« Il perseguimento di un ordine mondiale » : différence entre les versions

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Infine, ci si può chiedere se l'articolo 71 della Carta sia una proiezione della cultura politica americana nel sistema politico internazionale, contribuendo a stabilire un sistema in cui i governi sono rappresentati, ma anche attori privati, certamente con un ruolo consultivo. L'ingresso ufficiale di attori privati nell'organigramma dell'ONU è, tra l'altro, un segno dell'influenza americana.
Infine, ci si può chiedere se l'articolo 71 della Carta sia una proiezione della cultura politica americana nel sistema politico internazionale, contribuendo a stabilire un sistema in cui i governi sono rappresentati, ma anche attori privati, certamente con un ruolo consultivo. L'ingresso ufficiale di attori privati nell'organigramma dell'ONU è, tra l'altro, un segno dell'influenza americana.


= L’ordre international en Guerre froide : 1947 –  1970 =
= L'Ordine Internazionale nella Guerra Fredda: 1947 - 1970 =


== L'ONU: organizzazione multilaterale o staffetta della diplomazia americana? ==
== L'ONU: organizzazione multilaterale o staffetta della diplomazia americana? ==
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L'ONU è un'organizzazione internazionale che è un'arena tra l'URSS e gli Stati Uniti, ma questo non impedisce al potere dominante dell'ONU di rimanere negli Stati Uniti, soprattutto con l'intervento in Corea effettuato sotto l'egida dell'ONU. In questi anni, l'ONU è una cinghia di trasmissione per la politica estera americana. Tra il 1945 e il 1960, va sottolineata l'importanza dell'influenza degli Stati Uniti sull'ONU e sull'UNESCO.
L'ONU è un'organizzazione internazionale che è un'arena tra l'URSS e gli Stati Uniti, ma questo non impedisce al potere dominante dell'ONU di rimanere negli Stati Uniti, soprattutto con l'intervento in Corea effettuato sotto l'egida dell'ONU. In questi anni, l'ONU è una cinghia di trasmissione per la politica estera americana. Tra il 1945 e il 1960, va sottolineata l'importanza dell'influenza degli Stati Uniti sull'ONU e sull'UNESCO.


== Les États-Unis et les institutions de Bretton Woods ==
== Gli Stati Uniti e le istituzioni di Bretton Woods ==
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Version du 20 janvier 2021 à 18:19


Vedremo come gli Stati Uniti si posizionano rispetto all'ordine internazionale e alla ricerca di un ordine mondiale di cui sarebbero tra i principali se non i principali organizzatori.

Dal momento in cui gli Stati Uniti emergono come una grande potenza mondiale, la diplomazia americana mira a cercare un ordine internazionale mondiale. La dimensione di salvaguardia della politica di sicurezza americana e il messianismo sono due concetti che si articolano in modo permanente nella politica estera americana con gradi di difficoltà variabili a seconda del periodo. Le prospettive a lungo termine sono importanti. Gli Stati Uniti erano uno dei principali attori del sistema mondiale già dalla prima guerra mondiale e ancor più alla fine della seconda guerra mondiale.

È interessante chiedersi se si tratta di un sistema autonomo che opera secondo una propria logica o di un relè per la politica estera americana. Così, c'è un'oscillazione permanente tra globalismo e regionalismo nella politica estera americana.

Le esitazioni del globalismo americano [1890 - 1939].

Il progetto Wilsoniano e il suo fallimento

Il Consiglio dei Quattro alla conferenza di pace: Lloyd George, Vittorio Orlando, Georges Clemenceau e Woodrow Wilson.

Il progetto wilsoniano è fondamentale; la presidenza Wilson è il momento in cui gli Stati Uniti formulano un progetto per un'organizzazione internazionale. Le cose iniziano prima di Wilson. Il progetto wilsoniano è solo il culmine di un progetto che è stato formalizzato e formulato in precedenza, in particolare con tutta una serie di movimenti pacifisti e internazionalisti negli Stati Uniti che hanno cominciato a pensare con l'idea della pace perpetua e dell'ordine internazionale. Esiste già un intero acquis. Se guardiamo alla sociologia del processo decisionale, spesso dimentichiamo che si tratta di semplici camere d'eco di cose già accadute e di cui non sono gli inventori, ma che legittimano. L'idea di questo progetto è quella di spingere gli Stati Uniti nell'arena delle grandi potenze internazionali. C'è un certo pensiero geopolitico nel pensiero delle organizzazioni di pace internazionaliste. Non sono solo i governi a pensare in termini di potere, soprattutto gli attori privati.

Il progetto americano si sviluppa soprattutto sulla scala del territorio americano, in particolare con le Conferenze panamericane del 1880 e del 1890, formalizzate con la creazione dell'Unione Panamericana nel 1910, che rappresenta un primo tentativo di organizzazione internazionale alla scala del continente americano, cioè alla scala di quanto gli Stati Uniti avevano previsto per il loro campo d'intervento nel 1910, cioè il continente americano. Quando Wilson salì al potere nel 1912, pensò di poter trasformare l'Organizzazione Panamericana in un'organizzazione di sicurezza regionale. La Società delle Nazioni ha una storia in Sud America. Infatti, l'Unione Panamericana nel 1910 e durante il periodo tra le due guerre doveva competere con la Società delle Nazioni anche se era per il continente sudamericano. L'importante è che le questioni di riflessione sull'organizzazione internazionale e sull'ordine internazionale si svolgano innanzitutto a livello del continente americano.

Da questo punto di vista, la prima guerra mondiale è un momento cruciale perché tra il 1914 e il 1918, da parte americana, si cristallizzerà un progetto globale per applicare all'intero pianeta qualcosa che inizialmente era stato pensato in gran parte sulla scala del continente americano. Il progetto globale formulato da Wilson si sarebbe cristallizzato con il progetto dei Quattordici Punti e della Società delle Nazioni presentato al Senato e al mondo.[4] Si tratta di un progetto politico completamente nuovo nelle relazioni internazionali, che fino alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo era caratterizzato da un club di poteri che organizzava le relazioni internazionali secondo i propri interessi in evoluzione. D'ora in poi, l'idea è quella di creare un organismo politico su scala globale che gestisca le relazioni tra i diversi Stati nel quadro del modello americano di democrazia. C'è un progetto organizzativo formalizzato con un progetto politico alle spalle con la Società delle Nazioni come Parlamento delle Nazioni.

La Società delle Nazioni è un compromesso tra tre progetti concorrenti tra il progetto francese, quello americano e quello inglese. Gli americani e gli inglesi hanno accettato di unire i loro progetti. Il progetto della Società delle Nazioni porta il marchio di Wilson, ma è anche un compromesso con gli inglesi e i francesi. Si tratta di una nozione di associazione volontaria tra nazioni nell'ambito di un'associazione di Stati in cui tutti sono solidali tra loro.

La questione della ratifica al Congresso significa che la questione dell'organizzazione dell'ordine internazionale non è ovvia al suo interno, essendo stata fortemente contestata già nel 1919. Il rifiuto del Trattato di Versailles è stato il risultato di una profonda spaccatura all'interno della società politica americana. È importante considerare che la questione dell'ordine internazionale non è ovvia. Coloro che hanno votato "a favore" e "contro" questo progetto sono stati i più "a favore" e i più "contro". È stato un imbroglio politico nel quadro di un dibattito estremamente forte sul ruolo degli Stati Uniti nelle relazioni internazionali e se debbano o meno contribuire all'organizzazione del mondo.

La seconda vita del Wilsonismo?

Il momento wilsoniano è il momento in cui Wilson porta il suo progetto e svolge un ruolo centrale nella conferenza di pace. Ma nel 1919 il suo progetto cadde a terra in seguito al rifiuto del Trattato di Versailles da parte del Senato. Le successive elezioni presidenziali del 1920 portarono un repubblicano alla presidenza. Infine, per tutto il periodo tra le due guerre, il Wilsonismo continuò.

Nella Società delle Nazioni ci sono Stati membri e Stati non membri. Non appena è apparso chiaro che gli Stati Uniti si sarebbero rifiutati di partecipare alla Società delle Nazioni, il segretariato della Società delle Nazioni ha elaborato tutta una serie di strategie per integrare comunque gli Stati Uniti. Il segretariato della Società delle Nazioni considererà che, mentre gli Stati non membri partecipano indirettamente alla Società delle Nazioni, essi possono partecipare direttamente in una serie di aree di negoziazione. La distinzione tra Stati membri e non membri è giuridicamente chiara, ma in pratica è molto meno chiara. La partecipazione degli Stati Uniti alla Società delle Nazioni avverrà attraverso le principali fondazioni americane, il che permetterà di constatare che, accanto alla teoria secondo cui gli Stati Uniti non fanno parte della Società delle Nazioni, essa è ancora presente.

Nelle sezioni tecniche, che sono organizzazioni non politiche e gli antenati delle odierne agenzie dell'ONU con la sezione igiene, l'organizzazione economica e finanziaria, il consiglio dell'oppio e altre, troviamo gli Stati Uniti come nella sezione igiene e nella sezione economica e finanziaria finanziate in gran parte dal capitale americano da fondazioni americane, in particolare la Rockefeller Foundation e la Ford Foundation.

Se guardiamo alle commissioni specializzate che organizzano incontri di esperti, troviamo esperti americani quasi ovunque rappresentati quasi quanto tutti gli altri Stati. La Corte permanente di giustizia internazionale è stata in gran parte definita da Elihu Root, e per tutto il periodo tra le due guerre ci sono stati giudici americani, tra cui due ex segretari di stato come Frank Kellogg e Manley Hudson. Gli Stati Uniti hanno aderito all'OIL nel 1934.

E. H. Greenwood, U.S. Delegate, and Harold B. Butler, Secretary-General, with secretarial staff of the first International Labour Conference in Washington, D.C., October–November 1919,
in front of the Pan American Building

Alla fine degli anni '30, gli Stati Uniti sono diventati molto vicini alla Società delle Nazioni nelle sezioni tecniche, in particolare nella sezione Igiene e questioni economiche e finanziarie. Infatti, gli Stati Uniti sono nella Lega delle Nazioni. Il Wilsonismo è stato la causa della mancata ratifica del Trattato di Versailles, ma il Wilsonismo si riflette nell'attività delle organizzazioni non governative della Società delle Nazioni che portano il progetto internazionale americano alla Società delle Nazioni.

Le Fondazioni Rockefeller e Carnegie hanno la loro attività all'interno della Società delle Nazioni, ma anche al di fuori di essa. Queste fondazioni attuano campagne sanitarie in quasi tutte le parti del mondo, progettando una politica sanitaria internazionale a complemento e in concorrenza con la Società delle Nazioni. Va notato che non si tratta solo di salute. Queste organizzazioni hanno anche implicazioni politiche, come la diffusione del diritto internazionale con un corpus corrispondente alla politica estera americana attraverso la dotazione Carnegie endowment for international peace.

Diplomazia bancaria [1919 - 1929]: una variante della diplomazia del dollaro

L'azione del governo americano è ancora importante nel periodo tra le due guerre. Gli Stati Uniti non sono isolazionisti nel periodo tra le due guerre, intervenendo in particolare attraverso organizzazioni private. Il governo è presente con idee in questo settore. Durante il periodo tra le due guerre, negli anni '30, erano i repubblicani al potere, che non avevano gli stessi piani di Wilson, senza dire che non avevano idee per una riconfigurazione internazionale. La riconfigurazione dell'ordine internazionale comporta la riorganizzazione dell'economia mondiale per riconfigurare le relazioni tra i Paesi. L'idea dei presidenti americani e di considerare la creazione di un ordine economico internazionale gestito dagli Stati Uniti in cui gli Stati Uniti intervengono.

C'è la questione del debito interdipendente, che è stato il problema numero uno nel decennio degli anni Venti. Erano i prestiti concessi dagli alleati degli Stati Uniti che dovevano essere rimborsati dopo il 1918. Nella mente degli europei, in particolare in quella dei francesi, la questione dei debiti e strettamente legata alla questione dei risarcimenti considerati negli anni Venti; pagare i debiti verso gli Stati Uniti se la Germania paga risarcimenti per 132 miliardi di marchi d'oro. Questo non è il punto di vista degli Stati Uniti, che ritengono che i debiti alleati debbano essere pagati a tutti i costi dagli inglesi e dai francesi. La posta in gioco finanziaria è enorme e c'è anche una posta in gioco geopolitica.

Alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti erano la prima potenza economica, ma la seconda potenza finanziaria dopo l'Inghilterra. Se gli Stati Uniti cancelleranno i loro debiti, ripristineranno di fatto il potere finanziario dell'Inghilterra come era prima del 1914. L'obiettivo è quello di essere ripagato, ma anche di prendere il suo posto come primo centro finanziario mondiale davanti all'Inghilterra. La posta in gioco dei debiti interdipendenti è il passaggio del centro finanziario del mondo da Londra a New York. Gli americani non intervengono negli affari europei, ma intervengono negli affari finanziari.

Il debito alleato è un elemento fondamentale della diplomazia bancaria così come si è manifestato negli anni Venti. Vediamo come gli Stati Uniti influenzano il corso della storia politica in Europa. Con l'operazione della Francia sulla Ruhr in Germania, la Francia si è alienata i suoi alleati, tra cui la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, che le hanno fatto pressioni per il ritiro. Gli anni 1924 e 1929 sono un esempio di diplomazia bancaria americana, poiché il giorno dopo il ritiro della Francia dalla Ruhr è stata convocata la conferenza di Londra, dove gli americani sono stati molto potenti nel trovare una soluzione alla questione dei risarcimenti e del debito interdipendente. I risarcimenti sono troppo elevati e la Germania non è in grado di pagare e l'obiettivo americano è quello di ottenere una diminuzione dell'importo dei risarcimenti e di farlo accettare alla Francia. La Francia vuole indebolire il più possibile la Germania come parte di una vendetta, mentre gli Stati Uniti vogliono reintegrare la Germania nel commercio internazionale per reintegrare la Germania nel commercio mondiale. Gli Stati Uniti ottengono una riduzione dell'ammontare dei risarcimenti. Al termine della conferenza viene messo in atto il piano Dawes che allevia i risarcimenti tedeschi e istituisce un sistema tripartito con, da un lato, prestiti americani alla Germania che consentono alla Germania di rimborsare la Francia e, dall'altro, consentono alla Francia di rimborsare gli Stati Uniti. L'idea era quella di rimettere in piedi un circuito di commercio internazionale, circolazione del denaro e produzione. L'obiettivo americano di questa conferenza del 1924 era di intervenire nella geopolitica europea e nel circuito commerciale europeo.

Il piano Dawes è caratterizzato dalla diplomazia degli anni '20 che viene votata per 5 anni, durante i quali viene rinegoziato un nuovo piano che è il piano Young che allevia le riparazioni. La storia economica degli anni Venti non può essere prevista senza l'intervento degli Stati Uniti. La diplomazia bancaria e una variante della diplomazia del dollaro, dove i prestiti delle banche americane sono condizionati da una serie di cambiamenti strutturali. Questo è il contesto dell'intervento americano sostenuto dal potere politico perché è un prestito rischioso. È una sinergia tra banchieri da un lato e politici dall'altro.

L'intero edificio crollò nel 1929, perché dal 1929 in poi le banche americane non potevano più concedere prestiti alla Germania, che non poteva più rimborsare la Francia, che non poteva più rimborsare gli Stati Uniti. Nel periodo interbellico non c'è l'isolazionismo americano, c'è una presenza che opera attraverso diversi canali con una forte presenza nell'organizzazione delle relazioni internazionali nel periodo interbellico direttamente e con la presenza di organizzazioni non governative. Questa è la fine della diplomazia bancaria.

La costruzione di un nuovo sistema internazionale: 1939 - 1947

All'epoca della dichiarazione di guerra, è da notare il discredito politico della Società delle Nazioni. A causa di questo discredito politico, c'è l'idea che quando la guerra sarà finita, sarà necessario ricostruire una nuova organizzazione su ciò che la Società delle Nazioni non è riuscita a organizzare. Già nel 1940 gli Stati Uniti hanno svolto un ruolo importante attraverso una serie di riflessioni.

Durante il conflitto, la Società delle Nazioni non è morta, ma una serie di sue sezioni sono state trasferite negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno un ruolo importante nella costruzione del dopoguerra del 1940, ma questa riflessione è portata avanti anche da una serie di esperti europei che si trasferiranno negli Stati Uniti durante la guerra. Non è stata solo l'amministrazione federale ad avere piani unilaterali all'inizio della guerra, e gli esperti europei, soprattutto economisti, hanno richiamato l'attenzione dei funzionari del Dipartimento di Stato su tutta una serie di questioni, in particolare sulla ripresa economica dell'Europa. Il pensiero europeo che si sta sviluppando negli Stati Uniti sull'organizzazione del sistema internazionale del dopoguerra non è solo opera dell'amministrazione americana, ma anche di esperti europei.

Documento contenente le clausole della Carta Atlantica.

L'atto fondatore di questa riorganizzazione fu la Carta atlantica nel 1941 e la dichiarazione della Carta delle Nazioni Unite nel 1942, che istituì tutta una serie di organizzazioni tra il 1942 e il 1945. La nuova organizzazione che è stata creata dopo il 1945 ha la genealogia del Wilsonismo e del New Deal. Roosevelt diffonderà ampiamente la concezione wilsoniana e del New Deal per organizzare un ordine internazionale e creare un sistema interventista nel quadro di una politica di pianificazione liberale. Una buona parte dei New Dealers subirà una grave sconfitta in patria, ma subirà una vittoria all'estero, perché buona parte di loro applicherà il proprio progetto a livello internazionale. Il sistema di organizzazione internazionale istituito dal sistema delle Nazioni Unite è una proiezione del New Deal su scala globale.

Gli Stati Uniti incoraggeranno la partecipazione delle organizzazioni non governative istituite ai sensi dell'Articolo 71 della Carta per creare uno status di organizzazione non governativa. Il governo degli Stati Uniti è stato tra i più favorevoli all'inclusione delle organizzazioni non governative. È chiaro che nella mentalità degli attori della politica statunitense e delle ONG, il fatto che la futura organizzazione internazionale includerà attori non governativi sarà un mezzo per coinvolgere la società civile nell'ordine internazionale, poiché lo Stato è solo un ingranaggio nella ruota della politica statunitense. Questo si riferisce anche a una realtà geopolitica, che è quella che, essendo la società civile enormemente attiva, dato che ci sono molti attori privati che si proiettano a livello internazionale, è anche un mezzo per aumentare l'influenza degli Stati Uniti all'ONU.

Infine, ci si può chiedere se l'articolo 71 della Carta sia una proiezione della cultura politica americana nel sistema politico internazionale, contribuendo a stabilire un sistema in cui i governi sono rappresentati, ma anche attori privati, certamente con un ruolo consultivo. L'ingresso ufficiale di attori privati nell'organigramma dell'ONU è, tra l'altro, un segno dell'influenza americana.

L'Ordine Internazionale nella Guerra Fredda: 1947 - 1970

L'ONU: organizzazione multilaterale o staffetta della diplomazia americana?

Le due logiche opposte sono la logica delle due superpotenze, ma c'è anche la logica di un'organizzazione sovranazionale per far rispettare un ordine internazionale in campi diversi. Ci si può chiedere quale sia lo status dell'ONU, il suo ruolo e il suo posto, ma anche se l'ONU sia una vera organizzazione multilaterale con un progetto o la staffetta del potere americano.

L'ONU è un'organizzazione universale, ma è un'organizzazione universale in cui il peso degli Stati Uniti è decisivo. Nel 1945, la metà del bilancio dell'Onu proveniva dagli Stati Uniti, diminuendo negli anni Settanta al 25% del bilancio dell'Onu. Possiamo chiederci quale sia stato l'impatto del peso degli Stati Uniti sull'Onu e sul suo sistema politico. E' chiaro che durante la guerra fredda, fin dall'inizio, l'ONU è diventata un luogo di confronto tra gli Stati Uniti e l'URSS. È un'arena dove le due superpotenze sono in contrasto tra loro.

Con l'esempio della Corea, c'è una forte opposizione tra Stati Uniti e URSS e un'influenza molto chiara e più forte sulle Nazioni Unite degli Stati Uniti rispetto all'URSS. Con l'intervento in Corea, tra il 1949 e il 1950, il delegato sovietico è assente dal Consiglio di sicurezza per protestare contro il fatto che, nonostante la vittoria dei comunisti in Cina, la presidenza del delegato cinese è ancora detenuta da Taiwan. Al momento dell'intervento in Corea, gli Stati Uniti hanno reso facile votare per un intervento in Corea. A seguito di questa votazione, i sovietici ritornano, che porterà al voto della risoluzione Ashton che prevede che quando il Consiglio di sicurezza non può prendere un certo numero di decisioni, l'Assemblea generale dell'ONU può sostituirsi a se stessa. Per questo motivo nell'Assemblea generale si votano le seguenti risoluzioni riguardanti la Corea.

L'ONU è un'organizzazione internazionale che è un'arena tra l'URSS e gli Stati Uniti, ma questo non impedisce al potere dominante dell'ONU di rimanere negli Stati Uniti, soprattutto con l'intervento in Corea effettuato sotto l'egida dell'ONU. In questi anni, l'ONU è una cinghia di trasmissione per la politica estera americana. Tra il 1945 e il 1960, va sottolineata l'importanza dell'influenza degli Stati Uniti sull'ONU e sull'UNESCO.

Gli Stati Uniti e le istituzioni di Bretton Woods

Il faut s’intéresser à la relation entre les États-Unis et les institutions de Bretton Woods en particulier avec le FMI et la BIRD qui font en théorie partie du système onusien, mais en pratique qui n’en fait pas partie. À l’ONU, la règle est un pays égal une voix, au FMI la règle est un dollar égal une voix sachant que les États-Unis représentent 32 % du capital en 1945. Dès lors, les États-Unis ont une capacité de blocage jusqu’aux années 1970. Il est entendu d’emblée que le président de la BIRD sera américain. Le FMI est la Banque mondiale sont structurellement plus liés au champ de la sphère politique américaine que de la sphère onusienne. À partir de là, il y a la question de l’influence des États-Unis et du rôle que ces institutions doivent avoir.

Le FMI et la Banque mondiale ont eu un rôle peu important jusqu’aux années 1970. Dès le départ, la question de leur rôle a été très compliquée à définir relevant d’un compromis entre les milieux bancaires de Wall Street qui sont opposés à toute forme de régulation monétaire du système international et les new-dealers sont partisans d’une planification libérale avec l’intervention de la puissance publique dans le champ économique.

Il y a une rivalité au sein du champ américain ne permettant pas d’arriver à un consensus sur le rôle du FMI et de la Banque mondiale. Le FMI et la Banque mondiale vont être marginalisés assez rapidement parce que lorsque la Guerre froide va éclater, les États-Unis vont considérer qu’il est plus facile de mener l’aide au développement de leur côté qu’à travers une organisation internationale. Le Plan Marshall court-circuite le FMI et la Banque mondiale qui est le signe de la nationalisation de l’aide au développement. La Guerre froide aboutie à une marginalisation des institutions de Bretton Woods sur lesquelles les États-Unis ont une influence, mais qui prend moins de place dans la sphère internationale.

La régionalisation du système international

Au cœur des réflexions américaines sur l’organisation du monde en 1945 et après, il y a toujours la question de savoir s’il faut créer un seul système mondial unifié ou une série de systèmes régionaux sous l’égide d’une organisation mondiale. Ce débat existe avant 1945, mais va être accéléré par la Guerre froide puisque l’ONU va très rapidement être paralysée par la logique de Guerre froide. Ce système de sécurité collective est largement paralysé par la logique de Guerre froide et les États-Unis vont créer une série d’initiatives en faveur d’une régionalisation du système international afin de maitriser mieux les choses au lieu que de passer par une organisation multilatérale.

Les États-Unis interviennent en Amérique latine afin d’éviter la contagion communiste menant à l’approfondissement de l’intégration de l’Union panaméricaine et la transformation l’Union panaméricaine en Organisations des États d’Amérique. La convention de Rio de 1947 instaure un système de sécurité collective à l’échelle du continent américain. Jusqu’au milieu des années 1960, l’OEA va être un relais de la politique américaine en Amérique latine et un outil qui se voit dans toute une série d’interventions des États-Unis dans le cadre de renversement de gouvernement notamment au Guatemala en 1954 ou encore en République Dominicaine en 1965. Suite à l’intervention de la CIA, elle va contribuer progressivement à délégitimer l’OEA pour la qualifier d’outil de la politique étrangère américaine et à partir des années 1960, les États d’Amérique latine vont refuser un approfondissement de ce système qui contribue à renforcer la puissance américaine dans la région.

En Europe, il y a un processus similaire. La création de l’OTAN qui est une alliance militaire et de sécurité collective est une petite ONU pour l’Europe de l’Ouest qui répond à la logique de Guerre froide. Cela est pour fixer l’idée qu’après avoir pensé un système universel avec une grande organisation, la Guerre froide va mener à une régionalisation du système de sécurité collective et les États-Unis vont régionaliser leurs relations avec les régions du monde. Au Moyen-Orient, c’est le pacte de Bagdad en 1955, l’ANZUS en 1951 en Asie ou encore l’OTASE en 1954. L’ONU est créée en 1945, mais elle est redoublée à partir des États-Unis témoigne d’une tendance régionalisatrion des questions de sécurité collective. Cela n’empêche pas des accords bilatéraux comme avec la Corée du Sud en 1951 et Taiwan en 1952. Il y a une concomitance avec des stratégies mondiales, régionales et bilatérales avec certains partenaires. Ce qu’on voit pendant cette période de la Guerre froide est un tissu d’alliances régionales qui vient redoubler le système international tel que créer en 1945 avec l’OTAN. Entre 1947 et 1954, les États-Unis vont créer un immense réseau d’alliances régionales.

Les États-Unis et le système international à l’heure de la multipolarisation [1970 – 2013]

Le point de vue des États-Unis par rapport aux organisations internationales et à l’organisation internationale comme concept change.

L’éloignement de l’ONU

À partir de 1960, la situation de l’ONU change avec l’adhésion des anciens pays colonisés qui change le rapport de force. Le magister américain sur l’ONU est rapidement contesté à travers la CNUCED, le NOEI et le NOMIC qui est le pendant du NOEI, de même que le NOEI conteste la domination occidentale sur l’économique mondiale et le déséquilibre entre économies développées et sous-développées. Les organisations en relation aux NOMIC pointent les moyens de communication dans les pays occidentaux qui participent à un déséquilibre dans la construction et la diffusion de l’information. Dans ces trois cas, ce sont les États-Unis qui sont contestés au premier chef et plus généralement les pays occidentaux.

Cela va se traduire par une réaction qui se matérialise par un éloignement de l’ONU de manière générale. La contribution des États-Unis au budget de l’ONU baisse de plus en plus accumulant des retards de paiements et quittent un certain nombre d’organisations quittant le BIT de 1977 à 1980 et vont quitter l’UNESCO entre 1985 et 2003. On voit très clairement l’éloignement des États-Unis vis-à-vis du système multilatéral onusien qu’ils ne maitrisent plus. À la fin des années 1970, il y a un éloignement progressif des États-Unis du système onusien. Depuis l’élection de Barack Obama, on constate un certain rapprochement sans pour autant avoir un rapprochement significatif.

On constate aussi une augmentation de l’influence américaine sur le FMI et la Banque mondiale plus ou moins déconnectés du système onusien. L’influence à travers ces organisations va être de plus en plus liée à la sphère de pouvoir américain que la sphère du pouvoir onusien. On peut voir une influence indirecte et une montée d’experts qui sont des économistes de l’école de Chicago au sein de ces institutions. Il y a un lien direct entre l’augmentation de la présence de ces économistes et des politiques de dérèglementation comme prescrit par le FMI à la fin des années 1980. Ces économistes sont sur une ligne extrêmement proche de l’administration Reagan à la fin des années 1980. C’est le consensus de Washington. Si on regarde la relation entre les États-Unis et l’ONU, on voit un éloignement et un accroissement de l‘influence sur le FMI et la Banque mondiale. Ces institutions ne relèvent que d‘hypothèses dues au manque de travaux sur cette thématique.

L’après-guerre froide : avec ou sans l’ONU ?

On constate une différence très forte entre ce qui se passe dans l’immédiat après Guerre froide avec la Première guerre du golf et la dégradation des relations entre les États-Unis et le système onusien dans les années 1990. L’arrivée de George Bush représente le summum de l’unilatéralisme américain. L’arrivée de Barack Obama est marquée par plus de multilatéralisme dans les paroles, mais dans les faits, continue de pratiquer l’unilatéralisme.

La réforme du système international

Les États-Unis font partie de ceux qui sont fortement opposés à la réforme du Conseil de sécurité, mais aussi à l’inclusion de certaines institutions dans le système onusien comme le FMI, la BIRD ou encore l’OMC qui signifierait une perte d’influence au sein de ces organisations. Si on regarde les accords internationaux de la fin 1990, on constate que les États-Unis en sont abstraits comme avec le protocole de Kyoto en 1997 et leur opposition à la Cour pénale internationale en 1998. Les États-Unis sont en retrait de l’ordre international aujourd’hui. Les États-Unis furent pionnier dans la réflexion sur l’ordre international, mais aujourd’hui sur la défensive.

Allegati

Riferimenti