« Impero della Libertà o Repubblica Imperiale (1890 - 1939)? » : différence entre les versions

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Infine, il processo di espansione iniziò negli anni Settanta del XIX secolo e proseguì negli anni Novanta del XIX secolo. Se prendiamo il caso dell'arcipelago samoano, inizia con un semplice trading post nel 1872. Il Pacifico è una vasta area con forti inimicizie imperialiste. In tutta questa zona, ci sono grandi scontri tra francesi, inglesi e olandesi per il possesso di questi posti di commercio e luoghi di risorse naturali. Dalla fine degli anni Settanta del XIX secolo gli Stati Uniti iniziarono a negoziare, discutere con gli inglesi, i tedeschi e i francesi sulla regione del Pacifico e in particolare con i tedeschi e gli inglesi, il che, dagli anni Ottanta del XIX secolo agli anni Novanta del XIX secolo, portò alla creazione di un condominio fino all'annessione della parte orientale dell'arcipelago da parte degli Stati Uniti nel 1899. Per le isole Hawaii, lo stesso processo che fu un semplice posto di scambio, nel 1875 gli Stati Uniti stabilirono una base a Pearl Harbour fino all'annessione nell'agosto del 1898. L'equilibrio di potere era estremamente sbilanciato. Il processo di stanziamento si svolge nell'arco di circa 15 anni. Per le Hawaii, è un'isola strategica, e non c'è modo che i concorrenti possano stabilirvisi.
Infine, il processo di espansione iniziò negli anni Settanta del XIX secolo e proseguì negli anni Novanta del XIX secolo. Se prendiamo il caso dell'arcipelago samoano, inizia con un semplice trading post nel 1872. Il Pacifico è una vasta area con forti inimicizie imperialiste. In tutta questa zona, ci sono grandi scontri tra francesi, inglesi e olandesi per il possesso di questi posti di commercio e luoghi di risorse naturali. Dalla fine degli anni Settanta del XIX secolo gli Stati Uniti iniziarono a negoziare, discutere con gli inglesi, i tedeschi e i francesi sulla regione del Pacifico e in particolare con i tedeschi e gli inglesi, il che, dagli anni Ottanta del XIX secolo agli anni Novanta del XIX secolo, portò alla creazione di un condominio fino all'annessione della parte orientale dell'arcipelago da parte degli Stati Uniti nel 1899. Per le isole Hawaii, lo stesso processo che fu un semplice posto di scambio, nel 1875 gli Stati Uniti stabilirono una base a Pearl Harbour fino all'annessione nell'agosto del 1898. L'equilibrio di potere era estremamente sbilanciato. Il processo di stanziamento si svolge nell'arco di circa 15 anni. Per le Hawaii, è un'isola strategica, e non c'è modo che i concorrenti possano stabilirvisi.


[[Fichier:Shooting Captured Insurgents - Spanish-American War.ogv|vignette|droite|Insorti cubani uccisi da un plotone d'esecuzione spagnolo. Una rievocazione che Thomas Edison fece con gli attori nel 1898.]]
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La svolta maggiore nella costituzione dell'impero coloniale fu la guerra contro la Spagna nel 1898, che portò a un cambiamento di sovranità di Cuba, Portorico, Guam e Filippine. Le Filippine sono state inizialmente sottratte alla Spagna, ma una ribellione ha portato a una guerra tra il 1899 e il 1902 che permetterà agli Stati Uniti di stabilirsi definitivamente fino agli anni Trenta del secolo scorso. Allo stesso tempo, la regione di Panama che faceva parte della Grande Colombia vivrà nel 1903 una ribellione contro la potenza colombiana sostenuta dagli Stati Uniti che garantirà l'indipendenza di Panama in cambio di una forte presenza americana.
La svolta maggiore nella costituzione dell'impero coloniale fu la guerra contro la Spagna nel 1898, che portò a un cambiamento di sovranità di Cuba, Portorico, Guam e Filippine. Le Filippine sono state inizialmente sottratte alla Spagna, ma una ribellione ha portato a una guerra tra il 1899 e il 1902 che permetterà agli Stati Uniti di stabilirsi definitivamente fino agli anni Trenta del secolo scorso. Allo stesso tempo, la regione di Panama che faceva parte della Grande Colombia vivrà nel 1903 una ribellione contro la potenza colombiana sostenuta dagli Stati Uniti che garantirà l'indipendenza di Panama in cambio di una forte presenza americana.
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Mentre stiamo discutendo se ci debba essere o meno un impero coloniale, alla fine degli anni Novanta del XIX secolo, di fatto, c'era un piccolo impero coloniale. Negli anni novanta del XIX secolo, la colonizzazione è diventata una questione politica.
Mentre stiamo discutendo se ci debba essere o meno un impero coloniale, alla fine degli anni Novanta del XIX secolo, di fatto, c'era un piccolo impero coloniale. Negli anni novanta del XIX secolo, la colonizzazione è diventata una questione politica.


== Empire de la liberté ? ==
== Impero della libertà? ==


[[Fichier:Manila646 1899.jpg|200px|vignette|droite|Soldati americani in movimento vicino a Manila, 1899.]]
[[Fichier:Manila646 1899.jpg|200px|vignette|droite|Soldati americani in movimento vicino a Manila, 1899.]]
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Il primo governatore delle Filippine americane è William H. Taft, che diventerà presidente degli Stati Uniti, chiedendoci della dimensione transnazionale perché le cose sono vissute negli imperi coloniali prima ancora di essere applicate negli Stati Uniti. Le colonie possono essere un laboratorio politico per gli Stati Uniti. Nell'impresa coloniale c'è la volontà di creare regimi democratici a immagine e somiglianza degli Stati Uniti, caratteristica della politica americana e che non esiste affatto nell'impresa coloniale europea.
Il primo governatore delle Filippine americane è William H. Taft, che diventerà presidente degli Stati Uniti, chiedendoci della dimensione transnazionale perché le cose sono vissute negli imperi coloniali prima ancora di essere applicate negli Stati Uniti. Le colonie possono essere un laboratorio politico per gli Stati Uniti. Nell'impresa coloniale c'è la volontà di creare regimi democratici a immagine e somiglianza degli Stati Uniti, caratteristica della politica americana e che non esiste affatto nell'impresa coloniale europea.


== Le corollaire Roosevelt ==
==Il Corollario Roosevelt==
{{Article détaillé|De la politique du Big Stick à celle du Good Neighbor}}
{{Article détaillé|De la politique du Big Stick à celle du Good Neighbor}}


[[Image:SpeakSoftly.jpg|thumb|The letter in which Roosevelt first used his now famous phrase]]
[[Image:SpeakSoftly.jpg|thumb|La lettera in cui Roosevelt ha usato per la prima volta la sua ormai famosa frase.]]


[[Image:Tr-bigstick-cartoon.JPG|thumb|William Allen Rogers's 1904 cartoon recreates an episode in ''Gulliver's Travels'']]
[[Image:Tr-bigstick-cartoon.JPG|thumb|Il cartone animato del 1904 di William Allen Rogers ricrea un episodio di ''Viaggi di Gulliver''.]]


Autant la doctrine Monroe était une déclaration d’intention de séparation radicale des affaires de Latino-Américaines des affaires de l’Europe, ce qui fait le corolaire Roosevelt en 1904 à la doctrine Monroe est que Roosevelt dont la devise est « speak softly and carry a big stick, you will go far », se réserve le droit d’intervenir en Amérique latine.  
Per quanto la Dottrina Monroe fosse una dichiarazione d'intenti per separare radicalmente gli affari delle donne latinoamericane dagli affari dell'Europa, il corollario della Dottrina Monroe nel 1904 fu che Roosevelt, il cui motto era "parla piano e porta un grosso bastone, andrai lontano", si riservava il diritto di intervenire in America Latina.  


On passe d’un stade la doctrine Monroe il y a séparation radicale des affaires européennes à un stade au début du XXème siècle où les États-Unis vont théoriser leur droit d’intervention dans ces zones à partir du moment où leurs intérêts économiques et politiques sont menacés. À ce moment-là, l’Amérique latine et centrale puis l’Amérique du Sud va devenir une arrière-cour étatsunienne avec des interventions au Panama en 1903, à Cuba notamment en 1906 qui connaît des troubles et dans l’île de Saint-Domingue entre 1905 et 1941 qui va connaître un protectorat à la suite de troubles politiques et de problèmes économiques. Dans le cas de Saint-Domingue, on voit comment cette installation se fait aussi afin d’éjecter les puissances européennes de ces régions. L’île de Saint-Domingue était extrêmement endettée vis-à-vis de la France, de la Grande-Bretagne et de l’Allemagne et les États-Unis vont prendre le contrôle des douanes et du commerce dominicain. Il n’y a pas de prise en main politique, mais les secteurs stratégiques sont pris en main par les Américains qui mettent en place un protectorat un peu différent de Cuba. Le contrôle de l’île est entre mains américaines. Le protectorat sur Saint-Domingue et dans la quasi-totalité des autres n’est non pas établi par un « traité », mais par un « executive agreement » permettant au président de passer par-dessus l’approbation du Sénat. On voit comment la politique impérialiste menée par les États-Unis à ce moment-là se fait dans le cadre d’une opposition assez forte entre le président et le Congrès et les accords de protectorats font partie de l’affirmation de la prérogative présidentielle par rapport au Sénat qui est souvent sur des positions plus malthusiennes du point de vue de l’expansion territoriale.
Stiamo passando da una fase della dottrina Monroe in cui c'è una radicale separazione delle questioni europee a una fase all'inizio del XX secolo in cui gli Stati Uniti teorizzeranno il loro diritto di intervenire in questi settori dal momento in cui i loro interessi economici e politici sono minacciati. A quel tempo l'America Latina e centrale, poi l'America del Sud, divenne un cortile statunitense con interventi a Panama nel 1903, a Cuba nel 1906, che stava vivendo un periodo di disordini, e all'isola di Santo Domingo tra il 1905 e il 1941, che divenne un protettorato a seguito di disordini politici e problemi economici. Nel caso di Santo Domingo, possiamo vedere come questa installazione sia stata fatta anche per espellere le potenze europee da queste regioni. L'isola di Santo Domingo era estremamente indebitata con Francia, Gran Bretagna e Germania e gli Stati Uniti prenderanno il controllo delle dogane e del commercio dominicano. Non c'è un'acquisizione politica, ma i settori strategici sono stati rilevati dagli americani, che stanno creando un protettorato un po' diverso da Cuba. Il controllo dell'isola è nelle mani degli americani. Il protettorato di Santo Domingo e in quasi tutti gli altri non è stabilito da un "trattato" ma da un "accordo esecutivo" che permette al presidente di scavalcare l'approvazione del Senato. Si può vedere come la politica imperialista perseguita dagli Stati Uniti in quel periodo si svolga nel quadro di una opposizione abbastanza forte tra il presidente e il Congresso e gli accordi di protettorato fanno parte dell'affermazione della prerogativa presidenziale nei confronti del Senato, che spesso si trova su posizioni più maltusiane dal punto di vista dell'espansione territoriale.


Le corolaire Roosevelt est un moment où les États-Unis théorisent leur droit d’intervention en dehors du territoire américain et en particulier en Amérique latine et en Amérique centrale. C’est à la fois la formation d’un empire stricto sensu parce que les États-Unis conquirent un empire de façon semblable aux Européens, mais en même temps, il y a une construction juridique qui est mise en place. Finalement, c’est un type de domination différente dans la mesure où la présence est moins forte, se fait sur la base de contrats même s’il est forcé et avec la volonté d’y importer des régimes démocratiques qui n’est pas le fait des colonisateurs européens.
Il corollario di Roosevelt è un momento in cui gli Stati Uniti stanno teorizzando il loro diritto di intervenire al di fuori del territorio statunitense e in particolare in America Latina e centrale. È sia la formazione di un impero stricto sensu perché gli Stati Uniti hanno conquistato un impero in modo simile a quello europeo, ma allo stesso tempo viene messa in atto una costruzione giuridica. In definitiva, si tratta di un tipo di dominio diverso in quanto la presenza è meno forte, si basa su contratti anche se forzata, e con una volontà di importare regimi democratici che non è quella dei colonizzatori europei.


= La naissance de l’impérialisme moral =
= La nascita dell'imperialismo morale =
Nous allons voir l’originalité du processus d’expansion se mettre en place. La naissance de l’« impérialisme moral » signe l’originalité du processus impérialiste américain.
Vedremo l'originalità del processo di espansione. La nascita dell'"imperialismo morale" è un segno dell'originalità del processo imperialista statunitense.


== Droit international et mission civilisatrice ==
== Diritto internazionale e civiltà ==
Un aspect qui est important à comprendre dans la compréhension de la spécificité de l’expansion américaine est le rôle du droit qui est indissociable de la certitude de la mission civilisatrice des États-Unis. Dès la fin du XIXème siècle, se développe aux États-Unis comme en Europe le mouvement des International Arbitration. Il y a tout un courant qui est une mouvance du mouvement pacifiste considérant que les relations internationales doivent être régulées par le droit, par le contrat et non pas par la force et par la guerre. Il va y avoir énormément d’organisations qui vont s’investir dans la mise en place du droit international qui n’existe pas. Le droit se construit historiquement sur des bases nationales.  
Un aspetto importante da comprendere nella comprensione della specificità dell'espansione americana è il ruolo del diritto, che è inseparabile dalla certezza della missione civilizzatrice degli Stati Uniti. Dalla fine del XIX secolo, il movimento internazionale dell'arbitrato si è sviluppato negli Stati Uniti come in Europa. C'è tutta una corrente che è un movimento del movimento pacifista considerando che le relazioni internazionali devono essere regolate dalla legge, dal contratto e non dalla forza e dalla guerra. Ci sarà un numero enorme di organizzazioni che saranno coinvolte nell'attuazione del diritto internazionale, che non esiste. La legge è storicamente costruita su basi nazionali.  


Avec l’idée que les relations internationales doivent être régulées par le droit, il y a à partir de la fin du XIXème siècle toute une série d’organisations qui se créent comme avec la Lake Mohonk Conference on international Arbitration en 1895, l’American Society for Judicial Settlement of International Disputes et la Carnegie Endowment for International Peace en 1910 qui est à la fois un think tank et promeut des recherches sur le droit international. Ces organisations sont animées par des juristes et des avocats qui pour beaucoup feront des carrières politiques comme Taft qui est le fondateur de l’American Society for Judicial Settlement of International Disputes et qui deviendra président des États-Unis.
Con l'idea che le relazioni internazionali debbano essere regolate dalla legge, alla fine del XIX secolo sono state create tutta una serie di organizzazioni, come la Lake Mohonk Conference on International Arbitration nel 1895, l'American Society for Judicial Settlement of International Disputes e il Carnegie Endowment for International Peace nel 1910, che è sia un think tank che promuove la ricerca sul diritto internazionale. Queste organizzazioni sono guidate da giuristi e avvocati, molti dei quali proseguiranno la loro carriera politica, come Taft, che ha fondato l'American Society for Judicial Settlement of International Disputes ed è diventato Presidente degli Stati Uniti.


Ce sont des organisations à la charnière entre privé et public avec et une profusion d’organisations qui vont travailler sur ce qu’est le droit international qui vont théoriser ce qu’est le droit international ainsi que théoriser la position des États-Unis sur la scène internationale fondée non pas seulement sur la base militaire, mais aussi sur le droit. Il y a l’idée que les États-Unis doivent s’imposer sur la scène internationale par d’autres manières que la force militaire.  
Si tratta di organizzazioni al crocevia tra pubblico e privato con una profusione di organizzazioni che lavoreranno su ciò che è il diritto internazionale, che teorizzeranno ciò che è il diritto internazionale e teorizzeranno la posizione degli Stati Uniti sulla scena internazionale basata non solo sulla base militare ma anche sul diritto. C'è l'idea che gli Stati Uniti debbano imporsi sulla scena internazionale in modi diversi dalla forza militare.  


Précisément, lorsqu’on regarde la structuration de la ligne politique américaine à ce moment, on s’aperçoit qu’il y a énormément d’avocats, ce sont les lawyers qui font des carrières politiques arrivant à un très haut niveau que cela soit du côté républicain ou du côté démocrate. Une grande partie des ténors politiques de la fin du XIXème siècle et du début XXème siècle se retrouvent aux postes clefs de l’appareil d’État.  
Infatti, quando guardiamo alla struttura della linea politica americana in questo momento, vediamo che ci sono molti avvocati, avvocati che hanno carriere politiche ad altissimo livello, sia sul versante repubblicano che su quello democratico. Molti dei leader politici di fine Ottocento e inizio Novecento occupavano posizioni chiave nell'apparato statale.  


Chez les républicains :
Da parte repubblicana:
*Elihu Root, Secrétaire d’État 1905 - 1909
*Elihu Root, Segretario di Stato 1905 - 1909
*William H. Taft, président des US 1909 - 1913
*William H. Taft, Presidente degli Stati Uniti 1909 - 1913
*Frank Kellog, Secrétaire d’État 1925 - 1929
*Frank Kellog, Segretario di Stato 1925 - 1929
*Henry Stimson, Secrétaire d’État 1929 - 1933
*Henry Stimson, Segretario di Stato 1929 - 1933


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Chez les démocrates :  
Dal lato dei Democratici:  
*Woodrow Wilson, président 1913 - 1921
*Woodrow Wilson, Presidente 1913-1921
*William Jennings Bryan, Secrétaire d’État 1913 - 1915
*William Jennings Bryan, Segretario di Stato 1913 - 1915
*Robert Lansing, Secrétaire d’État 1915 - 1920
*Robert Lansing, Segretario di Stato 1915 - 1920
*Brainbridge Colby, Secrétaire d’État 1920 - 1921
*Brainbridge Colby, Segretario di Stato 1920 - 1921


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Ce sont des gens dont l’activité de juriste international est indissociable de leur activité dans l‘appareil politique américain. On voit comment l’établissement du droit international fait partie d’une stratégie des États-Unis. Les États-Unis vont jouer un rôle majeur dans l’établissement d’un droit international dont les règles correspondent le plus possible aux règles en vigueur aux États-Unis. Le droit a une importance dans la stratégie de la montée en puissance des États-Unis.
Si tratta di persone la cui attività di avvocato internazionale è inseparabile dalla loro attività nel sistema politico americano. Possiamo vedere come l'istituzione del diritto internazionale sia parte di una strategia statunitense. Gli Stati Uniti svolgeranno un ruolo importante nell'istituzione del diritto internazionale le cui regole corrispondono il più possibile alle norme in vigore negli Stati Uniti. La legge è importante nella strategia di ascesa degli Stati Uniti.


== Woodrow Wilson : un personnage complexe ==
== Woodrow Wilson: un personaggio complesso ==
Il y a une charnière chronologique liée à un personnage majeur de la politique américaine dans l’affirmation de l’impérialisme moral qui est la période des deux présidences Wilson de 1912 à 1920. Wilson est une personne capitale dans l’affirmation de l’impérialisme moral. Il synthétise toute une série d’éléments qui se manifestent de façon très claire à partir de la décennie 1910 dans la stratégie expansionniste américaine. On voit comme arrive à maturité l’impérialisme moral qui est la spécificité de l’expansionnisme américain avec plusieurs caractéristiques :
C'è un cardine cronologico legato a una figura di spicco della politica americana nell'affermazione dell'imperialismo morale che è il periodo delle due presidenze Wilson dal 1912 al 1920. Wilson è una figura di spicco nell'affermazione dell'imperialismo morale. Egli sintetizza tutta una serie di elementi che si manifestano molto chiaramente a partire dal decennio 1910 nella strategia espansionistica americana. Possiamo vedere come l'imperialismo morale, che è la specificità dell'espansionismo americano con diverse caratteristiche, stia giungendo a maturità:
*la '''force du droit et de la démocratie''' : c’est l’idée que le droit et la démocratie doivent être des principes fondateurs et organisateurs des relations internationales. Dans la conception et dans le discours, la force du droit doit être l’un des aspects majeurs dans l’émergence de nouvelles relations internationales ;
*La '''forza del diritto e della democrazia''': è l'idea che il diritto e la democrazia debbano essere i principi fondanti e organizzativi delle relazioni internazionali. Nella concezione e nel discorso, la forza del diritto deve essere uno degli aspetti principali nell'emergere di nuove relazioni internazionali;
*la '''providence divine''' : il y a une dimension religieuse avec la mission des États-Unis au sens divin avec le discours de la Destiny Manifest ;
*La '''divina provvidenza''': c'è una dimensione religiosa con la missione degli Stati Uniti in senso divino con il discorso del Manifesto del Destino;
*la '''supériorité du modèle américain''' : c’est la certitude d’une supériorité du modèle américain ;
*La '''superiorità del modello americano''': è la certezza della superiorità del modello americano;
*une '''vision mondiale''' : c’est un impérialisme mondial, car les puissances européennes ont des visions en termes de bloc alors que les États-Unis vont penser un seul monde à l’échelle globale.  
*una '''visione del mondo''': è un imperialismo mondiale, perché le potenze europee hanno visioni in termini di blocco, mentre gli Stati Uniti penseranno un unico mondo su scala globale.  


[[Fichier:President Woodrow Wilson asking Congress to declare war on Germany, 2 April 1917.jpg|thumb|upright=1.5|Le président Wilson demandant au Congrès de déclarer la guerre à l'Allemagne, le 2 avril 1917.]]
[[Fichier:President Woodrow Wilson asking Congress to declare war on Germany, 2 April 1917.jpg|thumb|upright=1.5|Il Presidente Wilson chiede al Congresso di dichiarare guerra alla Germania il 2 aprile 1917.]]


L’impérialisme moral et la montée en puissance des États-Unis sur la scène internationale sont indissociables de la montée en puissance de Wilson lui-même et à travers lui de la figure présidentielle dans le système politique américain. La perspective transnationale est très importante parce qu’on voit comment les aspects extérieurs sont en interaction avec les aspects intérieurs. Le Sénat et toujours le Congrès d’une manière générale sont toujours sur une ligne moins expansionniste que le président. Les périodes d’expansions correspondent souvent à des affirmations de la fonction présidentielle. Il y a une connexion entre aspect intérieur et extérieur important. La présidence de Wilson est une charnière importante dans ce processus.
L'imperialismo morale e l'ascesa degli Stati Uniti sulla scena internazionale sono inseparabili dall'ascesa dello stesso Wilson e attraverso di lui la figura presidenziale nel sistema politico statunitense. La prospettiva transnazionale è molto importante perché vediamo come gli aspetti esterni interagiscono con quelli interni. Il Senato e il Congresso in generale sono sempre su una linea meno espansionistica rispetto al presidente. I periodi di espansione corrispondono spesso ad affermazioni della funzione presidenziale. Esiste un'importante connessione tra gli aspetti interni ed esterni. La presidenza di Wilson è una cerniera importante in questo processo.


Dans les relations internationales, on limite souvent Wilson à la Première Guerre mondiale et aux Quatorze points. Concrètement, l’impérialisme moral se cristallise à ce moment parce qu’il y a la Première Guerre mondiale, mais aussi toute une série de révolutions en Russie, en Chine, mais aussi au Mexique. Ces révolutions se font sur le mode d’une contestation de la démocratie européenne. L’impérialisme moral wilsonien est une réponse à ces révolutions avec la promotion de la démocratie américaine à l’échelle mondiale. Dans l’impérialisme moral, il y a l’idée de réponse à ces différentes révolutions. Les Quatorze points de Wilson sont avant tout une réponse aux différentes révolutions, mais avant tout une réponse aux intimes convictions de Lénine.
Nelle relazioni internazionali, Wilson si limita spesso alla Prima Guerra Mondiale e ai Quattordici Punti. In concreto, l'imperialismo morale si cristallizza a questo punto perché c'è la prima guerra mondiale, ma anche tutta una serie di rivoluzioni in Russia, in Cina, ma anche in Messico. Queste rivoluzioni si svolgono sotto forma di una sfida alla democrazia europea. L'imperialismo morale wilsoniano è una risposta a queste rivoluzioni con la promozione della democrazia americana su scala globale. Nell'imperialismo morale c'è l'idea di una risposta a queste diverse rivoluzioni. I quattordici punti di Wilson sono prima di tutto una risposta alle diverse rivoluzioni, ma soprattutto una risposta alle convinzioni interiori di Lenin.


Wilson est un personnage complexe parce qu’il y a le paradoxe d’un personnage qui est le chantre de la démocratie théorisant la démocratie comme une solution mondiale pour mener les relations internationales vers une nouvelle ère notamment avec le droit international, mais n’hésite pas à utiliser la force en Amérique latine lorsqu’il estime que cela est nécessaire au moment même où il théorise la Société des Nations. La présidence de Wilson est un moment absolument majeur dans la cristallisation de l’impérialisme « à l’américaine » qui est un impérialisme de la liberté, un impérialisme non territorial, un impérialisme moral.
Wilson è un personaggio complesso perché c'è il paradosso di un personaggio che è il paladino della democrazia teorizzando la democrazia come soluzione globale per condurre le relazioni internazionali verso una nuova era, in particolare con il diritto internazionale, ma non esita a usare la forza in America Latina quando lo ritiene necessario nel momento stesso in cui teorizza la Società delle Nazioni. La presidenza di Wilson è un momento assolutamente importante nella cristallizzazione dell'imperialismo "all'americana", che è un imperialismo di libertà, un imperialismo non territoriale, un imperialismo morale.


== L’Amérique latine : laboratoire de la diplomatie wilsonienne ==
== America Latina: Il Laboratorio della Diplomazia di Wilsonian ==
Il y a l’idée de voir Wilson du point de vue global. Avant de voir Wilson en Europe, il faut le voir en Amérique latine. Le laboratoire de la politique extérieure wilsonienne est l’Amérique latine. L’idée que la démocratie doit s’imposer d’elle-même sans intervention militaire est remise en question factuellement. C’est une thèse impossible entre l‘idée que les pays soient démocratiques et qu’il faut que l’ordre règne à l’intérieur. Il faut « apprendre aux Sud-Américains comment élire de bons dirigeants », Wilson ne va pas hésiter à intervenir :
C'è l'idea di vedere Wilson da una prospettiva globale. Prima di vedere Wilson in Europa, bisogna vederlo in America Latina. Il laboratorio della politica estera di Wilson è l'America Latina. L'idea che la democrazia debba imporsi senza intervento militare è di fatto messa in discussione. È una tesi impossibile tra l'idea che i paesi siano democratici e l'idea che l'ordine debba regnare all'interno. Dobbiamo "insegnare ai sudamericani come eleggere buoni leader", Wilson non esiterà a intervenire:
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*Nicaragua, 1912 - 1925, 1926 - 1934
*Nicaragua, 1912 - 1925, 1926 - 1934
*Mexique, 1914
*Messico, 1914
*Haïti, 1915 - 1934
*Haiti, 1915 - 1934
*République dominicaine, 1916 - 1925
*Repubblica Dominicana, 1916 - 1925
*Cuba, 1917
*Cuba, 1917
*Panama, 1918
*Panama, 1918


On voit comment dans toute cette partie de l’Amérique latine, la politique wilsonienne va manier à la fois la rhétorique de la démocratisation et l’intervention militaire au prétexte. Wilson se situe dans ce point de vue dans la continuité du corolaire Roosevelt. Du point de vue des conceptions de la politique étrangère, les démocrates étaient très isolationnistes et Wilson est le premier président démocrate qui affirme des vues expansionnistes dans la lignée des présidents américains et en particulier Théodore Roosevelt. L’Amérique latine est le laboratoire de la diplomatie wilsonienne.
Possiamo vedere come, in questa parte dell'America Latina, la politica wilsoniana userà come pretesto sia la retorica della democratizzazione che l'intervento militare. La posizione di Wilson a questo proposito è la continuazione del corollario di Roosevelt. Dal punto di vista delle concezioni di politica estera, i democratici erano molto isolazionisti e Wilson è il primo presidente democratico ad affermare opinioni espansionistiche nella stirpe dei presidenti americani e in particolare di Theodore Roosevelt. L'America Latina è il laboratorio della diplomazia wilsoniana.


== La Première Guerre mondiale et la mondialisation du projet wilsonien ==
== La prima guerra mondiale e la globalizzazione del Progetto Wilsoniano ==
La Première Guerre mondiale est un moment majeur pour la mondialisation du projet wilsonien. Jusqu’en 1917, la politique wilsonienne ne se limitait qu’au continent américain, mais la Première Guerre mondiale voit les États-Unis entrer sur la scène mondiale. Au départ, les États-Unis sont neutres, mais suite à un retournement de l’opinion, ils s’engagent dans le conflit de 1917 à 1918 aboutissants aux Quatorze points.
La prima guerra mondiale è stato un momento importante per la globalizzazione del progetto wilsoniano. Fino al 1917, la politica wilsoniana era limitata al continente americano, ma la prima guerra mondiale vide gli Stati Uniti entrare sulla scena mondiale. Inizialmente gli Stati Uniti erano neutrali, ma in seguito a un'inversione di opinioni, gli Stati Uniti entrarono in conflitto dal 1917 al 1918, portando ai Quattordici Punti.


Les Quatorze points sont la réponse à la Révolution russe qui dénonce l’impérialisme des puissances européennes. À travers ces Quatorze points, Wilson affirme le rôle des États-Unis sur la scène internationale. Le discours des Quatorze points est prononcé le 8 janvier 1918, la date anniversaire du premier discourt de George Washington à la nation américaine qui est l’ancêtre du discours sur l’état de l’Union sauf qu’il est destiné au Congrès. C’est un symbole sur l’idée de la mission mondiale des États-Unis.<ref>THRONTVEIT, T. (2011). The Fable of the Fourteen Points: Woodrow Wilson and National Self-Determination. Diplomatic History, 35(3), 445–481. https://doi.org/10.1111/j.1467-7709.2011.00959.x</ref> C’est l’affirmation du rôle des États-Unis dans les relations internationales. Cela permet de déterminer un cadre nouveau des relations internationales avec l’établissement d’un droit international comme cadre normal. À travers l’idée de réponse à la Révolution russe se dessine une opposition entre un modèle américain et un modèle soviétique.
I Quattordici Punti sono la risposta alla rivoluzione russa, che ha denunciato l'imperialismo delle potenze europee. Attraverso questi Quattordici Punti, Wilson afferma il ruolo degli Stati Uniti sulla scena internazionale. Il discorso dei Quattordici Punti fu pronunciato l'8 gennaio 1918, in occasione dell'anniversario del primo discorso di George Washington alla nazione americana, che è il precursore del discorso dello Stato dell'Unione, tranne che per il Congresso. È un simbolo dell'idea della missione mondiale degli Stati Uniti.<ref>THRONTVEIT, T. (2011). The Fable of the Fourteen Points: Woodrow Wilson and National Self-Determination. Diplomatic History, 35(3), 445–481. https://doi.org/10.1111/j.1467-7709.2011.00959.x</ref> È un'affermazione del ruolo degli Stati Uniti nelle relazioni internazionali. Esso stabilisce un nuovo quadro di riferimento per le relazioni internazionali con l'istituzione del diritto internazionale come normale quadro di riferimento. Attraverso l'idea di una risposta alla rivoluzione russa emerge un'opposizione tra un modello americano e uno sovietico.
   
   
Wilson propose à travers les Quatorze points :
Wilson propone attraverso i Quattordici Punti:
*fin de la diplomatie secrète : la volonté de mettre fin à la diplomatie secrète qui est considérée parmi les responsables de la déclaration de la Première Guerre mondiale ;
*finire la diplomazia segreta: la volontà di porre fine alla diplomazia segreta che è considerata tra i responsabili della dichiarazione della prima guerra mondiale;
*« The day of conquest and aggrandizement is gone » : Wilson promeut une paix sans annexion territoriale ;
*Il giorno della conquista e dell'aggrandizzazione è passato": Wilson promuove una pace senza annessione territoriale;
*droit des peuples à s’autogouverner : pour ceux qui sont capables de le faire ;
* Il diritto dei popoli all'autogoverno: per chi è in grado di farlo;
*désarmement mondial ;
*disarmo mondiale;
*création de la Société des Nations.
*creazione della Società delle Nazioni.


On voit bien comment d’un côté il y avait la vieille conception wilsonienne et de l’autre les conceptions léninistes qui promeuvent deux systèmes politiques antinomiques à savoir l’extension des principes de la démocratie américaine à l’ensemble du monde et la révolution prolétarienne mondiale et l’émancipation des peuples dominés.
È facile vedere come, da un lato, ci sia stata la vecchia concezione wilsoniana e, dall'altro, le concezioni leniniste che promuovono due sistemi politici antinomici, cioè l'estensione dei principi della democrazia americana al mondo intero e la rivoluzione proletaria mondiale e l'emancipazione dei popoli dominati.


À la conférence de la paix de 1919, Wilson impose son agenda, mais connaît mal la situation européenne. Cette méconnaissance de la situation européenne l’isole. De ce point de vue, Wilson ne va pas imposer ses solutions, mais ce qui l’intéresse est l’image globale d’une société fonctionnant sur les principes du droit avec la Société des Nations. Il va refuser de discuter les détails des situations et accepter la création du système des mandats.
Alla conferenza di pace del 1919, Wilson impose il suo programma, ma non aveva familiarità con la situazione europea. Questa mancanza di conoscenza della situazione europea lo isola. Da questo punto di vista, Wilson non aveva intenzione di imporre le sue soluzioni, ma ciò che lo interessava era l'immagine globale di una società che funzionava secondo i principi del diritto con la Società delle Nazioni. Egli rifiuterà di discutere i dettagli delle situazioni e accetterà la creazione del sistema dei mandati.


== L’entre-deux-guerres : fin du messianisme démocratique ? ==
== Il periodo tra le due guerre: la fine del messianismo democratico? ==
L’entre-deux-guerres voit le messianisme démocratique revu à la baisse. D’abord parce que le traité de Versailles qui devait signer le triomphe du droit des peuples à disposer d’eux-mêmes n’est pas le cas. L’acceptation du système des mandats est perçue comme un recul de Wilson par les pays colonisés. C’est pourquoi une partie des mouvements indépendantistes vont se tourner du côté soviétique qui lui affirmer sans ambiguïté le droit des peuples à disposer d’eux-mêmes alors que Wilson est contraint par son compagnonnage avec les puissances européennes. Aux yeux des partis indépendantistes, l’URSS devient plus crédible que le modèle américain.  
Il periodo tra le due guerre ha visto un declino del messianismo democratico. In primo luogo, perché il Trattato di Versailles, che avrebbe dovuto firmare il trionfo del diritto all'autodeterminazione dei popoli, non lo è stato. L'accettazione del sistema dei mandati è percepita come un ritiro da Wilson da parte dei paesi colonizzati. Per questo motivo alcuni dei movimenti indipendentisti si rivolgeranno alla parte sovietica, che affermerà senza ambiguità il diritto dei popoli all'autodeterminazione, mentre Wilson è vincolato dalla sua compagnia con le potenze europee. Agli occhi dei partiti indipendentisti, l'URSS diventa più credibile del modello americano.  


La déception du repli américain va se confirmer dans les années 1930 lorsque la situation politique s’aggrave en Europe. Les États-Unis vont rentrer entre 1935 et 1939 dans un système politique isolationniste avec les trois lois de neutralité qui désengagent les États-Unis des affaires européennes. La première loi de neutralité est le Neutrality Act en 1935 lorsque l’Italie envahie la Libye, puis va être renouvelé en 1936 avec la guerre d’Espagne, en 1937 est voté la loi Cash and Carry qui engage les États-Unis a ne pas vendre des armes à un pays en guerre sauf s’il paie cash et vient les chercher.  
La delusione per il ritiro americano si confermerà negli anni '30, quando la situazione politica in Europa si aggraverà. Tra il 1935 e il 1939 gli Stati Uniti entrarono in un sistema politico isolazionista con le tre leggi di neutralità che disimpegnarono gli Stati Uniti dagli affari europei. La prima legge sulla neutralità fu il Neutrality Act nel 1935 quando l'Italia invase la Libia, poi fu rinnovata nel 1936 con la guerra di Spagna, e nel 1937 fu approvato il Cash and Carry Act che impegnava gli Stati Uniti a non vendere armi a un paese in guerra se non pagando in contanti e venendo a ritirarle.  


Le repli du messianisme démocratique est un repli relatif. Pendant l’entre-deux-guerres c’est un repli complet, toutefois le wilsonisme survie au sein des acteurs non gouvernementaux et en particulier dans le cadre des fondations privées comme la League of Nations Association fondée en 1922, des fondations philanthropiques comme les fondations Rockefeller et Carnegie ou encore à travers les syndicats tels que l’AFL-CIO et Samuel Gompers au BIT.
Il ritiro del messianismo democratico è un ritiro relativo. Durante il periodo tra le due guerre è stato un completo ritiro, tuttavia, il Wilsonismo è sopravvissuto tra gli attori non governativi e in particolare nell'ambito di fondazioni private come l'Associazione della Società delle Nazioni fondata nel 1922, di fondazioni filantropiche come le Fondazioni Rockefeller e Carnegie o attraverso i sindacati come l'AFL-CIO e Samuel Gompers all'ILO.


= La Deuxième Guerre mondiale =
= Seconda Guerra Mondiale =
La Deuxième Guerre mondiale est une charnière importante au niveau mondial et au niveau de l’histoire américaine dans la mesure où la Deuxième Guerre mondiale poursuit le processus d’engagement des États-Unis dans les affaires internationales qui avait commencé pendant la Première Guerre mondiale qui fut mise en « stand-by » dans l’entre-deux-guerres. À partir de la Deuxième Guerre mondiale, on peut parler d’engagement irréversible des États-Unis dans les affaires internationales.  
La seconda guerra mondiale è stata un importante punto di svolta nella storia mondiale e americana, in quanto ha continuato il processo di coinvolgimento degli Stati Uniti negli affari internazionali iniziato durante la prima guerra mondiale, che è stato messo in "stand-by" nel periodo tra le due guerre. Dalla seconda guerra mondiale in poi, possiamo parlare di un impegno irreversibile degli Stati Uniti negli affari internazionali.  


Il y a un paradoxe au cœur de la politique américaine qui à la fois affirme des principes démocratiques universels avec l’idée d’appliquer à l’ensemble du monde des choses qui ont réussi à la nation américaine, de l’autre côté, la tentation d’une politique de puissance qui s’assied sur ces principes. Il y a un balancement dans la politique américaine entre l’affirmation de ces principes et la pratique. Ce qui est important est de considérer qu’il n’y a pas l’un ou l’autre, mais les deux en même temps.  
C'è un paradosso al centro della politica americana, che entrambi affermano principi democratici universali con l'idea di applicare al mondo intero le cose che sono riuscite alla nazione americana, d'altra parte la tentazione di una politica di potere che si basa su questi principi. C'è un equilibrio nella politica americana tra l'affermazione di questi principi e la pratica. L'importante è considerare che non c'è l'uno o l'altro, ma entrambi allo stesso tempo.  


Nous allons voir la question de la diffusion du modèle américain avec l’importance de la construction de la démocratie dans la politique extérieure américaine. C’est une politique qui connaît des résultats extrêmement inégaux.  
Ci occuperemo della questione della diffusione del modello americano con l'importanza della costruzione della democrazia nella politica estera americana. Si tratta di una politica che ha avuto risultati estremamente disomogenei.  


== L’entrée en guerre ==
== Entrare in guerra ==
Avec l’entrée en guerre des États-Unis, on retrouve un certain nombre de thèmes. L’entrée en guerre des États-Unis n’est pas un phénomène automatique dans la mesure où elle fait l’objet de discussions, de négociations à l’intérieur même de la machinerie étatique et administrative américaine et en particulier entre le président et son administration et plus précisément entre le président et le Département de la guerre. En période de crise, le président est souvent plus interventionniste que son administration, et par ailleurs, les périodes de crise sont des moments d’affirmation du pouvoir présidentiel par rapport à celui du Congrès. L’éclatement de la Deuxième Guerre mondiale n’échappe pas à la règle, il y a un conflit entre Roosevelt et son administration qui tourne à l’avantage de Roosevelt. Les États-Unis vont entrer en guerre à l’issue d’un processus assez long.  
Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, ci sono diversi temi. L'entrata in guerra degli Stati Uniti non è un fenomeno automatico in quanto è oggetto di discussioni e trattative all'interno dello Stato americano e della macchina amministrativa e in particolare tra il Presidente e la sua amministrazione e più specificamente tra il Presidente e il Dipartimento della Guerra. In tempi di crisi, il presidente è spesso più interventista della sua amministrazione, e d'altra parte, i tempi di crisi sono momenti di affermazione del potere presidenziale rispetto a quello del Congresso. Lo scoppio della seconda guerra mondiale non fa eccezione alla regola; c'è un conflitto tra Roosevelt e la sua amministrazione che va a vantaggio di Roosevelt. Gli Stati Uniti andranno in guerra dopo un processo abbastanza lungo.  


À partir de 1937, il y a un certain nombre d’éléments qui font que l’opinion publique américaine, la classe politique américaine et le président vont progressivement se retourner et être en faveur d’une intervention aux côtés des puissances européennes. L’année 1937 est l’année où la Deuxième Guerre mondiale éclate quelque par suite à l’invasion de la Chine par le Japon qui est l’affirmation des ambitions japonaises qui se montrent de façon claire.  
Dal 1937 in poi, ci sono alcuni elementi che fanno sì che l'opinione pubblica americana, la classe politica americana e il Presidente si rivoltino gradualmente e siano a favore di un intervento a fianco delle potenze europee. Il 1937 fu l'anno in cui scoppiò la seconda guerra mondiale, un po' a causa dell'invasione della Cina da parte del Giappone, che fu un'affermazione delle ambizioni giapponesi che furono chiaramente dimostrate.  


[[Image:Bundesarchiv Bild 183-H28708, Paris, Eifelturm, Besuch Adolf Hitler.jpg|thumb|right|Hitler et ses officiers, avec la Tour Eiffel en arrière-plan]]
[[Image:Bundesarchiv Bild 183-H28708, Paris, Eifelturm, Besuch Adolf Hitler.jpg|thumb|right|Hitler e i suoi ufficiali, con la Torre Eiffel sullo sfondo.]]


1938 est important puisqu’en Europe il y a les persécutions antisémites, notamment en Allemagne ce sont des violences sans précédent avec en particulier la Nuit de cristal. L’immigration juive devient importante, portant à la connaissance de l’opinion publique américaine la réalité du régime nazi. En septembre 1939 éclate la guerre avec l’invasion de la Pologne.  
Il 1938 è importante perché in Europa ci sono persecuzioni antisemite, soprattutto in Germania c'è una violenza senza precedenti, soprattutto durante la Kristallnacht. L'immigrazione ebraica diventa importante, portando la realtà del regime nazista all'attenzione dell'opinione pubblica americana. Nel settembre 1939 scoppia la guerra con l'invasione della Polonia.  


Comme en 1914, en 1939, se pose la question de savoir si les États-Unis doivent rester neutres. Cela donne un grand débat entre Roosevelt et son Sénat. C’est la question de savoir si les États-Unis doivent se déclarer en faveur ou non des démocraties européennes. Il y a tout un moment où on est dans l’expectative. Ce qui va vraiment lancer la machine de l’engagement américain est l’invasion de la France et la chute de la France.
Come nel 1914, nel 1939 si pone la questione se gli Stati Uniti debbano rimanere neutrali. Da qui nasce un grande dibattito tra Roosevelt e il suo Senato. Si tratta di stabilire se gli Stati Uniti debbano dichiararsi o meno a favore delle democrazie europee. C'è tutto un momento di attesa. Ciò che davvero metterà in moto la macchina dell'impegno americano è l'invasione della Francia e la caduta della Francia.


La chute de la France en mai 1940 est symboliquement importante, car c’est l’une des nations qui a gagné la Première Guerre mondiale réputée avoir la première année du monde. C’est un vrai traumatisme pour les Français, mais aussi pour Roosevelt dans la mesure où l’opinion américaine et Roosevelt, entre autres, comprennent que la France n’est plus une grande puissance. Cela va jouer un rôle important dans la volonté de Roosevelt de s’engager du côté des démocraties contre le nazisme.  
La caduta della Francia nel maggio 1940 è simbolicamente importante, perché è stata una delle nazioni che ha vinto la prima guerra mondiale, che si ritiene sia stato il primo anno nel mondo. Fu un vero trauma per i francesi, ma anche per Roosevelt, perché l'opinione americana e Roosevelt, tra gli altri, capì che la Francia non era più una grande potenza. Questo avrà un ruolo importante nella volontà di Roosevelt di schierarsi con le democrazie contro il nazismo.  


À partir de 1940, une machine se met en place même si la déclaration de guerre n’est pas à l’ordre du jour. Il y a un processus de préparation en particulier avec l’organisation de la conscription en septembre 1940. Surtout, la loi Prêts-Bails de 1941 qui est une loi qui renverse la loi Cash and Carry de 1937, est une loi qui permet aux États-Unis de vendre ou de prêter éventuellement tout le matériel possible dont pourraient avoir besoin les démocraties. Cela concerne en particulier la Grande-Bretagne en mars 1941 puisqu’il n’y a pratiquement plus qu’elle qui est hors de la domination nazie en Europe. C’est une façon de contribuer à l’effort de guerre européen sans entrer en guerre.  
A partire dal 1940 è stata messa in piedi una macchina, anche se la dichiarazione di guerra non era all'ordine del giorno. C'è un processo di preparazione in particolare con l'organizzazione della coscrizione nel settembre 1940. Soprattutto, il Lend-Lease Act del 1941, che ha rovesciato il Cash and Carry Act del 1937, è una legge che permette agli Stati Uniti di vendere o prestare tutte le possibili attrezzature di cui le democrazie potrebbero aver bisogno. Ciò ha colpito in particolare la Gran Bretagna nel marzo 1941, poiché era praticamente l'unico paese al di fuori del dominio nazista in Europa. Questo è un modo per contribuire allo sforzo bellico europeo senza andare in guerra.  


L’entrée en guerre est progressive, elle n’a rien de mécanique et se fait à travers un certain nombre de gradations à partir de la fin des années 1930 jusqu’à l’année 1941.
L'entrata in guerra è graduale, non è meccanica e avviene attraverso una serie di gradazioni dalla fine degli anni '30 al 1941.


== Les quatre libertés ==
== Le Quattro Libertà ==
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Le contexte intellectuel et la justification de l’entrée en guerre est importants dans la mesure où Roosevelt va engager les États-Unis dans la guerre, il le fait au nom d’un certain nombre de principes en particulier la défense la démocratie contre le totalitarisme qui va devenir un fil conducteur de son discours. Ce discours est tenu dès le mois de décembre 1940 où les États-Unis entrent progressivement dans l’organisation d’une économie de guerre alors même qu’ils n’y sont pas encore. C’est la première fois où Roosevelt annonce que les États-Unis doivent être « l’arsenal des démocraties », c’est-à-dire, mettre leur appareil industriel au service de la lutte contre le nazisme quand bien même ils ne sont pas entrés en guerre. C’est aussi une manière de préparer l’opinion publique à ce qui pourrait être un jour l’entrée en guerre des États-Unis.
Il contesto intellettuale e la giustificazione per andare in guerra è importante nella misura in cui Roosevelt sta per coinvolgere gli Stati Uniti nella guerra, lo fa in nome di una serie di principi, in particolare la difesa della democrazia contro il totalitarismo, che diventerà un filo conduttore del suo discorso. Questo discorso è stato fatto già nel dicembre del 1940, quando gli Stati Uniti sono entrati gradualmente nell'organizzazione di un'economia di guerra anche se non c'era ancora. Era la prima volta che Roosevelt annunciava che gli Stati Uniti dovevano essere "l'arsenale delle democrazie", cioè mettere il proprio apparato industriale al servizio della lotta contro il nazismo anche se non erano entrati in guerra. È anche un modo per preparare l'opinione pubblica a quello che un giorno potrebbe essere l'ingresso degli Stati Uniti nella guerra.


Le 6 janvier 1941 est la date du discours de l’État de l’Union qui est un bilan afin de savoir où en est l’Union à chaque début de l’année. Or, le 6 janvier 1941, non seulement Roosevelt fait un discours de l’Union du point de vue intérieur, mais prononce aussi son discours sur les Quatre libertés qui concerne le monde entier, la lutte contre le nazisme. Ce discours sur l’État de l’Union est aussi un discours sur l’état du monde. Dans le projet américain, la frontière entre ce qui se passe à l’intérieur des États-Unis et ce qui se passe à l’extérieur est extrêmement floue s’inscrivant dans l’idée que le monde est une prolongation des États-Unis.  
Il 6 gennaio 1941 è la data del discorso sullo Stato dell'Unione, che è una valutazione della situazione dell'Unione all'inizio di ogni anno. Tuttavia, il 6 gennaio 1941, Roosevelt non solo fece un discorso sullo Stato dell'Unione dal punto di vista interno, ma tenne anche il suo discorso sulle Quattro Libertà che riguarda il mondo intero, la lotta contro il nazismo. Questo discorso sullo Stato dell'Unione è anche un discorso sullo Stato del mondo. Nel progetto americano, il confine tra ciò che accade all'interno degli Stati Uniti e ciò che accade all'esterno è estremamente sfumato, in linea con l'idea che il mondo sia un'estensione degli Stati Uniti.  


Le discours prononce les fameuses quatre libertés qui sont quatre libertés nécessaires à savoir les libertés d’expression et la liberté de religions appliquées à l’ensemble du monde, mais issues de la constitution américaine laissant entrevoir la dimension potentiellement internationalisable de la synthèse politique américaine. Enfin, la liberté de vivre à l’abri du besoin non contenu dans la constitution américaine, mais qui est un acquis du New Deal puisque la liberté de vivre à l’abri du besoin fut formalisée dans le Social Security Act de 1935, c’est-à-dire la naissance d’un système de sécurité sociale qui permet de constituer un filet contre les aléas de la vie, de la crise et en particulier de la crise économique. La quatrième liberté est la liberté de vivre à l’abri de la peur avec une profession de foi politique qui est celle d’une lutte contre le totalitarisme est de placer le curseur avec une alternative simple entre démocratie et totalitarisme.  
Il discorso offre le famose quattro libertà, che sono quattro libertà necessarie, vale a dire la libertà di parola e la libertà di religione applicate a tutto il mondo, ma derivate dalla costituzione americana, suggerendo la dimensione potenzialmente internazionalizzabile della sintesi politica americana. Infine, la libertà di vivere liberi dal bisogno, che non è contenuta nella costituzione americana, ma che è una conquista del New Deal poiché la libertà di vivere liberi dal bisogno è stata formalizzata nel Social Security Act del 1935, cioè la nascita di un sistema di sicurezza sociale che permette di costituire una rete contro i rischi della vita, la crisi e in particolare la crisi economica. La quarta libertà è la libertà di vivere liberi dalla paura con una professione politica di fede che è quella di una lotta contro il totalitarismo è quella di porre il cursore con una semplice alternativa tra democrazia e totalitarismo.  


À travers le discours des Quatre libertés, il y a un projet global et mondial qui est affirmé alors même que les États-Unis ne sont pas entrés en guerre. Ce projet est précisé en peu plus en août 1941 avec la Charte de l’Atlantique qui reprend le discours des Quatre libertés et place la lutte contre le nazisme et donc la construction ou la reconstruction de la démocratie au cœur des priorités internationales des États-Unis. On voit comment la Charte de l’Atlantique n’est qu’une reprise ou une extension du projet wilsonien et en particulier tel qu’il fut exprimé dans les Quatorze points de 1918. Il y a une continuité entre Wilson et Roosevelt. Il y a aussi l’affirmation du principe anticolonialiste qui est consubstantielle à la politique étrangère américaine et devient au centre d’un projet qui a une vocation internationale avec l’idée d’en faire un principe structurant de ce que sera la future organisation du monde lorsque la guerre sera finie. Dans la Charte de l’Atlantique, on a affirmé qui seront les futurs piliers de l’Organisation des Nations unies qui sont en grande partie d’origine américaine, à savoir la paix mondiale, la démocratie partout, l’économie de marché comme étant liés à la démocratie et la question de la sécurité sociale.
Attraverso il discorso delle Quattro Libertà, c'è un progetto globale e mondiale che si afferma anche se gli Stati Uniti non sono entrati in guerra. Questo progetto fu ulteriormente chiarito nell'agosto 1941 con la Carta atlantica, che riprese il discorso delle Quattro Libertà e pose la lotta al nazismo e quindi la costruzione o ricostruzione della democrazia al centro delle priorità internazionali degli Stati Uniti. Possiamo vedere come la Carta atlantica sia solo una rinascita o un'estensione del progetto wilsoniano e in particolare come è stata espressa nei Quattordici Punti del 1918. C'è una continuità tra Wilson e Roosevelt. C'è anche l'affermazione del principio anticolonialista che è consustanziale alla politica estera americana e diventa al centro di un progetto che ha una vocazione internazionale con l'idea di farne un principio strutturante di quella che sarà la futura organizzazione del mondo a guerra finita. Nella Carta atlantica si affermava chi saranno i futuri pilastri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite che sono in gran parte di origine americana, cioè la pace nel mondo, la democrazia ovunque, l'economia di mercato come legata alla democrazia e la questione della sicurezza sociale.


== Le partage des zones d’influence ==
== La divisione delle zone di influenza ==
À la fin de la guerre et au moment où s’annonce le règlement du conflit, le point essentiel est le partage de zones d’influences entre ceux qui sont devenus les deux grands acteurs et puissances du conflit à savoir les États-Unis et l’URSS avec toute une série de conférences notamment à Téhéran entre novembre et décembre 1943, à Moscou en octobre 1944, à Yalta en février 1945, à San Francisco de mai à juin 1945, et enfin à Potsdam en juillet 1945. Le règlement des questions de l’après-guerre se fait en plusieurs années avec toute une série de grandes conférences au sommet abordant deux grands types de questions : des questions militaires et des questions politiques. Les questions militaires relèvent des stratégies à mettre en œuvre étant des problèmes immédiats du point de vue militaire les problèmes politiques concernent ce qui va se passer après la guerre. En 1944, l’enjeu n’est pas de savoir si la guerre sera gagnée, mais plutôt de savoir quand. Se met en place déjà une logique de système contre système, de conception contre conception. Ce sont deux idées extrêmement différentes de ce que doit être l’ordre géopolitique d’après 1945.
Alla fine della guerra e proprio mentre il conflitto stava per essere risolto, il punto essenziale era la condivisione di zone di influenza tra coloro che erano diventati i due principali attori e potenze del conflitto, cioè gli Stati Uniti e l'URSS, con tutta una serie di conferenze tenute a Teheran tra novembre e dicembre 1943, a Mosca nell'ottobre 1944, a Yalta nel febbraio 1945, a San Francisco da maggio a giugno 1945, e infine a Potsdam nel luglio 1945. La soluzione delle questioni del dopoguerra è stata portata avanti per diversi anni con una serie di importanti conferenze al vertice che hanno affrontato due tipi principali di questioni: questioni militari e politiche. Le questioni militari erano strategie da attuare in quanto problemi immediati dal punto di vista militare, e le questioni politiche riguardavano ciò che sarebbe successo dopo la guerra. Nel 1944, la questione in gioco non era se la guerra sarebbe stata vinta, ma piuttosto quando. Si sta già instaurando una logica di sistema contro sistema, di concezione contro concezione. Sono due idee estremamente diverse da quello che dovrebbe essere l'ordine geopolitico dopo il 1945.


[[File:Yalta summit 1945 with Churchill, Roosevelt, Stalin.jpg|thumb|Les dirigeants alliés à la conférence. De gauche à droite : Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt et Joseph Staline.]]
[[File:Yalta summit 1945 with Churchill, Roosevelt, Stalin.jpg|thumb|Les dirigeants alliés à la conférence. De gauche à droite : Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt et Joseph Staline.]]


C’est à Yalta ou cela est discuté plus en détail, les principes fondamentaux sont :  
E 'a Yalta, dove questo è discusso in modo più dettagliato, i principi fondamentali sono:  
*la destruction définitive du nazisme à savoir une reddition sans condition ;
*la distruzione definitiva del nazismo, cioè la resa incondizionata;
*affirmation que tous les peuples libérés devront pouvoir choisir le régime politique dont ils souhaitent se doter avec l’idée que des élections libres doivent être organisées partout ;
*Affermazione che tutti i popoli liberati dovrebbero poter scegliere il regime politico che vogliono adottare con l'idea che le elezioni libere dovrebbero svolgersi ovunque;
*le fait que Staline entre en guerre contre le Japon une fois que l’Allemagne sera vaincue afin de prendre en tenaille le Japon ;
*il fatto che Stalin entrerà in guerra contro il Giappone una volta che la Germania sarà sconfitta per conquistare il Giappone;
*la reconstitution et le replacement de la Pologne vers l’Ouest ;
*la ricostituzione e il trasferimento della Polonia in Occidente;
*élargissement du gouvernement provisoire polonais afin que le gouvernement polonais soit ouvert à des non-communistes. La Pologne est un élément central de la géopolitique de l’Est européen comme elle le fut d’ailleurs à l’issue de la Première Guerre mondiale.  
*l'allargamento del governo provvisorio polacco in modo che il governo polacco sia aperto ai non comunisti. La Polonia è un elemento centrale nella geopolitica dell'Europa orientale come lo era dopo la prima guerra mondiale.  


Yalta fut l’objet d’un grand marchandage. Roosevelt et Churchill sont prêts à faire de grandes concessions afin d’obtenir en particulier l’engagement militaire de Staline contre le Japon. À Yalta, celui qui tire son épingle du jeu est Staline qui obtient beaucoup de choses de la part de Churchill et Roosevelt faisant des promesses extrêmement vagues en ce qui concerne les élections en Europe de l’Est et en Pologne en particulier.  
Yalta è stata oggetto di grandi mercanteggiamenti. Roosevelt e Churchill sono pronti a fare grandi concessioni per ottenere in particolare l'impegno militare di Stalin contro il Giappone. A Yalta, quello che la fa franca è Stalin che ottiene molto da Churchill e Roosevelt facendo promesse estremamente vaghe sulle elezioni nell'Europa dell'Est e in particolare in Polonia.  


Au cours de la période 1944 1945, il y a un partage de zones d’influences où finalement les projets politiques respectifs commencent à se confronter avec toute une série d’ambiguïtés non formalisées, mais qui vont se préciser au cours des semaines et des mois qui suivent.
Nel periodo 1944-1945 si assiste a una condivisione di aree di influenza dove finalmente i rispettivi progetti politici cominciano a confrontarsi con tutta una serie di ambiguità non formalizzate, ma che si chiariranno nelle settimane e nei mesi successivi.


= L’entrée en Guerre froide : l’Europe =
= L'ingresso nella Guerra Fredda: l'Europa =


== Dénazification et reconstruction démocratique ==
== Denazificazione e ricostruzione democratica ==
L’enjeu est la dénazification en Allemagne et en Autriche. En Allemagne se pose la reconstruction de la société et de la politique allemande. L’un des objectifs extrêmement importants des États-Unis est la reconstruction de la société allemande sur des bases démocratiques. On va voir se déployer le projet étatsunien de nation-building, l’Allemagne étant un des terrains d’expérimentations. L’idée est finalement d’extirper les germes du totalitarisme de la société allemande et de construire une société sur de nouvelles bases en particulier sur des bases démocratiques d’où le tribunal de Nuremberg. La dénazification passe par le fait de juger les coupables de crime de guerre. La notion de crime de guerre se construit à l’occasion du tribunal de Nuremberg au cours duquel sont jugés les dignitaires nazis.
La posta in gioco è la denazificazione in Germania e in Austria. In Germania è in gioco la ricostruzione della società e della politica tedesca. Uno degli obiettivi estremamente importanti degli Stati Uniti è la ricostruzione democratica della società tedesca. Il progetto di costruzione della nazione americana sarà attuato, con la Germania come uno dei campi di prova. L'idea è, in ultima analisi, quella di sradicare i semi del totalitarismo dalla società tedesca e di costruire una società su nuove basi, in particolare su basi democratiche, da cui il tribunale di Norimberga. Denazificare significa giudicare i colpevoli di crimini di guerra. La nozione di crimini di guerra fu costruita presso il Tribunale di Norimberga, dove furono processati i dignitari nazisti.


[[Fichier:Prosecutor Robert Jackson at Nuremberg Trials.jpg|thumb|Robert Jackson s'adressant à la cour.]]
[[Fichier:Prosecutor Robert Jackson at Nuremberg Trials.jpg|thumb|Robert Jackson si rivolge alla corte.]]


Le tribunal de Nuremberg ne concerne que les plus grandes personnalités, mais l’objectif américain est de dénazifier la société allemande en profondeur. Un processus de questionnaire extrêmement détaillé est soumis aux personnes qui ont eu des responsabilités administratives à quelque niveau que ce soit dans l’État nazi. Finalement, il s’avère assez rapidement que cela est compliqué de mettre en œuvre le processus de dénazification puisqu’à des degrés divers ce sont des pans entiers de la société allemande qui ont plus ou moins participé de gré ou de force à l’entreprise totalitaire. L’ambition américaine de mettre en place une enquête à l’échelle de la société allemande tourne court assez rapidement parce que c’est difficile à mettre en œuvre, il est difficile de savoir le degré de responsabilité des uns et des autres, de savoir si cela fut volontaire ou pas. Par ailleurs, l’entreprise se heurte à une réalité concrète qui est que pour remettre en route la machine politique, économique, sociale allemande, il faut des cadres capables de faire fonctionner l’État, l’administration locale et nationale, les entreprises, etc. Le bilan est assez mitigé d’une part, et après quelque procès, dès 1948 et 1949, l’entreprise de dénazification est plus ou moins abandonnée. Le projet est beaucoup moins ambitieux que prévu.
Il tribunale di Norimberga riguarda solo le più grandi personalità, ma l'obiettivo americano è quello di denazificare la società tedesca in profondità. A coloro che avevano responsabilità amministrative a qualsiasi livello nello Stato nazista viene sottoposto un questionario estremamente dettagliato. Alla fine, si scopre ben presto che è complicato attuare il processo di denazificazione, poiché in varia misura sono interi settori della società tedesca che hanno partecipato più o meno volentieri o con la forza all'impresa totalitaria. L'ambizione americana di realizzare un'indagine sulle dimensioni della società tedesca si sta esaurendo abbastanza rapidamente perché è difficile da realizzare, è difficile conoscere il grado di responsabilità di ciascuna parte, sapere se è stata volontaria o meno. Inoltre, l'azienda si trova di fronte ad una realtà concreta che è che per rimettere in funzione la macchina politica, economica e sociale tedesca abbiamo bisogno di manager in grado di gestire lo Stato, l'amministrazione locale e nazionale, le aziende, ecc. Da un lato, il bilancio è piuttosto eterogeneo, e dopo alcuni processi, già nel 1948 e nel 1949, l'impresa di denazificazione è stata più o meno abbandonata. Il progetto è stato molto meno ambizioso del previsto.


À côté du processus en profondeur, il y a une restructuration des institutions politiques qui est importante et réelle puisque c’est l’ensemble du fonctionnement politique et administratif de l’Allemagne qui est refondu avec l’abrogation intégrale de toutes les lois nazies à partir de 1945 et la loi fondamentale du 8 mai 1949 qui est la constitution de ce qui va devenir la République fédérale d’Allemagne. Lorsqu’on regarde la loi fondamentale et la constitution américaine, il y a beaucoup de similitude et de fait, le système politique allemand est construit sur le modèle du système politique américain avec en particulier un État fédéral, un système bilatéral. Le modèle américain est tout à fait net, on a une manifestation concrète d’une stratégie visant à reconstruire un régime politique ex nihilo puisqu’il y a abrogation complète des lois nazies et la construction d’une constitution démocratique dans un pays qui n’a pas de tradition démocratique.  
Oltre al processo di approfondimento, c'è una ristrutturazione delle istituzioni politiche che è importante e reale, poiché è l'intero funzionamento politico e amministrativo della Germania che viene rifuso con la completa abrogazione di tutte le leggi naziste del 1945 e della Legge fondamentale dell'8 maggio 1949 che è la costituzione di quella che diventerà la Repubblica Federale di Germania. Se si guarda alla Legge fondamentale e alla Costituzione americana, ci sono molte somiglianze e infatti il sistema politico tedesco è costruito sul modello del sistema politico americano, con in particolare uno Stato federale, un sistema bilaterale. Il modello americano è abbastanza chiaro, abbiamo una manifestazione concreta di una strategia volta a ricostruire un regime politico ex nihilo, poiché c'è la completa abrogazione delle leggi naziste e la costruzione di una costituzione democratica in un Paese che non ha una tradizione democratica.  


En Autriche, le processus est à peu près le même avec le même projet et les mêmes problèmes. Toutefois, l’Autriche est l’enjeu d’un objet géopolitique qui fait qu’elle ne sera pas ancrée à l’Ouest, le traité d’État autrichien entérine la neutralisation de l’Autriche en 1955. D’une certaine manière, l’entreprise de reconstruction politique en Autriche a été beaucoup moins loin qu’en Allemagne.  
In Austria il processo è più o meno lo stesso con lo stesso progetto e gli stessi problemi. Tuttavia, l'Austria è la posta in gioco di un oggetto geopolitico che la rende non ancorata all'Occidente, il Trattato di Stato austriaco approva la neutralizzazione dell'Austria nel 1955. In un certo senso, l'impresa di ricostruzione politica in Austria è andata molto meno lontano che in Germania.  


La dénazification et reconstruction démocratique sont deux choses qui vont de pairs et qui malgré les larges ambitions initiales sont progressivement abandonnées.
Denazificazione e ricostruzione democratica sono due cose che vanno di pari passo e che, nonostante le ampie ambizioni iniziali, vengono gradualmente abbandonate.


== L’URSS : la stratégie du glacis ==
== L'URSS: La strategia di Glacis ==
D’un côté, les États-Unis mettent en place une stratégie mondiale, de l’autre, l’URSS est en position défensive mettant en place une stratégie du glacis à l’échelle continentale plus que mondiale. C’est une superpuissance comme les États-Unis, mais en position de faiblesse par rapport aux États-Unis étant moins développés économiquement.  
Da un lato, gli Stati Uniti stanno attuando una strategia globale, dall'altro l'URSS si trova in una posizione difensiva che attua una strategia glacis su scala continentale piuttosto che globale. È una superpotenza come gli Stati Uniti, ma in una posizione di debolezza rispetto agli Stati Uniti che sono meno sviluppati economicamente.  


L’URSS a payé le plus lourd tribut avec 20 millions de morts soit pratiquement la moitié du total des victimes de la Deuxième Guerre mondiale, le pays est complètement traumatisé par les deux invasions successives de 1914 et de 1941 et dont l’objectif obsessionnel est d’assurer la sécurité contre une prochaine et éventuelle invasion d’où la stratégie du glacis afin de créer un certain nombre d’États tampons entre les puissances occidentales et l’URSS. Tous les régimes communistes mis en place en 1945 1946 et confirmés en 1947 1948 sont des régimes destinés à assurer la sécurité de l’URSS. La question qui se pose dans ce processus est de savoir si cette stratégie est une menace pour l’Europe de l’Ouest et quelles sont les intentions de Staline.  
L'URSS ha pagato il prezzo più alto con 20 milioni di morti, quasi la metà delle vittime totali della seconda guerra mondiale, il paese è completamente traumatizzato dalle due invasioni successive del 1914 e del 1941 e il cui obiettivo ossessivo è quello di garantire la sicurezza contro una futura e possibile invasione, da qui la strategia del glacis per creare una serie di stati cuscinetto tra le potenze occidentali e l'URSS. Tutti i regimi comunisti istituiti nel 1945 - 1946 e confermati nel 1947 - 1948 sono regimi destinati a garantire la sicurezza dell'URSS. La questione che si pone in questo processo è se questa strategia sia una minaccia per l'Europa occidentale e quali siano le intenzioni di Stalin.  


Dans la vision des Américains, il y a l’idée que le communisme peut s’étendre en Europe et que le glacis peut aller de plus en plus loin vers l’Ouest. Cela peut expliquer l’affirmation de la politique de Guerre froide en Europe à partir de 1946 1947.
Nella visione americana, c'è l'idea che il comunismo possa diffondersi in Europa e che i glacis possano andare sempre più a ovest. Questo potrebbe spiegare l'affermazione della politica della guerra fredda in Europa dal 1946 al 1947.


== La réponse américaine : le Containment ==
== La risposta americana: Containment ==
C’est en réponse à la menace potentielle qu’est mise en place la politique américaine de Guerre froide connue sous le nom de « containment ». Dans un premier temps, il y a une attitude passive de Roosevelt qui est en fin de mandat et en fin de vie. Il était prêt à beaucoup de concessions afin d’obtenir de Staline toute une série de choses et en particulier l’engagement de Staline contre le Japon. C’est à partir de 1946 que le nouveau président Truman va progressivement réagir avec la mise en place d’une stratégie notamment avec le télégramme Kennan en février 1946 décrivant la stratégie soviétique et prônant le containment.  
È in risposta alla potenziale minaccia che la politica statunitense della guerra fredda, nota come "containment", viene attuata. All'inizio c'è un atteggiamento passivo da parte di Roosevelt, che è alla fine del suo mandato e alla fine della sua vita. Era disposto a fare molte concessioni per ottenere tutta una serie di cose da Stalin, in particolare l'impegno di Stalin contro il Giappone. È dal 1946 che il nuovo presidente Truman reagirà gradualmente con l'attuazione di una strategia, in particolare con il telegramma di Kennan del febbraio 1946 che descrive la strategia sovietica e sostiene il contenimento.  


Entre le début 1946 et le début 1947, la stratégie de containment se met en place, dont la première manifestation concrète est mars 1947 avec l’aide aux gouvernements grec et turc qui est un premier déblocage de fonds afin de redresser la situation en particulier de la Grèce que les États-Unis considèrent comme potentiellement gagnable par l’URSS. Finalement, mars 1947 est le début du plan Marshall avant même le début du plan Marshall.
Tra l'inizio del 1946 e l'inizio del 1947 fu messa in atto la strategia di contenimento, la cui prima manifestazione concreta fu il marzo 1947 con l'aiuto dei governi greco e turco, che fu una prima erogazione di fondi per porre rimedio alla situazione, in particolare in Grecia, che gli Stati Uniti consideravano potenzialmente vincibile dall'URSS. Infine, il marzo 1947 è l'inizio del Piano Marshall ancor prima dell'inizio del Piano Marshall.


Ce qui est intéressant est de voir est comment la stratégie du containment se met en place. Il y a la fois des principes globalistes et en même temps l’entrée en Guerre froide n’est pas mécanique non plus. Entre 1945 et 1947 se met en place la logique de Guerre froide et la doctrine américaine du containment se précise s’appliquant à l’Europe devenant rapidement une doctrine globale et à l’échelle du monde.  
Quello che è interessante da vedere è come viene messa in atto la strategia di contenimento. Ci sono entrambi i principi globalisti e allo stesso tempo l'ingresso nella Guerra Fredda non è meccanico. Tra il 1945 e il 1947, la logica della guerra fredda fu messa in atto e la dottrina americana del contenimento divenne più chiara e applicata all'Europa, diventando rapidamente una dottrina globale su scala mondiale.  


La stratégie est globale parce qu’elle porte sur l’ensemble des domaines d’activités, elle est militaire d’abord renvoyant notamment à la question du National Security Act, c’est une stratégie économique se traduisant par la mise en place du plan Marshall, c’est aussi une stratégie politique avec l’idée de nation-building afin d’aider sur le plan financier et militaire un certain nombre de pays et de soutenir un certain nombre d’organisations dont les États-Unis estime qu’elles sont particulièrement important pour construire et solidifier une société.  
La strategia è globale perché copre tutti i settori di attività, è militare prima di tutto, riferendosi in particolare alla questione del National Security Act, è una strategia economica che si riflette nell'attuazione del Piano Marshall, è anche una strategia politica con l'idea della costruzione della nazione per aiutare alcuni paesi finanziariamente e militarmente e per sostenere alcune organizzazioni che gli Stati Uniti considerano particolarmente importanti per la costruzione e la solidificazione di una società.


== L’affrontement sur le terrain ==
== Il confronto sul terreno==


[[File:FrigateBird nuke.pg.jpg|thumb|200px|A 1962 nuclear explosion as seen through the periscope of a U.S. Navy submarine. The goal was to contain Communist expansion without a nuclear war.]]
[[File:FrigateBird nuke.pg.jpg|thumb|200px|Un'esplosione nucleare del 1962 vista attraverso il periscopio di un sottomarino della Marina degli Stati Uniti. L'obiettivo era quello di contenere l'espansione comunista senza una guerra nucleare.]]


Sur le terrain, on est dans une logique d’affrontement très concret entre les deux. Entre les années 1947 et 1949, il y a toute une série d’évènements très importants comme l’épisode du pont aérien de Berlin qui fait suite au blocus de la zone alliée de Berlin par les Soviétiques.  
Sul campo, siamo in un confronto molto concreto tra i due. Tra il 1947 e il 1949, ci fu tutta una serie di eventi molto importanti, come l'episodio del ponte aereo di Berlino dopo il blocco sovietico della zona alleata di Berlino.  


Avec la création du Pacte atlantique en avril 1949, il y a la création d’une alliance militaire entre les différents pays d’Europe et les États-Unis. La signification du Pacte atlantique est la mise sous parapluie militaire américain de toute l’Europe occidentale. C’est une logique d’affrontement avec la création du Pacte de Varsovie qui répondra au Pacte de l’Atlantique.
Con la creazione del Patto Atlantico, nell'aprile 1949, si crea un'alleanza militare tra i diversi Paesi europei e gli Stati Uniti. Il significato del Patto Atlantico è la collocazione di tutta l'Europa occidentale sotto l'ombrello militare americano. È una logica di confronto con la creazione del Patto di Varsavia che risponderà al Patto Atlantico.


La crise grecque de 1949 est importante du point de la stratégie américaine puisqu’il y a d’un côté les États-Unis qui proclament le principe de diffusion universelle de la démocratie considérant la Grèce comme un pays absolument fondamental et clef prête à tomber du côté communiste. Dans la crise grecque, les États-Unis vont venir à soutenir un régime dictatorial qui s’impose à la fin des années 1940 pour éviter que le pays ne tombe sous domination communiste. On voit la contradiction ou le paradoxe entre les principes et la stratégie globale et l’action sur le terrain où c’est la realpolitik qui l’emporte sur la mise en œuvre des principes fondamentaux.  
La crisi greca del 1949 è importante dal punto di vista della strategia americana, poiché da un lato ci sono gli Stati Uniti, che proclamano il principio della diffusione universale della democrazia, considerando la Grecia come un Paese assolutamente fondamentale e fondamentale, pronto a cadere dalla parte comunista. Nella crisi greca, gli Stati Uniti verranno a sostenere un regime dittatoriale imposto alla fine degli anni '40 per evitare che il Paese cadesse sotto il dominio comunista. Vediamo la contraddizione o il paradosso tra i principi e la strategia e l'azione globale sul terreno, dove la realpolitik prevale sull'attuazione dei principi fondamentali.  


Finalement, dans les années 1950, la stratégie américaine ne suit pas une ligne directrice bien claire, c’est une stratégie évolutive et hésitante entre une attitude ferme vis-à-vis de l’Union soviétique ou une attitude beaucoup plus souple visant à ménager l’adversaire.
Infine, negli anni '50, la strategia americana non seguiva una linea guida molto chiara; era una strategia in evoluzione, esitando tra un atteggiamento fermo nei confronti dell'Unione Sovietica o un atteggiamento molto più flessibile volto a risparmiare l'avversario.


= La mondialisation du modèle américain ? =
= Globalizzazione del modello americano? =


== Le Japon ==
== Giappone ==
Le Japon est un endroit clef puisqu’il est occupé par les Américains entre 1945 et 1952 administrés par le général Mac Arthur. L’un des objectifs de l’occupation militaire américaine est là aussi de reconstruire la société japonaise sur des bases démocrates pour extirper les bases du militarisme japonais. Comme l’Allemagne, l’objectif américain est de reconstruire une société sur des bases démocratiques sur la base du modèle américain. Les Américains agissent sont tout seul alors qu’en Allemagne l’occupation américaine se fait avec les Anglais et les Français. Le processus de nation-building se met en place selon le même patron qu’en Allemagne avec l’abolition des lois votées sous le régime militaire, la mise en place de la liberté religieuse et de la liberté d’expression, mais aussi la mise en place d’un régime politique similaire à celui des États-Unis avec le pluralisme politique, un régime à deux chambres, la constitution de corps intermédiaires et en particulier de syndicats. C’est un régime politique démocratique même si du point de vue strictement juridique le Japon est une monarchie constitutionnelle, mais fonctionnant comme une démocratie.
Il Giappone è un posto chiave da quando è stato occupato dagli americani tra il 1945 e il 1952 sotto l'amministrazione del generale MacArthur. Uno degli obiettivi dell'occupazione militare americana era anche quello di ricostruire la società giapponese su basi democratiche per sradicare le basi del militarismo giapponese. Come la Germania, l'obiettivo americano è quello di ricostruire una società su basi democratiche sulla base del modello americano. Gli americani agiscono per conto proprio, mentre in Germania l'occupazione americana si svolge con gli inglesi e i francesi. Il processo di costruzione della nazione si sta svolgendo secondo lo stesso schema che in Germania con l'abolizione delle leggi approvate sotto il regime militare, l'istituzione della libertà religiosa e della libertà di espressione, ma anche l'istituzione di un regime politico simile a quello degli Stati Uniti con pluralismo politico, un regime bicamerale, la costituzione di corpi intermedi e in particolare dei sindacati. È un regime politico democratico anche se da un punto di vista strettamente legale il Giappone è una monarchia costituzionale, ma funziona come una democrazia.


La constitution japonaise de 1947 est une sorte de « copier-coller » de la constitution américaine, il y a une influence importante du système politique américain dans la reconstruction du système politique japonais. Il y a aussi une série de procès des criminels japonais. Son aussi mis en œuvre une reforme agraire pour déconcentrer la possession de la terre et un processus de décartellisation puisque l’économie japonaise était concentrée entre quelques groupes.  
La costituzione giapponese del 1947 è una sorta di "copia-incolla" della costituzione americana, c'è un'importante influenza del sistema politico americano nella ricostruzione del sistema politico giapponese. Ci sono anche una serie di processi a criminali giapponesi. Ha anche attuato una riforma agraria per deconcentrare la proprietà terriera e un processo di decartellizzazione, poiché l'economia giapponese era concentrata in pochi gruppi.  


Il y a toute une série de processus assez similaire, au niveau global. Il y a le même processus qu’en Allemagne, et comme en Allemagne, le processus se heurte aux mêmes problèmes. Le processus de démilitarisation et de « detotalitarisation » de la société japonaise se heurte aux mêmes problèmes qu’en Allemagne c’est-à-dire que si on juge tout le monde, il n’y a plus personne pour reconstruire le pays. À un moment donné le processus est stoppé et en particulier dans le domaine économique, la décartellisation est stoppée assez rapidement puisque les grands groupes industriels sont les seuls à pouvoir redresser l’économie rapidement.  
C'è tutta una serie di processi che sono abbastanza simili, a livello globale. C'è lo stesso processo che in Germania, e come in Germania, il processo deve affrontare gli stessi problemi. Il processo di smilitarizzazione e "detotalitarizzazione" della società giapponese si trova ad affrontare gli stessi problemi della Germania, cioè, se si giudicano tutti, non è rimasto nessuno per ricostruire il Paese. Ad un certo punto il processo si arresta e soprattutto in campo economico, la decartellizzazione si arresta abbastanza rapidamente poiché i grandi gruppi industriali sono gli unici in grado di dare una rapida svolta all'economia.  


À partir du moment où la logique de Guerre froide s’annonce et s’affirme, la dénazification en Allemagne et la démilitarisation au Japon passent au second rang derrière la lutte contre le communiste. Le projet politique de démocratisation devient secondaire derrière la realpolitik de rapport de force avec l’URSS. Il y a très vite un retour des élites traditionnelles y compris celles qui furent très impliquées dans l’entreprise expansionniste du Japon ne sont que très peu inquiétés. L’empereur lui-même est mis complètement hors de cause et n’est pas jugé, car les États-Unis ont besoin d’un symbole qui incarne l’unité du Japon. Toute discussion sur le rôle de l’empereur dans l’entreprise japonaise de déclaration de guerre est passée sous silence.  
Dal momento in cui la logica della guerra fredda viene annunciata e si afferma, la denazificazione in Germania e la smilitarizzazione in Giappone sono seconde solo alla lotta contro il comunismo. Il progetto politico di democratizzazione diventa secondario rispetto alla realpolitik degli equilibri di potere con l'URSS. Le élite tradizionali ritornano molto rapidamente, compresi coloro che sono stati pesantemente coinvolti nell'impresa espansionistica giapponese sono poco preoccupati. L'imperatore stesso è completamente scagionato e non viene giudicato, perché gli Stati Uniti hanno bisogno di un simbolo che incarni l'unità del Giappone. Qualsiasi discussione sul ruolo dell'imperatore nell'impresa di dichiarazione di guerra del Giappone viene ignorata.  


Il y a un processus de nation-building important avec un remodelage indéniable des institutions japonais, mais c’est un processus qui reste largement inachevé pour des raisons à la fois intérieures et des raisons extérieures qui tiennent à la logique de Guerre froide.
C'è un importante processo di costruzione della nazione con un innegabile rimodellamento delle istituzioni giapponesi, ma è un processo che rimane in gran parte incompiuto per ragioni sia interne che esterne che hanno a che fare con la logica della guerra fredda.


== La Chine ==
== Cina ==
La Chine est un pays extrêmement important dans la stratégie de Roosevelt. Si Roosevelt tient à impliquer la Chine dans le Conseil de sécurité, à la fin des années 1930, c’est parce que le parti communiste était presque prêt à prendre le pouvoir. L’objectif premier de Roosevelt est d’éviter que la Chine tombe dans l’escarcelle communiste et en l’admettant dans l’intérieur du club des grandes puissances en 1945. L’idée est d’essayer de l’ancrer à l’ouest le plus possible et de lui donner la possibilité de faire une reconstruction démocratique.
La Cina è un paese estremamente importante nella strategia di Roosevelt. Se Roosevelt voleva coinvolgere la Cina nel Consiglio di sicurezza alla fine degli anni Trenta, era perché il Partito comunista era quasi pronto a prendere il potere. L'obiettivo primario di Roosevelt era di evitare che la Cina cadesse nella trappola comunista ammettendola nel Club delle Grandi Potenze nel 1945. L'idea è quella di cercare di ancorarla il più possibile in occidente e di darle la possibilità di una ricostruzione democratica.


C’est une stratégie qui va progressivement échouer du fait d’une opposition extrêmement forte entre les nationalistes et les communistes qui après avoir mis en place un modus vivendi durant la Deuxième Guerre mondiale recommencent à s’affronter menant l’installation de Mao en 1949 au pouvoir. On voit la limite de l’influence américaine dans le monde. La prise de pouvoir des communistes en 1949 est l’un des signes indéniables que le projet politique américain se heurte à un certain nombre de résistances. Le projet poursuivit était identique, mais fut stoppé par la prie de pouvoir des communistes.
Una strategia che gradualmente fallirà a causa di una fortissima opposizione tra nazionalisti e comunisti che, dopo aver stabilito un modus vivendi durante la seconda guerra mondiale, riprendono a combattere, portando all'insediamento di Mao al potere nel 1949. Vediamo il limite dell'influenza americana nel mondo. La presa del potere da parte dei comunisti nel 1949 è uno degli innegabili segnali che indicano che il progetto politico americano sta incontrando una certa resistenza. Il progetto perseguito era identico, ma è stato fermato dalla preghiera dei comunisti per il potere.
== La Corée ==
En Corée, on retrouve le même type de situation puisque le sud de la Corée a été occupé en 1945 par les États-Unis. À Yalta, à la fois, Staline, Roosevelt et Churchill se sont partagé des zones d’influences en Europe, mais aussi en Asie. Il fut prévu que la Corée du Nord serait sous influence soviétique et la Corée du Sud sous influence américaine.  


[[File:Syngman Rhee, 1951-May-1.jpg|thumb|Syngman Rhee, en mai 1951.]]
== Corea ==
In Corea, troviamo lo stesso tipo di situazione da quando il sud della Corea è stato occupato dagli Stati Uniti nel 1945. A Yalta, allo stesso tempo, Stalin, Roosevelt e Churchill condividevano aree di influenza in Europa, ma anche in Asia. Si prevedeva che la Corea del Nord sarebbe stata sotto l'influenza sovietica e la Corea del Sud sotto l'influenza americana.  


La Corée est occupée et l’occupation du pays est mal préparée. Les États-Unis connaissaient mal la région et il y a très peu d’interprètes qui parlent le coréen ne facilitant pas la communication avec la population. Finalement, les États-Unis ne savent pas trop quoi faire en Corée en comparaison avec l’Allemagne et le Japon. Il y a une tentative de reconstruction sur le modèle américain sans avoir bien préparé les choses. Les États-Unis vont essayer de susciter le développement d’une classe politique modérée qui partage les mêmes objectifs sans pour autant y arriver. Les dirigeants qu’ils vont trouver sont beaucoup plus conservateurs notamment avec Syngman Rhee porté au pouvoir suite aux élections de 1948 qui se révèle beaucoup moins démocrate que ce que les Américains avaient imaginé. Les États-Unis vont s’en accommoder puisqu’à partir de 1947 – 1948 on est dans une logique de Guerre froide, et la stabilité est beaucoup plus importante que la démocratie.  
[[File:Syngman Rhee, 1951-May-1.jpg|thumb|Syngman Rhee, maggio 1951.]]


Pendant que se met en place ce régime en Corée du Sud, le régime communiste se met aussi en place en Corée du Nord déclenchant en juin 1950 une offensive en Corée du Sud. Est suivie une contre-offensive américaine qui est elle-même suivie par l’entrée de la Chine dans la guerre de Corée par des militaires non officiellement envoyés. Assez rapidement, on arrive à un statu quo entre les deux Corée entériné par l’armistice de 1953 qui coupe la Corée en deux et jusqu’à aujourd’hui. L’armistice entérine une division politique qui était plus une division de zones d’influences en 1945 – 1946 devenant une division claire.  
La Corea è occupata e l'occupazione del paese è mal preparata. Gli Stati Uniti avevano poca conoscenza della regione e c'erano pochissimi interpreti che parlavano il coreano che non facilitavano la comunicazione con la popolazione. Infine, gli Stati Uniti non erano sicuri di cosa fare in Corea rispetto alla Germania e al Giappone. C'è un tentativo di ricostruire sul modello americano senza aver preparato le cose in modo adeguato. Gli Stati Uniti cercheranno di incoraggiare lo sviluppo di una classe politica moderata che condivide gli stessi obiettivi senza riuscirci. I leader che troveranno sono molto più conservatori, soprattutto con Syngman Rhee, che è salito al potere dopo le elezioni del 1948 e che si rivela essere molto meno democratico di quanto gli americani avessero immaginato. Gli Stati Uniti potranno conviverci perché dal 1947 al 1948 siamo in una logica da Guerra Fredda, e la stabilità è molto più importante della democrazia.  


Après l’armistice, les États-Unis vont continuer à soutenir la rémige de Syngman Rhee qui n’est pas un régime très démocratique et qui va être renversé en 1961 par un coup d’État militaire qui va maintenir une dictature assez féroce jusqu’au début des années 1980 étant aussi soutenu par les États-Unis. On note le même type de configuration entre l’objectif de démocratisation et puis la realpolitik ainsi que l’adaptation au contexte de Guerre froide avec l’idée de stabilité qui est plus important que la mise en place d’une démocratisation de la société locale.
Mentre questo regime veniva instaurato in Corea del Sud, il regime comunista veniva instaurato anche in Corea del Nord, lanciando un'offensiva in Corea del Sud nel giugno 1950. A ciò ha fatto seguito una controffensiva americana, seguita a sua volta dall'ingresso della Cina nella guerra di Corea da parte di personale militare non ufficiale. Ben presto si raggiunse uno status quo tra le due Coree, che fu approvato dall'armistizio del 1953 che spaccò la Corea in due e che continua ancora oggi. L'armistizio stabilì una divisione politica che fu più che altro una divisione di zone d'influenza nel 1945-1946, diventando una chiara divisione.  


== Le Vietnam : entre Nation building et guerre à outrance ==
Dopo l'armistizio, gli Stati Uniti continueranno a sostenere il regno di Syngman Rhee, che non è un regime molto democratico e che sarà rovesciato nel 1961 da un colpo di stato militare che manterrà una dittatura piuttosto feroce fino all'inizio degli anni '80, appoggiata anche dagli Stati Uniti. Si nota lo stesso tipo di configurazione tra l'obiettivo della democratizzazione e poi della realpolitik, così come l'adattamento al contesto della guerra fredda con l'idea di stabilità che è più importante dell'attuazione di una democratizzazione della società locale.
Au Vietnam, comme dans les autres pays et d’autres théâtres de la Guerre froide, les États-Unis ont essayé de mettre en place une politique de nation-building sur des patrons démocratiques afin d’ancrer le Vietnam à l’Ouest. Il y a une concurrence entre deux régimes politiques. Ce processus de nations-building va aller de pair et entrer en contradiction violente avec un processus de guerre à outrance qui est mis en place par les États-Unis à partir des années 1960. Au départ, à la fin de la Deuxième Guerre mondiale, les États-Unis sont en faveur de l’indépendance du Vietnam en vertu de la posture anticolonialiste qu’ils prônaient, sauf que cette posture va rapidement être mise en berne en raison de l’ouverture de la Guerre froide en 1947.  


Lorsque les Français se réinstallent en Indochine en 1945 – 1946 après en avoir été chassés par les Japonais ils ne sont pas les bienvenus, mais les États-Unis laissent faire puisque les Français vont manier la rhétorique du containment. Après la fin de la guerre d’Indochine perdue par les Français en 1954, les États-Unis vont prendre la suite des Français et s’installer au Vietnam avec un programme interventionniste qui va atteindre un degré très important dans les années 1960.
==  Vietnam: tra la costruzione della nazione e la guerra a tutto campo ==
In Vietnam, come in altri Paesi e in altri teatri della guerra fredda, gli Stati Uniti hanno cercato di attuare una politica di costruzione della nazione sui mecenati democratici per ancorare il Vietnam all'Occidente. C'è concorrenza tra due regimi politici. Questo processo di costruzione della nazione andrà di pari passo e contraddice violentemente un processo di guerra che è stato messo in atto dagli Stati Uniti fin dagli anni Sessanta. Inizialmente, alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti erano favorevoli all'indipendenza del Vietnam sulla base della postura anticolonialista da essi sostenuta, ma questa postura fu rapidamente declassata a mezz'asta a causa dell'apertura della guerra fredda nel 1947.  


= La crise du modèle =
Quando i francesi si reinsediarono in Indocina nel 1945 - 1946, dopo essere stati cacciati dai giapponesi, non furono i benvenuti, ma gli Stati Uniti li lasciarono fare, dato che i francesi avrebbero esercitato la retorica del contenimento. Dopo la fine della guerra d'Indocina persa dai francesi nel 1954, gli Stati Uniti subentrarono ai francesi e si stabilirono in Vietnam con un programma interventista che avrebbe raggiunto un grado molto importante negli anni Sessanta.
À la fin des années 1940, durant toutes les années 1950 et au début des années 1960, c’est une situation d’opposition frontale entre les États-Unis et l’URSS avec un modèle américain qui a un prestige important et une image assez positive dans une bonne partie du monde. Pour une partie du monde, les États-Unis incarnent un modèle souvent plus attractif que l’URSS.  


Ce modèle va entrer en crise à partir des années 1960 notamment pour des raisons intérieures et extérieures.  
= La crisi del modello =
Alla fine degli anni Quaranta, per tutti gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, fu una situazione di opposizione frontale tra gli Stati Uniti e l'URSS con un modello americano che aveva un notevole prestigio e un'immagine abbastanza positiva in gran parte del mondo. Per una parte del mondo, gli Stati Uniti incarnano un modello spesso più attraente dell'URSS.  


== Les failles du modèle proposé au monde ==
Questo modello doveva entrare in crisi a partire dagli anni '60, soprattutto per motivi interni ed esterni.  
Les raisons intérieures sont d’abord les failles de ce modèle proposé au monde. D’un côté, une superpuissance qui propose l’exportation de la démocratie, la libéralisation du marché, qui dénazifie ; à l’intérieur des États-Unis, la société n’est pas si démocratique qu’elle se voudrait. En particulier, il y a le thème de la « démocratie imparfaite » ou de la « démocratie inachevée » puisque les États-Unis promeuvent la démocratie dans le monde :
*la '''ségrégation raciale''' : c’est une société fondée sur la séparation stricte entre noirs et blancs jusqu’à 1954 avec l’arrêt Plessy v. Ferguson. C’est un élément qui s’invite en permanence dans le débat du rôle relatif des États-Unis dans le monde ;
*les '''exclus de la société de consommation''' : l’un des éléments importants du projet de démocratie américaine est de lier démocratie et économie de marché. On devient citoyen par l’accès à l’économie de marché et à la consommation. Or, la société de consommation même si elle est plus large que dans des pays d’Europe au même moment, elle a de nombreux exclus.


Pendant toutes les années 1940, 1950 et 1960, non seulement dans les pays opposés aux États-Unis, mais aussi dans les pays qui sont dans l’orbite américaine, les États-Unis sont extrêmement critiqués sur ces deux points. Les failles de ce modèle vont apparaitre de façon encore plus importante dans les années 1960 avec le [[Le Civil Rights Movement aux États-Unis|Civil Rights movement]] menant à de vives agitations aux États-Unis mêmes marquées par des luttes extrêmement violentes.  
== I difetti del modello proposto al mondo ==
Le ragioni interne sono innanzitutto i difetti di questo modello proposto al mondo. Da un lato, una superpotenza che propone l'esportazione della democrazia, la liberalizzazione del mercato, che denigra; all'interno degli Stati Uniti, la società non è così democratica come vorrebbe essere. In particolare, c'è il tema della "democrazia imperfetta" o "democrazia incompiuta", poiché gli Stati Uniti promuovono la democrazia nel mondo:
*La '"segregazione razziale"' è una società basata sulla rigida separazione dei bianchi e dei neri fino al 1954 con Plessy contro Ferguson. Questo è un elemento costante nel dibattito sul ruolo relativo degli Stati Uniti nel mondo;
*gli '''emarginati della società dei consumi''': uno degli elementi importanti del progetto di democrazia americana è quello di collegare la democrazia e l'economia di mercato. Uno degli elementi importanti del progetto democratico americano è quello di collegare la democrazia e l'economia di mercato: si diventa cittadini attraverso l'accesso all'economia di mercato e al consumo. Tuttavia, la società dei consumi, anche se è più ampia di quella dei paesi europei allo stesso tempo, ha molte persone escluse.


La question du discours d’une part et la question de l’action sur le terrain d’autre part renvoi à la question de la fin et des moyens. D’un côté, il y a une politique mondiale dont la démocratie est l’un des piliers et en même temps les États-Unis mettent en œuvre le National Security Act de 1947 la CIA qui est une sorte d’électron libre dans le labyrinthe administratif américain étant impliqué dans un certain nombre de coups d’État avec l’idée de démocratiser par la force soit de mettre en place des régimes qui sont davantage anticommunistes. Le rôle de la CIA est abondamment débattu un peu partout en Europe est c’est l’un des éléments où la contestation du modèle américain se fait sur le thème qu’on ne peut démocratiser par la force.  
Per tutti gli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, non solo nei paesi che si oppongono agli Stati Uniti, ma anche in quelli che si trovano nell'orbita americana, gli Stati Uniti sono stati pesantemente criticati su entrambi i fronti. I difetti di questo modello diventeranno ancora più evidenti negli anni Sessanta con il Movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, che ha portato a una grande agitazione negli stessi Stati Uniti, segnati da lotte estremamente violente.  


Ce débat prend de l‘ampleur à partir de la fin des années 1950 où l’on peut dresser un bilan de ce qu’a été la politique américaine en matière de démocratisation depuis la fin de la Deuxième Guerre mondiale. Il y a un bilan extrêmement mitigé parce que d’un côté il y a deux pays où il y a eu une restructuration relativement réussie des régimes politiques avec l’Allemagne et le Japon malgré quelques bémols, mais il y a aussi toute une série d’échecs en particulier la Corée et le Vietnam éclatant au milieu des années 1960.  
La questione del discorso da un lato e la questione dell'azione sul terreno dall'altro si riferisce alla questione dei fini e dei mezzi. Da un lato, c'è una politica mondiale di cui la democrazia è uno dei pilastri e allo stesso tempo gli Stati Uniti stanno attuando il National Security Act del 1947, la CIA che è una sorta di elettrone libero nel labirinto amministrativo americano essendo coinvolta in una serie di colpi di stato con l'idea di democratizzare con la forza o di mettere in atto regimi più anticomunisti. Il ruolo della CIA è ampiamente dibattuto in tutta Europa e questo è uno degli elementi in cui il modello americano viene messo in discussione sul tema che non possiamo democratizzare con la forza.  


Le milieu des années 1960 est le moment où à la fois il y a le mouvement des Droits civiques à l’intérieur des États-Unis qui commence à devenir extrêmement violent et à l’extérieur c’est le moment où les États-Unis deviennent très présents au Vietnam. Précisément, au Vietnam, la politique de nation-building entre en collision avec une guerre à outrance. Le principal échec des États-Unis au Vietnam est d’avoir mis en place les deux en même temps : avoir mis en place une politique de nation-building avec le financement d’organisations, d’infrastructures et la tentative de mise en place de cadres de la société civile parallèlement avec une logique d’engagement de guerre à outrance et le soutien du régime du Vietnam du Sud qui est un régime dictatorial faisant que leur politique devient illisible pour les populations locales les faisant détester encore plus. La guerre du Vietnam est la mise en œuvre de la stratégie de nation-building et de guerre à outrance.  
Questo dibattito sta prendendo sempre più piede dalla fine degli anni '50, quando è stato possibile fare il punto sulla politica di democratizzazione americana dalla fine della seconda guerra mondiale. C'è un record estremamente eterogeneo, perché da un lato ci sono due Paesi in cui, nonostante qualche battuta d'arresto, c'è stata una ristrutturazione relativamente riuscita dei regimi politici con la Germania e il Giappone, ma c'è anche tutta una serie di fallimenti, in particolare Corea e Vietnam, scoppiati a metà degli anni Sessanta.  


Toute une série d’autres pays plus ou moins non alignés va, à partir des années 1960, mettre en avant le fait que les États-Unis n’ont pas réussi à les rallier. À partir du milieu des années 1960, on entre progressivement dans une période de crise du modèle américain qui va monter jusqu’au début des années 1970.
La metà degli anni Sessanta è stato il momento in cui sia il movimento per i diritti civili all'interno degli Stati Uniti ha iniziato a diventare estremamente violento e fuori dagli Stati Uniti è stato il momento in cui gli Stati Uniti sono diventati molto presenti in Vietnam. Proprio in Vietnam, la politica di costruzione della nazione si è scontrata con una guerra a tutto campo. Il principale fallimento degli Stati Uniti in Vietnam è stato quello di aver messo in atto entrambe le cose allo stesso tempo: aver messo in atto una politica di costruzione della nazione con il finanziamento di organizzazioni, infrastrutture e il tentativo di creare quadri di società civile in parallelo con una logica di guerra eccessiva e il sostegno del regime sudvietnamita, che è un regime dittatoriale, rendendo la loro politica illeggibile per le popolazioni locali, rendendole ancora più odiate. La guerra del Vietnam è l'attuazione della strategia di costruzione della nazione e di guerra eccessiva.  


== La contestation intérieure ==
Tutta una serie di altri paesi più o meno non allineati evidenzieranno, a partire dagli anni '60, il fatto che gli Stati Uniti non sono riusciti a farli salire a bordo. Dalla metà degli anni Sessanta in poi, siamo entrati gradualmente in un periodo di crisi del modello americano, che durerà fino ai primi anni Settanta.
La contestation contre la guerre du Vietnam commence au sein même de la société américaine avec des débats extrêmement forts. La contestation contre la guerre du Vietnam commence dans les campus américains au début et au milieu des années 1960 pour la raison que les étudiants américains ne souhaitent pas partir combattre au Vietnam. Il ne faut pas penser que l’opposition à la guerre du Vietnam est uniquement extérieure, étant en débat à l’intérieur même de la société américaine.


Un élément est aussi important à prendre en compte qui est l’évolution de la gauche américaine et d’une partie de la classe politique par rapport au projet américain. Si on regarde sur le long terme, il y a la mise en place du messianisme démocratique américain qui est d’abord plutôt manié par les républicains avec Théodore Roosevelt, devenant par la suite un consensus dans le cadre de la classe politique puisque les démocrates vont s’approprier ce terme notamment avec Wilson. Jusqu’à la fin des années 1950, le messianisme démocratique fait l’objet d’un consensus au sein du parti républicain et du parti démocrate. Le messianisme démocratique va cesser de faire consensus et notamment au sein du parti démocrate où la contestation de la politique américaine et vis-à-vis de l’engagement américain au Vietnam commence à se développer. Johnson qui succède à Kennedy est un président démocrate, mais va avoir à faire à une opposition croissante à l’intérieur même de ses rangs contre son engagement au Vietnam. Toute une partie du parti démocrate et de la gauche d’obédience démocrate va, à partir de la fin des années 1960, critiquer le messianisme américain. Il y a une rupture de consensus politique et on voit comment un certain nombre de membres du parti démocrate se détachent de cette idée qui ne fait plus forcément consensus dans la politique américaine.  
== Controversie domestiche ==
La crise de ce modèle à des aspects extérieurs, mais aussi des aspects intérieurs. Le consensus se brise dans les années 1960.
La protesta contro la guerra del Vietnam inizia all'interno della stessa società americana con dibattiti estremamente forti. La protesta contro la guerra del Vietnam è iniziata nei campus americani all'inizio e a metà degli anni Sessanta perché gli studenti americani non volevano andare in Vietnam a combattere. Non si deve pensare che l'opposizione alla guerra del Vietnam sia solo esterna, essendo dibattuta all'interno della stessa società americana.


== La contestation extérieure : l’antiaméricanisme ==
Un elemento è anche importante da tenere in considerazione, che è l'evoluzione della sinistra americana e parte della classe politica in relazione al progetto americano. Se guardiamo al lungo termine, c'è l'instaurazione del messianismo democratico americano che prima viene gestito dai repubblicani con Theodore Roosevelt, per poi diventare un consenso all'interno della classe politica, dato che i democratici si approprieranno di questo termine in particolare con Wilson. Fino alla fine degli anni '50, il messianismo democratico è stato oggetto di un consenso all'interno del Partito Repubblicano e del Partito Democratico. Il messianismo democratico cesserà di essere oggetto di consenso, in particolare all'interno del Partito democratico, dove la contestazione della politica e del coinvolgimento americano in Vietnam comincia a svilupparsi. Johnson, che succede a Kennedy, è un presidente democratico, ma dovrà affrontare una crescente opposizione da parte dei suoi stessi ranghi contro il suo coinvolgimento in Vietnam. Un'intera sezione del Partito democratico e della sinistra democratica, dalla fine degli anni Sessanta in poi, criticherà il messianismo americano. C'è una rottura nel consenso politico e vediamo come un certo numero di membri del Partito democratico si stacca da questa idea, che non gode più necessariamente del consenso nella politica americana.
 
La crisi di questo modello ha aspetti esterni, ma anche interni. Il consenso si sgretola negli anni '60.
 
== Protesta esterna: antiamericanismo ==
{{Article détaillé|L’américanisation du monde : mythe ou réalité ?}}
{{Article détaillé|L’américanisation du monde : mythe ou réalité ?}}


Il y a une critique de plus en plus importante du modèle politique américain y compris dans les pays alliés. À partir des années 1960, l’antiaméricanisme, y compris en Europe de l’Ouest, est devenu extrêmement fort à l’occasion, en particulier, d’évènements comme la guerre du Vietnam qui est une charnière.
Ci sono crescenti critiche al modello politico americano, anche nei paesi alleati. A partire dagli anni Sessanta, l'antiamericanismo, anche in Europa occidentale, è diventato estremamente forte, soprattutto durante eventi come la guerra del Vietnam, che ha rappresentato un punto di svolta.


== Le repli des années 1970 ==
== La recessione degli anni '70 ==
Les années 1970 sont marquées par un moment où les États-Unis mettent en berne la mission de diffusion universelle de la démocratie d’abord parce que le messianisme mondial marque un peu le pas, et puis parce que de ce fait, toute une série de pays du tiers-monde ne s’est pas rangée du côté du monde occidental marquant un échec des États-Unis. Les années 1970 sont un moment de reflue à un moment où le modèle soviétique remporte un certain nombre de succès :  
Gli anni Settanta sono stati segnati da un periodo in cui gli Stati Uniti stavano ridimensionando la missione di diffusione universale della democrazia, in primo luogo perché il messianismo globale stava segnando il tempo, e in secondo luogo perché, di conseguenza, tutta una serie di paesi del Terzo Mondo non si sono schierati con il mondo occidentale nel segnare un fallimento degli Stati Uniti. Gli anni Settanta sono stati un'epoca di contraccolpi in un'epoca in cui il modello sovietico ha avuto numerosi successi:  
*1970 : création de la République démocratique du Sud Yémen
*1970: creazione della Repubblica Democratica dello Yemen del Sud
*1974 : coup d’État en Éthiopie
*1974: Colpo di stato in Etiopia
*1975 : le MPLA prend le pouvoir en Angola
*1975: Il MPLA prende il potere in Angola
*1975 : création de la République populaire du Mozambique
*1975: fondazione della Repubblica Popolare del Mozambico
*1975 : réunification du Vietnam
*1975: Riunificazione del Vietnam
*1975 : prise de pouvoir des Khmers rouges au Cambodge
*1975: acquisizione della Cambogia da parte dei Khmer Rossi
*1975 : création de la République démocratique populaire du Laos
*1975: Creazione della Repubblica Democratica Popolare del Laos.
*1978 : coup d’État communiste en Afghanistan.
*1978: colpo di stato comunista in Afghanistan.


Ce sont des pays où des régimes communistes prennent le pouvoir étant des défaites stratégiques pour les États-Unis. À partir du moment où les États-Unis se désengagent, le Vietnam du Nord va prendre le dessus sur le Vietnam du sud aboutissant à la réunification du Vietnam en 1975. Il y a la prise de pouvoirs de régimes communistes qui sont autant de points de gagner par les Soviétiques et de points de perdue par les États-Unis. Après 1973, les États-Unis connaissent une baisse d’influence en Amérique latine suite au coup d’État au Chili.  
Questi sono paesi in cui i regimi comunisti prendono il potere essendo le sconfitte strategiche per gli Stati Uniti. Dal momento in cui gli Stati Uniti si disimpegnano, il Vietnam del Nord si impadronirà del Vietnam del Sud, portando alla riunificazione del Vietnam nel 1975. C'è la presa del potere da parte dei regimi comunisti che sono punti guadagnati dai sovietici e punti persi dagli Stati Uniti. Dopo il 1973, gli Stati Uniti hanno registrato un calo di influenza in America Latina in seguito al colpo di stato in Cile.  


Les années 1970 sont marquées par une expansion du modèle soviétique qui est un modèle déjà complètement en crise du point de vue intérieur, mais qui du point de vue extérieur à un pouvoir d’attraction extrêmement fort lorsqu’on regarde les différents pays où ces régimes s’installent.
Gli anni Settanta sono segnati da un'espansione del modello sovietico, che è un modello già completamente in crisi dal punto di vista interno, ma che dal punto di vista esterno ha un potere di attrazione estremamente forte se guardiamo ai diversi Paesi in cui questi regimi si stanno insediando.


Le dernier symbole du reflux américain est la révolution iranienne de 1979 et la prise de pouvoir par l’Ayatollah Khomeiny se terminant par la crise des otages de l’ambassade américaine. Lorsqu’on regarde les décennies 1960 – 1970, il y a après une période faste du modèle américain après les premières années de Guerre froide, une période décennies assez forte faisant que le messianisme fondé sur la diffusion globale d’une démocratie à l’américaine marque le pas dans les années 1960 et 1970. À la fin des années 1970, on est arrivé à la fin d’un moment marqué par la révolution iranienne.  
L'ultimo simbolo del riflusso americano è la rivoluzione iraniana del 1979 e la presa del potere da parte dell'ayatollah Khomeiny che si conclude con la crisi degli ostaggi all'ambasciata americana. Se guardiamo agli anni Sessanta e Settanta, c'è stato un periodo di splendore del modello americano dopo i primi anni della guerra fredda, un periodo di decenni abbastanza forti in cui il messianismo basato sulla diffusione globale di una democrazia all'americana si è arrestato negli anni Sessanta e Settanta. Alla fine degli anni Settanta siamo giunti alla fine di un momento segnato dalla rivoluzione iraniana.


= Les transformations de l’impérialisme moral =
= Les transformations de l’impérialisme moral =
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Cette période de la fin des années 1970 jusqu’à nos jours et marquée par un retour de l’unilatéralisme américain même si cela n’est pas valable pour toute la période, mais surtout valable pour la décennie des années 1990 à nos jours.  
Cette période de la fin des années 1970 jusqu’à nos jours et marquée par un retour de l’unilatéralisme américain même si cela n’est pas valable pour toute la période, mais surtout valable pour la décennie des années 1990 à nos jours.  


== Le Parti démocrate et le déclin du messianisme démocratique ==
== Il Partito Democratico e il Declino del Messianismo Democratico ==
L’impérialisme moral est non seulement une spécificité américaine commençant à se forger au début du XXème siècle avec la présidence Wilson. L’impérialisme moral reste un élément de consensus dans la classe politique américaine jusqu’à la fin des années 1960 date à laquelle le consensus se fissure et se brise. L’impérialisme moral américain reste, mais il y a un certain nombre de transformations.
L'imperialismo morale non è solo una specificità americana che ha cominciato ad essere forgiata all'inizio del XX secolo con la presidenza Wilson. L'imperialismo morale è rimasto un elemento di consenso nella classe politica americana fino alla fine degli anni Sessanta, quando il consenso si è incrinato e si è spezzato. L'imperialismo morale americano rimane, ma ci sono alcune trasformazioni.


Le passage du messianisme moral se fait du parti démocrate au parti républicain puisqu’il y a un moment donné ou le messianisme américain largement formulé par les démocrates devient beaucoup plus un discours républicain avec d’autres attentes.  
Il passaggio dal messianismo morale è dal Partito Democratico al Partito Repubblicano, poiché c'è un punto in cui il messianismo americano, in gran parte formulato dai Democratici, diventa molto più un discorso repubblicano con altre aspettative.  


[[Fichier:JimmyCarterPortrait2.jpg|200px|vignette|droite|Portrait officiel de Jimmy Carter, en 1977.]]
[[Fichier:JimmyCarterPortrait2.jpg|200px|vignette|droite|Ritratto ufficiale di Jimmy Carter, 1977.]]


La guerre du Vietnam est un moment absolument fondamental qui est une fissure du modèle soit le moment où le modèle américain apparait de plus en plus douteux dans des parties du monde de plus en plus importantes. Cela est valable à la fois dans la classe politique américaine, dans l’opinion américaine et l’opinion mondiale. Il y a un moment où le consensus se fissure et on le voit bien dans les présidences suivantes et en particulier dans la présidence de Jimmy Carter qui est le premier président depuis Wilson qui est démocrate à mettre en berne le thème de la diffusion mondiale de la démocratie. C’est un moment où le modèle américain est en recul, il y a toute une série de succès du modèle soviétique. Il y a un recul du modèle américain et pendant la présidence Carter de 1976 à 1980 il y a une mise en berne de ce processus au profit d’un dialogue nord sud. Les ambitions de la diffusion du modèle sont revenues à la baisse, d’autre part, il y a un assouplissement des relations et du dialogue avec l’URSS notamment à travers les accords de désarmement. Il est clair que la présidence Carter marque un changement dans la position des États-Unis d’un point de vue du messianisme démocratique.  
La guerra del Vietnam è un momento assolutamente fondamentale che è una crepa nel modello, il momento in cui il modello americano appare sempre più dubbio in parti sempre più importanti del mondo. Questo vale sia per la classe politica americana, sia per l'opinione pubblica americana, sia per quella mondiale. C'è un momento in cui il consenso è incrinato e lo vediamo nelle presidenze successive e in particolare nella presidenza di Jimmy Carter che è il primo presidente dopo Wilson, che è un democratico, a declassare il tema della diffusione globale della democrazia. Questo è un momento in cui il modello americano è in ritirata, c'è tutta una serie di successi del modello sovietico. C'è un ritiro dal modello americano e durante la presidenza Carter dal 1976 al 1980 c'è un declassamento di questo processo a favore di un dialogo nord-sud. D'altra parte, le relazioni e il dialogo con l'URSS sono stati resi più flessibili, in particolare attraverso accordi di disarmo. È chiaro che la presidenza Carter segna un cambiamento nella posizione degli Stati Uniti dal punto di vista del messianismo democratico.  


[[Fichier:President Barack Obama.jpg|200px|vignette|droite|Portrait officiel de Barack Obama, en 2012.]]
[[Fichier:President Barack Obama.jpg|200px|vignette|droite|Ritratto ufficiale di Barack Obama, 2012.]]


La présidence Clinton et la présidence Obama laissent émerger quelques éléments notamment un abandon du messianisme démocratique par les démocrates. Le discours est en apparence très wilsonien, mais finalement, sur le terrain, il y a une politique extérieure assez prudente virant assez vite vers un unilatéralisme. Lorsqu’on regarde les différents cadres d’intervention, notamment suite à la répression des émeutes de la place Tienanmen de 1989, il n’y a quasi aucune réaction sauf formule du point de vue de la présidence américaine. Lorsqu’on regarde l’attitude par rapport aux troubles politiques en Haïti au début des années 1990, alors que Haïti est traditionnellement un terrain d’intervention américain, et ce depuis le début du XXème siècle, il y a une politique relativement de prudence. En Somalie, l’intervention américaine essuie à quelque dégât, les États-Unis se repli rapidement. Le discours reste le même, mais cela va se caractériser notamment par le fait que les terrains d’interventions sont réduits et à partir de 1994, les États-Unis se désengagent des opérations de maintien de la paix de l’ONU. C’est un symbole fort sachant que les États-Unis furent très engagés dans la création de l’ONU. Dans la suite des années 1990, le désengagement va se confirmer étant la raison pour laquelle les États-Unis n’interviennent pas lors du génocide rwandais en 1994 tandis que leur intervention en ex-Yougoslavie est très limitée. Sous la présidence Clinton, la notion de messianisme morale et démocratique et maniée avec extrêmement de prudence. C’est paradoxal puisque les États-Unis ont un boulevard devant puisque le modèle soviétique s’est effondré offrant la possibilité aux États-Unis d’incarner le seul modèle offert. Depuis 2008, avec la présidence d’Obama, cette prudence se remarque notamment avec le retrait d’Irak et un statu quo en Afghanistan avec un retrait prévu en 2014.  
Sia la presidenza Clinton che la presidenza Obama hanno alcuni elementi di un allontanamento dal messianismo democratico da parte dei democratici. Il discorso è apparentemente molto wilsoniano, ma alla fine, sul terreno, c'è una politica estera piuttosto cauta che si sta rapidamente orientando verso l'unilateralismo. Quando guardiamo ai diversi quadri di intervento, in particolare dopo la repressione dei disordini di piazza Tienanmen del 1989, non c'è quasi nessuna reazione se non dal punto di vista della presidenza americana. Se consideriamo l'atteggiamento nei confronti dei disordini politici ad Haiti all'inizio degli anni '90, quando Haiti è tradizionalmente un terreno d'intervento americano, e lo è stato fin dall'inizio del XX secolo, c'è una politica relativamente cauta. In Somalia, ci sono stati alcuni danni all'intervento americano e gli Stati Uniti si sono rapidamente ritirati. La retorica rimane la stessa, ma una delle caratteristiche di questo è che le aree di intervento sono ridotte e dal 1994 in poi gli Stati Uniti si ritirano dalle operazioni di mantenimento della pace dell'ONU. Questo è un simbolo forte sapendo che gli Stati Uniti sono stati molto coinvolti nella creazione dell'ONU. Nel resto degli anni Novanta, questo disimpegno sarà confermato come la ragione per cui gli Stati Uniti non sono intervenuti nel genocidio ruandese del 1994, mentre il loro intervento nell'ex Jugoslavia è stato molto limitato. Sotto la presidenza Clinton, la nozione di messianismo morale e democratico è stata introdotta e gestita con estrema cautela. Questo è paradossale, dato che gli Stati Uniti hanno un viale davanti a sé da quando il modello sovietico è crollato, offrendo agli Stati Uniti l'opportunità di incarnare l'unico modello disponibile. Dal 2008, con la presidenza di Obama, questa prudenza si nota in particolare con il ritiro dall'Iraq e uno status quo in Afghanistan con un ritiro previsto nel 2014.  


Que cela soit Carter, Clinton ou Obama, la question qui peut se poser est de savoir si les démocrates peuvent encore rependre à leur compte le moralisme wilsonien. La réponse n’est pas univoque, mais elle serait plutôt négative.
Che si tratti di Carter, Clinton o Obama, la questione che può sorgere è se i democratici possono ancora prendere in mano il moralismo wilsoniano. La risposta non è inequivocabile, ma sarebbe piuttosto negativa.


== Le mouvement néoconservateur ==
== Il Movimento Neoconservatore ==
Il y a un changement extrêmement important dans la politique étrangère américaine depuis la fin des années 1970 marquées par l’essor du mouvement néoconservateur et de l’influence que va avoir ce mouvement sur la politique étrangère américaine n’ayant pas un impact immédiat, mais sur le long terme. Pour comprendre le mouvement, il faut remonter en avant dans la chronologie et notamment aux années 1960. Les origines du mouvement néoconservateur se situent en fait à l’intérieur du parti démocratique et d’une fraction d’une partie du parti démocrate qui n’est pas d’accord par la politique démocrate menée dans les années 1960. Ce sont des gens en désaccord avec la politique des droits civiques et d’affirmative action menée dans les années 1960 par Johnson. Une fraction est à la fois d’accord avec l’interventionnisme de Johnson au Vietnam, mais est en désaccord avec ses prises de position intérieures. Il y a une fracture à l’intérieur du parti démocrate avec une fraction des démocrates qui vont se détacher progressivement du consensus de leur parti. Dans les années 1960, la rupture est encore peu visible. À partir du moment où la présidence se désengage du Vietnam, ce sont des gens qui vont se retrouver orphelins du parti démocrate et passer de l’autre côté. Les origines du mouvement conservateur se situent à l’intérieur du parti démocrate avec des influences de politique à la fois intérieure et extérieure.  
C'è stato un cambiamento estremamente importante nella politica estera americana dalla fine degli anni '70 con l'ascesa del movimento neoconservatore e l'influenza che questo movimento avrà sulla politica estera americana che non avrà un impatto immediato ma a lungo termine. Per capire il movimento, bisogna tornare indietro nella cronologia, in particolare agli anni Sessanta. Le origini del movimento neoconservatore sono in realtà all'interno del Partito democratico e una frazione di una parte del Partito democratico che non è d'accordo con la politica democratica degli anni Sessanta. Queste sono persone che non sono d'accordo con la politica dei diritti civili e con l'azione positiva che la politica di Johnson degli anni '60 stava perseguendo. Una frazione è d'accordo con l'interventismo di Johnson in Vietnam, ma non è d'accordo con le sue posizioni interne. C'è una frattura all'interno del Partito Democratico con una frazione dei Democratici che si sta gradualmente allontanando dal consenso del loro partito. Negli anni '60 la frattura non è ancora molto visibile. Non appena la presidenza si stacca dal Vietnam, la gente si ritroverà orfana del Partito democratico e si sposterà dall'altra parte. Le origini del movimento conservatore si trovano all'interno del Partito Democratico con influenze politiche sia interne che esterne.  


[[File:Committee on the Present Danger (logo).jpg|thumb|right|200px|Logo of the Committee on the Present Danger.]]
[[File:Committee on the Present Danger (logo).jpg|thumb|right|200px|Logo del Committee on the Present Danger.]]


Dans l’immédiat, la chose est relativement peu visible parce qu’il y a un groupe relativement minoritaire au sein du parti démocrate, mais qui va progressivement faire passer ses thèses du côté républicain. Il y a un moment important qui la réactivation du Committee on Present Danger en 1976. Ce comité est un lobby mis en place en 1950 dont l’objectif était d’essayer de faire passer et de peser en faveur de la mise en place d’une politique plus agressive vis-à-vis de l’URSS appuyant la directive NSC-68 qui fixe les cadres de la politique américaine en matière d’endiguement du communisme et d’explosion des crédits militaires. À partir du moment où le NSC-68 est passé, c’est un comité pas formellement dissout, mais en sommeil. Ce comité va se réactiver au début des années 1970 à un moment où la politique étrangère américaine est en retrait à partir du moment où l’idée de messianisme démocratique et d’offensive dans le cadre de la Guerre froide est mise en sourdine.
Per il momento, ciò è relativamente poco appariscente perché all'interno del Partito Democratico c'è un gruppo relativamente minoritario, ma che sposterà gradualmente le sue tesi verso la parte repubblicana. Un momento importante fu la riattivazione del Comitato per il pericolo attuale nel 1976. Questo comitato è una lobby che è stata creata nel 1950 per cercare di spingere e fare pressione per una politica più aggressiva verso l'URSS a sostegno della NSC-68, che ha fissato il quadro della politica americana sul contenimento del comunismo e sull'esplosione degli stanziamenti militari. Dal momento in cui la NSC-68 è passata, è stato un comitato non formalmente sciolto, ma dormiente. Questo comitato sarà riattivato all'inizio degli anni Settanta, in un momento in cui la politica estera americana si sta ritirando dall'idea del messianismo democratico e dall'azione offensiva della guerra fredda.


C’est un organisme où se retrouvent avant tout des démocrates, mais il y a un certain nombre de républicains dont Ronald Reagan qui est se lance en politique devant président des États-Unis en 1981. Ce comité est un lieu de contact entre une fraction du parti démocrate et des républicains. C’est un lieu de passage du parti démocrate jusqu’au parti républicain où va se trouver plus d’écho. C’est un des laboratoires de la constitution de ce qui va devenir un corpus idéologique du parti républicain lors de la présidence Reagan.
È un'organizzazione che è principalmente democratica, ma ci sono un certo numero di repubblicani, tra cui Ronald Reagan, che è entrato in politica prima del Presidente degli Stati Uniti nel 1981. Questo comitato è un luogo di incontro per una parte del Partito Democratico e dei Repubblicani. E' un passaggio dal Partito Democratico al Partito Repubblicano, dove ci sarà più eco. È uno dei laboratori per la costituzione di quello che diventerà un corpus ideologico del Partito Repubblicano durante la presidenza Reagan.


== Le Parti Républicain : un néo-wilsonisme ? ==
== Il Partito Repubblicano: un neo-wilsonismo? ==
[[File:Reagan Bush 1984.jpg|thumb|right|250px|President Ronald Reagan and Vice President George H. W. Bush at the 1984 Republican National Convention in Dallas, Texas.]]
[[File:Reagan Bush 1984.jpg|thumb|right|250px|Il presidente Ronald Reagan e il vicepresidente George H. W. Bush alla Convention nazionale repubblicana del 1984 a Dallas, Texas.]]


La question que l’on peut se poser est de savoir si le parti républicain, Reagan et les Bush pères et fils ont un corps de doctrine néowilsonien faisant de la diffusion de la démocratie leur cheval de bataille.  
La domanda che ci si potrebbe porre è se il Partito Repubblicano, Reagan e i padri e figli di Bush hanno un corpo dottrinale neo-wilsoniano che fa della diffusione della democrazia il suo cavallo di battaglia.  


Sous les deux présidences Reagan de 1980 à 1988, le discours néoconservateur va avoir une influence importante et en particulier toute une partie du milieu universitaire américain et des politistes américains qui vont contribuer à l’élaboration du discours néowilsonien du parti républicain comme Francis Fukuyama qui travaille au RAND corporation et Robert Kagan qui travaille au Policy Planning Staff. Il y a un rapport entre la sphère d’expertise politique et la sphère de décision politique. Tous ces gens vont contribuer à la construction du corps de doctrine néoconservateur dans laquelle la croisade pour la démocratie joue un rôle fondamental.  
Sotto le due presidenze Reagan dal 1980 al 1988, il discorso neoconservatore avrebbe avuto un'influenza importante e in particolare un'intera sezione della comunità accademica americana e dei politici americani che avrebbero contribuito allo sviluppo del discorso neo-wilsonista del Partito Repubblicano come Francis Fukuyama che lavora alla RAND corporation e Robert Kagan che lavora al Policy Planning Staff. Esiste un rapporto tra la sfera delle competenze politiche e la sfera delle decisioni politiche. Tutte queste persone contribuiranno alla costruzione del corpo dottrinale neoconservatore in cui la crociata per la democrazia gioca un ruolo fondamentale.  


Le corps de doctrine néoconservateur va se retrouver au sein de l’administration fédérale par le biais de personnes qui vont avoir des fonctions au sein de l’administration Reagan comme Paul Wolfowitz qui fait parti du principal private secretary [PPS], Casper Wainberger au Secretary of Defense. À tous les postes clefs se trouvent des néoconservateurs ou des gens qui en sont relativement proches.  
Il corpo dottrinale neoconservatore troverà la sua strada nell'amministrazione federale attraverso persone che ricopriranno posizioni nell'amministrazione Reagan, come Paul Wolfowitz, che fa parte del principale segretario privato [PPS], Casper Wainberger presso il Segretario della Difesa. In tutte le posizioni chiave ci sono neoconservatori o persone relativamente vicine a loro.  


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Leur influence est capitale pour comprendre ce qui est un des fils conducteurs de la politique étrangère sous Reagan qui est la reprise de la Guerre froide. Avec l’arrivée de Reagan au pouvoir il y a une reprise frontale de la Guerre froide avec un soutien aux moudjahidin en Afghanistan contre les soviétiques, au Nicaragua il y a un soutien à l’opposition au régime sandiniste de Ortega. Alors que la situation c’était stabilisé dans les années 1970, il y a une reprise de l’offensive américaine dans tous les théâtres d’opérations avec l’idée des spécialistes et des néoconservateurs de renverser le régime soviétique et ceux qui leur appartiennent et leur sont apparentés et qu’il faut pousser dans ce sens. C’est une logique de reprise et de monter de la Guerre froide. Le projet de guerre des étoiles permet au budget militaire d’augmenter à nouveau.  
La loro influenza è cruciale per comprendere quello che è uno dei fili della politica estera sotto Reagan, che è la rinascita della guerra fredda. Con l'arrivo al potere di Reagan c'è una ripresa frontale della guerra fredda con il sostegno ai mujahideen in Afghanistan contro i sovietici, in Nicaragua c'è il sostegno all'opposizione al regime sandinista di Ortega. Mentre la situazione si era stabilizzata negli anni Settanta, c'è una ripresa dell'offensiva americana in tutti i teatri di operazione con l'idea di specialisti e neoconservatori per rovesciare il regime sovietico e coloro che ne fanno parte e che sono legati ad essi e che devono essere spinti in quella direzione. È una logica di recupero e di risalita dalla Guerra Fredda. Il progetto Star Wars sta permettendo un nuovo aumento del budget militare.  


La présidence Bush de 1988 à 1992 est compliquée à interpréter. Elle a des accents wilsonien, mais d’une manière générale, il déclenche la guerre en Irak et opte pour une politique prudente en Irak. Sous la présidence Bush père, les néoconservateurs ont eu moins d’influence que sous la présidence Reagan. Le fait majeur est la guerre d’Irak qui est la première guerre d’Irak afin de chasser l’Irak du Koweït et d’avoir laissé Saddam Hussein en place alors que les néoconservateurs voulaient le chasser d’Irak.
La presidenza Bush dal 1988 al 1992 è complicata da interpretare. Ha un accento wilsoniano, ma in generale scatena la guerra in Iraq e opta per una politica prudente in Iraq. Sotto il padre della presidenza Bush, i neoconservatori avevano meno influenza che sotto Reagan. Il fatto principale è la guerra in Iraq, che è la prima guerra in Iraq a cacciare l'Iraq dal Kuwait e ad aver lasciato Saddam Hussein al suo posto quando i neoconservatori volevano cacciarlo dall'Iraq.


Dans le cadre des présidences de George W. Bush de 2000 à 2008, on parle de « wilsonisme botté » qui est une expression du politologue Pierre Hassner qui signifie une reprise du moralisme wilsonien avec une dimension militariste qui dans le corps de doctrine est fourni par les néoconservateurs. La politique étrangère mise en place s’appuie sur toute une production universitaire qui se développe juste après la chute du monde communiste. Francis Fukuyama parle de fin de l’histoire avec la chute de l’URSS puisqu’il n’y a plus qu’un modèle existant signifiant donc la fin de l’histoire. Il y a un discours selon lequel durant le XXème siècle, il y a eu l’affrontement entre plusieurs formes de régimes. Comme le nazisme et le communisme se sont effondrés, il ne reste plus que le modèle américain. C’est aussi la période des Democratic Peace Theory et Democratic Transition Theory qui réactualisent les théories de la modernisation des années 1950. Cette production cherche à mettre en œuvre une théorie la situation politique complètement nouvelle qui illustre la chute du monde communiste.
Nel contesto delle presidenze di George W. Bush dal 2000 al 2008, si parla di "Wilsonismo avviato" che è un'espressione del politologo Pierre Hassner che significa una rinascita del moralismo wilsoniano con una dimensione militaristica che nel corpo della dottrina è fornita dai neoconservatori. La politica estera messa in atto si basa su un'intera produzione accademica che si è sviluppata subito dopo la caduta del mondo comunista. Francis Fukuyama parla della fine della storia con la caduta dell'URSS, poiché esiste un solo modello esistente, il che significa la fine della storia. C'è un discorso secondo il quale nel corso del XX secolo c'è stato un confronto tra diverse forme di regimi. Con il crollo del nazismo e del comunismo, rimane solo il modello americano. È anche il periodo della Teoria democratica della pace e della transizione democratica, che ha aggiornato le teorie di modernizzazione degli anni Cinquanta. Questa produzione cerca di implementare una teoria completamente nuova della situazione politica che illustra la caduta del mondo comunista.


C’est à ce moment-là que le libéralisme institutionnaliste devient une véritable idéologie. C’est à partir de là qu’il y a la certitude que le modèle démocratique représente le seul modèle est qu’il est légitime de s’imposer y compris par tous les moyens dans le reste du monde. Il y a la constatation que le modèle soviétique s’est effondré et une légitimité d’exporter le modèle américain au reste du monde. Après que les néoconservateurs furent écartés des postes clefs pendant la présidence Bush et Clinton, ils reviennent au moment de la présidence de George W. Bush.
È a questo punto che il liberalismo istituzionalista diventa una vera e propria ideologia. È da lì che si ha la certezza che il modello democratico rappresenta l'unico modello che è legittimo imporsi anche nel resto del mondo. C'è la consapevolezza che il modello sovietico è crollato e la legittimità di esportare il modello americano nel resto del mondo. Dopo che i neoconservatori sono stati spinti fuori dalle posizioni chiave durante le presidenze Bush e Clinton, sono tornati durante la presidenza di George W. Bush.


Une organisation fait office de lieu de rencontre qui est le Project for the New American Century où se retrouvent les ténors du mouvement néoconservateur avec notamment Fukuyama et Kagan. Ce projet est un think tank néoconservateur qui appelle le pouvoir américain à prendre ses responsabilités en termes de politique étrangère appelant à diffuser le modèle américain par tous les moyens possibles. Au lendemain des attentats du 11 septembre 2001, c’est ce groupe qui a écrit une lettre ouverte au président George Bush pour soutenir une intervention en Afghanistan.
Un'organizzazione che funge da luogo di incontro è il Progetto per il Nuovo Secolo Americano, dove si incontrano i tenori del movimento neoconservatore, tra cui Fukuyama e Kagan. Questo progetto è un think tank neoconservatore che invita il potere americano ad assumersi le proprie responsabilità in termini di politica estera, chiedendo la diffusione del modello americano con tutti i mezzi possibili. All'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001, è stato questo gruppo a scrivere una lettera aperta al presidente George Bush a sostegno di un intervento in Afghanistan.


Ce corpus va être mis en pratique à partir du moment où le mouvement néoconservateur va reconquérir des places dans l’administration de George Bush. Le trio Cheney, Wolfowitz et Rumsfeld va jouer un rôle de concepteur des cadres de l’intervention américain en Afghanistan et en Irak en 2003. Le moment clef du mouvement néoconservateur est 2003 2004 au moment où il y a un consensus encore assez fort au niveau de l’opinion. À partir de 2004, le mouvement se fissure avec une augmentation de la contestation. Entre 2000 et 2004, les néoconservateurs ont été aux commandes de la politique extérieure américaine.  
Questo corpus sarà messo in pratica dal momento in cui il movimento neoconservatore si riapproprierà dei posti nell'amministrazione di George Bush. Il trio Cheney, Wolfowitz e Rumsfeld avrà un ruolo nella progettazione delle strutture per l'intervento americano in Afghanistan e in Iraq nel 2003. Il momento chiave del movimento neoconservatore è il 2003-2004, quando c'è ancora un consenso abbastanza forte nell'opinione pubblica. Dal 2004 in poi, il movimento è crollato con un aumento delle proteste. Tra il 2000 e il 2004, i neoconservatori sono stati al timone della politica estera americana.  


Le porte-parole du néoconservatisme et le parti républicain devenant à partir des années 1990 à un mouvement plus agressif avec l’intervention dans les cas afghan et irakien.
Il portavoce neoconservatore e il Partito Repubblicano sono diventati, a partire dagli anni Novanta, un movimento più aggressivo con l'intervento nei casi afghani e iracheni.


= De l’ennemi communiste à l’ennemi islamiste =
= Da nemico comunista a nemico islamista =
Il est intéressant de voir le passage de l’un à l’autre parce que cela révèle un certain nombre de choses concernant la constitution de la politique américaine.  
È interessante vedere il passaggio dall'uno all'altro perché rivela una serie di cose sulla costituzione della politica americana.  


== La chute de l’URSS ==
== La caduta dell'URSS ==
Ce qui caractérise la présidence Reagan en matière de politique étrangère est la reprise de la Guerre froide avec l’idée de harceler au maximum l’URSS afin de hâter sa chute. D’autre part, il y a un débat consistant à savoir si l’effondrement du communisme était dû au harcèlement mené par les États-Unis en matière de politique étrangère ou simplement le résultat du délitement intérieur du régime lui-même. À travers ce débat, c’est toute la légitimation du néoconservatisme qui se joue. Si l’effondrement de l’URSS est la cause due au harcèlement des néoconservateurs, cela légitime leur discours pour continuer à aller dans cette direction ; si jamais c’est l’inverse, si l’effondrement du régime soviétique est dû à son délitement intérieur et aux réformes mises en place par Gorbatchev, le discours légitimateur est beaucoup moins important. C’est un débat qui a énormément agité les milieux intellectuels et politiques. De ce point de vue, la place des néoconservateurs on fait plus de bruits que les autres. L’idée était que si l’URSS s’était effondrée aussi vite, cela était dû à l’administration fédérale de la présidence Reagan.  
Ciò che caratterizza la presidenza Reagan in termini di politica estera è la ripresa della guerra fredda con l'idea di molestare il più possibile l'URSS per accelerarne la caduta. D'altra parte, si discute se il crollo del comunismo sia stato il risultato delle vessazioni della politica estera statunitense o semplicemente il risultato del crollo interno del regime stesso. Attraverso questo dibattito, è in gioco tutta la legittimità del neoconservatorismo. Se il crollo dell'URSS è la causa dovuta alle vessazioni dei neoconservatori, legittima il loro discorso a continuare in quella direzione; se è il contrario, se il crollo del regime sovietico è dovuto alla sua disintegrazione interna e alle riforme messe in atto da Gorbaciov, il discorso legittimante è molto meno importante. È un dibattito che ha agitato enormemente gli ambienti intellettuali e politici. Da questo punto di vista, il posto dei neoconservatori ha fatto più rumore degli altri. L'idea era che se l'URSS era crollata così rapidamente, lo si doveva all'amministrazione federale della presidenza Reagan.


== Les années 1990 et la marche vers l’unilatéralisme ==
== Gli anni '90 e la Marcia verso l'unilateralismo ==
Il faut s’interroger sur ce qui se passe du point de vue global de la construction de la politique américaine. Il y a un retour clair des États-Unis dans une politique claire, globale beaucoup plus unilatérale. Au début des années 1990, il y a la guerre du golf qui est un épisode si ce n’est consensuel ou le droit international est respecté et légitimé par l’ONU. D’une certaine façon, la Première guerre du golf peut apparaitre comme un moment wilsonien où il y a une légitimation internationale et une mise en application des principes démocratiques dans le cadre d’une coalisation afin de faire respecter le droit international et faire sortir l’Irak du Koweït.
Dobbiamo chiederci cosa sta succedendo dal punto di vista generale della costruzione della politica americana. C'è un chiaro ritorno degli Stati Uniti a una politica chiara, globale, molto più unilaterale. All'inizio degli anni Novanta c'è stata la guerra del Golfo, che è stata un episodio, se non consensuale, in cui il diritto internazionale è stato rispettato e legittimato dall'Onu. In un certo senso, la prima guerra del Golfo può sembrare un momento wilsoniano in cui c'è una legittimazione internazionale e l'applicazione dei principi democratici in una coalizione per garantire il rispetto del diritto internazionale e far uscire l'Iraq dal Kuwait.


Lorsqu’on regarde ce qui se passe après, cela est finalement un retour assez rapide à l’unilatéralisme. C’est une politique prudente en matière extérieure, et le refus de l’interventionnisme est aussi et commence à être que si jamais il faut intervenir, les États-Unis le ferraient tout seul. C’est à ce moment-là qu’il y a un changement dans la politique étrangère américaine et où la cible essentielle n’est plus le communisme, mais le terrorisme international. C‘est à ce moment-là qu’apparait le terme des États voyous. Le terrorisme international devient l’un des focus importants de la politique étrangère américaine expliquant qu’il y a une multiplication des attentats contre les intérêts américains. Avec Clinton, il y a un discours très wilsonien, mais en même temps, se fait le virage des États-Unis vers une politique unilatérale. George W. Bush ne fait que continuer une politique unilatérale qui se fait sous Bill Clinton. La thématique des États voyous, la focalisation sur le terrorisme international a commencé sous Clinton. Le terrorisme devient l’un des aspects importants de la politique étrangère américaine, l’ennemi communiste et remplacé par l’ennemi islamiste.
Se guardiamo a ciò che accade dopo, si tratta di un ritorno abbastanza rapido all'unilateralismo. Questa è una politica estera prudente, e anche il rifiuto dell'interventismo è e comincia ad essere che se mai ci fosse la necessità di intervenire, gli Stati Uniti lo farebbero da soli. Questo è il momento in cui c'è un cambiamento nella politica estera americana e quando l'obiettivo principale non è più il comunismo ma il terrorismo internazionale. E' allora che appare il termine "stati canaglia". Il terrorismo internazionale diventa uno dei punti focali della politica estera americana, il che spiega l'aumento degli attacchi contro gli interessi americani. Con Clinton, c'è un discorso molto wilsoniano, ma allo stesso tempo c'è un cambiamento nella politica degli Stati Uniti verso l'azione unilaterale. George W. Bush sta semplicemente continuando una politica unilaterale che viene perseguita sotto Bill Clinton. Il tema degli Stati canaglia, l'attenzione al terrorismo internazionale, è iniziato sotto Clinton. Il terrorismo diventa uno degli aspetti importanti della politica estera americana, il nemico comunista sostituito dal nemico islamista.


Sous la présidence Clinton, on est dans un moment qui glisse vers l’unilatéralisme notamment avec deux lois qui manifestent assez bien l’extra territorialisée des États-Unis témoignant de la volonté des États-Unis d’agir sur la scène internationale :
Sotto la presidenza Clinton, siamo in un momento che sta scivolando verso l'unilateralismo, in particolare con due leggi che sono una dimostrazione abbastanza buona dell'extraterritorialità degli Stati Uniti, che dimostra la volontà degli Stati Uniti di agire sulla scena internazionale:
*la '''loi Amato-Kennedy''' de 1996 établie des sanctions contre les entreprises américaines ou non américaines qui vont investir dans des secteurs stratégiques en Iran ou en Libye. Ce sont des États considérés comme des rogues states et allant investir dans le pétrole et dans le gaz. Les lois d’extraterritorialité en sont en cas tout à fait remarquable ;  
*Il '''Amato-Kennedy Act''' del 1996 ha stabilito sanzioni contro le società americane o non americane che investiranno in settori strategici in Iran o in Libia. Si tratta di Stati considerati come Stati canaglia e che investiranno in petrolio e gas. Le leggi sull'extraterritorialità sono piuttosto notevoli;  
*la '''loi Helms-Burton''' de 1996 qui introduit des sanctions contre Cuba, impliquant des sanctions contre les entreprises américaines et non américaines qui commercent avec Cuba.  
*Il '''Helms-Burton Act''' del 1996 che ha introdotto sanzioni contro Cuba, con sanzioni contro le aziende statunitensi e non statunitensi che fanno affari con Cuba.  
C’est un virage dans la politique étrangère américaine vers un unilatéralisme important.  
Si tratta di uno spostamento della politica estera statunitense verso un significativo unilateralismo.  


L’attitude des États-Unis vis-à-vis de la Cour pénale internationale est caractéristique de l’unilatéralisme puisque la Cour pénale internationale est créée en 1998 est les États-Unis n’y adhèrent pas. Après avoir été des promoteurs historiques du droit international, lorsque la Cour pénale internationale est créée a ce moment, ils n’y participent pas marquant que le virage de l’unilatéralisme a commencé dans les années 1990 sous la présidence Clinton et celle de Bush.
L'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Corte penale internazionale è caratteristico dell'unilateralismo da quando la Corte penale internazionale è stata creata nel 1998 e gli Stati Uniti non vi aderiscono. Essendo stata una storica promotrice del diritto internazionale quando la Corte penale internazionale fu istituita in quel momento, non vi partecipò, segnando che il passaggio all'unilateralismo iniziò negli anni '90 sotto le presidenze Clinton e Bush.


== Diplomatie transformationnelle et guerre contre le terrorisme ==
== La diplomazia trasformazionale e la guerra al terrorismo ==
{{Article détaillé|Les États-Unis et le nouvel ordre international|Géopolitique du Moyen-Orient}}
{{Article détaillé|Les États-Unis et le nouvel ordre international|Géopolitique du Moyen-Orient}}


Le virage vers l’unilatéralisme va progressivement se muer en une diplomatie transformationnelle de l’administration fédérale et déboucher sur la guerre contre le terrorisme à l’issue des attentats du 11 septembre. La guerre contre le terrorisme est le menace islamiste mis en œuvre par les États-Unis dans les années 2000 à un certain nombre de racines devant remonter à la révolution iranienne de 1979 qui est le moment où l’Islam apparait comme une menace géopolitique pour les États-Unis.  
Il passaggio all'unilateralismo si trasformerà gradualmente in una diplomazia di trasformazione da parte dell'amministrazione federale e porterà alla guerra al terrorismo all'indomani degli attentati dell'11 settembre. La guerra al terrorismo è la minaccia islamista messa in atto dagli Stati Uniti negli anni 2000 con una serie di radici che risalgono alla rivoluzione iraniana del 1979, momento in cui l'Islam è apparso come una minaccia geopolitica per gli Stati Uniti.  


Pendant toute la Guerre froide, le Moyen-Orient est dans l’orbite américaine avec le Shah d’Iran et les monarchies pétrolières qui sont sous parapluie militaire américain. Le Moyen-Orient est sous contrôle ne faisant pas partie des inquiétudes américaines. Tout change avec la révolution iranienne de 1979 qui amène au pouvoir le régime de l’ayatollah Khomeiny qui est un objet politique nouveau est inconnu pour les États-Unis étant violemment antioccidental et antiaméricains.  
Durante tutta la guerra fredda, il Medio Oriente è stato nell'orbita americana con lo Scià dell'Iran e le monarchie petrolifere sotto l'ombrello militare americano. Il Medio Oriente è sotto controllo e questo non fa parte delle preoccupazioni americane. Tutto cambia con la rivoluzione iraniana del 1979 che ha portato al potere il regime dell'ayatollah Khomeini come nuovo oggetto politico è sconosciuto agli Stati Uniti essendo violentemente anti-occidentale e antiamericano.  


La révolution iranienne de 1979, pour les États-Unis est la potentialité est la réalisation du Moyen-Orient en général de l’orbite américain vers autre chose. C’est une région que les États-Unis pensent sortir et cela est de fait de leur contrôle. L’Islam sous sa forme la plus radicale entre dans le radar de la politique étrangère américaine. Dans les années 1990, le cas du Pakistan se greffe en tant qu’objet d’inquiétude. Historiquement, le Pakistan est dans le pacte de Bagdad étant un allié et n’étant un problème particulier pour les États-Unis. En revanche, au moment de la guerre d’Afghanistan, cela devient un cas particulier puisque le Pakistan devient une base arrière pour les moudjahidine contre les communistes et antiaméricains. Le Pakistan va jouer un double jeu en soutenant les moudjahidines et en coopérant avec les États-Unis. Le Pakistan devient un allié non contrôlable et potentiellement un ennemi.
La rivoluzione iraniana del 1979, per gli Stati Uniti è la potenzialità è la realizzazione del Medio Oriente in generale dall'orbita americana a qualcos'altro. È una regione dalla quale gli Stati Uniti pensano di uscire e che è di fatto sotto il loro controllo. L'Islam nella sua forma più radicale sta entrando nel radar della politica estera americana. Negli anni Novanta, il caso del Pakistan è stato aggiunto come oggetto di preoccupazione. Storicamente, il Pakistan fa parte del patto di Baghdad come alleato e non è un problema particolare per gli Stati Uniti. Tuttavia, al tempo della guerra in Afghanistan, questo diventa un caso speciale, poiché il Pakistan diventa una base posteriore per i mujaheddin contro i comunisti e gli antiamericani. Il Pakistan giocherà una doppia partita sostenendo i mujaheddin e collaborando con gli Stati Uniti. Il Pakistan diventa un alleato incontrollabile e potenzialmente un nemico.


L’Arabie Saoudite devient un allié des États-Unis, sauf qu’à partir des années 1980 et 1990, l’Arabie Saoudite est un allié, mais et aussi le berceau du terrorisme et notamment de Oussama Ben Laden. Finalement, les États-Unis sont de moins en moins bien disposés vis-à-vis de l’Arabie Saoudite jouant un double jeu de même que le Pakistan.
L'Arabia Saudita diventa un alleato degli Stati Uniti, tranne che dagli anni Ottanta e Novanta, l'Arabia Saudita è un alleato, ma anche la culla del terrorismo e soprattutto di Osama Bin Laden. Infine, gli Stati Uniti sono sempre meno ben disposti verso l'Arabia Saudita che gioca un doppio gioco, così come il Pakistan.


Une série de changements se font dans la géopolitique du Moyen-Orient. L’islam en général devient un ennemi politique potentiel. À partir du moment où le régime soviétique va tomber en 1991, celui qui va devenir l’ennemi numéro Un dans les conceptions américaines des années 1990 va être l’islam radical. La notion de guerre contre le terrorisme mis en œuvre dans les années 2000 est l’aboutissement de ce mouvement.  
Nella geopolitica del Medio Oriente sono in atto una serie di cambiamenti. L'Islam in generale sta diventando un potenziale nemico politico. Dal momento in cui il regime sovietico cadrà nel 1991, quello che diventerà il nemico numero uno nelle concezioni americane degli anni Novanta sarà l'Islam radicale. La nozione di guerra al terrorismo attuata negli anni 2000 è il culmine di questo movimento.  


Cela va se développer de façon dramatique pendant les années 1990 avec la Première guerre du golf, mais surtout ses suites et en particulier l’embargo imposé à la population irakienne sous l’égide de l’ONU, mais sous dominance américaine. L’embargo qui avait pour but de faire tomber Saddam Hussein ne marche pas, affamant la population irakienne et détériorant l’image américaine dans la région. La situation géopolitique du Moyen-Orient devient de plus en plus incontrôlable pendant cette décennie. Pendant la décennie 1990, l’opposition à l’occident et aux États-Unis va être de plus en plus forte dans cette région du monde se traduisant par une série d’attentats avec notamment le premier attentat contre le World Trade Center en 1993 et une série d’attentats contre les intérêts américains au Moyen-Orient et en Afrique.  
Si svilupperà in modo drammatico nel corso degli anni '90 con la prima guerra del Golfo, ma soprattutto le sue conseguenze e in particolare l'embargo imposto alla popolazione irachena sotto l'egida dell'ONU, ma sotto il dominio americano. L'embargo che doveva abbattere Saddam Hussein non ha funzionato, facendo morire di fame la popolazione irachena e deteriorando l'immagine americana nella regione. La situazione geopolitica in Medio Oriente è diventata sempre più fuori controllo nell'ultimo decennio. Nel corso degli anni Novanta, l'opposizione all'Occidente e agli Stati Uniti sarà sempre più forte in questa regione del mondo, dando luogo a una serie di attacchi, tra cui il primo attacco al World Trade Center nel 1993 e una serie di attacchi agli interessi americani in Medio Oriente e in Africa.  


Le 11 septembre n’est que l’attentat le plus dramatique d’une série d’attentats. Une littérature énorme a fait flores, mais ce n’est pas un moment si important parce que ce n’est pas une rupture géopolitique fondamentale. C’est un évènement symbolique pour les États-Unis, mais ce n’est pas un évènement fondateur. Le 11 septembre est un accélérateur plus qu’une rupture. Le passage de la politique américaine à une dimension plus unilatérale a commencé plus avant.  
L'11 settembre è solo il più drammatico di una serie di attacchi. Ne è stata scritta un'enorme letteratura, ma non è un momento così importante perché non è una rottura geopolitica fondamentale. È un evento simbolico per gli Stati Uniti, ma non è un evento fondatore. L'11 settembre è più un acceleratore che una rottura. Il passaggio della politica statunitense a una dimensione più unilaterale è iniziato più avanti.  


Le mouvement néoconservateur va pousser à une militarisation de l’intervention américaine. Le 11 septembre donne signale à la diplomatie transformationnelle de la présidence Bush qui consiste à remodeler le Moyen-Orient de la Mauritanie jusqu’au Pakistan. Le centre névralgique du Moyen-Orient et l’Irak, l’Iran, et l’Arabie saoudite. L’idée est de considérer que tous ces États qui sont non-démocratique ou islamiste sont des ennemis potentiels pour les États-Unis, ce n‘est qu’en démocratisant le Moyen-Orient qu’on peut sécuriser la zone. La diplomatie transformationnelle est l’idée de faire basculer le Moyen-Orient dans un environnement démocratique. Cette stratégie est d’abord mise en place en Afghanistan et en Irak. Le nom des opérations est symbolique de cette politique avec « Enduring Freedom » en Afghanistan en 2000 et « Iraqi Freedom » en Irak en 2003.  
Il movimento neoconservatore spingerà per una militarizzazione dell'intervento americano. L'11 settembre segnala la diplomazia di trasformazione della presidenza Bush per rimodellare il Medio Oriente dalla Mauritania al Pakistan. Il centro nevralgico del Medio Oriente è l'Iraq, l'Iran e l'Arabia Saudita. L'idea è di considerare tutti questi Stati non democratici o islamisti come potenziali nemici degli Stati Uniti, e solo democratizzando il Medio Oriente si potrà garantire la sicurezza dell'area. La diplomazia trasformativa è l'idea di portare il Medio Oriente in un ambiente democratico. Questa strategia viene attuata per la prima volta in Afghanistan e in Iraq. Il nome delle operazioni è simbolico di questa politica con "Enduring Freedom" in Afghanistan nel 2000 e "Iraqi Freedom" in Iraq nel 2003.  


On voit comment le danger numéro Un dans la politique étrangère américaine n’est plus le communisme, mais l’islam.
Si vede come il pericolo numero uno della politica estera americana non sia più il comunismo, ma l'Islam.


= Les constructeurs de démocratie =
= I costruttori della democrazia =
Nous allons voir comment cette stratégie se met en place sur le terrain et ses effets.  
Vedremo come questa strategia viene attuata sul campo e i suoi effetti.  


== La diplomatie des droits de l’homme ==
== Diplomazia dei diritti umani ==
Il faut d’abord montrer comment la politique étrangère américaine promeut la démocratie à l’étranger à partir des années 1970 et 1980 a progressivement intégré le discours sur les droits de l’homme.  
In primo luogo, è necessario mostrare come la politica estera statunitense che promuove la democrazia all'estero a partire dagli anni '70 e '80 abbia gradualmente integrato il discorso sui diritti umani.  


Sous la présidence de Jimmy Carter, la politique étrangère est dans la ligne d’une politique assouplie vis-à-vis de l’URSS. Carter va mettre l’accent sur le soutien aux dissidents en particulier en Pologne. La notion des droits de l’homme apparait dans la politique étrangère américaine à partir des années 1970. Cette notion des droits de l’homme va devenir l’un des points centraux et idéologiques dans la justification de la politique étrangère américaine le devant au mouvement des néoconservateurs.  
Sotto la presidenza di Jimmy Carter, la politica estera era in linea con una politica rilassata nei confronti dell'URSS. Carter si concentrerà sul sostegno ai dissidenti, in particolare in Polonia. Il concetto di diritti umani appare nella politica estera americana a partire dagli anni Settanta. Questa nozione di diritti umani diventerà uno dei punti centrali e ideologici della giustificazione della politica estera americana di fronte al movimento neoconservatore.  


Finalement, l’un des éléments de la construction idéologique que représente le conservatisme est d’avoir réinterprété la question des droits de l’homme. C’est-à-dire que lorsque le discours sur les droits de l’homme s’est imposé au niveau international avec la Déclaration des droits de le l’homme de 1948, les droits de l’homme sont conçus comme étant un élément si ce n’est partie intégrante du système international ou devant du moins être considéré comme une notion universelle. Précisément, le mouvement néoconservateur va utiliser la notion de droit de l’homme afin de la nationaliser, c’est-à-dire considérer que les droits de l’homme est un élément fondamental qui doit faire partie de la démocratisation des régimes qui sont sous domination communiste. Le mouvement néoconservateur va transformer les droits de l’homme de quelque chose d’universel vers quelque chose de national devant renforcer la démocratie dans un pays donné. Pour les néoconservateurs, les droits de l’homme ne sont pas un droit universel, mais protègent contre les pouvoirs discrétionnaires de l’État. La notion des droits de l’homme est pensée dans le cadre politique et dans le cadre de l’opposition entre démocratie et totalitarisme. Les droits de l’homme ne sont pas pensés comme étant universels, mais comme un élément qui doit protéger l’individu contre un empiétement de l’État sur les libertés individuelles.  
Infine, uno degli elementi della costruzione ideologica che il conservatorismo rappresenta è quello di aver reinterpretato la questione dei diritti umani. Vale a dire, quando il discorso sui diritti umani ha preso piede a livello internazionale con la Dichiarazione dei diritti umani del 1948, i diritti umani sono stati concepiti come un elemento se non parte integrante del sistema internazionale o almeno da considerare come un concetto universale. Proprio il movimento neoconservatore utilizzerà il concetto di diritti umani per nazionalizzarlo, cioè per considerare i diritti umani come un elemento fondamentale che deve far parte della democratizzazione dei regimi sotto il dominio comunista. Il movimento neoconservatore trasformerà i diritti umani da qualcosa di universale a qualcosa di nazionale che dovrebbe rafforzare la democrazia in un determinato paese. Per i neoconservatori, i diritti umani non sono un diritto universale, ma proteggono dai poteri discrezionali dello Stato. La nozione di diritti umani è pensata nel quadro politico e nell'ambito dell'opposizione tra democrazia e totalitarismo. I diritti umani non sono considerati come universali, ma come un elemento che dovrebbe proteggere l'individuo dall'invasione delle libertà individuali da parte dello Stato.  


Le concept de droit de l’homme est mobilisé par les néoconservateurs afin de mettre en avant l’idée de démocratisation à l’intérieur. Les droits de l’homme sont un élément de lutte contre le totalitarisme. Cela est important parce que l’idée de droit de l’homme va contre le pouvoir discrétionnaire de l‘État. Les droits de l’homme deviennent un élément de la démocratie fondamental devenant l’un des éléments qui doivent justifier l’universalisation du modèle démocratique américain. La notion de droit de l’homme devient un fil conducteur et une justification de l’idéologie néoconservatrice.  
Il concetto di diritti umani viene mobilitato dai neoconservatori per proporre l'idea di democratizzazione dall'interno. I diritti umani sono un elemento di lotta contro il totalitarismo. Questo è importante perché l'idea dei diritti umani va contro il potere discrezionale dello Stato. I diritti umani diventano un elemento della democrazia fondamentale diventando uno degli elementi che devono giustificare l'universalizzazione del modello democratico americano. Il concetto di diritti umani diventa un filo conduttore e una giustificazione per l'ideologia neoconservatrice.  


Par ailleurs, la notion de droit de l’homme est utilisée aussi contre les organisations internationales et le multilatéralisme qui est vu comme un empiétement sur les libertés individuelles. Le mouvement néoconservateur est un mouvement unilatéraliste. La façon dont la question des droits de l’homme est nationalisée par les néoconservateurs va être un élément important dans la construction de la politique de nation-building en particulier en Irak et en Afghanistan.  
Inoltre, la nozione di diritti umani è usata anche contro le organizzazioni internazionali e il multilateralismo, che è visto come una violazione delle libertà individuali. Il movimento neoconservatore è un movimento unilateralista. Il modo in cui la questione dei diritti umani viene nazionalizzata dai neoconservatori sarà un elemento importante nella politica di costruzione della nazione, in particolare in Iraq e in Afghanistan.  


Le thème de la nationalisation des droits de l’homme va être décliné par toute une série d’organisations et en particulier par le National Endowment for Democracy créé en 1983 qui est un think tank regroupant des démocrates et des républicains et qui finalement va être un des lieux d‘élaboration de la politique de soutien et de renforcement de la démocratie mené par les États-Unis à partir des années 1980.
Il tema della nazionalizzazione dei diritti umani doveva essere ripreso da tutta una serie di organizzazioni, e in particolare dal National Endowment for Democracy, creato nel 1983, che è un think tank di democratici e repubblicani e che in definitiva doveva essere uno dei luoghi in cui si sviluppava la politica di sostegno e rafforzamento della democrazia, che gli Stati Uniti perseguivano fin dagli anni Ottanta.


Cette organisation dispose de crédits importants d’origine publique. Cette organisation mène une campagne de lobbying à l’échelle américaine et internationale sur le thème de la démocratisation à la fois en publiant des revus et des livres, mais en soutenant tout un semble de mouvements comme les opposants au régime sandiniste au Nicaragua. Leur soutien s’inscrit dans le cadre de la politique globale de renforcement de la démocratie par les États-Unis. C’est une organisation un peu curieuse parce que d’une certaine façon elle reprend une partie des méthodes mise en place par la CIA. C’est une organisation qui est beaucoup plus qu’un simple lobby et qu’un simple think tank étant un laboratoire de la diffusion du discours de la démocratie, mais aussi un bras armé qui continue de la mettre en œuvre.  
Questa organizzazione ha un significativo finanziamento pubblico. Questa organizzazione svolge una campagna di lobbying americana e internazionale sul tema della democratizzazione sia pubblicando riviste e libri, ma anche sostenendo tutta una serie di movimenti come gli oppositori del regime sandinista in Nicaragua. Il loro sostegno fa parte della politica generale degli Stati Uniti di rafforzamento della democrazia. E' un'organizzazione piuttosto curiosa perché in un certo senso si appropria di alcuni dei metodi che la CIA ha messo in atto. È un'organizzazione che è molto più di una semplice lobby e di un semplice think tank, essendo un laboratorio per la diffusione del discorso della democrazia, ma anche un braccio armato che continua ad attuarla.


== L’aide à l’Europe post-communiste ==
== Aiuti all'Europa post-comunista ==
Pendant les années 1980 va se développer le corps de doctrine de l’idée de la diffusion de la démocratie. À partir de la chute du mur, un boulevard s’offre à la politique étrangère américaine. Finalement, très tôt après la chute du mur de Berlin, la politique étrangère américaine se met en branle avec le lancement d’un certain nombre de programmes destinés à appuyer le changement de régime en train de se mettre en place à l’Est. Dès la fin 1989, il y a le lancement après le Congrès du Support for East European Democracy Act afin de soutenir la transformation démocratique dans les pays de l’Est. À partir du moment où l’URSS tombe en 1991, est mis en place le même type de programme avec le Freedom Support Act au printemps 1992.
Negli anni Ottanta si è sviluppato il corpus dottrinale dell'idea della diffusione della democrazia. Dopo la caduta del Muro, si è aperta una nuova strada per la politica estera americana. Infine, molto presto dopo la caduta del muro di Berlino, la politica estera americana si è messa in moto con il lancio di una serie di programmi volti a sostenere il cambiamento di regime in corso ad Est. Già alla fine del 1989, dopo il Congresso, è stato lanciato il Support for East European Democracy Act per sostenere la trasformazione democratica in Oriente. Dal momento in cui l'URSS è caduta nel 1991, lo stesso tipo di programma è stato istituito con la Freedom Support Act nella primavera del 1992.


[[File:USAID-Identity.png|thumb]]
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Cette politique est lancée très tôt se caractérisant par les financements et une multiplicité d’acteurs présents sur place avec le gouvernement américain, les agences gouvernementales plus ou moins rattachées au gouvernement, mais avec une certaine dose d’autonomie comme l’USAID, il y a toute la machinerie de l’OTAN et toute une série de think tanks privés, publics, partisans ou bipartisans, il y aussi toute une série d’organisations privées dont la plus connue sont les fondations Soros dont sa réalisation la plus connue est l’Open Society Institute en 1982 et la Central European University en 1991. Une kyrielle d’acteurs mettent en place une action à partir de la chute du mur avec l’idée de pousser dans un sens de démocratisation de l’Europe de l’est et de l’ex-URSS.
Questa politica è stata lanciata molto presto ed è caratterizzata da finanziamenti e da una molteplicità di attori presenti sul campo con il governo americano, agenzie governative più o meno legate al governo, ma con una certa autonomia come l'USAID, ci sono tutti i macchinari della NATO e tutta una serie di think tank privati, pubblici, partigiani o bipartisan, ci sono anche tutta una serie di organizzazioni private, le più note delle quali sono le fondazioni Soros, il cui risultato più famoso è l'Open Society Institute nel 1982 e l'Università dell'Europa Centrale nel 1991. Tutta una serie di attori stanno mettendo in piedi un'azione dalla caduta del muro con l'idea di spingere nella direzione della democratizzazione dell'Europa orientale e dell'ex URSS.


== Les avatars du Nation building ==
== Gli avatar della Nation building ==


[[Image:failed-states-index-2012.png|thumb|upright=1.5|États en déliquescence d'après le ''Failed States Index 2012'' de ''Foreign Policy''<ref>http://www.foreignpolicy.com/failed_states_index_2012_interactive Failed States, Foreign Policy, accessed 27 Feb 2013</ref>
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Cela va se concrétiser dans les années 1990 et les 2000. La politique de nation-building va être l’un des éléments centraux de l’idéologie néoconservatrice. L’idée centrale qui commence à s’imposer dans les années 1990 est l’idée qu’il y a désormais un boulevard pour la politique américaine, que la démocratie représente la fin de l’histoire, et plus il y a de démocratie dans le monde plus on renforce la sécurité et l’hégémonie américaine. Ce discours est d’autant plus développé que c’est à ce moment que se développe la théorie des Rogue states et des Failed states qui est une création de la science politique américaine créant un terrain pour la politique de nation-building parce que l’idée est que les États faillis sont des terreaux pour le totalitarisme notamment le totalitarisme islamiste. On considère que les États en faillite sont des terreaux extrêmement favorables pour le totalitarisme et d’une manière générale pour le terrorisme. La politique américaine va cibler en particulier les Failed states et en faire des terrains pour son intervention.
Questo diventerà una realtà negli anni Novanta e Duemila. La politica di costruzione della nazione sarà uno degli elementi centrali dell'ideologia neoconservatrice. L'idea centrale che ha cominciato a prendere piede negli anni Novanta è l'idea che ora c'è una nuova era nella politica americana, che la democrazia rappresenta la fine della storia, e che più democrazia c'è nel mondo, più la sicurezza e l'egemonia americana si rafforzano. Questo discorso è tanto più sviluppato in quanto è a questo punto che si sviluppa la teoria degli Stati canaglia e degli Stati falliti, che è una creazione della scienza politica americana che crea un terreno per la politica di costruzione della nazione perché l'idea è che gli Stati falliti sono terreno fertile per il totalitarismo, specialmente il totalitarismo islamista. Si ritiene che gli Stati falliti siano un terreno di coltura estremamente favorevole al totalitarismo e al terrorismo in generale. La politica americana si rivolgerà in particolare agli Stati falliti e li renderà motivo del suo intervento.


À partir de là, le nation-building devient extrêmement vaste, il s’agit de construire une société, un État, un régime politique. Il va s’agir de juger les personnes responsables politiques ou non impliquées dans des massacres ou des règlements de comptes et a plus long terme, l’objectif est de construire des institutions démocratiques sur le patron américain et sur le mode de l’Allemagne, du Japon et des Philippines. Cela va être aussi de démilitariser les vies politiques de ces différents pays. Il faut aussi construire ou reconstruire l’économie de ces pays, construire des infrastructures, instaurer un marché libre. La stratégie de nation-building est quelque chose d‘extrêmement vaste, d’ambitieux et à long terme devenant pour les responsables de la politique étrangère américaine l’un des objectifs absolument prioritaires d’un monde ou l’URSS s’est effondré et où à la place de l’URSS, il y a un chaos potentiel qu’il s’agit de résoudre en important la synthèse démocratique connue en particulier par les États-Unis.
Da quel momento in poi, la costruzione della nazione diventa estremamente vasta, si tratta di costruire una società, uno stato, un regime politico. Si tratterà di giudicare coloro che sono politicamente responsabili o non coinvolti in massacri o in regolamenti di conti, e a più lungo termine, l'obiettivo è quello di costruire istituzioni democratiche sul capo americano e nello stile di Germania, Giappone e Filippine. Sarà anche per smilitarizzare la vita politica di questi diversi Paesi. Sarà anche costruire o ricostruire le economie di questi paesi, costruire infrastrutture, creare un libero mercato. La strategia di costruzione della nazione è qualcosa di estremamente ampio, ambizioso e a lungo termine, diventando per i responsabili della politica estera americana uno degli obiettivi prioritari assoluti di un mondo dove l'URSS è crollata e dove, al posto dell'URSS, c'è un potenziale caos che deve essere risolto importando la sintesi democratica conosciuta in particolare dagli Stati Uniti.


[[Image:Loya Jirga 2002.jpg|thumb|Loya jirga of Kabul on June 13, 2002.]]
[[Image:Loya Jirga 2002.jpg|thumb|Loya jirga di Kabul il 13 giugno 2002.]]


Sur le cas afghan, il y a l’objectif immédiat et la justification immédiate de l’intervention qui est la rétorsion contre les attentats du 11 septembre, mais à plus long terme il y a l’objectif de construire un État sur des bases démocratiques. Finalement, dans l’intervention américaine en Afghanistan, il y aune dimension militaire et une dimension politico-économique qui vise à construire une démocratie. On voit comment il y a dans la stratégie américaine des opérations militaires et un processus de réunion des élites locales. Notamment avec la réunion de Loya Jirga qui est une réunion des chefs de tribus et des chefs locaux afin de rédiger une constitution et des élections en 2004 qui vont voir élire Hamid Karzai il y a l’idée de former une armée afghane, d’unifier un pays et d’y développer une économie de marché en particulier au détriment de l’économie de la drogue.
Nel caso dell'Afghanistan, c'è l'obiettivo immediato e la giustificazione immediata dell'intervento, che è una rappresaglia contro gli attentati dell'11 settembre, ma a più lungo termine c'è l'obiettivo di costruire uno Stato su basi democratiche. Infine, nell'intervento americano in Afghanistan, c'è una dimensione militare e una dimensione politica ed economica finalizzata alla costruzione di una democrazia. Possiamo vedere come la strategia americana includa operazioni militari e un processo di riunire le élite locali. In particolare con la riunione della Loya Jirga, che è un incontro di leader tribali e locali per redigere una costituzione ed elezioni nel 2004 per eleggere Hamid Karzai, c'è l'idea di formare un esercito afghano, unificare un Paese e sviluppare un'economia di mercato, soprattutto a spese dell'economia della droga.


Il faut noter qu’en Afghanistan comme du reste au Vietnam dans les années 1960, la stratégie de nation-building et d’opérations militaires se fait en même temps et entrant en collision frontale l’une venant détruire l’autre. Les moyens matériels mis en œuvre sont relativement importants. La stratégie de nation-building en Afghanistan est d’un bilan contrasté à l’heure actuelle puisque la pacification du territoire n’a pas été obtenue et la construction d’un régime politique ne l’a pas été non plus. Il est possible de faire le même raisonnement pour l’Irak. On voit comment ces types de stratégie sont au centre de la politique américaine depuis la chute du mur et comment les résultats sont contrastés voire sont dans une contradiction directe avec les discours mis en place.
Va notato che in Afghanistan, come in Vietnam negli anni Sessanta, la strategia di costruzione della nazione e le operazioni militari si svolgono contemporaneamente, scontrandosi frontalmente e distruggendosi a vicenda. Le risorse materiali impiegate sono relativamente grandi. I risultati della strategia di costruzione della nazione in Afghanistan sono al momento contrastanti, poiché non è stata raggiunta la pacificazione del territorio e non è stata realizzata nemmeno la costruzione di un regime politico. Lo stesso ragionamento può essere applicato all'Iraq. Possiamo vedere come questo tipo di strategia sia stata al centro della politica americana fin dalla caduta del muro e come i risultati siano in diretto contrasto, se non in contraddizione, con la retorica che è stata messa in atto.


= Annexes =
= Allegati =
* Cosmas, Graham A. An Army for Empire; the United States Army in the Spanish-American War. Columbia: U of Missouri, 1971. Print.
* Cosmas, Graham A. An Army for Empire; the United States Army in the Spanish-American War. Columbia: U of Missouri, 1971. Print.
* Steinmetz, George. Politiques Impérialistes Genèses Et Structures De L'état Colonial. Paris: Seuil, 2008.
* Steinmetz, George. Politiques Impérialistes Genèses Et Structures De L'état Colonial. Paris: Seuil, 2008.
* Stratfor. “The Geopolitics of the United States, Part 1: The Inevitable Empire.” Stratfor, Stratfor, 4 July 2016, https://worldview.stratfor.com/article/geopolitics-united-states-part-1-inevitable-empire.
* Stratfor. “The Geopolitics of the United States, Part 1: The Inevitable Empire.” Stratfor, Stratfor, 4 July 2016, https://worldview.stratfor.com/article/geopolitics-united-states-part-1-inevitable-empire.


= Références =
= Riferimenti =
<references/>
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Version du 12 janvier 2021 à 17:37


Affronteremo la questione del posto della democrazia nella politica estera americana. La prima sequenza cronologica copre gli anni novanta del XIX secolo fino alla fine del periodo tra le due guerre, la seconda dalla seconda guerra mondiale alla fine degli anni ottanta e la terza dalla fine della guerra fredda ad oggi.

Perché il 1890 come pietra miliare cronologica fin dall'inizio? Dal punto di vista della politica estera statunitense e della proiezione internazionale, il 1890 è un anno cruciale perché è un periodo segnato da un processo di espansione estremamente importante. Questa espansione ha un carattere originale che è la proiezione internazionale degli Stati Uniti, della politica estera degli Stati Uniti e della politica di potere degli Stati Uniti. Questa originalità è dovuta a diversi punti:

  • il fatto che è piuttosto poco caratterizzato da conquiste territoriali;
  • c'è l'idea dell'espansione, della diffusione della democrazia americana, cioè di un regime politico che gli Stati Uniti considerano superiore a quello degli altri, e la loro concezione della democrazia è la certezza di aver raggiunto una sintesi politica perfetta entro la fine del XVIII secolo. Questo elemento è al centro della politica estera americana;
  • quindi c'è l'aspetto fondamentale per conquistare i mercati esteri. La dimensione economica è intimamente legata alla dimensione politica.

La questione del ruolo della democrazia nella politica estera americana deve essere considerata. Non si tratta affatto di adottare una prospettiva di età, né è una prospettiva emancipatrice dicendo che il discorso sulla democrazia è uno schermo per nascondere la politica imperialista statunitense. Dobbiamo prenderlo alla lettera. È la questione del regime democratico e della sua installazione internazionale come obiettivo storico della politica estera americana. C'è la questione della democrazia, che aspetto ha, com'è questa politica estera e quali sono le sue misure? L'idea è di capire che la promozione della democrazia è un filo conduttore della politica estera americana con l'idea fondamentale che la promozione della democrazia è assolutamente inseparabile dalla promozione degli interessi nazionali americani. La diffusione della democrazia è parte integrante della politica di sicurezza ricercata dagli Stati Uniti, perché dalla fine del XVIII secolo l'idea è che se si promuove la democrazia, si rafforza la sicurezza nazionale, perché si creano regimi amichevoli. C'è un'inseparabilità tra la promozione di un tipo di regime politico e la promozione degli interessi americani.

Se guardiamo a quanto è accaduto nel XIX secolo, dopo il fallimento delle rivoluzioni del 1848 e la reazione conservatrice degli anni '50 e '60 del XIX secolo, la questione democratica è diventata una questione nazionale all'interno di ogni paese. Quello che è interessante con gli Stati Uniti è che la democrazia sta tornando a essere una questione internazionale e gli Stati Uniti la vedono come una questione ideologica e di relazioni internazionali. Dalla fine del XIX secolo in poi, ci fu un'ascesa del potere americano, e con la rivoluzione russa del 1917, il tema della democrazia si affermò gradualmente al centro della politica internazionale. La Rivoluzione russa è stata infatti sia il rovesciamento del regime zarista sia una sfida alla concezione europea della democrazia, contro la quale ha preso posizione. Uno dei fili conduttori della politica estera americana fu, a partire dal 1917, proporre una risposta. Ci sono già due sistemi che si fronteggiano già prima della guerra fredda del 1947.

Gli inizi dell'impero americano

Gli anni novanta del XIX secolo sono stati un momento di fondazione estremamente importante.

L'imperialismo in discussione

Scena alla firma della Costituzione degli Stati Uniti, di Howard Chandler Christy. Questo grafico raffigura i 33 delegati che hanno firmato la Costituzione.

La questione dell'imperialismo è stata dibattuta all'interno della classe politica e della società statunitense fin dagli anni novanta del XIX secolo, quando fu finalizzata l'unificazione del territorio, e molti si chiedono se il confine debba essere spinto oltre i limiti del continente americano. C'è un importante dibattito sull'opportunità di conquistare un impero o di fermare l'espansione territoriale. Si tratta di un dibattito che si svolgerà dalla fine degli anni Ottanta del XIX secolo all'inizio del XX secolo. Pro-imperialisti e anti-imperialisti si scontreranno. Alla fine del XX secolo, gli Stati Uniti sono l'unico paese che non ha ancora un impero.

Gli antimperialisti sollevano tutta una serie di ragioni:

  • argomento economico: un impero deve essere conquistato, deve essere mantenuto, è costoso. Gli Stati Uniti come paese abbastanza ricco non ne hanno bisogno;
  • argomento politico: se gli Stati Uniti cominciano a conquistare un impero, contraddicono i principi fondanti della democrazia americana e sprofondano nell'imperialismo;
  • argomento razziale: se gli Stati Uniti dovessero mai conquistare un impero coloniale, scatenerebbe una migrazione che porterebbe a una diluizione della razza bianca a causa della migrazione per annessione. Un impero coloniale importerebbe tutta una serie di altre "razze" che indebolirebbero la razza bianca. Le élite americane stanno sviluppando il discorso del WASP America a questo punto della storia. Si tratta di una domanda interessante in termini di storia transnazionale. C'è una coincidenza cronologica tra il dibattito sull'imperialismo negli Stati Uniti e l'applicazione delle leggi sulla segregazione. In un certo senso ci si potrebbe chiedere se l'introduzione della segregazione abbia frenato l'imperialismo territoriale.

Gli imperialisti sostengono che gli Stati Uniti devono conquistare il loro impero, andare a "giocare" con le altre potenze europee:

  • argomento economico: le colonie sono una garanzia di ricchezza economica, soprattutto con le risorse naturali che possono essere sviluppate, ma sono anche punti di appoggio e di collegamento con i nuovi mercati. In un contesto in cui le aziende americane sono in crescita e alla ricerca di nuovi mercati, l'argomento economico viene utilizzato in modo importante;
  • argomento strategico: la conquista delle colonie e delle postazioni commerciali permette di costruire basi navali. La potenza militare si misura con la marina, per questo è necessario conquistare i porti e controllare il loro entroterra;
  • argomento razziale: è l'idea che, avviando un processo di colonizzazione, si porta la civiltà e si assume il "peso dell'uomo bianco".

È un dibattito che sta infuriando nella società, soprattutto nei media e negli ambienti politici, ma che si concluderà quando gli Stati Uniti inizieranno a creare un impero. Ci sarà un processo di costruzione dell'impero alla fine del 1890, ma sarà relativamente breve. Dall'inizio del XX secolo, gli Stati Uniti sotto il presidente Roosevelt teorizzeranno un nuovo tipo di espansionismo che non è conquista.

La conquista di un impero

Dal momento in cui gli Stati Uniti sono unificati, alcuni ritengono che si debba estendere il territorio degli Stati Uniti e intraprendere una politica imperialista nel senso di costruire un impero, estendendo il dominio oltre i suoi confini e non necessariamente in senso territoriale, poiché questo imperialista è un imperialista non territoriale.

Si tratta di capire se l'imperialismo americano è un incidente. Il governo degli Stati Uniti può essere stato spinto dalle pressioni e aver accettato situazioni di fatto, ma il processo di espansione degli Stati Uniti non è casuale, è il risultato di un processo.

Infine, il processo di espansione iniziò negli anni Settanta del XIX secolo e proseguì negli anni Novanta del XIX secolo. Se prendiamo il caso dell'arcipelago samoano, inizia con un semplice trading post nel 1872. Il Pacifico è una vasta area con forti inimicizie imperialiste. In tutta questa zona, ci sono grandi scontri tra francesi, inglesi e olandesi per il possesso di questi posti di commercio e luoghi di risorse naturali. Dalla fine degli anni Settanta del XIX secolo gli Stati Uniti iniziarono a negoziare, discutere con gli inglesi, i tedeschi e i francesi sulla regione del Pacifico e in particolare con i tedeschi e gli inglesi, il che, dagli anni Ottanta del XIX secolo agli anni Novanta del XIX secolo, portò alla creazione di un condominio fino all'annessione della parte orientale dell'arcipelago da parte degli Stati Uniti nel 1899. Per le isole Hawaii, lo stesso processo che fu un semplice posto di scambio, nel 1875 gli Stati Uniti stabilirono una base a Pearl Harbour fino all'annessione nell'agosto del 1898. L'equilibrio di potere era estremamente sbilanciato. Il processo di stanziamento si svolge nell'arco di circa 15 anni. Per le Hawaii, è un'isola strategica, e non c'è modo che i concorrenti possano stabilirvisi.

La svolta maggiore nella costituzione dell'impero coloniale fu la guerra contro la Spagna nel 1898, che portò a un cambiamento di sovranità di Cuba, Portorico, Guam e Filippine. Le Filippine sono state inizialmente sottratte alla Spagna, ma una ribellione ha portato a una guerra tra il 1899 e il 1902 che permetterà agli Stati Uniti di stabilirsi definitivamente fino agli anni Trenta del secolo scorso. Allo stesso tempo, la regione di Panama che faceva parte della Grande Colombia vivrà nel 1903 una ribellione contro la potenza colombiana sostenuta dagli Stati Uniti che garantirà l'indipendenza di Panama in cambio di una forte presenza americana.

Mentre stiamo discutendo se ci debba essere o meno un impero coloniale, alla fine degli anni Novanta del XIX secolo, di fatto, c'era un piccolo impero coloniale. Negli anni novanta del XIX secolo, la colonizzazione è diventata una questione politica.

Impero della libertà?

Soldati americani in movimento vicino a Manila, 1899.

Quali sono le caratteristiche di questo impero, qual è la sua originalità. Questo solleva la questione dell'Impero della libertà posta da Jefferson. Gli Stati Uniti promuoverebbero un diverso tipo di imperialismo. Quando guardiamo alla pratica dell'imperialismo, da un lato gli Stati Uniti conquistano un impero come qualsiasi potenza coloniale con una conquista militare. Le guerre coloniali americane sono violente quanto le guerre coloniali europee, che sono condotte con lo stesso pregiudizio razziale in un contesto di segregazione. La coincidenza di questi due elementi è significativa. Se prendiamo il caso della guerra nelle Filippine del 1899 - 1902, si tratta di un conflitto coloniale alla lettera con 200.000 soldati americani sul posto con la dimensione razziale estremamente presente.

Alla fine, gli Stati Uniti procederanno abbastanza rapidamente all'annessione dei territori di cui abbiamo parlato e troveranno presto soluzioni giuridiche diverse perché l'annessione pone dei problemi. Annettere un territorio significa integrarli negli Stati Uniti e renderli coloniali dei cittadini americani, e poiché sono razze inferiori, immigreranno e contribuiranno alla riduzione e all'indebolimento della razza bianca. Gli Stati Uniti hanno trovato un modo diverso di colonizzare e far vivere il loro imperialismo con una fioritura di statuti giuridici che troveranno statuti da annettere senza annettere.

Pagina uno dell'emendamento Platt.

Per esempio, Guam e Portorico sono prima annessi, ma noi cambieremo lo status inventando statuti specifici. Con il Foraker Act del 1900, Porto Rico non fu più annesso, ma divenne un "territorio non incorporato", cioè un territorio in cui la cittadinanza americana fu estesa ai portoricani, ma non potevano beneficiarne. La cittadinanza è stata data a Porto Rico nel 1917 senza dare ai portoricani il diritto di eleggere il Presidente degli Stati Uniti. Dal 1900 ha lo status di territorio non incorporato con cittadinanza limitata. Oggi, Porto Rico è ancora uno stato associato libero con uno status speciale. Sarà lo stesso per Guam, che diventerà un territorio non incorporato, Cuba e le Filippine saranno prima annesse e poi diventeranno protettorati. A Panama, ci sarà uno status di "sovranità titolare" stabilito dagli Stati Uniti sull'area del territorio lungo il canale. Panama è un territorio indipendente garantito dagli Stati Uniti, ma nella zona del canale gli Stati Uniti hanno la sovranità titolare. In particolare, quando si parla di Impero della Libertà, dal momento in cui gli Stati Uniti si insedieranno nei diversi territori, ci sarà una presenza fisica ed economica, ma anche una volontà di rimodellare il panorama politico locale con le prime esperienze di "nation building". Ciò è particolarmente evidente a Cuba con l'emendamento Platt del 1901 e nelle Filippine, dove gli americani cercheranno di riprodurre il modello americano in situ riformando le istituzioni politiche con la completa abolizione della legislazione spagnola e l'istituzione di un sistema politico sul modello del loro modello con un regime bicamerale, un sistema federale, una Corte suprema, un codice civile, un sistema elettivo censorio, università e scuole di legge, al fine di formare élite politiche e rafforzare le oligarchie locali. È l'idea di creare da zero una democrazia all'americana in questi territori, soprattutto con l'americanizzazione del sistema politico filippino.

William Howard Taft nel 1909.

Il primo governatore delle Filippine americane è William H. Taft, che diventerà presidente degli Stati Uniti, chiedendoci della dimensione transnazionale perché le cose sono vissute negli imperi coloniali prima ancora di essere applicate negli Stati Uniti. Le colonie possono essere un laboratorio politico per gli Stati Uniti. Nell'impresa coloniale c'è la volontà di creare regimi democratici a immagine e somiglianza degli Stati Uniti, caratteristica della politica americana e che non esiste affatto nell'impresa coloniale europea.

Il Corollario Roosevelt

La lettera in cui Roosevelt ha usato per la prima volta la sua ormai famosa frase.
Il cartone animato del 1904 di William Allen Rogers ricrea un episodio di Viaggi di Gulliver.

Per quanto la Dottrina Monroe fosse una dichiarazione d'intenti per separare radicalmente gli affari delle donne latinoamericane dagli affari dell'Europa, il corollario della Dottrina Monroe nel 1904 fu che Roosevelt, il cui motto era "parla piano e porta un grosso bastone, andrai lontano", si riservava il diritto di intervenire in America Latina.

Stiamo passando da una fase della dottrina Monroe in cui c'è una radicale separazione delle questioni europee a una fase all'inizio del XX secolo in cui gli Stati Uniti teorizzeranno il loro diritto di intervenire in questi settori dal momento in cui i loro interessi economici e politici sono minacciati. A quel tempo l'America Latina e centrale, poi l'America del Sud, divenne un cortile statunitense con interventi a Panama nel 1903, a Cuba nel 1906, che stava vivendo un periodo di disordini, e all'isola di Santo Domingo tra il 1905 e il 1941, che divenne un protettorato a seguito di disordini politici e problemi economici. Nel caso di Santo Domingo, possiamo vedere come questa installazione sia stata fatta anche per espellere le potenze europee da queste regioni. L'isola di Santo Domingo era estremamente indebitata con Francia, Gran Bretagna e Germania e gli Stati Uniti prenderanno il controllo delle dogane e del commercio dominicano. Non c'è un'acquisizione politica, ma i settori strategici sono stati rilevati dagli americani, che stanno creando un protettorato un po' diverso da Cuba. Il controllo dell'isola è nelle mani degli americani. Il protettorato di Santo Domingo e in quasi tutti gli altri non è stabilito da un "trattato" ma da un "accordo esecutivo" che permette al presidente di scavalcare l'approvazione del Senato. Si può vedere come la politica imperialista perseguita dagli Stati Uniti in quel periodo si svolga nel quadro di una opposizione abbastanza forte tra il presidente e il Congresso e gli accordi di protettorato fanno parte dell'affermazione della prerogativa presidenziale nei confronti del Senato, che spesso si trova su posizioni più maltusiane dal punto di vista dell'espansione territoriale.

Il corollario di Roosevelt è un momento in cui gli Stati Uniti stanno teorizzando il loro diritto di intervenire al di fuori del territorio statunitense e in particolare in America Latina e centrale. È sia la formazione di un impero stricto sensu perché gli Stati Uniti hanno conquistato un impero in modo simile a quello europeo, ma allo stesso tempo viene messa in atto una costruzione giuridica. In definitiva, si tratta di un tipo di dominio diverso in quanto la presenza è meno forte, si basa su contratti anche se forzata, e con una volontà di importare regimi democratici che non è quella dei colonizzatori europei.

La nascita dell'imperialismo morale

Vedremo l'originalità del processo di espansione. La nascita dell'"imperialismo morale" è un segno dell'originalità del processo imperialista statunitense.

Diritto internazionale e civiltà

Un aspetto importante da comprendere nella comprensione della specificità dell'espansione americana è il ruolo del diritto, che è inseparabile dalla certezza della missione civilizzatrice degli Stati Uniti. Dalla fine del XIX secolo, il movimento internazionale dell'arbitrato si è sviluppato negli Stati Uniti come in Europa. C'è tutta una corrente che è un movimento del movimento pacifista considerando che le relazioni internazionali devono essere regolate dalla legge, dal contratto e non dalla forza e dalla guerra. Ci sarà un numero enorme di organizzazioni che saranno coinvolte nell'attuazione del diritto internazionale, che non esiste. La legge è storicamente costruita su basi nazionali.

Con l'idea che le relazioni internazionali debbano essere regolate dalla legge, alla fine del XIX secolo sono state create tutta una serie di organizzazioni, come la Lake Mohonk Conference on International Arbitration nel 1895, l'American Society for Judicial Settlement of International Disputes e il Carnegie Endowment for International Peace nel 1910, che è sia un think tank che promuove la ricerca sul diritto internazionale. Queste organizzazioni sono guidate da giuristi e avvocati, molti dei quali proseguiranno la loro carriera politica, come Taft, che ha fondato l'American Society for Judicial Settlement of International Disputes ed è diventato Presidente degli Stati Uniti.

Si tratta di organizzazioni al crocevia tra pubblico e privato con una profusione di organizzazioni che lavoreranno su ciò che è il diritto internazionale, che teorizzeranno ciò che è il diritto internazionale e teorizzeranno la posizione degli Stati Uniti sulla scena internazionale basata non solo sulla base militare ma anche sul diritto. C'è l'idea che gli Stati Uniti debbano imporsi sulla scena internazionale in modi diversi dalla forza militare.

Infatti, quando guardiamo alla struttura della linea politica americana in questo momento, vediamo che ci sono molti avvocati, avvocati che hanno carriere politiche ad altissimo livello, sia sul versante repubblicano che su quello democratico. Molti dei leader politici di fine Ottocento e inizio Novecento occupavano posizioni chiave nell'apparato statale.

Da parte repubblicana:

  • Elihu Root, Segretario di Stato 1905 - 1909
  • William H. Taft, Presidente degli Stati Uniti 1909 - 1913
  • Frank Kellog, Segretario di Stato 1925 - 1929
  • Henry Stimson, Segretario di Stato 1929 - 1933

Dal lato dei Democratici:

  • Woodrow Wilson, Presidente 1913-1921
  • William Jennings Bryan, Segretario di Stato 1913 - 1915
  • Robert Lansing, Segretario di Stato 1915 - 1920
  • Brainbridge Colby, Segretario di Stato 1920 - 1921

Si tratta di persone la cui attività di avvocato internazionale è inseparabile dalla loro attività nel sistema politico americano. Possiamo vedere come l'istituzione del diritto internazionale sia parte di una strategia statunitense. Gli Stati Uniti svolgeranno un ruolo importante nell'istituzione del diritto internazionale le cui regole corrispondono il più possibile alle norme in vigore negli Stati Uniti. La legge è importante nella strategia di ascesa degli Stati Uniti.

Woodrow Wilson: un personaggio complesso

C'è un cardine cronologico legato a una figura di spicco della politica americana nell'affermazione dell'imperialismo morale che è il periodo delle due presidenze Wilson dal 1912 al 1920. Wilson è una figura di spicco nell'affermazione dell'imperialismo morale. Egli sintetizza tutta una serie di elementi che si manifestano molto chiaramente a partire dal decennio 1910 nella strategia espansionistica americana. Possiamo vedere come l'imperialismo morale, che è la specificità dell'espansionismo americano con diverse caratteristiche, stia giungendo a maturità:

  • La forza del diritto e della democrazia: è l'idea che il diritto e la democrazia debbano essere i principi fondanti e organizzativi delle relazioni internazionali. Nella concezione e nel discorso, la forza del diritto deve essere uno degli aspetti principali nell'emergere di nuove relazioni internazionali;
  • La divina provvidenza: c'è una dimensione religiosa con la missione degli Stati Uniti in senso divino con il discorso del Manifesto del Destino;
  • La superiorità del modello americano: è la certezza della superiorità del modello americano;
  • una visione del mondo: è un imperialismo mondiale, perché le potenze europee hanno visioni in termini di blocco, mentre gli Stati Uniti penseranno un unico mondo su scala globale.
Il Presidente Wilson chiede al Congresso di dichiarare guerra alla Germania il 2 aprile 1917.

L'imperialismo morale e l'ascesa degli Stati Uniti sulla scena internazionale sono inseparabili dall'ascesa dello stesso Wilson e attraverso di lui la figura presidenziale nel sistema politico statunitense. La prospettiva transnazionale è molto importante perché vediamo come gli aspetti esterni interagiscono con quelli interni. Il Senato e il Congresso in generale sono sempre su una linea meno espansionistica rispetto al presidente. I periodi di espansione corrispondono spesso ad affermazioni della funzione presidenziale. Esiste un'importante connessione tra gli aspetti interni ed esterni. La presidenza di Wilson è una cerniera importante in questo processo.

Nelle relazioni internazionali, Wilson si limita spesso alla Prima Guerra Mondiale e ai Quattordici Punti. In concreto, l'imperialismo morale si cristallizza a questo punto perché c'è la prima guerra mondiale, ma anche tutta una serie di rivoluzioni in Russia, in Cina, ma anche in Messico. Queste rivoluzioni si svolgono sotto forma di una sfida alla democrazia europea. L'imperialismo morale wilsoniano è una risposta a queste rivoluzioni con la promozione della democrazia americana su scala globale. Nell'imperialismo morale c'è l'idea di una risposta a queste diverse rivoluzioni. I quattordici punti di Wilson sono prima di tutto una risposta alle diverse rivoluzioni, ma soprattutto una risposta alle convinzioni interiori di Lenin.

Wilson è un personaggio complesso perché c'è il paradosso di un personaggio che è il paladino della democrazia teorizzando la democrazia come soluzione globale per condurre le relazioni internazionali verso una nuova era, in particolare con il diritto internazionale, ma non esita a usare la forza in America Latina quando lo ritiene necessario nel momento stesso in cui teorizza la Società delle Nazioni. La presidenza di Wilson è un momento assolutamente importante nella cristallizzazione dell'imperialismo "all'americana", che è un imperialismo di libertà, un imperialismo non territoriale, un imperialismo morale.

America Latina: Il Laboratorio della Diplomazia di Wilsonian

C'è l'idea di vedere Wilson da una prospettiva globale. Prima di vedere Wilson in Europa, bisogna vederlo in America Latina. Il laboratorio della politica estera di Wilson è l'America Latina. L'idea che la democrazia debba imporsi senza intervento militare è di fatto messa in discussione. È una tesi impossibile tra l'idea che i paesi siano democratici e l'idea che l'ordine debba regnare all'interno. Dobbiamo "insegnare ai sudamericani come eleggere buoni leader", Wilson non esiterà a intervenire:

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  • Nicaragua, 1912 - 1925, 1926 - 1934
  • Messico, 1914
  • Haiti, 1915 - 1934
  • Repubblica Dominicana, 1916 - 1925
  • Cuba, 1917
  • Panama, 1918

Possiamo vedere come, in questa parte dell'America Latina, la politica wilsoniana userà come pretesto sia la retorica della democratizzazione che l'intervento militare. La posizione di Wilson a questo proposito è la continuazione del corollario di Roosevelt. Dal punto di vista delle concezioni di politica estera, i democratici erano molto isolazionisti e Wilson è il primo presidente democratico ad affermare opinioni espansionistiche nella stirpe dei presidenti americani e in particolare di Theodore Roosevelt. L'America Latina è il laboratorio della diplomazia wilsoniana.

La prima guerra mondiale e la globalizzazione del Progetto Wilsoniano

La prima guerra mondiale è stato un momento importante per la globalizzazione del progetto wilsoniano. Fino al 1917, la politica wilsoniana era limitata al continente americano, ma la prima guerra mondiale vide gli Stati Uniti entrare sulla scena mondiale. Inizialmente gli Stati Uniti erano neutrali, ma in seguito a un'inversione di opinioni, gli Stati Uniti entrarono in conflitto dal 1917 al 1918, portando ai Quattordici Punti.

I Quattordici Punti sono la risposta alla rivoluzione russa, che ha denunciato l'imperialismo delle potenze europee. Attraverso questi Quattordici Punti, Wilson afferma il ruolo degli Stati Uniti sulla scena internazionale. Il discorso dei Quattordici Punti fu pronunciato l'8 gennaio 1918, in occasione dell'anniversario del primo discorso di George Washington alla nazione americana, che è il precursore del discorso dello Stato dell'Unione, tranne che per il Congresso. È un simbolo dell'idea della missione mondiale degli Stati Uniti.[4] È un'affermazione del ruolo degli Stati Uniti nelle relazioni internazionali. Esso stabilisce un nuovo quadro di riferimento per le relazioni internazionali con l'istituzione del diritto internazionale come normale quadro di riferimento. Attraverso l'idea di una risposta alla rivoluzione russa emerge un'opposizione tra un modello americano e uno sovietico.

Wilson propone attraverso i Quattordici Punti:

  • finire la diplomazia segreta: la volontà di porre fine alla diplomazia segreta che è considerata tra i responsabili della dichiarazione della prima guerra mondiale;
  • Il giorno della conquista e dell'aggrandizzazione è passato": Wilson promuove una pace senza annessione territoriale;
  • Il diritto dei popoli all'autogoverno: per chi è in grado di farlo;
  • disarmo mondiale;
  • creazione della Società delle Nazioni.

È facile vedere come, da un lato, ci sia stata la vecchia concezione wilsoniana e, dall'altro, le concezioni leniniste che promuovono due sistemi politici antinomici, cioè l'estensione dei principi della democrazia americana al mondo intero e la rivoluzione proletaria mondiale e l'emancipazione dei popoli dominati.

Alla conferenza di pace del 1919, Wilson impose il suo programma, ma non aveva familiarità con la situazione europea. Questa mancanza di conoscenza della situazione europea lo isola. Da questo punto di vista, Wilson non aveva intenzione di imporre le sue soluzioni, ma ciò che lo interessava era l'immagine globale di una società che funzionava secondo i principi del diritto con la Società delle Nazioni. Egli rifiuterà di discutere i dettagli delle situazioni e accetterà la creazione del sistema dei mandati.

Il periodo tra le due guerre: la fine del messianismo democratico?

Il periodo tra le due guerre ha visto un declino del messianismo democratico. In primo luogo, perché il Trattato di Versailles, che avrebbe dovuto firmare il trionfo del diritto all'autodeterminazione dei popoli, non lo è stato. L'accettazione del sistema dei mandati è percepita come un ritiro da Wilson da parte dei paesi colonizzati. Per questo motivo alcuni dei movimenti indipendentisti si rivolgeranno alla parte sovietica, che affermerà senza ambiguità il diritto dei popoli all'autodeterminazione, mentre Wilson è vincolato dalla sua compagnia con le potenze europee. Agli occhi dei partiti indipendentisti, l'URSS diventa più credibile del modello americano.

La delusione per il ritiro americano si confermerà negli anni '30, quando la situazione politica in Europa si aggraverà. Tra il 1935 e il 1939 gli Stati Uniti entrarono in un sistema politico isolazionista con le tre leggi di neutralità che disimpegnarono gli Stati Uniti dagli affari europei. La prima legge sulla neutralità fu il Neutrality Act nel 1935 quando l'Italia invase la Libia, poi fu rinnovata nel 1936 con la guerra di Spagna, e nel 1937 fu approvato il Cash and Carry Act che impegnava gli Stati Uniti a non vendere armi a un paese in guerra se non pagando in contanti e venendo a ritirarle.

Il ritiro del messianismo democratico è un ritiro relativo. Durante il periodo tra le due guerre è stato un completo ritiro, tuttavia, il Wilsonismo è sopravvissuto tra gli attori non governativi e in particolare nell'ambito di fondazioni private come l'Associazione della Società delle Nazioni fondata nel 1922, di fondazioni filantropiche come le Fondazioni Rockefeller e Carnegie o attraverso i sindacati come l'AFL-CIO e Samuel Gompers all'ILO.

Seconda Guerra Mondiale

La seconda guerra mondiale è stata un importante punto di svolta nella storia mondiale e americana, in quanto ha continuato il processo di coinvolgimento degli Stati Uniti negli affari internazionali iniziato durante la prima guerra mondiale, che è stato messo in "stand-by" nel periodo tra le due guerre. Dalla seconda guerra mondiale in poi, possiamo parlare di un impegno irreversibile degli Stati Uniti negli affari internazionali.

C'è un paradosso al centro della politica americana, che entrambi affermano principi democratici universali con l'idea di applicare al mondo intero le cose che sono riuscite alla nazione americana, d'altra parte la tentazione di una politica di potere che si basa su questi principi. C'è un equilibrio nella politica americana tra l'affermazione di questi principi e la pratica. L'importante è considerare che non c'è l'uno o l'altro, ma entrambi allo stesso tempo.

Ci occuperemo della questione della diffusione del modello americano con l'importanza della costruzione della democrazia nella politica estera americana. Si tratta di una politica che ha avuto risultati estremamente disomogenei.

Entrare in guerra

Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, ci sono diversi temi. L'entrata in guerra degli Stati Uniti non è un fenomeno automatico in quanto è oggetto di discussioni e trattative all'interno dello Stato americano e della macchina amministrativa e in particolare tra il Presidente e la sua amministrazione e più specificamente tra il Presidente e il Dipartimento della Guerra. In tempi di crisi, il presidente è spesso più interventista della sua amministrazione, e d'altra parte, i tempi di crisi sono momenti di affermazione del potere presidenziale rispetto a quello del Congresso. Lo scoppio della seconda guerra mondiale non fa eccezione alla regola; c'è un conflitto tra Roosevelt e la sua amministrazione che va a vantaggio di Roosevelt. Gli Stati Uniti andranno in guerra dopo un processo abbastanza lungo.

Dal 1937 in poi, ci sono alcuni elementi che fanno sì che l'opinione pubblica americana, la classe politica americana e il Presidente si rivoltino gradualmente e siano a favore di un intervento a fianco delle potenze europee. Il 1937 fu l'anno in cui scoppiò la seconda guerra mondiale, un po' a causa dell'invasione della Cina da parte del Giappone, che fu un'affermazione delle ambizioni giapponesi che furono chiaramente dimostrate.

Hitler e i suoi ufficiali, con la Torre Eiffel sullo sfondo.

Il 1938 è importante perché in Europa ci sono persecuzioni antisemite, soprattutto in Germania c'è una violenza senza precedenti, soprattutto durante la Kristallnacht. L'immigrazione ebraica diventa importante, portando la realtà del regime nazista all'attenzione dell'opinione pubblica americana. Nel settembre 1939 scoppia la guerra con l'invasione della Polonia.

Come nel 1914, nel 1939 si pone la questione se gli Stati Uniti debbano rimanere neutrali. Da qui nasce un grande dibattito tra Roosevelt e il suo Senato. Si tratta di stabilire se gli Stati Uniti debbano dichiararsi o meno a favore delle democrazie europee. C'è tutto un momento di attesa. Ciò che davvero metterà in moto la macchina dell'impegno americano è l'invasione della Francia e la caduta della Francia.

La caduta della Francia nel maggio 1940 è simbolicamente importante, perché è stata una delle nazioni che ha vinto la prima guerra mondiale, che si ritiene sia stato il primo anno nel mondo. Fu un vero trauma per i francesi, ma anche per Roosevelt, perché l'opinione americana e Roosevelt, tra gli altri, capì che la Francia non era più una grande potenza. Questo avrà un ruolo importante nella volontà di Roosevelt di schierarsi con le democrazie contro il nazismo.

A partire dal 1940 è stata messa in piedi una macchina, anche se la dichiarazione di guerra non era all'ordine del giorno. C'è un processo di preparazione in particolare con l'organizzazione della coscrizione nel settembre 1940. Soprattutto, il Lend-Lease Act del 1941, che ha rovesciato il Cash and Carry Act del 1937, è una legge che permette agli Stati Uniti di vendere o prestare tutte le possibili attrezzature di cui le democrazie potrebbero aver bisogno. Ciò ha colpito in particolare la Gran Bretagna nel marzo 1941, poiché era praticamente l'unico paese al di fuori del dominio nazista in Europa. Questo è un modo per contribuire allo sforzo bellico europeo senza andare in guerra.

L'entrata in guerra è graduale, non è meccanica e avviene attraverso una serie di gradazioni dalla fine degli anni '30 al 1941.

Le Quattro Libertà

Il contesto intellettuale e la giustificazione per andare in guerra è importante nella misura in cui Roosevelt sta per coinvolgere gli Stati Uniti nella guerra, lo fa in nome di una serie di principi, in particolare la difesa della democrazia contro il totalitarismo, che diventerà un filo conduttore del suo discorso. Questo discorso è stato fatto già nel dicembre del 1940, quando gli Stati Uniti sono entrati gradualmente nell'organizzazione di un'economia di guerra anche se non c'era ancora. Era la prima volta che Roosevelt annunciava che gli Stati Uniti dovevano essere "l'arsenale delle democrazie", cioè mettere il proprio apparato industriale al servizio della lotta contro il nazismo anche se non erano entrati in guerra. È anche un modo per preparare l'opinione pubblica a quello che un giorno potrebbe essere l'ingresso degli Stati Uniti nella guerra.

Il 6 gennaio 1941 è la data del discorso sullo Stato dell'Unione, che è una valutazione della situazione dell'Unione all'inizio di ogni anno. Tuttavia, il 6 gennaio 1941, Roosevelt non solo fece un discorso sullo Stato dell'Unione dal punto di vista interno, ma tenne anche il suo discorso sulle Quattro Libertà che riguarda il mondo intero, la lotta contro il nazismo. Questo discorso sullo Stato dell'Unione è anche un discorso sullo Stato del mondo. Nel progetto americano, il confine tra ciò che accade all'interno degli Stati Uniti e ciò che accade all'esterno è estremamente sfumato, in linea con l'idea che il mondo sia un'estensione degli Stati Uniti.

Il discorso offre le famose quattro libertà, che sono quattro libertà necessarie, vale a dire la libertà di parola e la libertà di religione applicate a tutto il mondo, ma derivate dalla costituzione americana, suggerendo la dimensione potenzialmente internazionalizzabile della sintesi politica americana. Infine, la libertà di vivere liberi dal bisogno, che non è contenuta nella costituzione americana, ma che è una conquista del New Deal poiché la libertà di vivere liberi dal bisogno è stata formalizzata nel Social Security Act del 1935, cioè la nascita di un sistema di sicurezza sociale che permette di costituire una rete contro i rischi della vita, la crisi e in particolare la crisi economica. La quarta libertà è la libertà di vivere liberi dalla paura con una professione politica di fede che è quella di una lotta contro il totalitarismo è quella di porre il cursore con una semplice alternativa tra democrazia e totalitarismo.

Attraverso il discorso delle Quattro Libertà, c'è un progetto globale e mondiale che si afferma anche se gli Stati Uniti non sono entrati in guerra. Questo progetto fu ulteriormente chiarito nell'agosto 1941 con la Carta atlantica, che riprese il discorso delle Quattro Libertà e pose la lotta al nazismo e quindi la costruzione o ricostruzione della democrazia al centro delle priorità internazionali degli Stati Uniti. Possiamo vedere come la Carta atlantica sia solo una rinascita o un'estensione del progetto wilsoniano e in particolare come è stata espressa nei Quattordici Punti del 1918. C'è una continuità tra Wilson e Roosevelt. C'è anche l'affermazione del principio anticolonialista che è consustanziale alla politica estera americana e diventa al centro di un progetto che ha una vocazione internazionale con l'idea di farne un principio strutturante di quella che sarà la futura organizzazione del mondo a guerra finita. Nella Carta atlantica si affermava chi saranno i futuri pilastri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite che sono in gran parte di origine americana, cioè la pace nel mondo, la democrazia ovunque, l'economia di mercato come legata alla democrazia e la questione della sicurezza sociale.

La divisione delle zone di influenza

Alla fine della guerra e proprio mentre il conflitto stava per essere risolto, il punto essenziale era la condivisione di zone di influenza tra coloro che erano diventati i due principali attori e potenze del conflitto, cioè gli Stati Uniti e l'URSS, con tutta una serie di conferenze tenute a Teheran tra novembre e dicembre 1943, a Mosca nell'ottobre 1944, a Yalta nel febbraio 1945, a San Francisco da maggio a giugno 1945, e infine a Potsdam nel luglio 1945. La soluzione delle questioni del dopoguerra è stata portata avanti per diversi anni con una serie di importanti conferenze al vertice che hanno affrontato due tipi principali di questioni: questioni militari e politiche. Le questioni militari erano strategie da attuare in quanto problemi immediati dal punto di vista militare, e le questioni politiche riguardavano ciò che sarebbe successo dopo la guerra. Nel 1944, la questione in gioco non era se la guerra sarebbe stata vinta, ma piuttosto quando. Si sta già instaurando una logica di sistema contro sistema, di concezione contro concezione. Sono due idee estremamente diverse da quello che dovrebbe essere l'ordine geopolitico dopo il 1945.

Les dirigeants alliés à la conférence. De gauche à droite : Winston Churchill, Franklin D. Roosevelt et Joseph Staline.

E 'a Yalta, dove questo è discusso in modo più dettagliato, i principi fondamentali sono:

  • la distruzione definitiva del nazismo, cioè la resa incondizionata;
  • Affermazione che tutti i popoli liberati dovrebbero poter scegliere il regime politico che vogliono adottare con l'idea che le elezioni libere dovrebbero svolgersi ovunque;
  • il fatto che Stalin entrerà in guerra contro il Giappone una volta che la Germania sarà sconfitta per conquistare il Giappone;
  • la ricostituzione e il trasferimento della Polonia in Occidente;
  • l'allargamento del governo provvisorio polacco in modo che il governo polacco sia aperto ai non comunisti. La Polonia è un elemento centrale nella geopolitica dell'Europa orientale come lo era dopo la prima guerra mondiale.

Yalta è stata oggetto di grandi mercanteggiamenti. Roosevelt e Churchill sono pronti a fare grandi concessioni per ottenere in particolare l'impegno militare di Stalin contro il Giappone. A Yalta, quello che la fa franca è Stalin che ottiene molto da Churchill e Roosevelt facendo promesse estremamente vaghe sulle elezioni nell'Europa dell'Est e in particolare in Polonia.

Nel periodo 1944-1945 si assiste a una condivisione di aree di influenza dove finalmente i rispettivi progetti politici cominciano a confrontarsi con tutta una serie di ambiguità non formalizzate, ma che si chiariranno nelle settimane e nei mesi successivi.

L'ingresso nella Guerra Fredda: l'Europa

Denazificazione e ricostruzione democratica

La posta in gioco è la denazificazione in Germania e in Austria. In Germania è in gioco la ricostruzione della società e della politica tedesca. Uno degli obiettivi estremamente importanti degli Stati Uniti è la ricostruzione democratica della società tedesca. Il progetto di costruzione della nazione americana sarà attuato, con la Germania come uno dei campi di prova. L'idea è, in ultima analisi, quella di sradicare i semi del totalitarismo dalla società tedesca e di costruire una società su nuove basi, in particolare su basi democratiche, da cui il tribunale di Norimberga. Denazificare significa giudicare i colpevoli di crimini di guerra. La nozione di crimini di guerra fu costruita presso il Tribunale di Norimberga, dove furono processati i dignitari nazisti.

Robert Jackson si rivolge alla corte.

Il tribunale di Norimberga riguarda solo le più grandi personalità, ma l'obiettivo americano è quello di denazificare la società tedesca in profondità. A coloro che avevano responsabilità amministrative a qualsiasi livello nello Stato nazista viene sottoposto un questionario estremamente dettagliato. Alla fine, si scopre ben presto che è complicato attuare il processo di denazificazione, poiché in varia misura sono interi settori della società tedesca che hanno partecipato più o meno volentieri o con la forza all'impresa totalitaria. L'ambizione americana di realizzare un'indagine sulle dimensioni della società tedesca si sta esaurendo abbastanza rapidamente perché è difficile da realizzare, è difficile conoscere il grado di responsabilità di ciascuna parte, sapere se è stata volontaria o meno. Inoltre, l'azienda si trova di fronte ad una realtà concreta che è che per rimettere in funzione la macchina politica, economica e sociale tedesca abbiamo bisogno di manager in grado di gestire lo Stato, l'amministrazione locale e nazionale, le aziende, ecc. Da un lato, il bilancio è piuttosto eterogeneo, e dopo alcuni processi, già nel 1948 e nel 1949, l'impresa di denazificazione è stata più o meno abbandonata. Il progetto è stato molto meno ambizioso del previsto.

Oltre al processo di approfondimento, c'è una ristrutturazione delle istituzioni politiche che è importante e reale, poiché è l'intero funzionamento politico e amministrativo della Germania che viene rifuso con la completa abrogazione di tutte le leggi naziste del 1945 e della Legge fondamentale dell'8 maggio 1949 che è la costituzione di quella che diventerà la Repubblica Federale di Germania. Se si guarda alla Legge fondamentale e alla Costituzione americana, ci sono molte somiglianze e infatti il sistema politico tedesco è costruito sul modello del sistema politico americano, con in particolare uno Stato federale, un sistema bilaterale. Il modello americano è abbastanza chiaro, abbiamo una manifestazione concreta di una strategia volta a ricostruire un regime politico ex nihilo, poiché c'è la completa abrogazione delle leggi naziste e la costruzione di una costituzione democratica in un Paese che non ha una tradizione democratica.

In Austria il processo è più o meno lo stesso con lo stesso progetto e gli stessi problemi. Tuttavia, l'Austria è la posta in gioco di un oggetto geopolitico che la rende non ancorata all'Occidente, il Trattato di Stato austriaco approva la neutralizzazione dell'Austria nel 1955. In un certo senso, l'impresa di ricostruzione politica in Austria è andata molto meno lontano che in Germania.

Denazificazione e ricostruzione democratica sono due cose che vanno di pari passo e che, nonostante le ampie ambizioni iniziali, vengono gradualmente abbandonate.

L'URSS: La strategia di Glacis

Da un lato, gli Stati Uniti stanno attuando una strategia globale, dall'altro l'URSS si trova in una posizione difensiva che attua una strategia glacis su scala continentale piuttosto che globale. È una superpotenza come gli Stati Uniti, ma in una posizione di debolezza rispetto agli Stati Uniti che sono meno sviluppati economicamente.

L'URSS ha pagato il prezzo più alto con 20 milioni di morti, quasi la metà delle vittime totali della seconda guerra mondiale, il paese è completamente traumatizzato dalle due invasioni successive del 1914 e del 1941 e il cui obiettivo ossessivo è quello di garantire la sicurezza contro una futura e possibile invasione, da qui la strategia del glacis per creare una serie di stati cuscinetto tra le potenze occidentali e l'URSS. Tutti i regimi comunisti istituiti nel 1945 - 1946 e confermati nel 1947 - 1948 sono regimi destinati a garantire la sicurezza dell'URSS. La questione che si pone in questo processo è se questa strategia sia una minaccia per l'Europa occidentale e quali siano le intenzioni di Stalin.

Nella visione americana, c'è l'idea che il comunismo possa diffondersi in Europa e che i glacis possano andare sempre più a ovest. Questo potrebbe spiegare l'affermazione della politica della guerra fredda in Europa dal 1946 al 1947.

La risposta americana: Containment

È in risposta alla potenziale minaccia che la politica statunitense della guerra fredda, nota come "containment", viene attuata. All'inizio c'è un atteggiamento passivo da parte di Roosevelt, che è alla fine del suo mandato e alla fine della sua vita. Era disposto a fare molte concessioni per ottenere tutta una serie di cose da Stalin, in particolare l'impegno di Stalin contro il Giappone. È dal 1946 che il nuovo presidente Truman reagirà gradualmente con l'attuazione di una strategia, in particolare con il telegramma di Kennan del febbraio 1946 che descrive la strategia sovietica e sostiene il contenimento.

Tra l'inizio del 1946 e l'inizio del 1947 fu messa in atto la strategia di contenimento, la cui prima manifestazione concreta fu il marzo 1947 con l'aiuto dei governi greco e turco, che fu una prima erogazione di fondi per porre rimedio alla situazione, in particolare in Grecia, che gli Stati Uniti consideravano potenzialmente vincibile dall'URSS. Infine, il marzo 1947 è l'inizio del Piano Marshall ancor prima dell'inizio del Piano Marshall.

Quello che è interessante da vedere è come viene messa in atto la strategia di contenimento. Ci sono entrambi i principi globalisti e allo stesso tempo l'ingresso nella Guerra Fredda non è meccanico. Tra il 1945 e il 1947, la logica della guerra fredda fu messa in atto e la dottrina americana del contenimento divenne più chiara e applicata all'Europa, diventando rapidamente una dottrina globale su scala mondiale.

La strategia è globale perché copre tutti i settori di attività, è militare prima di tutto, riferendosi in particolare alla questione del National Security Act, è una strategia economica che si riflette nell'attuazione del Piano Marshall, è anche una strategia politica con l'idea della costruzione della nazione per aiutare alcuni paesi finanziariamente e militarmente e per sostenere alcune organizzazioni che gli Stati Uniti considerano particolarmente importanti per la costruzione e la solidificazione di una società.

Il confronto sul terreno

Un'esplosione nucleare del 1962 vista attraverso il periscopio di un sottomarino della Marina degli Stati Uniti. L'obiettivo era quello di contenere l'espansione comunista senza una guerra nucleare.

Sul campo, siamo in un confronto molto concreto tra i due. Tra il 1947 e il 1949, ci fu tutta una serie di eventi molto importanti, come l'episodio del ponte aereo di Berlino dopo il blocco sovietico della zona alleata di Berlino.

Con la creazione del Patto Atlantico, nell'aprile 1949, si crea un'alleanza militare tra i diversi Paesi europei e gli Stati Uniti. Il significato del Patto Atlantico è la collocazione di tutta l'Europa occidentale sotto l'ombrello militare americano. È una logica di confronto con la creazione del Patto di Varsavia che risponderà al Patto Atlantico.

La crisi greca del 1949 è importante dal punto di vista della strategia americana, poiché da un lato ci sono gli Stati Uniti, che proclamano il principio della diffusione universale della democrazia, considerando la Grecia come un Paese assolutamente fondamentale e fondamentale, pronto a cadere dalla parte comunista. Nella crisi greca, gli Stati Uniti verranno a sostenere un regime dittatoriale imposto alla fine degli anni '40 per evitare che il Paese cadesse sotto il dominio comunista. Vediamo la contraddizione o il paradosso tra i principi e la strategia e l'azione globale sul terreno, dove la realpolitik prevale sull'attuazione dei principi fondamentali.

Infine, negli anni '50, la strategia americana non seguiva una linea guida molto chiara; era una strategia in evoluzione, esitando tra un atteggiamento fermo nei confronti dell'Unione Sovietica o un atteggiamento molto più flessibile volto a risparmiare l'avversario.

Globalizzazione del modello americano?

Giappone

Il Giappone è un posto chiave da quando è stato occupato dagli americani tra il 1945 e il 1952 sotto l'amministrazione del generale MacArthur. Uno degli obiettivi dell'occupazione militare americana era anche quello di ricostruire la società giapponese su basi democratiche per sradicare le basi del militarismo giapponese. Come la Germania, l'obiettivo americano è quello di ricostruire una società su basi democratiche sulla base del modello americano. Gli americani agiscono per conto proprio, mentre in Germania l'occupazione americana si svolge con gli inglesi e i francesi. Il processo di costruzione della nazione si sta svolgendo secondo lo stesso schema che in Germania con l'abolizione delle leggi approvate sotto il regime militare, l'istituzione della libertà religiosa e della libertà di espressione, ma anche l'istituzione di un regime politico simile a quello degli Stati Uniti con pluralismo politico, un regime bicamerale, la costituzione di corpi intermedi e in particolare dei sindacati. È un regime politico democratico anche se da un punto di vista strettamente legale il Giappone è una monarchia costituzionale, ma funziona come una democrazia.

La costituzione giapponese del 1947 è una sorta di "copia-incolla" della costituzione americana, c'è un'importante influenza del sistema politico americano nella ricostruzione del sistema politico giapponese. Ci sono anche una serie di processi a criminali giapponesi. Ha anche attuato una riforma agraria per deconcentrare la proprietà terriera e un processo di decartellizzazione, poiché l'economia giapponese era concentrata in pochi gruppi.

C'è tutta una serie di processi che sono abbastanza simili, a livello globale. C'è lo stesso processo che in Germania, e come in Germania, il processo deve affrontare gli stessi problemi. Il processo di smilitarizzazione e "detotalitarizzazione" della società giapponese si trova ad affrontare gli stessi problemi della Germania, cioè, se si giudicano tutti, non è rimasto nessuno per ricostruire il Paese. Ad un certo punto il processo si arresta e soprattutto in campo economico, la decartellizzazione si arresta abbastanza rapidamente poiché i grandi gruppi industriali sono gli unici in grado di dare una rapida svolta all'economia.

Dal momento in cui la logica della guerra fredda viene annunciata e si afferma, la denazificazione in Germania e la smilitarizzazione in Giappone sono seconde solo alla lotta contro il comunismo. Il progetto politico di democratizzazione diventa secondario rispetto alla realpolitik degli equilibri di potere con l'URSS. Le élite tradizionali ritornano molto rapidamente, compresi coloro che sono stati pesantemente coinvolti nell'impresa espansionistica giapponese sono poco preoccupati. L'imperatore stesso è completamente scagionato e non viene giudicato, perché gli Stati Uniti hanno bisogno di un simbolo che incarni l'unità del Giappone. Qualsiasi discussione sul ruolo dell'imperatore nell'impresa di dichiarazione di guerra del Giappone viene ignorata.

C'è un importante processo di costruzione della nazione con un innegabile rimodellamento delle istituzioni giapponesi, ma è un processo che rimane in gran parte incompiuto per ragioni sia interne che esterne che hanno a che fare con la logica della guerra fredda.

Cina

La Cina è un paese estremamente importante nella strategia di Roosevelt. Se Roosevelt voleva coinvolgere la Cina nel Consiglio di sicurezza alla fine degli anni Trenta, era perché il Partito comunista era quasi pronto a prendere il potere. L'obiettivo primario di Roosevelt era di evitare che la Cina cadesse nella trappola comunista ammettendola nel Club delle Grandi Potenze nel 1945. L'idea è quella di cercare di ancorarla il più possibile in occidente e di darle la possibilità di una ricostruzione democratica.

Una strategia che gradualmente fallirà a causa di una fortissima opposizione tra nazionalisti e comunisti che, dopo aver stabilito un modus vivendi durante la seconda guerra mondiale, riprendono a combattere, portando all'insediamento di Mao al potere nel 1949. Vediamo il limite dell'influenza americana nel mondo. La presa del potere da parte dei comunisti nel 1949 è uno degli innegabili segnali che indicano che il progetto politico americano sta incontrando una certa resistenza. Il progetto perseguito era identico, ma è stato fermato dalla preghiera dei comunisti per il potere.

Corea

In Corea, troviamo lo stesso tipo di situazione da quando il sud della Corea è stato occupato dagli Stati Uniti nel 1945. A Yalta, allo stesso tempo, Stalin, Roosevelt e Churchill condividevano aree di influenza in Europa, ma anche in Asia. Si prevedeva che la Corea del Nord sarebbe stata sotto l'influenza sovietica e la Corea del Sud sotto l'influenza americana.

Syngman Rhee, maggio 1951.

La Corea è occupata e l'occupazione del paese è mal preparata. Gli Stati Uniti avevano poca conoscenza della regione e c'erano pochissimi interpreti che parlavano il coreano che non facilitavano la comunicazione con la popolazione. Infine, gli Stati Uniti non erano sicuri di cosa fare in Corea rispetto alla Germania e al Giappone. C'è un tentativo di ricostruire sul modello americano senza aver preparato le cose in modo adeguato. Gli Stati Uniti cercheranno di incoraggiare lo sviluppo di una classe politica moderata che condivide gli stessi obiettivi senza riuscirci. I leader che troveranno sono molto più conservatori, soprattutto con Syngman Rhee, che è salito al potere dopo le elezioni del 1948 e che si rivela essere molto meno democratico di quanto gli americani avessero immaginato. Gli Stati Uniti potranno conviverci perché dal 1947 al 1948 siamo in una logica da Guerra Fredda, e la stabilità è molto più importante della democrazia.

Mentre questo regime veniva instaurato in Corea del Sud, il regime comunista veniva instaurato anche in Corea del Nord, lanciando un'offensiva in Corea del Sud nel giugno 1950. A ciò ha fatto seguito una controffensiva americana, seguita a sua volta dall'ingresso della Cina nella guerra di Corea da parte di personale militare non ufficiale. Ben presto si raggiunse uno status quo tra le due Coree, che fu approvato dall'armistizio del 1953 che spaccò la Corea in due e che continua ancora oggi. L'armistizio stabilì una divisione politica che fu più che altro una divisione di zone d'influenza nel 1945-1946, diventando una chiara divisione.

Dopo l'armistizio, gli Stati Uniti continueranno a sostenere il regno di Syngman Rhee, che non è un regime molto democratico e che sarà rovesciato nel 1961 da un colpo di stato militare che manterrà una dittatura piuttosto feroce fino all'inizio degli anni '80, appoggiata anche dagli Stati Uniti. Si nota lo stesso tipo di configurazione tra l'obiettivo della democratizzazione e poi della realpolitik, così come l'adattamento al contesto della guerra fredda con l'idea di stabilità che è più importante dell'attuazione di una democratizzazione della società locale.

Vietnam: tra la costruzione della nazione e la guerra a tutto campo

In Vietnam, come in altri Paesi e in altri teatri della guerra fredda, gli Stati Uniti hanno cercato di attuare una politica di costruzione della nazione sui mecenati democratici per ancorare il Vietnam all'Occidente. C'è concorrenza tra due regimi politici. Questo processo di costruzione della nazione andrà di pari passo e contraddice violentemente un processo di guerra che è stato messo in atto dagli Stati Uniti fin dagli anni Sessanta. Inizialmente, alla fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti erano favorevoli all'indipendenza del Vietnam sulla base della postura anticolonialista da essi sostenuta, ma questa postura fu rapidamente declassata a mezz'asta a causa dell'apertura della guerra fredda nel 1947.

Quando i francesi si reinsediarono in Indocina nel 1945 - 1946, dopo essere stati cacciati dai giapponesi, non furono i benvenuti, ma gli Stati Uniti li lasciarono fare, dato che i francesi avrebbero esercitato la retorica del contenimento. Dopo la fine della guerra d'Indocina persa dai francesi nel 1954, gli Stati Uniti subentrarono ai francesi e si stabilirono in Vietnam con un programma interventista che avrebbe raggiunto un grado molto importante negli anni Sessanta.

La crisi del modello

Alla fine degli anni Quaranta, per tutti gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, fu una situazione di opposizione frontale tra gli Stati Uniti e l'URSS con un modello americano che aveva un notevole prestigio e un'immagine abbastanza positiva in gran parte del mondo. Per una parte del mondo, gli Stati Uniti incarnano un modello spesso più attraente dell'URSS.

Questo modello doveva entrare in crisi a partire dagli anni '60, soprattutto per motivi interni ed esterni.

I difetti del modello proposto al mondo

Le ragioni interne sono innanzitutto i difetti di questo modello proposto al mondo. Da un lato, una superpotenza che propone l'esportazione della democrazia, la liberalizzazione del mercato, che denigra; all'interno degli Stati Uniti, la società non è così democratica come vorrebbe essere. In particolare, c'è il tema della "democrazia imperfetta" o "democrazia incompiuta", poiché gli Stati Uniti promuovono la democrazia nel mondo:

  • La '"segregazione razziale"' è una società basata sulla rigida separazione dei bianchi e dei neri fino al 1954 con Plessy contro Ferguson. Questo è un elemento costante nel dibattito sul ruolo relativo degli Stati Uniti nel mondo;
  • gli emarginati della società dei consumi: uno degli elementi importanti del progetto di democrazia americana è quello di collegare la democrazia e l'economia di mercato. Uno degli elementi importanti del progetto democratico americano è quello di collegare la democrazia e l'economia di mercato: si diventa cittadini attraverso l'accesso all'economia di mercato e al consumo. Tuttavia, la società dei consumi, anche se è più ampia di quella dei paesi europei allo stesso tempo, ha molte persone escluse.

Per tutti gli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, non solo nei paesi che si oppongono agli Stati Uniti, ma anche in quelli che si trovano nell'orbita americana, gli Stati Uniti sono stati pesantemente criticati su entrambi i fronti. I difetti di questo modello diventeranno ancora più evidenti negli anni Sessanta con il Movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, che ha portato a una grande agitazione negli stessi Stati Uniti, segnati da lotte estremamente violente.

La questione del discorso da un lato e la questione dell'azione sul terreno dall'altro si riferisce alla questione dei fini e dei mezzi. Da un lato, c'è una politica mondiale di cui la democrazia è uno dei pilastri e allo stesso tempo gli Stati Uniti stanno attuando il National Security Act del 1947, la CIA che è una sorta di elettrone libero nel labirinto amministrativo americano essendo coinvolta in una serie di colpi di stato con l'idea di democratizzare con la forza o di mettere in atto regimi più anticomunisti. Il ruolo della CIA è ampiamente dibattuto in tutta Europa e questo è uno degli elementi in cui il modello americano viene messo in discussione sul tema che non possiamo democratizzare con la forza.

Questo dibattito sta prendendo sempre più piede dalla fine degli anni '50, quando è stato possibile fare il punto sulla politica di democratizzazione americana dalla fine della seconda guerra mondiale. C'è un record estremamente eterogeneo, perché da un lato ci sono due Paesi in cui, nonostante qualche battuta d'arresto, c'è stata una ristrutturazione relativamente riuscita dei regimi politici con la Germania e il Giappone, ma c'è anche tutta una serie di fallimenti, in particolare Corea e Vietnam, scoppiati a metà degli anni Sessanta.

La metà degli anni Sessanta è stato il momento in cui sia il movimento per i diritti civili all'interno degli Stati Uniti ha iniziato a diventare estremamente violento e fuori dagli Stati Uniti è stato il momento in cui gli Stati Uniti sono diventati molto presenti in Vietnam. Proprio in Vietnam, la politica di costruzione della nazione si è scontrata con una guerra a tutto campo. Il principale fallimento degli Stati Uniti in Vietnam è stato quello di aver messo in atto entrambe le cose allo stesso tempo: aver messo in atto una politica di costruzione della nazione con il finanziamento di organizzazioni, infrastrutture e il tentativo di creare quadri di società civile in parallelo con una logica di guerra eccessiva e il sostegno del regime sudvietnamita, che è un regime dittatoriale, rendendo la loro politica illeggibile per le popolazioni locali, rendendole ancora più odiate. La guerra del Vietnam è l'attuazione della strategia di costruzione della nazione e di guerra eccessiva.

Tutta una serie di altri paesi più o meno non allineati evidenzieranno, a partire dagli anni '60, il fatto che gli Stati Uniti non sono riusciti a farli salire a bordo. Dalla metà degli anni Sessanta in poi, siamo entrati gradualmente in un periodo di crisi del modello americano, che durerà fino ai primi anni Settanta.

Controversie domestiche

La protesta contro la guerra del Vietnam inizia all'interno della stessa società americana con dibattiti estremamente forti. La protesta contro la guerra del Vietnam è iniziata nei campus americani all'inizio e a metà degli anni Sessanta perché gli studenti americani non volevano andare in Vietnam a combattere. Non si deve pensare che l'opposizione alla guerra del Vietnam sia solo esterna, essendo dibattuta all'interno della stessa società americana.

Un elemento è anche importante da tenere in considerazione, che è l'evoluzione della sinistra americana e parte della classe politica in relazione al progetto americano. Se guardiamo al lungo termine, c'è l'instaurazione del messianismo democratico americano che prima viene gestito dai repubblicani con Theodore Roosevelt, per poi diventare un consenso all'interno della classe politica, dato che i democratici si approprieranno di questo termine in particolare con Wilson. Fino alla fine degli anni '50, il messianismo democratico è stato oggetto di un consenso all'interno del Partito Repubblicano e del Partito Democratico. Il messianismo democratico cesserà di essere oggetto di consenso, in particolare all'interno del Partito democratico, dove la contestazione della politica e del coinvolgimento americano in Vietnam comincia a svilupparsi. Johnson, che succede a Kennedy, è un presidente democratico, ma dovrà affrontare una crescente opposizione da parte dei suoi stessi ranghi contro il suo coinvolgimento in Vietnam. Un'intera sezione del Partito democratico e della sinistra democratica, dalla fine degli anni Sessanta in poi, criticherà il messianismo americano. C'è una rottura nel consenso politico e vediamo come un certo numero di membri del Partito democratico si stacca da questa idea, che non gode più necessariamente del consenso nella politica americana.

La crisi di questo modello ha aspetti esterni, ma anche interni. Il consenso si sgretola negli anni '60.

Protesta esterna: antiamericanismo

Ci sono crescenti critiche al modello politico americano, anche nei paesi alleati. A partire dagli anni Sessanta, l'antiamericanismo, anche in Europa occidentale, è diventato estremamente forte, soprattutto durante eventi come la guerra del Vietnam, che ha rappresentato un punto di svolta.

La recessione degli anni '70

Gli anni Settanta sono stati segnati da un periodo in cui gli Stati Uniti stavano ridimensionando la missione di diffusione universale della democrazia, in primo luogo perché il messianismo globale stava segnando il tempo, e in secondo luogo perché, di conseguenza, tutta una serie di paesi del Terzo Mondo non si sono schierati con il mondo occidentale nel segnare un fallimento degli Stati Uniti. Gli anni Settanta sono stati un'epoca di contraccolpi in un'epoca in cui il modello sovietico ha avuto numerosi successi:

  • 1970: creazione della Repubblica Democratica dello Yemen del Sud
  • 1974: Colpo di stato in Etiopia
  • 1975: Il MPLA prende il potere in Angola
  • 1975: fondazione della Repubblica Popolare del Mozambico
  • 1975: Riunificazione del Vietnam
  • 1975: acquisizione della Cambogia da parte dei Khmer Rossi
  • 1975: Creazione della Repubblica Democratica Popolare del Laos.
  • 1978: colpo di stato comunista in Afghanistan.

Questi sono paesi in cui i regimi comunisti prendono il potere essendo le sconfitte strategiche per gli Stati Uniti. Dal momento in cui gli Stati Uniti si disimpegnano, il Vietnam del Nord si impadronirà del Vietnam del Sud, portando alla riunificazione del Vietnam nel 1975. C'è la presa del potere da parte dei regimi comunisti che sono punti guadagnati dai sovietici e punti persi dagli Stati Uniti. Dopo il 1973, gli Stati Uniti hanno registrato un calo di influenza in America Latina in seguito al colpo di stato in Cile.

Gli anni Settanta sono segnati da un'espansione del modello sovietico, che è un modello già completamente in crisi dal punto di vista interno, ma che dal punto di vista esterno ha un potere di attrazione estremamente forte se guardiamo ai diversi Paesi in cui questi regimi si stanno insediando.

L'ultimo simbolo del riflusso americano è la rivoluzione iraniana del 1979 e la presa del potere da parte dell'ayatollah Khomeiny che si conclude con la crisi degli ostaggi all'ambasciata americana. Se guardiamo agli anni Sessanta e Settanta, c'è stato un periodo di splendore del modello americano dopo i primi anni della guerra fredda, un periodo di decenni abbastanza forti in cui il messianismo basato sulla diffusione globale di una democrazia all'americana si è arrestato negli anni Sessanta e Settanta. Alla fine degli anni Settanta siamo giunti alla fine di un momento segnato dalla rivoluzione iraniana.

Les transformations de l’impérialisme moral

Il y a une mutation à la fois des bases idéologiques et des formes de l’interventionnisme américain à l’étranger dans la diffusion de la démocratie.

1980 à 2013 correspond à la sortie de Guerre froide, le processus de sortie de Guerre froide est relativement long. Un certain nombre de choses présentent dans les années 1990 ont déjà été mis en place dans les années 1980 et sous la présidence Reagan. Dans cette période, il y a une domination extrêmement forte des États-Unis sur la scène mondiale. À partir du délitement de l’URSS, il y a un déséquilibre extrêmement fort entre les États-Unis et les autres puissances. Cette période de la fin des années 1970 jusqu’à nos jours et marquée par un retour de l’unilatéralisme américain même si cela n’est pas valable pour toute la période, mais surtout valable pour la décennie des années 1990 à nos jours.

Il Partito Democratico e il Declino del Messianismo Democratico

L'imperialismo morale non è solo una specificità americana che ha cominciato ad essere forgiata all'inizio del XX secolo con la presidenza Wilson. L'imperialismo morale è rimasto un elemento di consenso nella classe politica americana fino alla fine degli anni Sessanta, quando il consenso si è incrinato e si è spezzato. L'imperialismo morale americano rimane, ma ci sono alcune trasformazioni.

Il passaggio dal messianismo morale è dal Partito Democratico al Partito Repubblicano, poiché c'è un punto in cui il messianismo americano, in gran parte formulato dai Democratici, diventa molto più un discorso repubblicano con altre aspettative.

Ritratto ufficiale di Jimmy Carter, 1977.

La guerra del Vietnam è un momento assolutamente fondamentale che è una crepa nel modello, il momento in cui il modello americano appare sempre più dubbio in parti sempre più importanti del mondo. Questo vale sia per la classe politica americana, sia per l'opinione pubblica americana, sia per quella mondiale. C'è un momento in cui il consenso è incrinato e lo vediamo nelle presidenze successive e in particolare nella presidenza di Jimmy Carter che è il primo presidente dopo Wilson, che è un democratico, a declassare il tema della diffusione globale della democrazia. Questo è un momento in cui il modello americano è in ritirata, c'è tutta una serie di successi del modello sovietico. C'è un ritiro dal modello americano e durante la presidenza Carter dal 1976 al 1980 c'è un declassamento di questo processo a favore di un dialogo nord-sud. D'altra parte, le relazioni e il dialogo con l'URSS sono stati resi più flessibili, in particolare attraverso accordi di disarmo. È chiaro che la presidenza Carter segna un cambiamento nella posizione degli Stati Uniti dal punto di vista del messianismo democratico.

Ritratto ufficiale di Barack Obama, 2012.

Sia la presidenza Clinton che la presidenza Obama hanno alcuni elementi di un allontanamento dal messianismo democratico da parte dei democratici. Il discorso è apparentemente molto wilsoniano, ma alla fine, sul terreno, c'è una politica estera piuttosto cauta che si sta rapidamente orientando verso l'unilateralismo. Quando guardiamo ai diversi quadri di intervento, in particolare dopo la repressione dei disordini di piazza Tienanmen del 1989, non c'è quasi nessuna reazione se non dal punto di vista della presidenza americana. Se consideriamo l'atteggiamento nei confronti dei disordini politici ad Haiti all'inizio degli anni '90, quando Haiti è tradizionalmente un terreno d'intervento americano, e lo è stato fin dall'inizio del XX secolo, c'è una politica relativamente cauta. In Somalia, ci sono stati alcuni danni all'intervento americano e gli Stati Uniti si sono rapidamente ritirati. La retorica rimane la stessa, ma una delle caratteristiche di questo è che le aree di intervento sono ridotte e dal 1994 in poi gli Stati Uniti si ritirano dalle operazioni di mantenimento della pace dell'ONU. Questo è un simbolo forte sapendo che gli Stati Uniti sono stati molto coinvolti nella creazione dell'ONU. Nel resto degli anni Novanta, questo disimpegno sarà confermato come la ragione per cui gli Stati Uniti non sono intervenuti nel genocidio ruandese del 1994, mentre il loro intervento nell'ex Jugoslavia è stato molto limitato. Sotto la presidenza Clinton, la nozione di messianismo morale e democratico è stata introdotta e gestita con estrema cautela. Questo è paradossale, dato che gli Stati Uniti hanno un viale davanti a sé da quando il modello sovietico è crollato, offrendo agli Stati Uniti l'opportunità di incarnare l'unico modello disponibile. Dal 2008, con la presidenza di Obama, questa prudenza si nota in particolare con il ritiro dall'Iraq e uno status quo in Afghanistan con un ritiro previsto nel 2014.

Che si tratti di Carter, Clinton o Obama, la questione che può sorgere è se i democratici possono ancora prendere in mano il moralismo wilsoniano. La risposta non è inequivocabile, ma sarebbe piuttosto negativa.

Il Movimento Neoconservatore

C'è stato un cambiamento estremamente importante nella politica estera americana dalla fine degli anni '70 con l'ascesa del movimento neoconservatore e l'influenza che questo movimento avrà sulla politica estera americana che non avrà un impatto immediato ma a lungo termine. Per capire il movimento, bisogna tornare indietro nella cronologia, in particolare agli anni Sessanta. Le origini del movimento neoconservatore sono in realtà all'interno del Partito democratico e una frazione di una parte del Partito democratico che non è d'accordo con la politica democratica degli anni Sessanta. Queste sono persone che non sono d'accordo con la politica dei diritti civili e con l'azione positiva che la politica di Johnson degli anni '60 stava perseguendo. Una frazione è d'accordo con l'interventismo di Johnson in Vietnam, ma non è d'accordo con le sue posizioni interne. C'è una frattura all'interno del Partito Democratico con una frazione dei Democratici che si sta gradualmente allontanando dal consenso del loro partito. Negli anni '60 la frattura non è ancora molto visibile. Non appena la presidenza si stacca dal Vietnam, la gente si ritroverà orfana del Partito democratico e si sposterà dall'altra parte. Le origini del movimento conservatore si trovano all'interno del Partito Democratico con influenze politiche sia interne che esterne.

Logo del Committee on the Present Danger.

Per il momento, ciò è relativamente poco appariscente perché all'interno del Partito Democratico c'è un gruppo relativamente minoritario, ma che sposterà gradualmente le sue tesi verso la parte repubblicana. Un momento importante fu la riattivazione del Comitato per il pericolo attuale nel 1976. Questo comitato è una lobby che è stata creata nel 1950 per cercare di spingere e fare pressione per una politica più aggressiva verso l'URSS a sostegno della NSC-68, che ha fissato il quadro della politica americana sul contenimento del comunismo e sull'esplosione degli stanziamenti militari. Dal momento in cui la NSC-68 è passata, è stato un comitato non formalmente sciolto, ma dormiente. Questo comitato sarà riattivato all'inizio degli anni Settanta, in un momento in cui la politica estera americana si sta ritirando dall'idea del messianismo democratico e dall'azione offensiva della guerra fredda.

È un'organizzazione che è principalmente democratica, ma ci sono un certo numero di repubblicani, tra cui Ronald Reagan, che è entrato in politica prima del Presidente degli Stati Uniti nel 1981. Questo comitato è un luogo di incontro per una parte del Partito Democratico e dei Repubblicani. E' un passaggio dal Partito Democratico al Partito Repubblicano, dove ci sarà più eco. È uno dei laboratori per la costituzione di quello che diventerà un corpus ideologico del Partito Repubblicano durante la presidenza Reagan.

Il Partito Repubblicano: un neo-wilsonismo?

Il presidente Ronald Reagan e il vicepresidente George H. W. Bush alla Convention nazionale repubblicana del 1984 a Dallas, Texas.

La domanda che ci si potrebbe porre è se il Partito Repubblicano, Reagan e i padri e figli di Bush hanno un corpo dottrinale neo-wilsoniano che fa della diffusione della democrazia il suo cavallo di battaglia.

Sotto le due presidenze Reagan dal 1980 al 1988, il discorso neoconservatore avrebbe avuto un'influenza importante e in particolare un'intera sezione della comunità accademica americana e dei politici americani che avrebbero contribuito allo sviluppo del discorso neo-wilsonista del Partito Repubblicano come Francis Fukuyama che lavora alla RAND corporation e Robert Kagan che lavora al Policy Planning Staff. Esiste un rapporto tra la sfera delle competenze politiche e la sfera delle decisioni politiche. Tutte queste persone contribuiranno alla costruzione del corpo dottrinale neoconservatore in cui la crociata per la democrazia gioca un ruolo fondamentale.

Il corpo dottrinale neoconservatore troverà la sua strada nell'amministrazione federale attraverso persone che ricopriranno posizioni nell'amministrazione Reagan, come Paul Wolfowitz, che fa parte del principale segretario privato [PPS], Casper Wainberger presso il Segretario della Difesa. In tutte le posizioni chiave ci sono neoconservatori o persone relativamente vicine a loro.

La loro influenza è cruciale per comprendere quello che è uno dei fili della politica estera sotto Reagan, che è la rinascita della guerra fredda. Con l'arrivo al potere di Reagan c'è una ripresa frontale della guerra fredda con il sostegno ai mujahideen in Afghanistan contro i sovietici, in Nicaragua c'è il sostegno all'opposizione al regime sandinista di Ortega. Mentre la situazione si era stabilizzata negli anni Settanta, c'è una ripresa dell'offensiva americana in tutti i teatri di operazione con l'idea di specialisti e neoconservatori per rovesciare il regime sovietico e coloro che ne fanno parte e che sono legati ad essi e che devono essere spinti in quella direzione. È una logica di recupero e di risalita dalla Guerra Fredda. Il progetto Star Wars sta permettendo un nuovo aumento del budget militare.

La presidenza Bush dal 1988 al 1992 è complicata da interpretare. Ha un accento wilsoniano, ma in generale scatena la guerra in Iraq e opta per una politica prudente in Iraq. Sotto il padre della presidenza Bush, i neoconservatori avevano meno influenza che sotto Reagan. Il fatto principale è la guerra in Iraq, che è la prima guerra in Iraq a cacciare l'Iraq dal Kuwait e ad aver lasciato Saddam Hussein al suo posto quando i neoconservatori volevano cacciarlo dall'Iraq.

Nel contesto delle presidenze di George W. Bush dal 2000 al 2008, si parla di "Wilsonismo avviato" che è un'espressione del politologo Pierre Hassner che significa una rinascita del moralismo wilsoniano con una dimensione militaristica che nel corpo della dottrina è fornita dai neoconservatori. La politica estera messa in atto si basa su un'intera produzione accademica che si è sviluppata subito dopo la caduta del mondo comunista. Francis Fukuyama parla della fine della storia con la caduta dell'URSS, poiché esiste un solo modello esistente, il che significa la fine della storia. C'è un discorso secondo il quale nel corso del XX secolo c'è stato un confronto tra diverse forme di regimi. Con il crollo del nazismo e del comunismo, rimane solo il modello americano. È anche il periodo della Teoria democratica della pace e della transizione democratica, che ha aggiornato le teorie di modernizzazione degli anni Cinquanta. Questa produzione cerca di implementare una teoria completamente nuova della situazione politica che illustra la caduta del mondo comunista.

È a questo punto che il liberalismo istituzionalista diventa una vera e propria ideologia. È da lì che si ha la certezza che il modello democratico rappresenta l'unico modello che è legittimo imporsi anche nel resto del mondo. C'è la consapevolezza che il modello sovietico è crollato e la legittimità di esportare il modello americano nel resto del mondo. Dopo che i neoconservatori sono stati spinti fuori dalle posizioni chiave durante le presidenze Bush e Clinton, sono tornati durante la presidenza di George W. Bush.

Un'organizzazione che funge da luogo di incontro è il Progetto per il Nuovo Secolo Americano, dove si incontrano i tenori del movimento neoconservatore, tra cui Fukuyama e Kagan. Questo progetto è un think tank neoconservatore che invita il potere americano ad assumersi le proprie responsabilità in termini di politica estera, chiedendo la diffusione del modello americano con tutti i mezzi possibili. All'indomani degli attentati dell'11 settembre 2001, è stato questo gruppo a scrivere una lettera aperta al presidente George Bush a sostegno di un intervento in Afghanistan.

Questo corpus sarà messo in pratica dal momento in cui il movimento neoconservatore si riapproprierà dei posti nell'amministrazione di George Bush. Il trio Cheney, Wolfowitz e Rumsfeld avrà un ruolo nella progettazione delle strutture per l'intervento americano in Afghanistan e in Iraq nel 2003. Il momento chiave del movimento neoconservatore è il 2003-2004, quando c'è ancora un consenso abbastanza forte nell'opinione pubblica. Dal 2004 in poi, il movimento è crollato con un aumento delle proteste. Tra il 2000 e il 2004, i neoconservatori sono stati al timone della politica estera americana.

Il portavoce neoconservatore e il Partito Repubblicano sono diventati, a partire dagli anni Novanta, un movimento più aggressivo con l'intervento nei casi afghani e iracheni.

Da nemico comunista a nemico islamista

È interessante vedere il passaggio dall'uno all'altro perché rivela una serie di cose sulla costituzione della politica americana.

La caduta dell'URSS

Ciò che caratterizza la presidenza Reagan in termini di politica estera è la ripresa della guerra fredda con l'idea di molestare il più possibile l'URSS per accelerarne la caduta. D'altra parte, si discute se il crollo del comunismo sia stato il risultato delle vessazioni della politica estera statunitense o semplicemente il risultato del crollo interno del regime stesso. Attraverso questo dibattito, è in gioco tutta la legittimità del neoconservatorismo. Se il crollo dell'URSS è la causa dovuta alle vessazioni dei neoconservatori, legittima il loro discorso a continuare in quella direzione; se è il contrario, se il crollo del regime sovietico è dovuto alla sua disintegrazione interna e alle riforme messe in atto da Gorbaciov, il discorso legittimante è molto meno importante. È un dibattito che ha agitato enormemente gli ambienti intellettuali e politici. Da questo punto di vista, il posto dei neoconservatori ha fatto più rumore degli altri. L'idea era che se l'URSS era crollata così rapidamente, lo si doveva all'amministrazione federale della presidenza Reagan.

Gli anni '90 e la Marcia verso l'unilateralismo

Dobbiamo chiederci cosa sta succedendo dal punto di vista generale della costruzione della politica americana. C'è un chiaro ritorno degli Stati Uniti a una politica chiara, globale, molto più unilaterale. All'inizio degli anni Novanta c'è stata la guerra del Golfo, che è stata un episodio, se non consensuale, in cui il diritto internazionale è stato rispettato e legittimato dall'Onu. In un certo senso, la prima guerra del Golfo può sembrare un momento wilsoniano in cui c'è una legittimazione internazionale e l'applicazione dei principi democratici in una coalizione per garantire il rispetto del diritto internazionale e far uscire l'Iraq dal Kuwait.

Se guardiamo a ciò che accade dopo, si tratta di un ritorno abbastanza rapido all'unilateralismo. Questa è una politica estera prudente, e anche il rifiuto dell'interventismo è e comincia ad essere che se mai ci fosse la necessità di intervenire, gli Stati Uniti lo farebbero da soli. Questo è il momento in cui c'è un cambiamento nella politica estera americana e quando l'obiettivo principale non è più il comunismo ma il terrorismo internazionale. E' allora che appare il termine "stati canaglia". Il terrorismo internazionale diventa uno dei punti focali della politica estera americana, il che spiega l'aumento degli attacchi contro gli interessi americani. Con Clinton, c'è un discorso molto wilsoniano, ma allo stesso tempo c'è un cambiamento nella politica degli Stati Uniti verso l'azione unilaterale. George W. Bush sta semplicemente continuando una politica unilaterale che viene perseguita sotto Bill Clinton. Il tema degli Stati canaglia, l'attenzione al terrorismo internazionale, è iniziato sotto Clinton. Il terrorismo diventa uno degli aspetti importanti della politica estera americana, il nemico comunista sostituito dal nemico islamista.

Sotto la presidenza Clinton, siamo in un momento che sta scivolando verso l'unilateralismo, in particolare con due leggi che sono una dimostrazione abbastanza buona dell'extraterritorialità degli Stati Uniti, che dimostra la volontà degli Stati Uniti di agire sulla scena internazionale:

  • Il Amato-Kennedy Act del 1996 ha stabilito sanzioni contro le società americane o non americane che investiranno in settori strategici in Iran o in Libia. Si tratta di Stati considerati come Stati canaglia e che investiranno in petrolio e gas. Le leggi sull'extraterritorialità sono piuttosto notevoli;
  • Il Helms-Burton Act del 1996 che ha introdotto sanzioni contro Cuba, con sanzioni contro le aziende statunitensi e non statunitensi che fanno affari con Cuba.

Si tratta di uno spostamento della politica estera statunitense verso un significativo unilateralismo.

L'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Corte penale internazionale è caratteristico dell'unilateralismo da quando la Corte penale internazionale è stata creata nel 1998 e gli Stati Uniti non vi aderiscono. Essendo stata una storica promotrice del diritto internazionale quando la Corte penale internazionale fu istituita in quel momento, non vi partecipò, segnando che il passaggio all'unilateralismo iniziò negli anni '90 sotto le presidenze Clinton e Bush.

La diplomazia trasformazionale e la guerra al terrorismo

Il passaggio all'unilateralismo si trasformerà gradualmente in una diplomazia di trasformazione da parte dell'amministrazione federale e porterà alla guerra al terrorismo all'indomani degli attentati dell'11 settembre. La guerra al terrorismo è la minaccia islamista messa in atto dagli Stati Uniti negli anni 2000 con una serie di radici che risalgono alla rivoluzione iraniana del 1979, momento in cui l'Islam è apparso come una minaccia geopolitica per gli Stati Uniti.

Durante tutta la guerra fredda, il Medio Oriente è stato nell'orbita americana con lo Scià dell'Iran e le monarchie petrolifere sotto l'ombrello militare americano. Il Medio Oriente è sotto controllo e questo non fa parte delle preoccupazioni americane. Tutto cambia con la rivoluzione iraniana del 1979 che ha portato al potere il regime dell'ayatollah Khomeini come nuovo oggetto politico è sconosciuto agli Stati Uniti essendo violentemente anti-occidentale e antiamericano.

La rivoluzione iraniana del 1979, per gli Stati Uniti è la potenzialità è la realizzazione del Medio Oriente in generale dall'orbita americana a qualcos'altro. È una regione dalla quale gli Stati Uniti pensano di uscire e che è di fatto sotto il loro controllo. L'Islam nella sua forma più radicale sta entrando nel radar della politica estera americana. Negli anni Novanta, il caso del Pakistan è stato aggiunto come oggetto di preoccupazione. Storicamente, il Pakistan fa parte del patto di Baghdad come alleato e non è un problema particolare per gli Stati Uniti. Tuttavia, al tempo della guerra in Afghanistan, questo diventa un caso speciale, poiché il Pakistan diventa una base posteriore per i mujaheddin contro i comunisti e gli antiamericani. Il Pakistan giocherà una doppia partita sostenendo i mujaheddin e collaborando con gli Stati Uniti. Il Pakistan diventa un alleato incontrollabile e potenzialmente un nemico.

L'Arabia Saudita diventa un alleato degli Stati Uniti, tranne che dagli anni Ottanta e Novanta, l'Arabia Saudita è un alleato, ma anche la culla del terrorismo e soprattutto di Osama Bin Laden. Infine, gli Stati Uniti sono sempre meno ben disposti verso l'Arabia Saudita che gioca un doppio gioco, così come il Pakistan.

Nella geopolitica del Medio Oriente sono in atto una serie di cambiamenti. L'Islam in generale sta diventando un potenziale nemico politico. Dal momento in cui il regime sovietico cadrà nel 1991, quello che diventerà il nemico numero uno nelle concezioni americane degli anni Novanta sarà l'Islam radicale. La nozione di guerra al terrorismo attuata negli anni 2000 è il culmine di questo movimento.

Si svilupperà in modo drammatico nel corso degli anni '90 con la prima guerra del Golfo, ma soprattutto le sue conseguenze e in particolare l'embargo imposto alla popolazione irachena sotto l'egida dell'ONU, ma sotto il dominio americano. L'embargo che doveva abbattere Saddam Hussein non ha funzionato, facendo morire di fame la popolazione irachena e deteriorando l'immagine americana nella regione. La situazione geopolitica in Medio Oriente è diventata sempre più fuori controllo nell'ultimo decennio. Nel corso degli anni Novanta, l'opposizione all'Occidente e agli Stati Uniti sarà sempre più forte in questa regione del mondo, dando luogo a una serie di attacchi, tra cui il primo attacco al World Trade Center nel 1993 e una serie di attacchi agli interessi americani in Medio Oriente e in Africa.

L'11 settembre è solo il più drammatico di una serie di attacchi. Ne è stata scritta un'enorme letteratura, ma non è un momento così importante perché non è una rottura geopolitica fondamentale. È un evento simbolico per gli Stati Uniti, ma non è un evento fondatore. L'11 settembre è più un acceleratore che una rottura. Il passaggio della politica statunitense a una dimensione più unilaterale è iniziato più avanti.

Il movimento neoconservatore spingerà per una militarizzazione dell'intervento americano. L'11 settembre segnala la diplomazia di trasformazione della presidenza Bush per rimodellare il Medio Oriente dalla Mauritania al Pakistan. Il centro nevralgico del Medio Oriente è l'Iraq, l'Iran e l'Arabia Saudita. L'idea è di considerare tutti questi Stati non democratici o islamisti come potenziali nemici degli Stati Uniti, e solo democratizzando il Medio Oriente si potrà garantire la sicurezza dell'area. La diplomazia trasformativa è l'idea di portare il Medio Oriente in un ambiente democratico. Questa strategia viene attuata per la prima volta in Afghanistan e in Iraq. Il nome delle operazioni è simbolico di questa politica con "Enduring Freedom" in Afghanistan nel 2000 e "Iraqi Freedom" in Iraq nel 2003.

Si vede come il pericolo numero uno della politica estera americana non sia più il comunismo, ma l'Islam.

I costruttori della democrazia

Vedremo come questa strategia viene attuata sul campo e i suoi effetti.

Diplomazia dei diritti umani

In primo luogo, è necessario mostrare come la politica estera statunitense che promuove la democrazia all'estero a partire dagli anni '70 e '80 abbia gradualmente integrato il discorso sui diritti umani.

Sotto la presidenza di Jimmy Carter, la politica estera era in linea con una politica rilassata nei confronti dell'URSS. Carter si concentrerà sul sostegno ai dissidenti, in particolare in Polonia. Il concetto di diritti umani appare nella politica estera americana a partire dagli anni Settanta. Questa nozione di diritti umani diventerà uno dei punti centrali e ideologici della giustificazione della politica estera americana di fronte al movimento neoconservatore.

Infine, uno degli elementi della costruzione ideologica che il conservatorismo rappresenta è quello di aver reinterpretato la questione dei diritti umani. Vale a dire, quando il discorso sui diritti umani ha preso piede a livello internazionale con la Dichiarazione dei diritti umani del 1948, i diritti umani sono stati concepiti come un elemento se non parte integrante del sistema internazionale o almeno da considerare come un concetto universale. Proprio il movimento neoconservatore utilizzerà il concetto di diritti umani per nazionalizzarlo, cioè per considerare i diritti umani come un elemento fondamentale che deve far parte della democratizzazione dei regimi sotto il dominio comunista. Il movimento neoconservatore trasformerà i diritti umani da qualcosa di universale a qualcosa di nazionale che dovrebbe rafforzare la democrazia in un determinato paese. Per i neoconservatori, i diritti umani non sono un diritto universale, ma proteggono dai poteri discrezionali dello Stato. La nozione di diritti umani è pensata nel quadro politico e nell'ambito dell'opposizione tra democrazia e totalitarismo. I diritti umani non sono considerati come universali, ma come un elemento che dovrebbe proteggere l'individuo dall'invasione delle libertà individuali da parte dello Stato.

Il concetto di diritti umani viene mobilitato dai neoconservatori per proporre l'idea di democratizzazione dall'interno. I diritti umani sono un elemento di lotta contro il totalitarismo. Questo è importante perché l'idea dei diritti umani va contro il potere discrezionale dello Stato. I diritti umani diventano un elemento della democrazia fondamentale diventando uno degli elementi che devono giustificare l'universalizzazione del modello democratico americano. Il concetto di diritti umani diventa un filo conduttore e una giustificazione per l'ideologia neoconservatrice.

Inoltre, la nozione di diritti umani è usata anche contro le organizzazioni internazionali e il multilateralismo, che è visto come una violazione delle libertà individuali. Il movimento neoconservatore è un movimento unilateralista. Il modo in cui la questione dei diritti umani viene nazionalizzata dai neoconservatori sarà un elemento importante nella politica di costruzione della nazione, in particolare in Iraq e in Afghanistan.

Il tema della nazionalizzazione dei diritti umani doveva essere ripreso da tutta una serie di organizzazioni, e in particolare dal National Endowment for Democracy, creato nel 1983, che è un think tank di democratici e repubblicani e che in definitiva doveva essere uno dei luoghi in cui si sviluppava la politica di sostegno e rafforzamento della democrazia, che gli Stati Uniti perseguivano fin dagli anni Ottanta.

Questa organizzazione ha un significativo finanziamento pubblico. Questa organizzazione svolge una campagna di lobbying americana e internazionale sul tema della democratizzazione sia pubblicando riviste e libri, ma anche sostenendo tutta una serie di movimenti come gli oppositori del regime sandinista in Nicaragua. Il loro sostegno fa parte della politica generale degli Stati Uniti di rafforzamento della democrazia. E' un'organizzazione piuttosto curiosa perché in un certo senso si appropria di alcuni dei metodi che la CIA ha messo in atto. È un'organizzazione che è molto più di una semplice lobby e di un semplice think tank, essendo un laboratorio per la diffusione del discorso della democrazia, ma anche un braccio armato che continua ad attuarla.

Aiuti all'Europa post-comunista

Negli anni Ottanta si è sviluppato il corpus dottrinale dell'idea della diffusione della democrazia. Dopo la caduta del Muro, si è aperta una nuova strada per la politica estera americana. Infine, molto presto dopo la caduta del muro di Berlino, la politica estera americana si è messa in moto con il lancio di una serie di programmi volti a sostenere il cambiamento di regime in corso ad Est. Già alla fine del 1989, dopo il Congresso, è stato lanciato il Support for East European Democracy Act per sostenere la trasformazione democratica in Oriente. Dal momento in cui l'URSS è caduta nel 1991, lo stesso tipo di programma è stato istituito con la Freedom Support Act nella primavera del 1992.

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Questa politica è stata lanciata molto presto ed è caratterizzata da finanziamenti e da una molteplicità di attori presenti sul campo con il governo americano, agenzie governative più o meno legate al governo, ma con una certa autonomia come l'USAID, ci sono tutti i macchinari della NATO e tutta una serie di think tank privati, pubblici, partigiani o bipartisan, ci sono anche tutta una serie di organizzazioni private, le più note delle quali sono le fondazioni Soros, il cui risultato più famoso è l'Open Society Institute nel 1982 e l'Università dell'Europa Centrale nel 1991. Tutta una serie di attori stanno mettendo in piedi un'azione dalla caduta del muro con l'idea di spingere nella direzione della democratizzazione dell'Europa orientale e dell'ex URSS.

Gli avatar della Nation building

États en déliquescence d'après le Failed States Index 2012 de Foreign Policy[5]
  États en situation critique de défaillance
  États en danger de défaillance
  États en stabilisation
  États en situation stable
  États en situation très stable

Questo diventerà una realtà negli anni Novanta e Duemila. La politica di costruzione della nazione sarà uno degli elementi centrali dell'ideologia neoconservatrice. L'idea centrale che ha cominciato a prendere piede negli anni Novanta è l'idea che ora c'è una nuova era nella politica americana, che la democrazia rappresenta la fine della storia, e che più democrazia c'è nel mondo, più la sicurezza e l'egemonia americana si rafforzano. Questo discorso è tanto più sviluppato in quanto è a questo punto che si sviluppa la teoria degli Stati canaglia e degli Stati falliti, che è una creazione della scienza politica americana che crea un terreno per la politica di costruzione della nazione perché l'idea è che gli Stati falliti sono terreno fertile per il totalitarismo, specialmente il totalitarismo islamista. Si ritiene che gli Stati falliti siano un terreno di coltura estremamente favorevole al totalitarismo e al terrorismo in generale. La politica americana si rivolgerà in particolare agli Stati falliti e li renderà motivo del suo intervento.

Da quel momento in poi, la costruzione della nazione diventa estremamente vasta, si tratta di costruire una società, uno stato, un regime politico. Si tratterà di giudicare coloro che sono politicamente responsabili o non coinvolti in massacri o in regolamenti di conti, e a più lungo termine, l'obiettivo è quello di costruire istituzioni democratiche sul capo americano e nello stile di Germania, Giappone e Filippine. Sarà anche per smilitarizzare la vita politica di questi diversi Paesi. Sarà anche costruire o ricostruire le economie di questi paesi, costruire infrastrutture, creare un libero mercato. La strategia di costruzione della nazione è qualcosa di estremamente ampio, ambizioso e a lungo termine, diventando per i responsabili della politica estera americana uno degli obiettivi prioritari assoluti di un mondo dove l'URSS è crollata e dove, al posto dell'URSS, c'è un potenziale caos che deve essere risolto importando la sintesi democratica conosciuta in particolare dagli Stati Uniti.

Loya jirga di Kabul il 13 giugno 2002.

Nel caso dell'Afghanistan, c'è l'obiettivo immediato e la giustificazione immediata dell'intervento, che è una rappresaglia contro gli attentati dell'11 settembre, ma a più lungo termine c'è l'obiettivo di costruire uno Stato su basi democratiche. Infine, nell'intervento americano in Afghanistan, c'è una dimensione militare e una dimensione politica ed economica finalizzata alla costruzione di una democrazia. Possiamo vedere come la strategia americana includa operazioni militari e un processo di riunire le élite locali. In particolare con la riunione della Loya Jirga, che è un incontro di leader tribali e locali per redigere una costituzione ed elezioni nel 2004 per eleggere Hamid Karzai, c'è l'idea di formare un esercito afghano, unificare un Paese e sviluppare un'economia di mercato, soprattutto a spese dell'economia della droga.

Va notato che in Afghanistan, come in Vietnam negli anni Sessanta, la strategia di costruzione della nazione e le operazioni militari si svolgono contemporaneamente, scontrandosi frontalmente e distruggendosi a vicenda. Le risorse materiali impiegate sono relativamente grandi. I risultati della strategia di costruzione della nazione in Afghanistan sono al momento contrastanti, poiché non è stata raggiunta la pacificazione del territorio e non è stata realizzata nemmeno la costruzione di un regime politico. Lo stesso ragionamento può essere applicato all'Iraq. Possiamo vedere come questo tipo di strategia sia stata al centro della politica americana fin dalla caduta del muro e come i risultati siano in diretto contrasto, se non in contraddizione, con la retorica che è stata messa in atto.

Allegati

  • Cosmas, Graham A. An Army for Empire; the United States Army in the Spanish-American War. Columbia: U of Missouri, 1971. Print.
  • Steinmetz, George. Politiques Impérialistes Genèses Et Structures De L'état Colonial. Paris: Seuil, 2008.
  • Stratfor. “The Geopolitics of the United States, Part 1: The Inevitable Empire.” Stratfor, Stratfor, 4 July 2016, https://worldview.stratfor.com/article/geopolitics-united-states-part-1-inevitable-empire.

Riferimenti