si concentra sulle divisioni e sulla loro politicizzazione attraverso diverse soglie, sottolinea anche il fatto che queste forze politiche, che sono state precursori, sono state in grado di creare identità politiche altamente esplicative, in particolare del comportamento di voto. Con il modello del Michigan, noto come modello psicologico o "modello di identificazione partigiano", per spiegare il comportamento di voto, anche se questi teorici non lo collegano esplicitamente alla teoria delle divisioni di Rokkan, sottolineano l'idea che c'è un elettorato che si identifica fortemente con un'organizzazione o un partito che può spiegare perché la gente vota per questo o quel partito.


=Potentiel de mobilisation des clivages=
=Potenziale di mobilizzazione della divisione=
Tous les clivages n’influencent pas de la même manière les comportements politiques. Autrement dit, le potentiel de mobilisation des clivages varie. Au-delà de toute considération de type historique, le clivage aujourd’hui et actuel, certains de ces clivages sont plus mobilisateurs que d’autres. Il y a beaucoup de facteurs qui peuvent expliquer mais il faut souligner deux éléments qui caractérisent les clivages et qui permettent d’expliquer pourquoi ces clivages sont plus ou moins explicatifs des comportements de vote mais aussi des comportements non-électoraux. :
Non tutte le divisioni influenzano il comportamento politico allo stesso modo. In altre parole, il potenziale per mobilitare le divisioni varia. Al di là di ogni considerazione sulla scissione storica, attuale e attuale, alcune di queste divisioni sono più mobilitanti di altre. Ci sono molti fattori che possono spiegare, ma due elementi che caratterizzano le divisioni e che aiutano a spiegare perché queste divisioni sono più o meno esplicative del comportamento di voto ma anche del comportamento non elettorale. :


*degré d’ouverture – segmentation, intégration : un clivage se caractérise également par son degré d’ouverture. Différents clivages peuvent être plus ou moins ouverts ou plus ou moins fermés. Cela est lié à la définition même du clivage se référant à deux dimensions qui sont d’une part la segmentation d’un clivage et l’intégration. Autrement dit, un clivage, dans ce type de théorie, est d’autant plus mobilisateur qu’il est fortement segmenté, c’est-à-dire que les groupes qui composent ce clivage sont fortement distinct objectivement et subjectivement dans la mesure où ils s’auto-définissent comme étant différent de l’autre groupe. D’autre part, le degré d’ouverture se caractérise par la plus ou moins forte intégration au sein de l’un et de l’autre groupe qui s’oppose. C’est un clivage qui permet d’expliquer d’autant plus les comportements de vote et autres que les groupes qui font parti de ce clivage sont fortement distincts et différents et par le fait qu’il soit fortement intégré en leur intérieur. La dimension subjective est importante pour la dimension d’intégration parce que l’intégration dépend aussi de la création d’une forte identité collective au sein du groupe d’où le fait que les identités collectives impactent la mobilisation.
*grado di apertura - segmentazione, integrazione: una scissione si caratterizza anche per il suo grado di apertura. Diverse divisioni possono essere più o meno aperte o più o meno chiuse. Questo è legato alla definizione stessa di scissione che si riferisce a due dimensioni che sono da un lato la segmentazione di una scissione e dall'altro l'integrazione. In altre parole, una scissione, in questo tipo di teoria, è tanto più mobilitante quanto più è fortemente segmentata, vale a dire che i gruppi che compongono questa scissione sono fortemente distinti oggettivamente e soggettivamente in quanto si autodefiniscono diversi dall'altro gruppo. D'altra parte, il grado di apertura è caratterizzato dal maggiore o minore grado di integrazione all'interno del gruppo avversario. Si tratta di una scissione che permette di spiegare il voto e altri comportamenti tanto più che i gruppi che fanno parte di questa scissione sono fortemente distinti e diversi e per il fatto che è fortemente integrato al loro interno. La dimensione soggettiva è importante per la dimensione dell'integrazione perché l'integrazione dipende anche dalla creazione di una forte identità collettiva all'interno del gruppo, da qui il fatto che le identità collettive hanno un impatto sulla mobilitazione.
*degré de pacification – saillance : cet aspect est plus lié au degré de politisation qui est le degré de saillance ou de pacification. Un clivage est d’autant plus mobilisateur qu’il n’est pas pacifié ou qu’il n’a pas été pacifié par des procédures institutionnelles comme par exemple la « paix du travail » en Suisse qui est une forme de pacification. Le degré de pacification signifie que le conflit qui oppose les deux composantes d’un clivage est réduit. Plus un clivage est pacifié, moins il est saillant.
*grado di pacificazione - salienza: questo aspetto è più legato al grado di politicizzazione, che è il grado di salienza o di pacificazione. Una scissione è tanto più mobilitante se non è pacificata o se non è stata pacificata da procedure istituzionali come la "pace del lavoro" in Svizzera, che è una forma di pacificazione. Il grado di pacificazione significa che il conflitto tra le due componenti di una scissione si riduce. Più una scollatura è pacificata, meno prominente è.


[[Fichier:comportement politique CATNET Tilly 1.png|vignette|]]
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Certains ont conceptualisés cela de façon différente dont Charles Tilly qui a parlé de CATNET dans ''From Mobilization to Revolution'' publié en 1978.<ref>Tilly, Charles. From mobilization to revolution. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co, 1978. Print.</ref><ref>Muller, E. N. (1980). From Mobilization to Revolution. By Charles Tilly. (Reading, Mass.: Addison-Wesley, 1978. Pp. xiii + 349. No price given.). American Political Science Review, 74(4), 1071–1073. https://doi.org/10.2307/1954345</ref> Pour Tilly, le potentiel de mobilisation des mouvements sociaux, pour la mise en place d’une action collective, dépend de deux dimensions qui ont amenées à la formation de catégories qui sont des catégories plus ou moins définies mais aussi du degré de réseau à l’intérieur, à savoir la différence entre segmentation et intégration. La flèche représente le développement du degré et de l’intensité du potentiel mobilisateur d’un clivage en fonction du niveau et d’intensité de catégorie et de réseau.
Alcuni l'hanno concettualizzato in modo diverso, come Charles Tilly che ha parlato di CATNET in ''From Mobilization to Revolution'' publié en 1978.<ref>Tilly, Charles. From mobilization to revolution. Reading, Mass: Addison-Wesley Pub. Co, 1978. Print.</ref><ref>Muller, E. N. (1980). From Mobilization to Revolution. By Charles Tilly. (Reading, Mass.: Addison-Wesley, 1978. Pp. xiii + 349. No price given.). American Political Science Review, 74(4), 1071–1073. https://doi.org/10.2307/1954345</ref> Per Tilly, il potenziale di mobilitazione dei movimenti sociali per l'azione collettiva dipende da due dimensioni che hanno portato alla formazione di categorie più o meno definite, ma anche dal grado di networking al loro interno, ovvero la differenza tra segmentazione e integrazione. La freccia rappresenta lo sviluppo del grado e dell'intensità del potenziale di mobilitazione di una scissione secondo il livello e l'intensità della categoria e della rete.


L’idée de degré de pacification est importante parce qu’il y a certains auteurs qui ont formulés l’hypothèse que la place qui est laissée pour l’émergence et la mobilisation de nouveaux clivages, à savoir de clivages qui ne sont pas l’un des quatre clivages traditionnels de Rokkan, est inversement proportionnel au degré de saillance du clivage traditionnel. Autrement dit, plus les clivages traditionnels sont saillants, moins il y a de l’espace pour l’émergence et l’expression politique de nouveaux clivages. Plus les clivages traditionnels et particulièrement les clivages religieux et de classes ont été pacifiés par des procédures informelles ou institutionnelles, plus il y a de l’espace pour l’émergence de nouveaux clivages. C’est par exemple de cette manière que certains ont expliqués pourquoi ce qu’on appel les « nouveaux mouvements sociaux » qui sont des mouvements qui ont émergés après les années 1970 avec la nouvelle gauche, ont pu se mobiliser fortement dans certains pays plus que dans d’autres. L’idée est qu’ils ont pu se mobiliser dans les pays où justement, les clivages traditionnels étaient pacifiés, donc affaiblis, les identités politiques qui se basaient sur le clivage traditionnel se sont elles aussi affaiblies, ce qui a laissé plus de marge de manœuvre pour de nouveaux groupes politiques afin de capturer un électorat et mobiliser des groupes et des secteurs de la société. Les notions d’ouverture et de pacification permettent de faire le lien entre une théorie macro-politique de Rokkan des clivages historiques, et ce que l’on veut expliquer, à savoir les comportements politiques.
L'idea del grado di pacificazione è importante perché ci sono alcuni autori che hanno ipotizzato che lo spazio lasciato per l'emergere e la mobilitazione di nuove scissioni, cioè scissioni che non sono una delle quattro scissioni tradizionali Rokkan, è inversamente proporzionale al grado di salienza della divisioni tradizionale. In altre parole, più salienti sono le divisioni tradizionali, meno spazio c'è per l'emergere e l'espressione politica di nuove divisioni. Più le divisioni tradizionali, in particolare quelle religiose e di classe, sono state pacificate attraverso procedure informali o istituzionali, più c'è spazio per la nascita di nuove scissioni. È così, ad esempio, che alcuni hanno spiegato perché i cosiddetti "nuovi movimenti sociali", che sono movimenti emersi dopo gli anni Settanta con la nuova sinistra, sono riusciti a mobilitarsi fortemente in alcuni Paesi più che in altri. L'idea è che siano stati in grado di mobilitarsi in paesi dove, appunto, le divisioni tradizionali sono state pacificate e quindi indebolite, e anche le identità politiche basate sulla scissione tradizionale sono state indebolite, lasciando più spazio a nuovi gruppi politici per catturare un elettorato e mobilitare gruppi e settori della società. Le nozioni di apertura e di pacificazione collegano la teoria macro-politica di Rokkan delle divisioni storiche a ciò che vogliamo spiegare, cioè il comportamento politico.


=Impact des clivages sur le comportement politique=
=Impatto delle divisioni sul comportamento politico=
Par rapport à l’idée de savoir dans quelle mesure les clivages traditionnels soulignés par Rokkan et notamment les clivages religieux et de classe influencent les comportements politiques, il y a différents positons dans la littérature.  
In relazione all'idea della misura in cui le divisioni tradizionali evidenziate da Rokkan, in particolare quelle religiose e di classe, influenzano il comportamento politico, ci sono posizioni diverse nella letteratura.  


Une première position est celle de Bartolini et Mair qui est de dire que les clivages traditionnels continuent à influencer la politique, même si ce n’est pas nécessairement de la même manière. Nous verrons comment certains auteurs ont essayés de montrer de quelle manière le clivage de classe est toujours important aujourd’hui, montrant qu’en se transformant, il a pu garder une certaine importance en terme d’explication des comportements politiques qu’il n’aurait autrement pas eu.  
Una prima posizione è quella di Bartolini e Mair, cioè che le divisioni tradizionali continuano a influenzare la politica, anche se non necessariamente allo stesso modo. Vedremo come alcuni autori hanno cercato di mostrare come la divisione di classe sia ancora oggi importante, dimostrando che, trasformandosi, ha saputo mantenere una certa importanza in termini di spiegazione di comportamenti politici che altrimenti non avrebbe avuto.


La deuxième position dit que les divisions sociales structurent de moins en moins les choix électoraux individuels, ceci étant dû à la résolution des conflits sociaux représentés par les clivages traditionnels. Autrement dit, cela est dû à la pacification des clivages de classe traditionnel en Europe et grâce à la pacification des clivages religieux qui serait le résultat des processus de sécularisation. Il faut souligner que cette position ne met pas en avant l’émergence de nouveaux clivages. Autrement dit, ils admettent une position de désalignement où la volatilité électorale à savoir le passage de voix d’un secteur à l’autre ou d’un parti à l’autre devient de plus en plus importante et fréquent.  
La seconda posizione afferma che le divisioni sociali sono sempre meno strutturanti per le scelte elettorali individuali, questo è dovuto alla risoluzione dei conflitti sociali rappresentati dalle divisioni tradizionali. In altre parole, ciò è dovuto alla pacificazione delle divisioni di classe tradizionali in Europa e grazie alla pacificazione delle divisioni religiose che sarebbero il risultato di processi di secolarizzazione. Va sottolineato che questa posizione non indica la comparsa di nuove divisioni. In altre parole, ammettono una posizione di disallineamento in cui la volatilità elettorale, cioè il passaggio dei voti da un settore all'altro o da un partito all'altro, sta diventando sempre più importante e frequente.


La troisième position est que les clivages traditionnels s'affaiblissent, mais de nouveaux clivages émergents tels que le clivage entre orientation matérialiste et post-matérialiste ou alors le clivage entre les gagnants et les perdants de la mondialisation. Ces nouveaux clivages qui n’étaient pas conceptualisés par Rokkan et qui n’étaient même pas présent tout au fil de l’histoire européenne jusqu’à récemment ont en quelque sorte remplacés ou remplacent de plus en plus les clivages traditionnels et preuve en est l’émergence de nouveaux partis qui s’appuient sur de nouveaux mouvements sociaux sortant de l’axe principal de la ligne traditionnelle. Pour ceux qui s’inscrivent dans cette troisième position, cela prouve que les clivages traditionnels n’expliquent plus les comportements politiques et qu’il y a de nouveaux clivages qui les ont remplacés.  
La terza posizione è che le divisioni tradizionali si stanno indebolendo, ma ne stanno emergendo di nuove, come la divisione tra l'orientamento materialista e post-materialista o la scissione tra i vincitori e i perdenti della globalizzazione. Queste nuove scissioni, che non sono state concettualizzate da Rokkan e che fino a poco tempo fa non erano nemmeno presenti nella storia europea, hanno in qualche misura sostituito o stanno sostituendo sempre più le divisioni tradizionali, e la prova di ciò è l'emergere di nuovi partiti che si appoggiano a nuovi movimenti sociali al di fuori dell'asse principale della linea tradizionale. Per chi si trova in questa terza posizione, ciò dimostra che le divisioni tradizionali non spiegano più il comportamento politico e che ci sono nuove divisioni che le hanno sostituite.


=Le vote de classe=
=Il voto di classe=
Ceci nous amène à parler de la transformation des clivages et de l’émergence des nouveaux clivages. Le clivage le plus étudié dans la littérature est le clivage de classe. Le quatrième clivage selon Rokkan s’appui sur la division cristallisée dans le moment critique représenté par les révolutions du début du XXème siècle opposant la bourgeoisie et le prolétariat.  
Questo ci porta a parlare della trasformazione delle divisioni e dell'emergere di nuove divisioni. La divisione più studiata in letteratura è la divisione di classe. La quarta divisioni secondo Rokkan si basa sulla divisione cristallizzata nel momento critico rappresentato dalle rivoluzioni dell'inizio del XX secolo contro la borghesia e il proletariato.  


Dans l’histoire de son analyse, on distingue trois générations. Une première génération se situe dans les années 1950. Le behaviorisme qui est l’étude des comportements individuels de vote, né quelque temps avant cette phase historique et donc dans les débuts de l’analyse des votes de classe. On voulait mettre en avant l’idée que l’appartenance de classe est fortement explicative du comportement de vote. La position sociale explique, voire, détermine les choix électoraux. La deuxième génération, dès la fin des années 1960, a essayée d’introduire plus de variables explicatives. Dans l’analyse statistique, on a essayé de contrôler l’effet que la position sociale avait sur le vote en tenant compte de nombreux autres aspects. Cette deuxième génération va aussi commencer à s’intéresser aux variations et en particulier aux variations internationales, c’est-à-dire que la classe sociale est fortement explicative dans un certain contexte et beaucoup moins dans un autre contexte peut être aussi à cause du potentiel mobilisateur du clivage de classe de classe qui résulte du degré d’ouverture ou de fermeture voire de segmentation ou d’intégration et du degré de pacification. Et enfin troisième génération, dès le milieu de années 1980, où il y a eu une redéfinition des classes sociales et du vote de classe. Ces chercheurs avaient constatés que les conclusions et les théories sur lesquelles s’étaient appuyés les chercheurs des années précédentes se baisaient sur des conceptualisations et des définitions trop simplistes à la fois de ce qu’est une classe sociale et de ce qu’est le vote de classe et de la manière dont on la mesure.
Nella storia della sua analisi si possono distinguere tre generazioni. La prima generazione risale agli anni '50. Il comportamento, che è lo studio del comportamento di voto individuale, è nato qualche tempo prima di questa fase storica e quindi all'inizio dell'analisi delle votazioni di classe. Abbiamo voluto proporre l'idea che l'appartenenza alla classe sia fortemente esplicativa del comportamento di voto. La posizione sociale spiega, infatti, determina le scelte elettorali. La seconda generazione, a partire dalla fine degli anni '60, ha cercato di introdurre variabili più esplicative. Nell'analisi statistica, hanno cercato di controllare l'effetto che la posizione sociale ha avuto sul voto tenendo conto di molti altri aspetti. Questa seconda generazione inizierà anche a guardare alle variazioni e in particolare alle variazioni internazionali, cioè la classe sociale è fortemente esplicativa in un certo contesto e molto meno in un altro contesto può anche essere dovuta al potenziale di mobilitazione del divisione di classe che deriva dal grado di apertura o di chiusura o anche di segmentazione o integrazione e dal grado di pacificazione. E infine la terza generazione, dalla metà degli anni Ottanta in poi, quando ci fu una ridefinizione delle classi sociali e del voto di classe. Questi ricercatori avevano scoperto che le conclusioni e le teorie su cui i ricercatori degli anni precedenti avevano basato il loro lavoro si basavano su concettualizzazioni e definizioni eccessivamente semplicistiche sia di cosa sia una classe sociale sia di cosa sia il voto di classe e di come sia misurato.


Les résultats peuvent être résumés en deux éléments. Premièrement les classes ouvrières manuelles tendaient à soutenir les partis de gauche alors que les classes non-manuelles tendaient à soutenir les partis de droite. C’est une idée désormais désuète que l’on se fait du vote de classe. Le deuxième élément concerne les résultats, on constate d’importantes variations entre les pays.  
I risultati possono essere riassunti in due parti. In primo luogo, le classi lavoratrici manuali tendevano a sostenere i partiti di sinistra, mentre le classi non manuali tendevano a sostenere i partiti di destra. Questa è ormai un'idea antiquata del voto di classe. Il secondo elemento riguarda i risultati; ci sono variazioni significative tra i vari paesi.


=Impact du vote de classe=
=Impatto del voto di classe=
Comment mesure t-on la classe et le vote de classe ? Pour résumer, par rapport au vote de classe, il y a trois positions qui reflètent largement ou en grande partie les positions évoquées par rapport au rôle des clivages traditionnels :
Come si misura la classe e il voto di classe? Riassumendo, in relazione al voto di classe, ci sono tre posizioni che riflettono in gran parte o in gran parte le posizioni evocate in relazione al ruolo delle scollature tradizionali:


*des travaux montrent une forme de persistance, comme le fait que la classe continue à structurer le comportement de vote ;
*alcuni lavori mostrano una forma di persistenza, come il fatto che la classe continua a strutturare il comportamento di voto; c'è l'idea del declino del voto di classe come disallineamento - lo squilibrio tra offerta e domanda politica;
*il y a l’idée du déclin de vote de classe, à savoir un désalignement soit la correspondance entre une offre politique et une demande politique ;
*c'è anche l'idea della trasformazione. La divisione di classe è ancora importante, ma struttura il voto in modo diverso. Ci sarebbe stato un riallineamento tra le classi sociali da un lato e i partiti che rappresentano gli interessi di classe dall'altro.
*il y a également l’idée d’une transformation. Le clivage de classe est toujours important mais il structure différemment le vote. Il y aurait eu un réalignements entre les classes sociales d’une part et les partis qui représentent les intérêts des classes d’autre part.


[[Fichier:comportement politique impact du vote de classe 1.png|vignette|Leduc, L., R. Niemi et P. Norris, éds. (1996). Comparing Democracies. Thousand Oaks: Sage.<ref name=":0">LeDuc, L., Niemi, R., & Norris, P. (2010). Comparing Democracies: Elections and Voting in the 21st Century. SAGE Publications Ltd. https://doi.org/10.4135/9781446288740</ref>]]
[[Fichier:comportement politique impact du vote de classe 1.png|vignette|Leduc, L., R. Niemi et P. Norris, éds. (1996). Comparing Democracies. Thousand Oaks: Sage.<ref name=":0">LeDuc, L., Niemi, R., & Norris, P. (2010). Comparing Democracies: Elections and Voting in the 21st Century. SAGE Publications Ltd. https://doi.org/10.4135/9781446288740</ref>]]


De nombreux chiffres abondent dans le sens du déclin. Avec ce graphique, on cherche à voir dans le long terme. Apparaissent plusieurs figures allant de 1945 à 1995 concernant des pays différents montrant que partout, il y a eu un déclin du vote de classe, en tout cas à partir de la fin de la Deuxième guerre mondiale. Cette différence existe autant dans les pays où le vote de classe est important.  
Numerose cifre abbondano nella direzione del declino. Con questo grafico, guardiamo al lungo termine. Dal 1945 al 1995 compaiono diverse cifre per diversi Paesi che mostrano che ovunque c'è stato un calo delle votazioni di classe, almeno dalla fine della seconda guerra mondiale. Questa differenza esiste tanto nei paesi in cui il voto di classe è importante.  


Les chercheurs de la troisième génération reprochent à ce type de représentation de s’appuyer sur une définition trop simpliste à la fois de la classe sociale et du vote de classe. C’est suite à l’hyper-simplification de ces deux concepts qu’on arrive à un constat de déclin. Ces chercheurs disent que si on redéfinit la classe sociale et le vote de classe, on arrive à relativiser le déclin.  
I ricercatori della terza generazione criticano questo tipo di rappresentazione per aver fatto affidamento su una definizione troppo semplicistica sia della classe sociale che del voto di classe. E' come risultato dell'iper-semplificazione di questi due concetti che si osserva un declino. Questi ricercatori dicono che se ridefiniamo la classe sociale e il voto di classe, possiamo mettere il declino in prospettiva.[[Fichier:comportement politique impact du vote de classe 2.png|vignette|center|Leduc, L., R. Niemi et P. Norris, éds. (1996). Comparing Democracies. Thousand Oaks: Sage.<ref name=":0" />]]


[[Fichier:comportement politique impact du vote de classe 2.png|vignette|center|Leduc, L., R. Niemi et P. Norris, éds. (1996). Comparing Democracies. Thousand Oaks: Sage.<ref name=":0" />]]
In questa tabella sono riportate le variazioni internazionali. Non c'è solo il voto di classe, ma anche tutte le altre divisione tradizionali Rokkan. Le cifre sono coefficienti di correlazione tra caratteristiche sociali e preferenze di partito. È importante notare che c'è una grande varietà, come ha dimostrato la seconda generazione.


Ce tableau montre les variations internationales. Il n’y a pas seulement le vote de classe mais il y a aussi tous les autres clivages traditionnels de Rokkan. Les chiffres sont des coefficients de corrélations entre les caractéristiques sociales et les préférences partisanes. Il faut souligner qu’il y a de fortes variations, comme la deuxième génération l’avait montrée.
Per alcuni ricercatori, le curve che specificano il voto di classe si basano sull'indice di Alford, cioè la percentuale della classe operaia che dice di preferire un partito di sinistra meno la percentuale della classe media che vota per la sinistra. Si tratta di una misura che è stata utilizzata, specifica e, secondo alcuni, troppo semplicistica, nascondendo una realtà molto più complessa, e se misurata in modo diverso, si potrebbero trarre conclusioni diverse.


Pour certains chercheurs, les courbes qui spécifient le vote de classe sont basées sur l’index d'Alford, à savoir le pourcentage de classe ouvrière affirmant qu’il préférait un parti de gauche moins le pourcentage de la classe moyenne qui vote pour la gauche. C’est une mesure qui a été utilisée, spécifique et, selon certains, trop simpliste, cachant une réalité beaucoup plus complexe et si on mesure différemment, on pourrait arriver à des conclusions différentes.
=Definizione e misurazione delle classi sociali=
 
Si possono distinguere due approcci, ovvero un approccio che possiamo definire "tradizionale", basato su uno schema a due classi, con lavoratori manuali da un lato e tutte le altre classi dall'altro. Questo approccio è stato tradizionalmente utilizzato per valutare l'impatto del voto di classe fino agli anni '80. Ad un certo punto alcuni ricercatori, in particolare Erikson e Goldthorpe, hanno proposto uno schema di classe diverso e molto più dettagliato.  
=Définition et mesure des classes sociales=
On distingue deux approches, à savoir une approche que nous pouvons qualifier de « traditionnelle » se basant sur un schéma à deux classes avec d’une part les travailleurs manuels et d’autre part toutes les autres classes. Cette manière a été traditionnellement utilisée pour évaluer l’impact du vote de classe jusqu’aux années 1980. À un certain moment, certains chercheurs, notamment Erikson et Goldthorpe qui ont proposés un schéma de classe différent et beaucoup plus détaillé.  


[[Fichier:comportement politique définition et mesure des classes sociales 1.png|vignette|Erikson, R. et J.H. Goldthorpe (1993). The Constant Flux. Oxford: Clarendon Press.<ref name=":1">Erikson, Robert, and John H. Goldthorpe. ''The constant flux : a study of class mobility in industrial societies''. Oxford England New York: Clarendon Press Oxford University Press, 1992. Print.</ref><ref>Hachen, D. (1994). Book Reviews : Robert Erikson and John H. Goldthorpe: The Constant Flux. A Study of Class Mobility in Industrial Societies. Oxford: Clarendon Press, 1992. Acta Sociologica, 37(1), 110–113. <nowiki>https://doi.org/10.1177/000169939403700110</nowiki></ref><ref>Kaelble, H. (1994). The Constant Flux: A Study of Class Mobility in Industrial Societies.Robert Erikson , John H. Goldthorpe. American Journal of Sociology, 100(1), 252–253. <nowiki>https://doi.org/10.1086/230509</nowiki></ref>]]
[[Fichier:comportement politique définition et mesure des classes sociales 1.png|vignette|Erikson, R. et J.H. Goldthorpe (1993). The Constant Flux. Oxford: Clarendon Press.<ref name=":1">Erikson, Robert, and John H. Goldthorpe. ''The constant flux : a study of class mobility in industrial societies''. Oxford England New York: Clarendon Press Oxford University Press, 1992. Print.</ref><ref>Hachen, D. (1994). Book Reviews : Robert Erikson and John H. Goldthorpe: The Constant Flux. A Study of Class Mobility in Industrial Societies. Oxford: Clarendon Press, 1992. Acta Sociologica, 37(1), 110–113. <nowiki>https://doi.org/10.1177/000169939403700110</nowiki></ref><ref>Kaelble, H. (1994). The Constant Flux: A Study of Class Mobility in Industrial Societies.Robert Erikson , John H. Goldthorpe. American Journal of Sociology, 100(1), 252–253. <nowiki>https://doi.org/10.1086/230509</nowiki></ref>]]
Ligne 135 : Ligne 132 :
On part d’une distinction entre employeurs et employés mais on introduit aussi l’idée des indépendants et on rajoute des distinctions supplémentaires afin d’arriver à treize classes sociales différentes.  
On part d’une distinction entre employeurs et employés mais on introduit aussi l’idée des indépendants et on rajoute des distinctions supplémentaires afin d’arriver à treize classes sociales différentes.  


Ce schéma s’appui sur une premier distinction qui est ensuite développée à travers des sous-catégories un peu plus fines et correspondant à la réalité actuelle de notre société. La position de classe de base s’appuie sur la distinction binaire entre employeurs et employés, a été ajouté également la catégorie des indépendants. Cela constitue un premier niveau très général afin de distinguer entre plusieurs positions de classe et ce qui nous intéresse est de savoir comment les individus s’insèrent dans cette position de classe et le côté objectif du clivage social. Il y existe des distinctions supplémentaires. En ce qui concerne les employeurs, il y a une distinction entre la taille des entreprises et une autre distinction entre le secteur industriel et le secteur de l’agriculture. Cela donne quelques classes sociales avec une catégorisation des classes. En ce qui concerne les employés, Erikson et Goldthorpe ont fait la distinction entre les travailleurs qui s’appuient sur la contrainte du travail par opposition à une relation de service.
Questo schema si basa su una distinzione iniziale che viene poi sviluppata attraverso sottocategorie leggermente più fini, corrispondenti alla realtà attuale della nostra società. La posizione di classe di base si basa sulla distinzione binaria tra datori di lavoro e dipendenti, ed è stata aggiunta anche la categoria dei lavoratori autonomi. Questo costituisce un primo livello molto generale per distinguere tra diverse posizioni di classe e ciò che ci interessa è come gli individui si inseriscono in questa posizione di classe e il lato oggettivo del divisione sociale. Ci sono ulteriori distinzioni. Per quanto riguarda i datori di lavoro, c'è una distinzione tra le dimensioni delle aziende e un'altra distinzione tra il settore industriale e quello agricolo. Questo dà alcune classi sociali con una categorizzazione delle classi. Per quanto riguarda i dipendenti, Erikson e Goldthorpe hanno fatto una distinzione tra i lavoratori che si affidano a un vincolo di lavoro e non a un rapporto di servizio.  
 
Il y a deux distinctions avec la première qui est entre employeurs, employés et indépendants, et la deuxième entre ceux qui s’appuient sur l’existence d’un contrat de travail. Par contre l’autre catégorie est basée sur des relations de services. Il y a d’autres sous-catégories qui sont moins intéressantes selon le niveau d’éducation.  


[[Fichier:comportement politique définition et mesure des classes sociales 2.png|center|vignette|Erikson, R. et J.H. Goldthorpe (1993). The Constant Flux. Oxford: Clarendon Press.<ref name=":1" />]]
Ci sono due distinzioni: la prima è tra datori di lavoro, lavoratori dipendenti e autonomi, la seconda è tra coloro che fanno affidamento sull'esistenza di un contratto di lavoro. L'altra categoria si basa invece sui rapporti di servizio. Ci sono altre sottocategorie che sono meno interessanti a seconda del livello di istruzione.[[Fichier:comportement politique définition et mesure des classes sociales 2.png|center|vignette|Erikson, R. et J.H. Goldthorpe (1993). The Constant Flux. Oxford: Clarendon Press.<ref name=":1" />]]


Le résultat de ce type de schéma est quelque chose qui est beaucoup plus élaboré par rapport à la distinction traditionnelle entre classes manuelles et non-manuelles. C’est en fait un schéma qui détails 11 classes sociales différentes. Ce schéma peut être agrégé. Il est possible d’avoir des niveaux d’agrégation avec un regroupement.
Il risultato di questo tipo di schema è qualcosa di molto più elaborato della tradizionale distinzione tra classi manuali e non manuali. Si tratta infatti di uno schema che dettaglia 11 diverse classi sociali. Questo schema può essere aggregato. E' possibile avere livelli di aggregazione con il clustering.


=Définition et mesure du vote de classe=
=Definizione e misurazione del voto di classe=
On distingue deux approches afin de mesurer le vote de classe.  
Ci sono due approcci per misurare il voto in classe.  


Une première approche est celle du vote absolu dont la mesure traditionnelle est l’index d’Alford, à savoir qu’on regarde la différence dans le soutien pour les partis de la gauche entre les classes manuelles et les autres. À partir de là, on regarde dans les deux groupes quelle est la proportion des personnes qui appartient à ces deux groupes et qui votent plutôt pour la gauche ou pour la droite. C’est un raisonnement binaire au niveau de la classe sociale et au niveau du vote. En d’autres termes, l’index d’Alford est la différence entre les occupations manuelles et non manuelles dans le soutien pour les partis de gauche.
Un primo approccio è quello del voto assoluto, la cui misura tradizionale è l'indice Alford, che guarda alla differenza di sostegno ai partiti di sinistra tra le classi manuali e le altre classi. Da lì, guardiamo la proporzione di persone dei due gruppi che appartengono a questi due gruppi e che votano di più per la sinistra o per la destra. Si tratta di un ragionamento binario a livello di classe sociale e di voto. In altre parole, l'indice di Alford è la differenza tra le occupazioni manuali e non manuali nel sostegno ai partiti di sinistra.


Il n’y a pas d’unanimité afin de savoir si le vote de classe a diminué, donc est-ce que le rôle de clivage de classe a diminué ou pas. Ceux qui critiquent ce schéma à deux classes et l’index d’Alford, qui est binaire afin de calculer le vote de classe, s’appuient sur le schéma de classe de Thomson et l’index de Kappa. On appel cela le vote relatif. On s'appuie sur la probabilité que les citoyens qui appartiennent à l’une ou l’autre classe puisse voter pour la gauche ou un autre parti. La différence entre l’index de Thomson et l’index de Kappa se trouve dans le fait que l’index de Thomson garde l’idée binaire entre gauche et droite en regardant la proportion des membres des classes différentes à voter pour la gauche ou pour la droite. L’index de Kappa s’appuie sur l’index de Thomson mais il introduit une multidimensionnalité en regardant la probabilité que les membres de différentes classes sociales ont de voter pour un parti qu’un autre. On abandonne la distinction un peu grossière de voter pour la gauche ou pour la droite. Il y a l’idée implicite qu’il est difficile de faire la distinction aujourd’hui entre gauche et droite. Pour calculer l’index de Thomson, cela revient à faire une régression logistique binaire tandis que l'on effectue une régression multinomiale pour l’index de Kappa.  
Non c'è unanimità sul fatto che il voto di classe sia diminuito, così come il ruolo della divisione di classe è diminuito o meno. Chi critica questo schema a due classi e l'indice di Alford, che è binario per calcolare il voto di classe, si affida allo schema di classe di Thomson e all'indice di Kappa. Questo si chiama voto relativo. Si basa sulla probabilità che i cittadini che appartengono a una delle due classi possano votare per la sinistra o per un altro partito. La differenza tra l'indice Thomson e l'indice Kappa è che l'indice Thomson mantiene l'idea binaria tra sinistra e destra guardando la proporzione di membri di diverse classi che votano per la sinistra o per la destra. L'indice Kappa si basa sull'indice Thomson ma introduce la multidimensionalità guardando alla probabilità che i membri di diverse classi sociali abbiano di votare per un partito piuttosto che per un altro. Abbandona la distinzione un po' cruda di votare per la sinistra o per la destra. C'è l'idea implicita che oggi sia difficile distinguere tra destra e sinistra. Per calcolare l'indice Thomson è come fare una regressione logistica binaria, mentre per l'indice Kappa si fa una regressione multinomiale.


En fonction de la définition que l’on prend des classes et du vote de classe, le résultat peut changer drastiquement. Il y a ceux qui s’appuient sur une distinction traditionnelle avec une distinction binaire et l’index d’Alford et constatent un déclin, alors que ceux qui s’appuient sur l’index de Thomson et de kappa arrivent à des conclusions différentes avec une transformation plutôt qu’un déclin.
A seconda della definizione che prendiamo delle classi e del voto di classe, il risultato può cambiare drasticamente. C'è chi si affida a una distinzione tradizionale con una distinzione binaria e all'indice Alford e trova un declino, mentre chi si affida all'indice Thomson e Kappa raggiunge conclusioni diverse con una trasformazione piuttosto che con un declino.


=Facteurs explicatifs du vote de classe=
=Fattori esplicativi per il voto di classe=
Il est possible de faire une énumération des facteurs explicatifs qui influenceraient le vote de classe. Ces facteurs sont plutôt des facteurs structurels de long terme, mais il peut y avoir des changements conjoncturels qui peuvent faire varier le vote de classe :
È possibile elencare i fattori esplicativi che influenzano il voto di classe. Questi fattori tendono ad essere fattori strutturali a lungo termine, ma ci possono essere cambiamenti ciclici che possono far variare il voto di classe:


*prospérité économique : elle influencerait le vote de classe en le faisant diminuer. C’est ce qu’on appel aussi la théorie de la modernisation avec la monté des classes moyennes avec la perte d’une importance entre clivages de classes. C’est un effet qui peut être plutôt négatif sur le vote de classe.
*prosperità economica: influenzerebbe il voto di classe diminuendolo. Questa è anche chiamata la teoria della modernizzazione con l'ascesa della classe media con la perdita di importanza tra le divisioni di classe. Questo è un effetto che può essere piuttosto negativo sul voto di classe
*chômage : il aurait tendance à faire augmenter le vote de classe lié à l’insécurité de l’emploi notamment. Ce sont des théories qui s’inscrivent dans l’idée des théories de la modernisation.
*disoccupazione: tenderebbe ad aumentare il voto di classe legato in particolare alla precarietà del lavoro. Queste sono teorie che sono in linea con l'idea delle teorie della modernizzazione.
*emploi dans l’industrie : la diminution du secteur industriel et l’augmentation du secteur des services qui caractérise les sociétés post-industrielles aurait tendance à faire décliner le vote de classe, ne serait-ce que parce qu’il y aurait une diminution de la classe ouvrière. Il y aurait également l’émergence de nouvelles classes par l’émergence de nouveaux conflits et de nouvelles lignes de démarcation, à savoir de nouveaux clivages qui ferraient diminuer le clivage de classe et le pouvoir explicatif du clivage de classes. Il ne faut pas confondre la force explicative des clivages en général, à savoir le rôle qu’ont les clivages dans l’explication dans les comportements politiques et le rôle et les forces explicatives de ce clivage.
*occupazione nell'industria: la diminuzione del settore industriale e l'aumento del settore dei servizi che caratterizza le società post-industriali tenderebbero a far diminuire il voto di classe, se non altro perché ci sarebbe una diminuzione della classe operaia. Ci sarebbe anche l'emergere di nuove classi attraverso l'emergere di nuovi conflitti e nuove linee di divisione, cioè nuove divisioni che ridurrebbero il divario di classe e il potere esplicativo del divario di classe. Il potere esplicativo delle divisione in generale, cioè il ruolo delle scissioni nella spiegazione del comportamento politico, non deve essere confuso con il ruolo e il potere esplicativo della divisione di classe.dimensione della classe operaia: c'è una diminuzione della dimensione della classe operaia che porterebbe ad una diminuzione del voto di classe.
*taille de la classe ouvrière : il y a une diminution de la classe ouvrière qui amènerait à une diminution du vote de classe.
*densità sindacale: il voto di classe aumenta con la densità sindacale, ma c'è una certa ambiguità in questo rapporto. Non sempre c'è un consenso nelle scienze sociali. Questa ambiguità è legata al fatto che può esserci una forte sindacalizzazione dei lavoratori non manuali che implica che i lavoratori non manuali vadano a lavorare per la sinistra e così facendo diminuiscono il ruolo o la tradizionale opposizione destra-sinistra e quindi il ruolo della classe divisa nello spiegare il voto.
*densité syndicale : le vote de classe augmente avec la densité syndicale mais il y a une certaine ambiguïté dans cette relation. Il n’y a pas toujours un consensus en sciences sociales. Cette ambiguïté est liée au fait qu’il peut y avoir une forte syndicalisation des travailleurs non-manuels qui implique une forte que les travailleurs non-manuels vont travailler pour la gauche et ce faisant, ils diminuent le rôle ou l’opposition gauche – droite traditionnelle et donc le rôle du clivage de classe dans l’explication du vote.
*Disuguaglianza di reddito: le differenze di reddito sono legate al tenore di vita delle diverse classi sociali. Le grandi differenze di reddito prevedono una forte importanza nel voto di classe.
*inégalités de revenu : les différences de revenu sont liées au niveau de vie des différentes classes sociales. Des grandes différences de revenus prédisent des fortes importances dans le vote de classe.
*frammentazione religiosa e dimensione del gruppo laico: questo è uno dei fattori tradizionalmente studiati nella politica comparativa, ovvero l'importanza della divisione religiosa, che è una delle quattro scissioni tradizionali di Rokkan. Molti studi dimostrano che se questa divisione è importante, diminuisce il ruolo della classe sociale perché i lavoratori che potenzialmente potrebbero iscriversi in un voto di classe sinistra-destra, quelli che sono credenti si iscrivono in una scissione religiosa. La divisione di classe e la divisione religiosa sono studiate come le due maggiori divisione che competono nello studio dell'effetto delle
*fragmentation religieuse et taille du groupe séculaire : c’est l’un des facteurs étudié traditionnellement dans la politique comparée, à savoir l’importance du clivage religieux qui est l’un des quatre clivages traditionnels de Rokkan. Beaucoup d’études montrent que si ce clivage est important, cela fait diminuer le rôle de la classe sociale parce que les ouvriers qui pourraient potentiellement s’inscrire dans un vote de classe gauche – droite, ceux qui sont croyant s’inscrivent dans un clivage religieux. Le clivage de classe et le clivage religieux sont étudiés comme les deux grands clivages qui sont en concurrence par rapport à l’étude de l’effet des clivages sociaux sur le comportement électoral.
*scollature sociali sul comportamento di voto.
*polarisation gauche – droite : les études montrent que la polarisation tend à augmenter le vote de classe.
*polarizzazione destra-sinistra: gli studi dimostrano che la polarizzazione tende ad aumentare il voto di classe.
*impact de la nouvelle politique des valeurs : cela renvoi aux nouveaux clivages.
*impatto della nuova politica dei valori: si tratta delle nuove divisioni.


Ce sont des facteurs explicatifs qui résultent d’une revue de la littérature. Les transformations de la société post-industrielle produisent une diminution du vote de classe mais cela dépend de la manière on dont définit la classe; le vote de classe; de la manière dont on les mesure . Certains auteurs sont arrivés à un constat opposé, à savoir que non, il n’y a pas un déclin du vote de classe mais du moins, il y a une stabilité qui peut aussi parfois se transformer en une augmentation. Surtout, si on adopte une définition de la classe et du vote de classe plus sophistiquée, on arrive non pas à un constat d’une diminution mais à un constat d’une transformation du vote de classe qui reste important mais qui s’est transformé dans ses mobilités.  
Si tratta di fattori esplicativi risultanti da una revisione della letteratura. Le trasformazioni nella società post-industriale producono una diminuzione del voto di classe, ma questo dipende da come si definisce la classe, dal voto di classe e da come la si misura. Alcuni autori sono giunti alla conclusione opposta, cioè che no, non c'è un calo del voto di classe, ma almeno c'è stabilità, che a volte può anche trasformarsi in un aumento. Soprattutto, se si adotta una definizione più sofisticata di classe e di voto di classe, non si arriva all'osservazione di una diminuzione, ma all'osservazione di una trasformazione del voto di classe che rimane importante ma che si è trasformata nelle sue mobilitazioni.  


=Le nuove divisioni=
=Le nuove divisioni=

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La dimensione strutturale e quella culturale sono fortemente e intimamente legate, ma le affronteremo separatamente. Tuttavia, è difficile fare una distinzione chiara, questa distinzione è solo analitica.

Le basi strutturali del comportamento politico si riferiscono alla nozione di struttura che viene utilizzata in diverse discipline, in particolare in scienze politiche e psicologia, ma utilizzata con connotazioni talvolta diverse. Alcuni parlano di strutture come di un insieme di regole stabilite che definiscono e influenzano il comportamento. Altri parlano di strutture più semplicemente dicendo che gli aspetti strutturali riguardano principalmente gli aspetti istituzionali, cioè il ruolo delle istituzioni come struttura che fornisce un quadro di riferimento per l'azione politica in particolare. Altri parlano di struttura facendo riferimento alla composizione del sistema sociale, come il ruolo delle classi sociali. Più in generale, per quanto riguarda il concetto di struttura, vanno mantenuti tre aspetti principali, che sono :

  • la struttura si riferisce alle basi materiali dell'esistenza e alle basi oggettive;
  • c'è l'idea di una certa durata nel tempo, una struttura non è qualcosa che cambia a breve termine. Una struttura non è qualcosa che cambia a breve termine: si distingue tra elementi strutturali ed elementi ciclici che possono cambiare a breve termine;
  • la struttura o le strutture sono viste come qualcosa che influenza o può influenzare l'azione e in particolare l'azione politica, cioè il comportamento politico, il comportamento di voto, il comportamento non elettorale o il coinvolgimento nei movimenti sociali.

Vedremo quali sono le basi strutturali che, a lungo termine, possono influenzare il comportamento politico.

Le divisioni[modifier | modifier le wikicode]

Il concetto di divisione è utilizzato da diverse sotto-discipline della scienza politica ed è stato proposto da Stein Rokkan. Una scollatura è un termine che viene usato nel linguaggio quotidiano nei giornali e nei media, compresa la scollatura "sinistra-destra". In Svizzera si parla anche di una divisione tra la parte francofona e quella germanofona del Paese. Cercheremo di definire questo concetto che può aiutarci a comprendere l'idea di comportamento politico.

Da un punto di vista scientifico, la divisione è stata definita secondo due più una dimensione principale. La nozione di divisione così come formulata da Rokkan conteneva i primi due aspetti e altri autori hanno proposto una terza dimensione con la divisione politica. Inoltre, ci sono sinonimi usati nella scienza o nel linguaggio comune, chiamati anche "divisione" o "divisione sociale". La divisione è da intendersi come un elemento che cattura la dimensione strutturale e quindi influenza il comportamento:

  • base strutturale: la divisione sociale - è l'esistenza oggettiva di una divisione sociale, una frattura, un'opposizione di interessi. Spesso la nozione di divisione è stata paragonata all'idea di conflitto di interessi. Questa divisione può essere basata su diverse "linee di divisione" in termini di classe o etnia. In senso generale, può essere una divisione che separa due gruppi all'interno di una società. L'idea che ci sia una base strutturale o una componente sociale non è sufficiente. Un secondo componente è ancora necessario.
  • base identitaria: identità collettiva - questa componente può essere chiamata base culturale o quella che può essere chiamata anche base identitaria. Una divisione deve anche essere basata sull'esistenza di un'identità comune all'interno dei due gruppi opposti. Ci deve essere un senso di appartenenza in una divisione. C'è una dimensione soggettiva o culturale o addirittura identitaria in una divisione. Alcuni parlano di una componente soggettiva normativa che "si riferisce all'insieme dei valori e delle rappresentazioni simboliche che danno forma all'identità, agli atteggiamenti e agli attori sociali coinvolti". Ci deve essere una base strutturale, ma anche che i gruppi che si oppongono a questa divisione debbano potersi identificare con il gruppo in questione. Per Rokkan, questi sono i due elementi che segnano una divisione.
  • base organizzativa: la politicizzazione - per altri, per parlare di divisione politica, la divisione deve essere politicizzata, deve essere politicizzata da certe organizzazioni che possono essere partiti politici ma possono essere altri tipi di organizzazione con partiti politici, gruppi d'interesse che non entrano nel gioco della competizione elettorale ma difendono certi interessi che sono fortemente legati all'appartenenza ad un gruppo in una divisione. Possiamo passare da un livello istituzionalizzato con i partiti politici o i gruppi di interesse, e infine l'organizzazione di movimenti ancora più esterni al sistema.

Ci sono questi tre tipi di organizzazione che costituiscono la base organizzativa che contribuiscono alla politicizzazione di un divario politico, sociale e culturale. Così, per la base organizzativa, "la componente organizzativa politica implica l'organizzazione della divisione sociale da parte di istituzioni o organizzazioni come partiti politici, sindacati, gruppi di interesse o associazioni, movimenti sociali, ecc. ». Una divisione politica esiste nella misura in cui queste tre dimensioni sono presenti allo stesso tempo. In altre parole, se ci sono le prime due dimensioni, si può parlare di divisione sociale, ma questa divisione rimane latente ed è solo un potenziale o un potenziale di mobilitazione. Quando si parla di "mobilitazione", in genere si parla di mobilitazione elettorale e non elettorale. Solo quando c'è la base organizzativa è possibile parlare di divisione politica. Rokkan e Lipset hanno sintetizzato le scissioni in una teoria di divisione. Per quanto riguarda la politicizzazione, è opportuno citare nel loro libro l'opera di Bartolini e Mair Identity, Competition, and Electoral Availability pubblicato nel 2010 che ha sottolineato la necessità di una politicizzazione del divario.[8]

Rokkan ha proposto una teoria per spiegare perché, a seguito dell'emergere dei partiti politici in Europa, cioè della formazione di sistemi politici in Europa, alcuni elettori votano per alcuni partiti e non per altri. In altre parole, ha formulato una teoria delle basi sociali e strutturali del comportamento elettorale in particolare, ma che può essere applicata anche nelle teorie sui movimenti sociali. Una delle teorie sul comportamento di voto, ovvero il modello sociologico della Columbia School, è implicitamente o addirittura in gran parte basata sulla teoria delle divisione.

Le divisione tradizionali[modifier | modifier le wikicode]

Rokkan ha formulato una teoria della formazione dei partiti basata su due processi principali. L'idea di fondo è che la società sta cambiando, che la società europea è cambiata soprattutto a partire dal XV e XVI secolo, ci sono state diverse trasformazioni e in particolare due grandi trasformazioni che egli chiama la "rivoluzione nazionale" da un lato e la "rivoluzione industriale" dall'altro. Si parla anche di un "processo di modernizzazione politica" e d'altra parte di un "processo di modernizzazione economica e sociale".

Comportement politique clivages traditionnels 1.png

La rivoluzione nazionale consiste in due sotto-processi che sono la formazione dello Stato-nazione che ancora oggi, nonostante la globalizzazione, i cambiamenti producono e strutturano in gran parte i risultati politici a livello mondiale. Quindi, da un lato, il processo di formazione dello Stato-nazione è un processo di centralizzazione e secolarizzazione dello Stato, e dall'altro, il processo di democratizzazione con la nascita del concetto di cittadinanza. La modernizzazione potrebbe essere ridotta a questi due processi. D'altra parte, la modernizzazione economica e sociale avviene con l'avvento del capitalismo e della rivoluzione industriale.

Questi due grandi processi hanno dato origine alla teoria di Rokkan delle quattro grandi divisioni che sono le grandi divisioni in Europa dal XVI secolo in poi, che sono state responsabili della formazione e che spiegano in gran parte la formazione dei diversi partiti, in altre parole, spiegano l'offerta politica, almeno come era presente al tempo in cui Rokkan scriveva. In generale, il lavoro scientifico deve essere collocato nel momento storico. Rokkan scriveva negli anni '60. Queste quattro divisioni, queste quattro fratture sono le scissioni tradizionali, cioè la divisione centro-periferia, la divisione stato-chiesa, la divisione città-campagna e la divisione di classe tra la borghesia e il proletariato. Per Rokkan le due scissioni sono scissioni culturali; sul diagramma si vede l'intreccio tra la dimensione strutturale e la dimensione culturale.

La divisione centro-periferia è la divisione che rappresenta il conflitto tra la cultura o le culture centralizzanti che è stata quella della formazione dello stato-nazione. La formazione dello Stato-nazione era l'idea di accentrare in una sfera di potere un sistema molto più frammentato sotto il vecchio regime. In altre parole, si tratta di un conflitto centralistico di formazione dello Stato e della crescente resistenza di popolazioni etnicamente, linguisticamente o religiosamente distinte. La religione gioca un ruolo molto importante in questa prima divisione. Questa divisioni, come ogni divisione, si basava sulle questioni principali, che erano in particolare quelle religiose del controllo della religione o del linguaggio.

La divisione religiosa ha portato alla nascita di partiti cattolici in particolare. Si parla anche di una divisione tra lo Stato e la Chiesa in un processo di modernizzazione, ma in un momento storico un po' più tardo. Secondo Rokkan, ogni divisione precede l'altra nel tempo. La posta in gioco è il controllo dell'istruzione pubblica. Lo Stato, a un certo punto della sua creazione, ha voluto prendere il controllo dell'educazione dei bambini. Con l'educazione nazionale, siamo in un'educazione che non è un'educazione religiosa. Ovviamente la Chiesa, che in quel momento storico controllava l'educazione, si opponeva a questa perdita di potere.

Le divisioni urbano-rurali e borghesi-proletarie sono divisioni che un tempo si basavano su diversi modi di produzione. La divisione città - campagna è il conflitto tra gli interessi della terra e gli interessi della classe dirigente che era la borghesia. È questa opposizione che ha caratterizzato gran parte della storia europea. D'altra parte, la divisione di classe è l'opposizione tra la borghesia e il proletariato, che si opponeva a queste due classi sociali, cioè i proprietari, i mezzi di produzione e il capitale.

Ogni divisione corrisponde a quello che Rokkan ha definito un "snodo critico" che rappresenta una sorta di inizio di politicizzazione della scissione. È grazie alla politicizzazione di queste quattro divisioni che si sono succedute nella storia europea che possiamo spiegare in questa prospettiva la strutturazione dei sistemi politici e quindi l'offerta politica che esiste oggi. L'offerta è importante perché è legata alla domanda politica. Ci sono conflitti tra gruppi sociali con interessi diversi.

Questa è l'idea fondamentale di Rokkan e quindi l'idea del sistema dei partiti che è in gran parte determinata da questa divisione sociale. C'è un importante elemento aggiuntivo per lo studio dei comportamenti politici che è l'idea di soglia che abbiamo dovuto attraversare la storia europea. Secondo Rokkan, per capire come un conflitto sociale o socio-economico, una divisione con queste prime due dimensioni sociali, si trasforma in un'opposizione tra le parti, è necessario studiare le condizioni per l'espressione della mobilitazione. È anche necessario comprendere la rappresentazione degli interessi in ogni società che è la rappresentazione politica della divisione. E quindi è necessario comprendere, ad esempio, come possono agire le tradizioni del processo decisionale in un processo politico. Esistono sistemi che si basano principalmente sull'idea della consultazione o della negoziazione tra i diversi gruppi che si oppongono in questa divisione, come ad esempio in Svizzera con l'idea della "pace del lavoro". Ci sono altre divisioni, tradizioni e paesi che sono in una prospettiva dirigistica. È anche necessario capire, studiare e conoscere i canali che esistono o l'espressione della mobilitazione e della protesta. È anche necessario comprendere le opportunità di beneficio ma anche i costi delle alleanze, cioè i costi e le condizioni per la creazione di alleanze politiche. È anche necessario comprendere le possibilità e le implicazioni del dominio maggioritario nei sistemi politici, cioè quali sono le possibilità di ottenere il potere.

Impatto delle divisione sul sistema delle parti[modifier | modifier le wikicode]

Tutte queste condizioni suggeriscono una sequenza di soglie dal punto di vista di Rokkan, nel percorso da intraprendere e che ogni movimento deve continuare e muoversi verso un nuovo sistema di domanda in un sistema politico. Queste soglie rappresentano e spiegano quali sono gli impatti delle scissioni sui sistemi di partito. Ci sono quattro soglie che portano alla piena integrazione:

  • legittimazione: questa soglia si riferisce a mobilitazioni accettate da altre forze politiche del sistema. È una soglia debole di integrazione o che deve essere superata per essere una forza politica pienamente integrata. Ad un certo punto emergono nuovi movimenti e quindi questi movimenti devono prima essere considerati come interlocutori legittimi o rappresentanti di determinati gruppi di interesse. La questione è fino a che punto un gruppo che fa parte di una divisione socio-culturale riesce ad acquisire potere in varia misura. Date e soglie possono essere viste come soglie attraverso le quali deve passare una divisione per passare dalla dimensione sociale e culturale a quella politica;
  • incorporazione: si tratta di partecipazione al processo politico allo stesso livello degli avversari. La soglia di incorporazione decide quali gruppi, quali movimenti all'interno della società hanno il diritto di partecipare alle mobilitazioni nel processo politico;
  • rappresentanza: queste sono le condizioni di accesso alle istituzioni rappresentative, cioè al Parlamento. La soglia di rappresentanza determina come un gruppo o un movimento può avere accesso alle istituzioni rappresentative. Dipende da tutta una serie di condizioni, ovvero dal sistema elettorale o dalle condizioni per la creazione di alleanze;
  • maggioranza: è il potere di apportare modifiche al sistema. Questa soglia determina le procedure istituzionali con cui un partito, un'alleanza può ottenere il potere di apportare modifiche strutturali al sistema. In altre parole, è la soglia per far parte di un governo.

Secondo Rokkan, è attraverso queste quattro fasi che un divario oggettivo e identitario nella società può diventare politicizzato, organizzato e potenziato.

La teoria di Rokkan e Lipset sul sistema dei partiti nei sistemi di partito e negli allineamenti degli elettori: la prospettiva transnazionale pubblicata nel 1967 è l'idea che il superamento di queste quattro soglie influenza il mercato elettorale condizionando i criteri di accesso al mercato elettorale. In particolare, c'è l'idea che chi viene per primo detta le regole. Ecco perché c'è l'idea del cumulo con l'idea che coloro che per primi sono legittimati e incorporati nel sistema, rappresentati, o addirittura acquisiscono il potere esecutivo possono dettare le regole del gioco e quindi dettare le condizioni di accesso per nuovi partiti o organizzazioni politiche. D'altra parte, c'è l'idea che chi entra per primo crei e forgi identità politiche. Cioè, storicamente, i primi partiti che hanno superato queste soglie, per un motivo o per l'altro, hanno poi mobilitato un elettorato e attraverso la mobilitazione di questo elettorato hanno creato identità politiche. Una volta create queste identità politiche, secondo Lipset e Rokkan, questo sistema politico è in qualche modo congelato, cioè diventa difficile cambiare queste identità e quindi diventa molto difficile cambiare la configurazione dei sistemi di partito. Negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, il sistema dei partiti rifletteva in gran parte la configurazione delle divisioni sociali così come era stato fatto al tempo della Rivoluzione russa degli anni Dieci e Venti. Oggi, nel 2015, molto è cambiato. C'è stato un processo noto come "globalizzazione" che ha probabilmente confuso le acque con l'emergere di nuovi partiti.

C'è una teoria importante che sottolinea il ruolo delle divisioni e delle fratture sociali per spiegare sia la configurazione dell'offerta politica, cioè dei sistemi di partito, ma anche per spiegare in particolare il comportamento di voto. Questa teoria, che si concentra sulle divisioni e sulla loro politicizzazione attraverso diverse soglie, sottolinea anche il fatto che queste forze politiche, che sono state precursori, sono state in grado di creare identità politiche altamente esplicative, in particolare del comportamento di voto. Con il modello del Michigan, noto come modello psicologico o "modello di identificazione partigiano", per spiegare il comportamento di voto, anche se questi teorici non lo collegano esplicitamente alla teoria delle divisioni di Rokkan, sottolineano l'idea che c'è un elettorato che si identifica fortemente con un'organizzazione o un partito che può spiegare perché la gente vota per questo o quel partito.

Potenziale di mobilizzazione della divisione[modifier | modifier le wikicode]

Non tutte le divisioni influenzano il comportamento politico allo stesso modo. In altre parole, il potenziale per mobilitare le divisioni varia. Al di là di ogni considerazione sulla scissione storica, attuale e attuale, alcune di queste divisioni sono più mobilitanti di altre. Ci sono molti fattori che possono spiegare, ma due elementi che caratterizzano le divisioni e che aiutano a spiegare perché queste divisioni sono più o meno esplicative del comportamento di voto ma anche del comportamento non elettorale. :

  • grado di apertura - segmentazione, integrazione: una scissione si caratterizza anche per il suo grado di apertura. Diverse divisioni possono essere più o meno aperte o più o meno chiuse. Questo è legato alla definizione stessa di scissione che si riferisce a due dimensioni che sono da un lato la segmentazione di una scissione e dall'altro l'integrazione. In altre parole, una scissione, in questo tipo di teoria, è tanto più mobilitante quanto più è fortemente segmentata, vale a dire che i gruppi che compongono questa scissione sono fortemente distinti oggettivamente e soggettivamente in quanto si autodefiniscono diversi dall'altro gruppo. D'altra parte, il grado di apertura è caratterizzato dal maggiore o minore grado di integrazione all'interno del gruppo avversario. Si tratta di una scissione che permette di spiegare il voto e altri comportamenti tanto più che i gruppi che fanno parte di questa scissione sono fortemente distinti e diversi e per il fatto che è fortemente integrato al loro interno. La dimensione soggettiva è importante per la dimensione dell'integrazione perché l'integrazione dipende anche dalla creazione di una forte identità collettiva all'interno del gruppo, da qui il fatto che le identità collettive hanno un impatto sulla mobilitazione.
  • grado di pacificazione - salienza: questo aspetto è più legato al grado di politicizzazione, che è il grado di salienza o di pacificazione. Una scissione è tanto più mobilitante se non è pacificata o se non è stata pacificata da procedure istituzionali come la "pace del lavoro" in Svizzera, che è una forma di pacificazione. Il grado di pacificazione significa che il conflitto tra le due componenti di una scissione si riduce. Più una scollatura è pacificata, meno prominente è.
Comportement politique CATNET Tilly 1.png

Alcuni l'hanno concettualizzato in modo diverso, come Charles Tilly che ha parlato di CATNET in From Mobilization to Revolution publié en 1978.[9][10] Per Tilly, il potenziale di mobilitazione dei movimenti sociali per l'azione collettiva dipende da due dimensioni che hanno portato alla formazione di categorie più o meno definite, ma anche dal grado di networking al loro interno, ovvero la differenza tra segmentazione e integrazione. La freccia rappresenta lo sviluppo del grado e dell'intensità del potenziale di mobilitazione di una scissione secondo il livello e l'intensità della categoria e della rete.

L'idea del grado di pacificazione è importante perché ci sono alcuni autori che hanno ipotizzato che lo spazio lasciato per l'emergere e la mobilitazione di nuove scissioni, cioè scissioni che non sono una delle quattro scissioni tradizionali Rokkan, è inversamente proporzionale al grado di salienza della divisioni tradizionale. In altre parole, più salienti sono le divisioni tradizionali, meno spazio c'è per l'emergere e l'espressione politica di nuove divisioni. Più le divisioni tradizionali, in particolare quelle religiose e di classe, sono state pacificate attraverso procedure informali o istituzionali, più c'è spazio per la nascita di nuove scissioni. È così, ad esempio, che alcuni hanno spiegato perché i cosiddetti "nuovi movimenti sociali", che sono movimenti emersi dopo gli anni Settanta con la nuova sinistra, sono riusciti a mobilitarsi fortemente in alcuni Paesi più che in altri. L'idea è che siano stati in grado di mobilitarsi in paesi dove, appunto, le divisioni tradizionali sono state pacificate e quindi indebolite, e anche le identità politiche basate sulla scissione tradizionale sono state indebolite, lasciando più spazio a nuovi gruppi politici per catturare un elettorato e mobilitare gruppi e settori della società. Le nozioni di apertura e di pacificazione collegano la teoria macro-politica di Rokkan delle divisioni storiche a ciò che vogliamo spiegare, cioè il comportamento politico.

Impatto delle divisioni sul comportamento politico[modifier | modifier le wikicode]

In relazione all'idea della misura in cui le divisioni tradizionali evidenziate da Rokkan, in particolare quelle religiose e di classe, influenzano il comportamento politico, ci sono posizioni diverse nella letteratura.

Una prima posizione è quella di Bartolini e Mair, cioè che le divisioni tradizionali continuano a influenzare la politica, anche se non necessariamente allo stesso modo. Vedremo come alcuni autori hanno cercato di mostrare come la divisione di classe sia ancora oggi importante, dimostrando che, trasformandosi, ha saputo mantenere una certa importanza in termini di spiegazione di comportamenti politici che altrimenti non avrebbe avuto.

La seconda posizione afferma che le divisioni sociali sono sempre meno strutturanti per le scelte elettorali individuali, questo è dovuto alla risoluzione dei conflitti sociali rappresentati dalle divisioni tradizionali. In altre parole, ciò è dovuto alla pacificazione delle divisioni di classe tradizionali in Europa e grazie alla pacificazione delle divisioni religiose che sarebbero il risultato di processi di secolarizzazione. Va sottolineato che questa posizione non indica la comparsa di nuove divisioni. In altre parole, ammettono una posizione di disallineamento in cui la volatilità elettorale, cioè il passaggio dei voti da un settore all'altro o da un partito all'altro, sta diventando sempre più importante e frequente.

La terza posizione è che le divisioni tradizionali si stanno indebolendo, ma ne stanno emergendo di nuove, come la divisione tra l'orientamento materialista e post-materialista o la scissione tra i vincitori e i perdenti della globalizzazione. Queste nuove scissioni, che non sono state concettualizzate da Rokkan e che fino a poco tempo fa non erano nemmeno presenti nella storia europea, hanno in qualche misura sostituito o stanno sostituendo sempre più le divisioni tradizionali, e la prova di ciò è l'emergere di nuovi partiti che si appoggiano a nuovi movimenti sociali al di fuori dell'asse principale della linea tradizionale. Per chi si trova in questa terza posizione, ciò dimostra che le divisioni tradizionali non spiegano più il comportamento politico e che ci sono nuove divisioni che le hanno sostituite.

Il voto di classe[modifier | modifier le wikicode]

Questo ci porta a parlare della trasformazione delle divisioni e dell'emergere di nuove divisioni. La divisione più studiata in letteratura è la divisione di classe. La quarta divisioni secondo Rokkan si basa sulla divisione cristallizzata nel momento critico rappresentato dalle rivoluzioni dell'inizio del XX secolo contro la borghesia e il proletariato.

Nella storia della sua analisi si possono distinguere tre generazioni. La prima generazione risale agli anni '50. Il comportamento, che è lo studio del comportamento di voto individuale, è nato qualche tempo prima di questa fase storica e quindi all'inizio dell'analisi delle votazioni di classe. Abbiamo voluto proporre l'idea che l'appartenenza alla classe sia fortemente esplicativa del comportamento di voto. La posizione sociale spiega, infatti, determina le scelte elettorali. La seconda generazione, a partire dalla fine degli anni '60, ha cercato di introdurre variabili più esplicative. Nell'analisi statistica, hanno cercato di controllare l'effetto che la posizione sociale ha avuto sul voto tenendo conto di molti altri aspetti. Questa seconda generazione inizierà anche a guardare alle variazioni e in particolare alle variazioni internazionali, cioè la classe sociale è fortemente esplicativa in un certo contesto e molto meno in un altro contesto può anche essere dovuta al potenziale di mobilitazione del divisione di classe che deriva dal grado di apertura o di chiusura o anche di segmentazione o integrazione e dal grado di pacificazione. E infine la terza generazione, dalla metà degli anni Ottanta in poi, quando ci fu una ridefinizione delle classi sociali e del voto di classe. Questi ricercatori avevano scoperto che le conclusioni e le teorie su cui i ricercatori degli anni precedenti avevano basato il loro lavoro si basavano su concettualizzazioni e definizioni eccessivamente semplicistiche sia di cosa sia una classe sociale sia di cosa sia il voto di classe e di come sia misurato.

I risultati possono essere riassunti in due parti. In primo luogo, le classi lavoratrici manuali tendevano a sostenere i partiti di sinistra, mentre le classi non manuali tendevano a sostenere i partiti di destra. Questa è ormai un'idea antiquata del voto di classe. Il secondo elemento riguarda i risultati; ci sono variazioni significative tra i vari paesi.

Impatto del voto di classe[modifier | modifier le wikicode]

Come si misura la classe e il voto di classe? Riassumendo, in relazione al voto di classe, ci sono tre posizioni che riflettono in gran parte o in gran parte le posizioni evocate in relazione al ruolo delle scollature tradizionali:

  • alcuni lavori mostrano una forma di persistenza, come il fatto che la classe continua a strutturare il comportamento di voto; c'è l'idea del declino del voto di classe come disallineamento - lo squilibrio tra offerta e domanda politica;
  • c'è anche l'idea della trasformazione. La divisione di classe è ancora importante, ma struttura il voto in modo diverso. Ci sarebbe stato un riallineamento tra le classi sociali da un lato e i partiti che rappresentano gli interessi di classe dall'altro.
Leduc, L., R. Niemi et P. Norris, éds. (1996). Comparing Democracies. Thousand Oaks: Sage.[11]

Numerose cifre abbondano nella direzione del declino. Con questo grafico, guardiamo al lungo termine. Dal 1945 al 1995 compaiono diverse cifre per diversi Paesi che mostrano che ovunque c'è stato un calo delle votazioni di classe, almeno dalla fine della seconda guerra mondiale. Questa differenza esiste tanto nei paesi in cui il voto di classe è importante.

I ricercatori della terza generazione criticano questo tipo di rappresentazione per aver fatto affidamento su una definizione troppo semplicistica sia della classe sociale che del voto di classe. E' come risultato dell'iper-semplificazione di questi due concetti che si osserva un declino. Questi ricercatori dicono che se ridefiniamo la classe sociale e il voto di classe, possiamo mettere il declino in prospettiva.

Leduc, L., R. Niemi et P. Norris, éds. (1996). Comparing Democracies. Thousand Oaks: Sage.[11]

In questa tabella sono riportate le variazioni internazionali. Non c'è solo il voto di classe, ma anche tutte le altre divisione tradizionali Rokkan. Le cifre sono coefficienti di correlazione tra caratteristiche sociali e preferenze di partito. È importante notare che c'è una grande varietà, come ha dimostrato la seconda generazione.

Per alcuni ricercatori, le curve che specificano il voto di classe si basano sull'indice di Alford, cioè la percentuale della classe operaia che dice di preferire un partito di sinistra meno la percentuale della classe media che vota per la sinistra. Si tratta di una misura che è stata utilizzata, specifica e, secondo alcuni, troppo semplicistica, nascondendo una realtà molto più complessa, e se misurata in modo diverso, si potrebbero trarre conclusioni diverse.

Definizione e misurazione delle classi sociali[modifier | modifier le wikicode]

Si possono distinguere due approcci, ovvero un approccio che possiamo definire "tradizionale", basato su uno schema a due classi, con lavoratori manuali da un lato e tutte le altre classi dall'altro. Questo approccio è stato tradizionalmente utilizzato per valutare l'impatto del voto di classe fino agli anni '80. Ad un certo punto alcuni ricercatori, in particolare Erikson e Goldthorpe, hanno proposto uno schema di classe diverso e molto più dettagliato.

Erikson, R. et J.H. Goldthorpe (1993). The Constant Flux. Oxford: Clarendon Press.[12][13][14]

On part d’une distinction entre employeurs et employés mais on introduit aussi l’idée des indépendants et on rajoute des distinctions supplémentaires afin d’arriver à treize classes sociales différentes.

Questo schema si basa su una distinzione iniziale che viene poi sviluppata attraverso sottocategorie leggermente più fini, corrispondenti alla realtà attuale della nostra società. La posizione di classe di base si basa sulla distinzione binaria tra datori di lavoro e dipendenti, ed è stata aggiunta anche la categoria dei lavoratori autonomi. Questo costituisce un primo livello molto generale per distinguere tra diverse posizioni di classe e ciò che ci interessa è come gli individui si inseriscono in questa posizione di classe e il lato oggettivo del divisione sociale. Ci sono ulteriori distinzioni. Per quanto riguarda i datori di lavoro, c'è una distinzione tra le dimensioni delle aziende e un'altra distinzione tra il settore industriale e quello agricolo. Questo dà alcune classi sociali con una categorizzazione delle classi. Per quanto riguarda i dipendenti, Erikson e Goldthorpe hanno fatto una distinzione tra i lavoratori che si affidano a un vincolo di lavoro e non a un rapporto di servizio.

Ci sono due distinzioni: la prima è tra datori di lavoro, lavoratori dipendenti e autonomi, la seconda è tra coloro che fanno affidamento sull'esistenza di un contratto di lavoro. L'altra categoria si basa invece sui rapporti di servizio. Ci sono altre sottocategorie che sono meno interessanti a seconda del livello di istruzione.

Erikson, R. et J.H. Goldthorpe (1993). The Constant Flux. Oxford: Clarendon Press.[12]

Il risultato di questo tipo di schema è qualcosa di molto più elaborato della tradizionale distinzione tra classi manuali e non manuali. Si tratta infatti di uno schema che dettaglia 11 diverse classi sociali. Questo schema può essere aggregato. E' possibile avere livelli di aggregazione con il clustering.

Definizione e misurazione del voto di classe[modifier | modifier le wikicode]

Ci sono due approcci per misurare il voto in classe.

Un primo approccio è quello del voto assoluto, la cui misura tradizionale è l'indice Alford, che guarda alla differenza di sostegno ai partiti di sinistra tra le classi manuali e le altre classi. Da lì, guardiamo la proporzione di persone dei due gruppi che appartengono a questi due gruppi e che votano di più per la sinistra o per la destra. Si tratta di un ragionamento binario a livello di classe sociale e di voto. In altre parole, l'indice di Alford è la differenza tra le occupazioni manuali e non manuali nel sostegno ai partiti di sinistra.

Non c'è unanimità sul fatto che il voto di classe sia diminuito, così come il ruolo della divisione di classe è diminuito o meno. Chi critica questo schema a due classi e l'indice di Alford, che è binario per calcolare il voto di classe, si affida allo schema di classe di Thomson e all'indice di Kappa. Questo si chiama voto relativo. Si basa sulla probabilità che i cittadini che appartengono a una delle due classi possano votare per la sinistra o per un altro partito. La differenza tra l'indice Thomson e l'indice Kappa è che l'indice Thomson mantiene l'idea binaria tra sinistra e destra guardando la proporzione di membri di diverse classi che votano per la sinistra o per la destra. L'indice Kappa si basa sull'indice Thomson ma introduce la multidimensionalità guardando alla probabilità che i membri di diverse classi sociali abbiano di votare per un partito piuttosto che per un altro. Abbandona la distinzione un po' cruda di votare per la sinistra o per la destra. C'è l'idea implicita che oggi sia difficile distinguere tra destra e sinistra. Per calcolare l'indice Thomson è come fare una regressione logistica binaria, mentre per l'indice Kappa si fa una regressione multinomiale.

A seconda della definizione che prendiamo delle classi e del voto di classe, il risultato può cambiare drasticamente. C'è chi si affida a una distinzione tradizionale con una distinzione binaria e all'indice Alford e trova un declino, mentre chi si affida all'indice Thomson e Kappa raggiunge conclusioni diverse con una trasformazione piuttosto che con un declino.

Fattori esplicativi per il voto di classe[modifier | modifier le wikicode]

È possibile elencare i fattori esplicativi che influenzano il voto di classe. Questi fattori tendono ad essere fattori strutturali a lungo termine, ma ci possono essere cambiamenti ciclici che possono far variare il voto di classe:

  • prosperità economica: influenzerebbe il voto di classe diminuendolo. Questa è anche chiamata la teoria della modernizzazione con l'ascesa della classe media con la perdita di importanza tra le divisioni di classe. Questo è un effetto che può essere piuttosto negativo sul voto di classe
  • disoccupazione: tenderebbe ad aumentare il voto di classe legato in particolare alla precarietà del lavoro. Queste sono teorie che sono in linea con l'idea delle teorie della modernizzazione.
  • occupazione nell'industria: la diminuzione del settore industriale e l'aumento del settore dei servizi che caratterizza le società post-industriali tenderebbero a far diminuire il voto di classe, se non altro perché ci sarebbe una diminuzione della classe operaia. Ci sarebbe anche l'emergere di nuove classi attraverso l'emergere di nuovi conflitti e nuove linee di divisione, cioè nuove divisioni che ridurrebbero il divario di classe e il potere esplicativo del divario di classe. Il potere esplicativo delle divisione in generale, cioè il ruolo delle scissioni nella spiegazione del comportamento politico, non deve essere confuso con il ruolo e il potere esplicativo della divisione di classe.dimensione della classe operaia: c'è una diminuzione della dimensione della classe operaia che porterebbe ad una diminuzione del voto di classe.
  • densità sindacale: il voto di classe aumenta con la densità sindacale, ma c'è una certa ambiguità in questo rapporto. Non sempre c'è un consenso nelle scienze sociali. Questa ambiguità è legata al fatto che può esserci una forte sindacalizzazione dei lavoratori non manuali che implica che i lavoratori non manuali vadano a lavorare per la sinistra e così facendo diminuiscono il ruolo o la tradizionale opposizione destra-sinistra e quindi il ruolo della classe divisa nello spiegare il voto.
  • Disuguaglianza di reddito: le differenze di reddito sono legate al tenore di vita delle diverse classi sociali. Le grandi differenze di reddito prevedono una forte importanza nel voto di classe.
  • frammentazione religiosa e dimensione del gruppo laico: questo è uno dei fattori tradizionalmente studiati nella politica comparativa, ovvero l'importanza della divisione religiosa, che è una delle quattro scissioni tradizionali di Rokkan. Molti studi dimostrano che se questa divisione è importante, diminuisce il ruolo della classe sociale perché i lavoratori che potenzialmente potrebbero iscriversi in un voto di classe sinistra-destra, quelli che sono credenti si iscrivono in una scissione religiosa. La divisione di classe e la divisione religiosa sono studiate come le due maggiori divisione che competono nello studio dell'effetto delle
  • scollature sociali sul comportamento di voto.
  • polarizzazione destra-sinistra: gli studi dimostrano che la polarizzazione tende ad aumentare il voto di classe.
  • impatto della nuova politica dei valori: si tratta delle nuove divisioni.

Si tratta di fattori esplicativi risultanti da una revisione della letteratura. Le trasformazioni nella società post-industriale producono una diminuzione del voto di classe, ma questo dipende da come si definisce la classe, dal voto di classe e da come la si misura. Alcuni autori sono giunti alla conclusione opposta, cioè che no, non c'è un calo del voto di classe, ma almeno c'è stabilità, che a volte può anche trasformarsi in un aumento. Soprattutto, se si adotta una definizione più sofisticata di classe e di voto di classe, non si arriva all'osservazione di una diminuzione, ma all'osservazione di una trasformazione del voto di classe che rimane importante ma che si è trasformata nelle sue mobilitazioni.

Le nuove divisioni[modifier | modifier le wikicode]

Le nuove divisioni sono le divisioni diverse dalle quattro tradizionali divisioni di Rokkan. Questo dovrebbe essere preso con una certa cautela. Una di queste nuove divisioni risale agli anni '60. Si tratta di una novità rispetto alle tradizionali divisioni Rokkan:

  • materialismo - postmaterialismo: l'accento è posto più sulla realizzazione personale che sulla soddisfazione dei bisogni personali. Alcuni parlano di questo divario come di un divario di valori perché è difficile capire cosa sia l'inchiostrazione sociale o l'inchiostrazione in una struttura sociale di questa opposizione di valori. Ci deve essere la base strutturale, che è la base soggettiva dell'identità e poi della politicizzazione. Non è sufficiente che ci sia una divisione dei valori che sia un insieme di valori che si oppone ad un altro insieme di valori.
  • nuovo individualismo: è il passaggio da un sistema di valori eteronomo, cioè rispettoso dell'ordine sociale, morale o anche religioso, a un sistema di valori autonomo, subordinato alla ragione o alle esigenze dell'individuo. Alcuni hanno descritto questo passaggio da un'etica del dovere a una di auto-realizzazione. L'individuo è stabilito come il fine supremo.
  • apertura - tradizione (vincitori - vinti - vinti della globalizzazione): questo divario è spesso articolato e mobilitato nella letteratura di oggi. È il conflitto generato dai cambiamenti strutturali legati alla globalizzazione e a livello politico che si esprime su una dimensione di apertura piuttosto che su una tradizione. Si tratta di un divario che è stata piuttosto utilizzata per spiegare l'emergere della destra radicale, che sarebbe basata o ancorata in questa divario.

Annessi[modifier | modifier le wikicode]

Referenze[modifier | modifier le wikicode]

  1. Marco Giugni - UNIGE
  2. Marco Giugni - Google Scholar
  3. Marco Giugni - Researchgate.net
  4. Marco Giugni - Cairn.info
  5. Marco Giugni - Protest Survey
  6. Marco Giugni - EPFL Press
  7. Marco Giugni - Bibliothèque Nationale de France
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  10. Muller, E. N. (1980). From Mobilization to Revolution. By Charles Tilly. (Reading, Mass.: Addison-Wesley, 1978. Pp. xiii + 349. No price given.). American Political Science Review, 74(4), 1071–1073. https://doi.org/10.2307/1954345
  11. 11,0 et 11,1 LeDuc, L., Niemi, R., & Norris, P. (2010). Comparing Democracies: Elections and Voting in the 21st Century. SAGE Publications Ltd. https://doi.org/10.4135/9781446288740
  12. 12,0 et 12,1 Erikson, Robert, and John H. Goldthorpe. The constant flux : a study of class mobility in industrial societies. Oxford England New York: Clarendon Press Oxford University Press, 1992. Print.
  13. Hachen, D. (1994). Book Reviews : Robert Erikson and John H. Goldthorpe: The Constant Flux. A Study of Class Mobility in Industrial Societies. Oxford: Clarendon Press, 1992. Acta Sociologica, 37(1), 110–113. https://doi.org/10.1177/000169939403700110
  14. Kaelble, H. (1994). The Constant Flux: A Study of Class Mobility in Industrial Societies.Robert Erikson , John H. Goldthorpe. American Journal of Sociology, 100(1), 252–253. https://doi.org/10.1086/230509