« Elasticità e loro applicazioni » : différence entre les versions
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Pertanto, l'elasticità della domanda di coni gelato al reddito in questo esempio è pari a +4. Ciò significa che per ogni aumento dell'1% del reddito medio dei consumatori, la quantità richiesta di coni gelato aumenta del 4%. Un'elasticità della domanda al reddito di +4 suggerisce che i coni gelato sono considerati un bene di lusso per questi consumatori, poiché la quantità richiesta aumenta in misura significativamente maggiore rispetto all'aumento del reddito. | Pertanto, l'elasticità della domanda di coni gelato al reddito in questo esempio è pari a +4. Ciò significa che per ogni aumento dell'1% del reddito medio dei consumatori, la quantità richiesta di coni gelato aumenta del 4%. Un'elasticità della domanda al reddito di +4 suggerisce che i coni gelato sono considerati un bene di lusso per questi consumatori, poiché la quantità richiesta aumenta in misura significativamente maggiore rispetto all'aumento del reddito. | ||
== | == L'elasticità incrociata della domanda al prezzo e le sue implicazioni == | ||
L' | L'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo, spesso indicata come <math>\epsilon_{p\neq i}^d</math>, mmisura la sensibilità della quantità domandata di un bene A (ad esempio le mele) alla variazione del prezzo di un altro bene B (ad esempio le arance). Se A e B sono sostituti, come ad esempio il caffè e il tè, un aumento del prezzo di B porterà generalmente a un aumento della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata al prezzo positiva. Al contrario, se A e B sono complementari, come le automobili e la benzina, un aumento del prezzo di B porterà a una diminuzione della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata negativa. | ||
La | La formula per l'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo è quindi : | ||
<math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\text{ | <math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\text{variazione percentuale della quantità domandata del bene A}} {\text{variazione percentuale del prezzo del bene B}}</math> | ||
In termini di calcolo, il risultato è il seguente: | |||
<math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\Delta q^d / q^d}{\Delta p_{\neq i} / p_{\neq i}} = \frac{\Delta q^d}{\Delta p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d} = \frac{\partial q^d}{\partial p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d}</math> | <math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\Delta q^d / q^d}{\Delta p_{\neq i} / p_{\neq i}} = \frac{\Delta q^d}{\Delta p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d} = \frac{\partial q^d}{\partial p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d}</math> | ||
Qui, <math>Delta q^d</math> è la variazione della quantità domandata da A, <math>\Delta p_{\neq i}</math> è la variazione del prezzo di B, <math>q^d</math> è la quantità domandata iniziale di A, e <math>p_{\neq i}</math> è il prezzo iniziale di B. | |||
L' | L'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo, spesso citata come <math>\epsilon_{p\neq i}^d</math>, misura la sensibilità della quantità domandata di un bene A (ad esempio le mele) alla variazione del prezzo di un altro bene B (ad esempio le arance). Se A e B sono sostituti, come ad esempio il caffè e il tè, un aumento del prezzo di B porterà generalmente a un aumento della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata al prezzo positiva. Al contrario, se A e B sono complementari, come le automobili e la benzina, un aumento del prezzo di B porterà a una diminuzione della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata negativa. | ||
La | La formula per l'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo è quindi : | ||
<math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\text{ | <math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\text{variazione percentuale della quantità domandata del bene A}} {\text{variazione percentuale del prezzo del bene B}}</math> | ||
In termini di calcolo, il risultato è il seguente: | |||
<math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\Delta q^d / q^d}{\Delta p_{\neq i} / p_{\neq i}} = \frac{\Delta q^d}{\Delta p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d} = \frac{\partial q^d}{\partial p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d}</math> | <math>\epsilon_{p\neq i}^d = \frac{\Delta q^d / q^d}{\Delta p_{\neq i} / p_{\neq i}} = \frac{\Delta q^d}{\Delta p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d} = \frac{\partial q^d}{\partial p_{\neq i}} \times \frac{p_{\neq i}}{q^d}</math> | ||
Qui, <math>\Delta q^d</math> è la variazione della quantità domandata da A, <math>Delta p_{\neq i}</math> è la variazione del prezzo di B, <math>q^d</math> è la quantità domandata iniziale di A, e <math>p_{\neq i}</math> è il prezzo iniziale di B. | |||
Quando il prezzo di un bene <math>i</math> aumenta e, contemporaneamente, aumenta anche il prezzo dei beni sostituibili con quel bene <math>i</math>, è possibile che la quantità domandata del bene <math>i</math> in equilibrio aumenti o rimanga relativamente stabile. Ciò dipende dalla sensibilità relativa dei consumatori alle variazioni di prezzo (elasticità) di questi beni. | |||
Il ragionamento è che, nel caso di beni sostituibili, i consumatori cercano alternative quando il prezzo di un bene aumenta. Se anche i sostituti di quel bene vedono aumentare il loro prezzo, i consumatori potrebbero non trovare un'alternativa più economica e quindi continuare ad acquistare il bene originale <math>i</math>, anche a un prezzo più alto. Ciò potrebbe comportare una diminuzione minore, o addirittura un aumento, della quantità domandata del bene <math>i</math>. | |||
I segni dell'equazione di elasticità incrociata dei prezzi per i beni sostituibili sono importanti per comprendere questa relazione. Un segno positivo (<math>\epsilon_{p\neq i}^d > 0</math>) tra due beni indica che sono sostituibili. Se il prezzo di un bene aumenta e aumenta anche il prezzo dell'altro, i consumatori possono scegliere di non abbandonare il bene originario, a seconda dell'entità relativa di questi aumenti di prezzo e della disponibilità di altre alternative. | |||
Questa analisi è particolarmente importante per le aziende quando definiscono la loro strategia di prezzo in un mercato competitivo. Capire come i prezzi dei concorrenti influenzino la domanda del proprio prodotto è essenziale per massimizzare i ricavi e la quota di mercato. | |||
= Compréhension de l'élasticité-prix de l'offre = | = Compréhension de l'élasticité-prix de l'offre = | ||
Version du 31 décembre 2023 à 11:40
Basato su un corso di Federica Sbergami[1][2][3]
Principi e concetti di microeconomia ● Approcci metodologici al corso introduttivo di microeconomia ● Forze di mercato: domanda e offerta ● Elasticità e loro applicazioni ● Domanda, offerta e politiche governative ● Surplus del consumatore e del produttore ● Esternalità e ruolo del governo ● Beni pubblici Costi di produzione ● Imprese in concorrenza perfetta ● Imprese in concorrenza monopolistica ● Concorrenza monopolistica ● Oligopolio ● Vincoli e preferenze dei consumatori ● Scelta del consumatore ● Problemi di informazione e scelta pubblica
L'elasticità in economia è un concetto fondamentale che misura la sensibilità della quantità domandata o offerta di un bene o servizio alle variazioni delle sue determinanti, come il prezzo. Viene espressa in percentuale per indicare la reattività della domanda o dell'offerta alle variazioni del prezzo o di altri fattori.
L'elasticità può essere di diversi tipi. Ad esempio, l'elasticità della domanda al prezzo misura la variazione percentuale della quantità domandata in risposta a una variazione percentuale del prezzo. Quando questa elasticità è maggiore di 1, la domanda è detta elastica, cioè sensibile alle variazioni di prezzo. Se è inferiore a 1, la domanda è anelastica, cioè poco sensibile alle variazioni di prezzo. Allo stesso modo, l'elasticità dell'offerta si concentra sulla quantità offerta e sulla sua reattività alle variazioni di prezzo. Esistono anche altre forme di elasticità, come l'elasticità della domanda in relazione al reddito o ai prezzi dei beni sostitutivi e complementari.
La comprensione dell'elasticità è fondamentale per le imprese e per i responsabili politici. Le aziende la utilizzano per stabilire i prezzi e anticipare le vendite. Ad esempio, il prezzo di un prodotto con una domanda anelastica può aumentare senza provocare un calo significativo della quantità venduta. I governi utilizzano l'elasticità per prevedere l'impatto di tasse, sussidi e altre politiche sui mercati.
L'elasticità è generalmente misurata come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata o offerta e la variazione percentuale del prezzo o di altri fattori. Su un grafico, la pendenza della curva di domanda o di offerta può fornire indizi sull'elasticità. Una curva di domanda piatta suggerisce un'elevata elasticità, mentre una curva più ripida indica un'anelasticità. Facciamo un esempio concreto: se il prezzo di un bene aumenta del 10% e la quantità richiesta diminuisce del 20%, l'elasticità della domanda al prezzo sarà pari a -2 (20% / 10%). Questa elevata reattività della domanda al prezzo indica un'elevata elasticità.
La necessità di comprendere l'elasticità
L'elasticità risponde a un'esigenza fondamentale dell'economia: capire e misurare come la quantità richiesta di un prodotto o di un servizio reagisce alle variazioni di prezzo. Questo concetto è fondamentale sia per le imprese che per i politici, in quanto consente di analizzare e prevedere il comportamento dei consumatori in risposta alle variazioni di prezzo.
Muovendosi lungo la curva di domanda, si osserva come cambia la quantità domandata in risposta a una variazione del prezzo. Questa osservazione è essenziale per determinare l'elasticità della domanda al prezzo. La pendenza della curva di domanda gioca un ruolo fondamentale in questo caso. Una curva di domanda relativamente piatta indica un'elevata sensibilità della quantità domandata alle variazioni di prezzo, caratterizzando così una domanda elastica. Al contrario, una curva di domanda ripida suggerisce che la quantità richiesta è relativamente insensibile alle variazioni di prezzo, indicando una domanda anelastica. Queste informazioni sono fondamentali per le aziende nel determinare le loro strategie di prezzo. Ad esempio, se un'azienda sa che la domanda per il suo prodotto è elastica, un piccolo aumento di prezzo potrebbe portare a una diminuzione significativa della quantità richiesta, con potenziali ripercussioni sui ricavi. D'altro canto, per un prodotto con una domanda anelastica, l'azienda potrebbe aumentare i prezzi senza temere un calo significativo della domanda.
Per i governi e i responsabili delle politiche, la comprensione dell'elasticità è altrettanto importante. Aiuta a prevedere le conseguenze economiche di tasse, sussidi e altre politiche. Ad esempio, l'imposizione di una tassa su un prodotto con un'elevata elasticità potrebbe portare a un notevole calo della domanda, mentre la stessa tassa su un prodotto con una bassa elasticità potrebbe non avere un impatto così marcato sulla quantità richiesta.
La semplice conoscenza della pendenza della funzione di domanda non è sufficiente per esprimere adeguatamente la sensibilità della risposta della domanda alle variazioni di prezzo. Le ragioni principali sono due. In primo luogo, la pendenza della curva di domanda è influenzata dalle unità di misura utilizzate, il che può rendere difficile il confronto tra beni diversi. Ad esempio, se la domanda di caffè aumenta di 10 tazze in seguito a una riduzione del prezzo di 1 franco, questa informazione è specifica per quel contesto e per quelle unità di misura. Confrontare questa variazione con quella di un altro bene misurata in metri o in ore è complesso perché le unità non sono direttamente confrontabili. Ciò può portare a interpretazioni errate o fuorvianti. In secondo luogo, la variazione in termini assoluti (ad esempio, 10 tazze o 1 franco) non fornisce alcuna indicazione sull'importanza relativa di questa variazione. Senza conoscere il livello iniziale del prezzo o della quantità richiesta, è difficile giudicare se una variazione è significativa. Ad esempio, un aumento di 10 tazze può essere considerevole se la richiesta iniziale era di 20 tazze, ma relativamente minore se la richiesta iniziale era di 1000 tazze. Allo stesso modo, una variazione di 1 franco può essere significativa per un prodotto economico, ma insignificante per uno costoso.
È qui che entra in gioco l'elasticità, che misura le variazioni relative piuttosto che quelle assolute. L'elasticità fornisce una misura standardizzata della reattività della domanda, indipendente dalle unità di misura e che tiene conto della proporzionalità delle variazioni rispetto ai livelli iniziali di prezzo e quantità. In questo modo, fornisce una migliore comprensione della sensibilità della domanda e permette di fare confronti più significativi tra diversi prodotti o servizi.
L'elasticità è uno strumento essenziale in economia perché misura la reazione di acquirenti e venditori ai cambiamenti delle condizioni di mercato, evitando i problemi associati all'uso di misure assolute come la pendenza della curva di domanda. Ecco come l'elasticità affronta questi problemi:
- L'elasticità è espressa in termini relativi, il che la rende indipendente dalle unità di misura utilizzate. Ad esempio, l'elasticità della domanda rispetto al prezzo calcola la variazione percentuale della quantità domandata rispetto alla variazione percentuale del prezzo. Questo approccio permette di fare confronti significativi tra diversi beni o servizi, anche se misurati in unità di misura diverse (come tazze, metri o ore).
- Mettere le variazioni nel contesto: L'elasticità fornisce un quadro di riferimento per valutare l'importanza relativa delle variazioni di quantità e di prezzo. Invece di concentrarsi sulle variazioni assolute (come un aumento di 10 tazze di caffè), l'elasticità consente di comprendere tali variazioni in proporzione ai livelli iniziali. Applicabilità universale: l'elasticità può essere utilizzata per analizzare diversi tipi di mercati e prodotti, fornendo un metodo standardizzato per lo studio del comportamento economico. Sia che si esamini la risposta dei consumatori alle variazioni del prezzo dei beni di consumo, sia che si esamini la risposta delle imprese alle variazioni del costo delle materie prime, l'elasticità offre un modo coerente di valutare queste risposte.
In breve, l'elasticità è uno strumento prezioso per gli economisti e i responsabili delle decisioni perché fornisce una misura standardizzata e relativa della reattività della domanda e dell'offerta, che tiene conto delle caratteristiche specifiche di ciascun mercato e prodotto, evitando le insidie delle misure assolute. Ciò consente di comprendere meglio come gli attori economici reagiscono ai cambiamenti e di sviluppare strategie o politiche più efficaci e meglio informate.
Analisi delle elasticità della domanda
Elasticità della domanda al prezzo
L'elasticità della domanda al prezzo è una misura centrale in economia che quantifica come la quantità richiesta di un bene o di un servizio reagisce a una variazione del suo prezzo. La formula per calcolare l'elasticità della domanda al prezzo è il rapporto tra la variazione percentuale della quantità richiesta e la variazione percentuale del prezzo del bene.
Ecco la formula matematica dell'elasticità della domanda al prezzo (Ep):
Per calcolare la variazione percentuale, in genere si utilizza la seguente formula:
.
Nel contesto dell'elasticità della domanda al prezzo, ciò significa:
- Per la quantità domandata: la variazione percentuale della quantità domandata si calcola dividendo la variazione della quantità domandata per la quantità domandata iniziale, quindi moltiplicando per 100.
- Per il prezzo: analogamente, la variazione percentuale del prezzo si calcola dividendo la variazione del prezzo per il prezzo iniziale, quindi moltiplicando per 100.
È importante notare che l'elasticità della domanda al prezzo può essere positiva o negativa, ma in genere è negativa perché la quantità domandata tende a diminuire quando il prezzo aumenta e viceversa. Tuttavia, nella pratica il segno negativo viene spesso omesso, in quanto si ritiene che l'elasticità della domanda sia inversamente proporzionale al prezzo.
L'elasticità della domanda al prezzo consente alle aziende e ai responsabili politici di comprendere la sensibilità dei consumatori alle variazioni di prezzo, un aspetto cruciale per le decisioni in materia di prezzi, marketing e politica economica. Pour des variations discrètes :
= = .
Questa formula rappresenta l'elasticità della domanda al prezzo () in termini di variazioni discrete. Utilizza le differenze assolute delle quantità domandate () e dei prezzi () per misurare le variazioni relative, e quindi determina il rapporto di queste variazioni relative. Il segno "< 0" alla fine indica che, generalmente, l'elasticità della domanda al prezzo è negativa, riflettendo la relazione inversa tra prezzo e quantità domandata.
Per variazioni infinitesimali (o variazioni al margine), la formula per l'elasticità della domanda al prezzo è la seguente:
= .
In questa espressione, rappresenta l'elasticità della domanda al prezzo. Il termine è la derivata parziale della quantità domandata rispetto al prezzo, che indica come la quantità domandata cambi istantaneamente con una piccola variazione del prezzo. Moltiplicando questa derivata parziale per il rapporto (prezzo su quantità domandata) si ottiene l'elasticità della domanda al prezzo. Il segno "< 0" alla fine indica che questa elasticità è generalmente negativa, in accordo con la legge della domanda, che afferma che la quantità richiesta di un bene generalmente diminuisce quando il suo prezzo aumenta.
Fattori che influenzano l'elasticità della domanda rispetto al prezzo
Impatto della disponibilità di sostituti stretti
Quando esistono sostituti stretti per un bene o un servizio, la domanda di quel bene o servizio tende ad essere più elastica. Ciò significa che i consumatori sono più propensi a cambiare la loro scelta in risposta a variazioni di prezzo o di altri fattori.
Si consideri la domanda di una vacanza di eliski in Alaska rispetto a una vacanza di sci a Chamonix. Se le vacanze sciistiche a Chamonix sono viste come un sostituto vicino alle vacanze sciistiche in Alaska, un aumento significativo del prezzo delle vacanze sciistiche in Alaska potrebbe portare a un calo significativo della domanda. I consumatori, di fronte a questo aumento di prezzo, potrebbero rivolgersi alle vacanze sulla neve a Chamonix, che offrono un'esperienza simile a un costo potenzialmente inferiore.
Questo esempio dimostra come la presenza di sostituti stretti renda i consumatori più flessibili nelle loro scelte, incoraggiandoli a optare per alternative se il prezzo o altre condizioni del bene o servizio iniziale diventano meno attraenti. Di conseguenza, le aziende e i fornitori di servizi devono essere consapevoli della presenza di sostituti stretti sul mercato quando prendono decisioni sui prezzi o sulla promozione dei loro prodotti o servizi.
Contrasto tra beni essenziali e beni di lusso
Esiste una distinzione importante in economia: la differenza tra beni essenziali e beni di lusso in termini di elasticità della domanda.
I beni di prima necessità, come il cibo, l'elettricità, le medicine e l'abbigliamento di base, hanno generalmente una domanda anelastica. Ciò significa che anche se i prezzi di questi beni aumentano o diminuiscono in modo significativo, la quantità richiesta non cambia di molto. I consumatori continuano ad acquistare questi prodotti perché sono essenziali per la vita quotidiana. Ad esempio, la domanda di cibo rimane relativamente costante nonostante le fluttuazioni dei prezzi, perché le persone hanno bisogno di mangiare a prescindere dalla situazione economica.
Al contrario, i beni di lusso come i biglietti della Champions League hanno una domanda elastica. Questi beni non sono essenziali e il loro acquisto è spesso influenzato dal reddito disponibile dei consumatori. Se il prezzo dei biglietti per un evento sportivo prestigioso aumenta considerevolmente, molte persone sceglieranno di non acquistarli perché ci sono molte altre opzioni di intrattenimento disponibili. La quantità domandata di questi beni è quindi molto sensibile alle variazioni di prezzo.
È importante notare che la classificazione di un bene come necessità o lusso può dipendere dalle preferenze dei consumatori e dai livelli di reddito. Ciò che è considerato un lusso per una persona può essere una necessità per un'altra. Questa distinzione non è quindi sempre chiaramente definita e può variare a seconda delle circostanze individuali e del contesto economico.
Influenza delle dimensioni del mercato sulla domanda
Le dimensioni del mercato sono un fattore importante che influenza l'elasticità della domanda. In generale, più grande è il mercato, più la domanda tende a essere anelastica. Ciò è in parte dovuto alla diversità e alla disponibilità di alternative nei mercati di grandi dimensioni, nonché alla varietà di esigenze e preferenze dei consumatori.
Si consideri, ad esempio, la differenza tra l'elasticità della domanda di carne in generale e di carne di pollo in particolare. La carne, come categoria generale, comprende vari tipi di prodotti come pollo, manzo, maiale, ecc. In un mercato di grandi dimensioni in cui sono disponibili questi diversi tipi di carne, la domanda per la categoria generale della carne può essere relativamente anelastica. Ciò significa che le variazioni di prezzo di un tipo di carne possono indurre i consumatori a passare ad altri tipi, ma probabilmente continueranno a consumare una certa quantità di carne.
D'altra parte, la domanda di un tipo specifico di carne, come il pollo, può essere più elastica, soprattutto nei mercati più piccoli o locali. In un mercato piccolo o in una regione in cui le preferenze per il pollo sono forti e i sostituti meno disponibili, un aumento del prezzo del pollo potrebbe portare a un calo significativo della domanda, poiché i consumatori potrebbero non trovare alternative adeguate.
Le dimensioni e la definizione del mercato giocano quindi un ruolo fondamentale nel determinare l'elasticità della domanda. I mercati locali, con opzioni più limitate e preferenze più specifiche, hanno probabilmente un'elasticità della domanda più elevata rispetto a mercati più ampi e diversificati.
Dinamiche temporali delle risposte della domanda ==
Le funzioni di domanda a breve termine sono più elastiche di quelle a lungo termine.
- Funzioni di domanda a breve termine: nel breve periodo, i consumatori e le imprese hanno spesso una minore flessibilità nell'adeguare il proprio comportamento e le proprie scelte in risposta alle variazioni di prezzo. Di conseguenza, la domanda è generalmente più anelastica nel breve periodo. Le opzioni di sostituzione di un prodotto o di modifica dei consumi sono limitate dalle abitudini, dai contratti, dai costi del cambiamento o dall'assenza di alternative immediate.
- Funzioni di domanda a lungo termine: nel lungo periodo, i consumatori e le imprese hanno più tempo per adattarsi alle variazioni di prezzo. Possono trovare sostituti, cambiare le loro abitudini di consumo o investire in nuove tecnologie. Di conseguenza, la domanda diventa più elastica nel lungo periodo, poiché le persone hanno più opportunità e mezzi per reagire alle variazioni di prezzo.
L'esempio della domanda di energia per il petrolio è una buona illustrazione di questo concetto. Nel breve periodo, ad esempio nel prossimo mese, i consumatori e le industrie hanno opzioni limitate per fare a meno del petrolio o trovare alternative energetiche. Probabilmente continueranno a consumare quantità simili di petrolio anche se i prezzi aumentano, rendendo la domanda anelastica. D'altro canto, su un orizzonte temporale di 10 anni, i consumatori e le industrie possono effettuare adattamenti significativi. Possono investire in veicoli più efficienti dal punto di vista dei consumi, sviluppare e adottare fonti energetiche alternative o modificare le proprie abitudini di consumo energetico. Questi adattamenti rendono la domanda di energia petrolifera più elastica nel lungo periodo, poiché le variazioni di prezzo porteranno a maggiori cambiamenti nella quantità richiesta.
Quando un bene rappresenta una parte consistente del budget di un consumatore, la domanda di quel bene è generalmente più sensibile alle variazioni di prezzo, con conseguente maggiore elasticità. Questo perché le variazioni di prezzo di questi beni hanno un impatto significativo sulle finanze complessive dei consumatori, costringendoli ad adeguare il loro comportamento di acquisto.
Prendiamo l'esempio dell'affitto rispetto alle partite. L'affitto rappresenta generalmente una parte sostanziale del budget mensile di una famiglia. Di conseguenza, un aumento significativo dell'affitto può costringere le famiglie a riconsiderare la propria situazione abitativa, a cercare alternative più economiche o ad apportare modifiche ad altre aree di spesa. Ciò significa che la domanda di alloggi è relativamente elastica: le variazioni di prezzo tendono a portare a cambiamenti significativi nella quantità di alloggi richiesti. D'altra parte, le partite rappresentano una parte molto piccola del budget totale. Anche se il prezzo dei fiammiferi raddoppia o triplica, l'impatto sul bilancio complessivo di una famiglia è minimo. Di conseguenza, è meno probabile che i consumatori modifichino il loro comportamento di acquisto in risposta a tali variazioni di prezzo. La domanda di prodotti come i fiammiferi è quindi anelastica: le variazioni di prezzo non portano a grandi variazioni nella quantità richiesta.
In breve, maggiore è la quota di un bene nel budget, più i consumatori presteranno attenzione al suo prezzo e più saranno disposti a cercare alternative o a modificare i loro consumi in risposta alle variazioni di prezzo. Ciò riflette la maggiore sensibilità della domanda di questi beni in relazione al loro peso nel budget dei consumatori.
Illustrazione dell'elasticità della domanda rispetto al prezzo
Quale di questi due individui ha una domanda più elastica?
| Prezzo | Quantità richiesta dall'individuo A | Quantità richiesta dall'individuo B |
|---|---|---|
| 1 | 20 | 100 |
| 2 | 15 | 80 |
| 4 | 10 | 60 |
| 8 | 5 | 50 |
Per determinare quale dei due individui ha una domanda più elastica, dobbiamo esaminare l'elasticità della domanda al prezzo di ciascuno. L'elasticità della domanda al prezzo è calcolata come la variazione percentuale della quantità domandata divisa per la variazione percentuale del prezzo.
Analizziamo i seguenti dati:
- Per l'individuo A: quando il prezzo aumenta da 1 a 8 (un aumento del 700%), la quantità richiesta diminuisce da 20 a 5 (una diminuzione del 75%). Elasticità della domanda al prezzo per l'individuo A = (75% / 700%) = circa 0.107
- Per l'individuo B: quando il prezzo aumenta da 1 a 8 (un aumento del 700%), la quantità domandata scende da 100 a 50 (una diminuzione del 50%). Elasticità della domanda al prezzo per l'individuo B = (50% / 700%) = circa 0,071.
In questo esempio, l'individuo A mostra una maggiore riduzione percentuale della quantità domandata, rispetto all'individuo B, a parità di aumento di prezzo. Questo significa che la domanda dell'individuo A è più elastica di quella dell'individuo B. È importante notare che, anche se in termini assoluti l'individuo B riduce il suo consumo di quantità maggiori, è la variazione percentuale rispetto al consumo iniziale e in risposta alla variazione del prezzo che determina l'elasticità. Pertanto, anche con riduzioni assolute minori, l'individuo A ha una reazione proporzionalmente più forte alle variazioni di prezzo, il che indica una maggiore elasticità della domanda.
Per calcolare l'elasticità al prezzo della domanda di gelato nell'esempio, utilizzeremo la seguente formula. Ecco il calcolo dettagliato:
- Variazione di prezzo: il prezzo passa da 2 franchi a 2,20 franchi. Si tratta di un aumento di 0,20 franchi, che in termini percentuali equivale a o 10%.
- Variazione della quantità richiesta: la quantità richiesta viene ridotta da 10 a 8 coni. Ciò rappresenta una riduzione di 2 coni, che in termini percentuali è o 20%.
- Calcolo dell'elasticità della domanda al prezzo :
In questo esempio, l'elasticità della domanda di gelato al prezzo è pari a -2. Ciò significa che per ogni aumento di prezzo dell'1%, la quantità richiesta diminuisce del 2%. Ciò significa che per ogni aumento dell'1% del prezzo, la quantità richiesta diminuisce del 2%. Un'elasticità di -2 indica una domanda relativamente elastica, in cui la quantità richiesta è abbastanza sensibile alle variazioni di prezzo.
L'elasticità calcolata sul punto medio è spesso preferita per evitare il problema dell'asimmetria, in cui l'elasticità calcolata da due punti differisce a seconda che si stia misurando l'effetto di un aumento o di una diminuzione del prezzo. Ecco la formula:
In questa formula, è l'elasticità della domanda al prezzo. è la variazione della quantità domandata e è la variazione del prezzo. I terminis et rappresentano le medie delle quantità domandate e dei prezzi rispettivamente prima e dopo la variazione. Questo metodo di calcolo fornisce una misura dell'elasticità più rappresentativa dell'intero intervallo considerato.
Nell'esempio, la formula per l'elasticità della domanda al prezzo nel punto medio viene utilizzata per calcolare l'elasticità della domanda per una specifica variazione di quantità e prezzo. Ecco la formula:
In questa formula, l'elasticità viene calcolata prendendo la media delle quantità e dei prezzi prima e dopo il cambiamento, il che fornisce una misura più generale della reattività della domanda alle variazioni di prezzo. Il risultato, -2,3, indica una domanda relativamente elastica, ovvero che la quantità richiesta è sensibile alle variazioni di prezzo.
Quando l'elasticità della domanda al prezzo () è nota, può essere utilizzata per prevedere la variazione percentuale della quantità richiesta () sulla base di una variazione percentuale del prezzo (). Ecco la formula:
In questa formula, rappresenta la variazione della quantità domandata, è la quantità iniziale domandata, è la variazione del prezzo e è il prezzo iniziale. Moltiplicando l'elasticità della domanda al prezzo per la variazione percentuale del prezzo si ottiene la variazione percentuale attesa della quantità domandata. Questa relazione è fondamentale in economia per capire come le variazioni di prezzo influenzino le quantità richieste sul mercato.
Nell'esempio, l'elasticità della domanda al prezzo utilizzata per calcolare la variazione percentuale della quantità domandata in seguito a un aumento del prezzo del 20% è del 20%. Con un'elasticità della domanda al prezzo di -1,5, ecco il calcolo:
Se il prezzo aumenta del 20% e , la variazione percentuale della quantità richiesta si calcola come segue:
Ciò significa che la quantità domandata diminuisce del 30% in risposta a un aumento del 20% del prezzo. Questo calo sostanziale riflette una domanda relativamente elastica, in cui le variazioni di prezzo portano a variazioni significative della quantità domandata.
Significato di elasticità assoluta al prezzo
L'elasticità della domanda al prezzo è spesso espressa come valore assoluto, perché sebbene questa elasticità sia generalmente negativa (in base alla legge della domanda che stabilisce che la quantità domandata diminuisce quando il prezzo aumenta), è pratica comune in economia riferirsi all'elasticità in termini di valore assoluto per facilitarne la comprensione e il confronto. Ecco la formula:
In questa espressione, è il valore assoluto dell'elasticità della domanda al prezzo. è la variazione della quantità domandata, è la quantità domandata iniziale, è la variazione del prezzo e è il prezzo iniziale. Questa notazione sottolinea l'entità della risposta della quantità domandata alle variazioni di prezzo, indipendentemente dalla direzione (aumento o diminuzione) di tale risposta.
Quando si parla di elasticità della domanda al prezzo, un valore di -2 significa che la domanda è più elastica (o sensibile alle variazioni di prezzo) rispetto a un valore di -1,5, anche se -2 è matematicamente più piccolo di -1,5. Utilizzando i valori assoluti, possiamo dire che l'elasticità al prezzo di -2 (che diventa 2 in valore assoluto) è maggiore di -1,5 (che diventa 1,5 in valore assoluto). Ciò rende più chiaro che la domanda con un'elasticità al prezzo di -2 è più reattiva alle variazioni di prezzo rispetto alla domanda con un'elasticità al prezzo di -1,5.
L'utilizzo di valori assoluti evita qualsiasi confusione legata al segno negativo e facilita la comprensione dell'elasticità. Un'elasticità in valore assoluto più elevata indica una maggiore sensibilità delle quantità domandate alle variazioni di prezzo, indipendentemente dal segno negativo associato all'elasticità della domanda al prezzo secondo la legge della domanda.
Diversità delle curve di elasticità al prezzo per la domanda
Ognuno di questi grafici illustra un tipo specifico di reazione della quantità domandata a una variazione del prezzo, cioè diversi tipi di elasticità della domanda.
(a) Domanda perfettamente anelastica: il primo grafico mostra una curva di domanda verticale. Ciò indica che la quantità domandata rimane costante (qui a 100 unità) indipendentemente dalle variazioni di prezzo. Questo potrebbe essere il caso di beni essenziali per i quali non esistono sostituti, come alcuni farmaci salvavita.
(b) Domanda perfettamente elastica: il secondo grafico mostra una curva di domanda orizzontale a un livello di prezzo di 4 euro. Ciò significa che i consumatori sono disposti ad acquistare una quantità infinita a questo prezzo, ma non chiederanno nulla se il prezzo sale oltre i 4 euro. Questo caso può verificarsi in mercati altamente competitivi, dove i consumatori possono facilmente trovare sostituti vicini se il prezzo aumenta anche di poco.
(c) Domanda anelastica: il terzo grafico mostra una curva di domanda relativamente ripida, che indica che la quantità richiesta non varia molto in risposta a una variazione di prezzo. In questo esempio, un aumento del prezzo del 22% porta a una diminuzione della quantità domandata solo dell'11%. Questo può accadere per i beni necessari per i quali i consumatori non possono facilmente ridurre il loro consumo, anche se il prezzo aumenta.
(d) Domanda elastica: l'ultimo grafico mostra una curva di domanda relativamente piatta, a indicare che la quantità domandata è molto sensibile alle variazioni di prezzo. In questo caso, un aumento del 22% del prezzo provoca una diminuzione del 67% della quantità domandata. Questo tipo di domanda si verifica spesso per i beni di lusso o per i beni per i quali esistono molti sostituti.
Ognuno di questi grafici aiuta a capire come le variazioni di prezzo influenzino la quantità domandata e sono essenziali per le decisioni in materia di prezzi e di politica economica. Inoltre, illustrano l'importanza dell'elasticità per le aziende nel valutare il potenziale impatto delle variazioni di prezzo sui loro ricavi e sulla quantità venduta.
Scenari estremi di elasticità della domanda
Caso di domanda perfettamente anelastica
Quando si parla di domanda perfettamente anelastica, significa che la quantità domandata di un bene o servizio non cambia, indipendentemente dalle variazioni di prezzo. In questo caso, l'elasticità della domanda al prezzo è pari a zero:
In una situazione di domanda perfettamente anelastica, la curva di domanda è verticale su un grafico prezzo-quantità. Ciò riflette una situazione in cui i consumatori sono disposti ad acquistare la stessa quantità di un bene o servizio, indipendentemente dal suo prezzo. Esempi tipici di beni con domanda perfettamente anelastica sono i farmaci essenziali per i quali non esistono sostituti, o altri beni e servizi assolutamente necessari per i quali i consumatori non hanno alternative.
Caso di domanda perfettamente elastica
Nel caso di domanda perfettamente elastica, la minima variazione di prezzo porta a una variazione estrema della quantità domandata, che può andare da zero a infinito. Ciò è rappresentato da un'elasticità della domanda al prezzo pari a meno infinito:
In questa situazione, la curva di domanda è orizzontale su un grafico prezzo-quantità. Ciò significa che i consumatori sono disposti ad acquistare una quantità infinita del bene o del servizio a un determinato prezzo, ma il minimo aumento del prezzo farà scendere la domanda a zero. Le situazioni di domanda perfettamente elastica sono rare nella realtà, ma possono verificarsi in alcuni mercati altamente competitivi in cui i beni sono considerati perfettamente sostituibili e i consumatori sono estremamente sensibili alle variazioni di prezzo.
Scenari di elasticità intermedia della domanda
Caratterizzazione della domanda anelastica
Nel caso della domanda anelastica, la domanda non è molto reattiva alle variazioni di prezzo. Ciò significa che la quantità domandata varia meno che proporzionalmente alla variazione del prezzo. In termini matematici, e utilizzando il valore assoluto per esprimere l'elasticità della domanda al prezzo, ciò si traduce in un'elasticità inferiore a 1 :
La domanda anelastica è caratteristica di beni e servizi considerati necessari o per i quali esistono pochi sostituti. Ad esempio, i consumatori continueranno ad acquistare questi beni anche se il loro prezzo aumenta, perché non possono facilmente sostituirli con altri prodotti. Di conseguenza, le variazioni di prezzo hanno un impatto relativamente ridotto sulla quantità domandata.
Identificare la domanda elastica
Una domanda elastica è caratterizzata da un'elevata reattività della quantità domandata alle variazioni di prezzo. Ciò significa che la quantità domandata varia più che proporzionalmente alla variazione del prezzo. Matematicamente, e utilizzando il valore assoluto per esprimere l'elasticità della domanda al prezzo, una domanda è considerata elastica quando l'elasticità è maggiore di 1 :
Nel caso di una domanda elastica, i consumatori sono molto sensibili alle variazioni di prezzo. Se il prezzo aumenta, ridurranno sostanzialmente il consumo del bene o del servizio e, viceversa, se il prezzo diminuisce, il loro consumo aumenterà sostanzialmente. Questo tipo di domanda è tipico dei beni e servizi di lusso o di quelli con molti sostituti stretti.
Comprendere la domanda con elasticità unitaria
Si ha una domanda con elasticità unitaria quando la variazione percentuale della quantità domandata è esattamente uguale alla variazione percentuale del prezzo. In termini matematici, ciò si traduce in un'elasticità della domanda al prezzo di valore assoluto pari a 1:
Nel caso dell'elasticità unitaria, le variazioni totali del reddito e della spesa rimangono invariate nonostante le variazioni di prezzo, perché ogni aumento o diminuzione del prezzo è esattamente compensato da una variazione inversa della quantità domandata. Questo è spesso illustrato da un'iperbole equilatera in un grafico prezzo-quantità.
La funzione di utilità Cobb-Douglas è un esempio in cui l'elasticità della domanda è spesso unitaria. Questo tipo di funzione di utilità, ampiamente utilizzata in economia, implica che i consumatori allocano la loro spesa tra i diversi beni in modo tale che la quota di ciascun bene nel budget totale rimanga costante, dando luogo a un'elasticità della domanda al prezzo in valore assoluto pari a 1.
Panoramica dei concetti di elasticità
La tabella illustra le sfumature della reattività della domanda alle variazioni di prezzo, concentrandosi sull'effetto di un aumento dell'1% del prezzo sulla quantità domandata. Quando la domanda di un bene o di un servizio è perfettamente anelastica, tale aumento non comporta alcuna variazione della quantità acquistata. Questo è generalmente il caso dei beni essenziali di cui i consumatori non possono fare a meno, come ad esempio alcuni farmaci.
Se la domanda è anelastica, il che si traduce in un'elasticità compresa tra 0 e 1, la quantità richiesta diminuisce solo leggermente in caso di aumento del prezzo - meno dell'aumento stesso. Per questi tipi di beni, è probabile che i consumatori continuino ad acquistare quasi la stessa quantità nonostante un aumento di prezzo, perché non ci sono sostituti facilmente disponibili o perché sono considerati necessari.
Quando la domanda ha un'elasticità unitaria, la quantità richiesta varia esattamente nella stessa proporzione del prezzo. Se il prezzo aumenta dell'1%, la quantità domandata diminuisce dell'1%. La spesa totale dei consumatori per il bene o il servizio rimane costante. Ciò significa che un aumento del prezzo è esattamente compensato da una diminuzione della quantità, come potrebbe accadere per i beni per i quali i consumatori hanno un budget fisso.
La domanda elastica si ha quando l'elasticità è superiore a 1. In questo scenario, un aumento dell'1% del prezzo porta a una riduzione della quantità domandata superiore all'1%. I consumatori sono quindi molto sensibili alle variazioni di prezzo, riducendo significativamente i loro consumi o rivolgendosi ad altre alternative. Questo è spesso caratteristico dei beni di lusso o non essenziali, dove i consumatori possono facilmente cambiare le loro abitudini di acquisto.
Infine, una domanda perfettamente elastica, in cui l'elasticità è infinita, significa che qualsiasi aumento di prezzo, per quanto piccolo, ridurrà la quantità domandata a zero. Ciò suggerisce che a un certo prezzo i consumatori compreranno quanto più possibile, ma a un prezzo più alto non compreranno nulla. Sebbene sia raro nella pratica, ciò può accadere in mercati con prodotti perfettamente sostituibili, dove la minima variazione di prezzo può indurre i consumatori a scegliere un altro prodotto.
La comprensione di questi concetti è fondamentale per le aziende nella loro strategia di determinazione dei prezzi e per gli economisti che studiano le dinamiche di mercato. Permette di prevedere come le variazioni di prezzo possano influenzare i modelli di consumo e, di conseguenza, la domanda complessiva di un bene o servizio.
Elasticità nelle funzioni di domanda lineare
Per calcolare l'elasticità della domanda al prezzo per una funzione di domanda lineare, si utilizza la seguente formula:
Utilizzando la funzione di domanda lineare data , troviamo che la derivata della quantità domandata rispetto al prezzo() è -2. Questo rappresenta la pendenza della funzione di domanda.
Quindi, per un prezzo () di 1, la quantità domandata () è .
Inserendo questi valori nella formula, l'elasticità della domanda al prezzo viene calcolata come segue:
Questo dà :
Pertanto, l'elasticità della domanda al prezzo di 1 per questa funzione di domanda lineare è pari a -0,25. Ciò significa che per un aumento del prezzo dell'1%, la quantità domandata diminuisce dello 0,25%. Ciò significa che per un aumento dell'1% del prezzo, la quantità domandata diminuirebbe dello 0,25%. Questo valore dell'elasticità al prezzo indica una domanda anelastica a questo livello di prezzo, in quanto la quantità domandata varia in modo meno che proporzionale rispetto alla variazione del prezzo.
Per calcolare l'elasticità della domanda al prezzo di mercato di 4, utilizzeremo la stessa funzione di domanda lineare data da . In primo luogo, determiniamo la quantità domandata a questo prezzo:
Ora applichiamo la formula dell'elasticità della domanda al prezzo (p) di 4 e alla quantità domandata () di 2 :
Esecuzione del calcolo :
Ciò significa che l'elasticità della domanda al prezzo di mercato di 4 è pari a -4. In termini assoluti, ciò indica una domanda altamente elastica. Per ogni aumento dell'1% del prezzo, la quantità domandata diminuisce del 4%. Questo alto livello di elasticità indica che i consumatori sono molto sensibili alle variazioni di prezzo a questo livello di prezzo.
Lungo una curva di domanda lineare, l'elasticità della domanda al prezzo non è costante, ma varia in diversi punti della curva. Questo perché l'elasticità dipende non solo dalla pendenza della curva di domanda (che è costante per una funzione lineare), ma anche dal rapporto tra prezzo e quantità domandata in ogni punto. L'elasticità della domanda al prezzo si calcola come il prodotto della pendenza della curva di domanda e del rapporto tra prezzo e quantità domandata in quel punto specifico. Per una curva di domanda lineare, in cui la pendenza è costante, l'elasticità diventa maggiore in valore assoluto man mano che ci si sposta verso l'alto della curva (dove il prezzo è più alto e la quantità domandata è più bassa). Ciò significa che la domanda diventa più elastica in termini assoluti all'aumentare del prezzo.
È importante non confondere l'elasticità con la pendenza, sebbene siano correlate. La pendenza è una misura della variazione assoluta della quantità rispetto alla variazione assoluta del prezzo (ΔQ/ΔP), mentre l'elasticità misura la variazione relativa della quantità rispetto alla variazione relativa del prezzo (variazione percentuale di Q rispetto alla variazione percentuale di P). In parole povere, la pendenza è una misura lineare, mentre l'elasticità è una misura relativa. Questa distinzione è fondamentale in economia, in quanto influisce sul modo in cui le aziende fissano i prezzi e su come i consumatori reagiscono alle variazioni di prezzo. Ad esempio, anche se due prodotti hanno la stessa pendenza della domanda, le loro elasticità possono essere molto diverse a causa delle differenze nei livelli di prezzo e nelle quantità richieste. Ciò può avere implicazioni significative per la strategia dei prezzi e per le decisioni di politica economica.
Relazione tra elasticità della domanda al prezzo e spesa totale
Il legame tra l'elasticità della domanda al prezzo e la spesa totale (o il reddito totale) è un aspetto fondamentale della teoria economica. La spesa totale dei consumatori per un bene è il prodotto del prezzo e della quantità acquistata (). L'elasticità della domanda al prezzo ci aiuta a capire come le variazioni di prezzo influenzino la spesa totale.
Quando i prezzi diminuiscono, si verificano due effetti opposti:
- Effetto prezzo: la spesa totale diminuisce perché il prezzo è più basso
- Effetto quantità: la spesa totale aumenta perché vengono vendute più unità, a condizione che i consumatori reagiscano alla diminuzione dei prezzi aumentando la quantità domandata.
L'effetto complessivo sulla spesa totale dipende dall'elasticità della domanda al prezzo:
- Se la domanda è elastica(), una diminuzione del prezzo porta a un aumento proporzionale della quantità domandata, con conseguente aumento della spesa totale. Al contrario, un aumento del prezzo porterebbe a una diminuzione della spesa totale
- Se la domanda è anelastica (), una diminuzione del prezzo comporta solo un piccolo aumento della quantità domandata e la spesa totale diminuisce. Un aumento del prezzo aumenterebbe la spesa totale.
- Se la domanda ha un'elasticità unitaria (), La spesa totale rimane invariata al variare del prezzo, perché l'aumento o la diminuzione della quantità domandata è esattamente proporzionale alla diminuzione o all'aumento del prezzo.
Comprendere l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è quindi essenziale per le aziende che intendono modificare i prezzi. Se aumentano il prezzo di un bene con una domanda elastica, possono aspettarsi una riduzione della spesa totale, mentre potrebbero vederla aumentare se il bene ha una domanda anelastica. Per questo motivo le aziende devono valutare attentamente l'elasticità della domanda dei loro prodotti prima di prendere decisioni sui prezzi.
Il legame tra l'elasticità della domanda al prezzo e il livello dei prezzi è una relazione inversa: quando i prezzi sono alti, anche una piccola riduzione relativa del prezzo può portare a un aumento significativo della quantità domandata, rivelando una domanda elastica. Questo perché, in termini relativi, la riduzione del prezzo rappresenta una piccola parte del prezzo più alto, mentre la risposta della quantità è proporzionalmente maggiore.
Al contrario, quando i prezzi sono bassi, una riduzione del prezzo, anche se proporzionalmente grande, può non determinare un aumento sostanziale della quantità domandata, indicando una domanda anelastica. A questi livelli di prezzo più bassi, i consumatori sono già in grado di soddisfare il loro bisogno del bene in questione, quindi la loro reattività a un'ulteriore riduzione del prezzo è minore.
Per illustrare questo aspetto con una curva di domanda lineare, in cui la pendenza rimane costante, l'elasticità al prezzo varia lungo la curva:
- A livelli di prezzo più elevati (e quindi a quantità richieste inferiori), la domanda è più elastica perché una variazione di prezzo determina una variazione percentuale maggiore della quantità richiesta
- A livelli di prezzo più bassi (e a quantità richieste superiori), la domanda diventa anelastica perché una variazione di prezzo ha un effetto percentuale minore sulla quantità richiesta.
Questo concetto è fondamentale per la gestione dei prezzi e la strategia dei ricavi. Le aziende possono regolare i prezzi in base alla sensibilità attesa dei consumatori. Ad esempio, un'azienda può essere più propensa a ridurre i prezzi se opera in una fascia in cui la domanda è elastica, in quanto l'aumento previsto della quantità domandata potrebbe compensare la riduzione dei prezzi e aumentare i ricavi totali. Al contrario, se la domanda è anelastica, l'azienda potrebbe aumentare i prezzi sapendo che la quantità venduta non diminuirà in modo sostanziale, il che potrebbe anche aumentare i ricavi totali.
L'immagine mostrata è un grafico che illustra come l'elasticità della domanda al prezzo influisca sulla spesa totale dei consumatori, nota anche come ricavo totale per i venditori. Il grafico mostra una classica curva di domanda, decrescente dall'alto a sinistra verso il basso a destra, divisa in tre segmenti che indicano diversi livelli di elasticità.
- Segmento della domanda elastica: nel segmento sinistro del grafico, la domanda è elastica, ovvero l'elasticità della domanda al prezzo è superiore a 1 (). In quest'area, una diminuzione del prezzo (p ↓) porta a un aumento proporzionalmente maggiore della quantità domandata (q ↑), che aumenta la spesa totale (p × q). Ciò è illustrato dall'area del rettangolo, che aumenta man mano che ci si sposta verso destra lungo la curva di domanda.
- Segmento di domanda con elasticità unitaria: al centro del grafico, dove la curva di domanda incrocia l'asse della spesa totale, l'elasticità della domanda al prezzo è unitaria (). Questo è il punto in cui il reddito totale è massimizzato. A questo livello, la variazione percentuale della quantità domandata è uguale alla variazione percentuale del prezzo, in modo che la spesa totale rimanga invariata nonostante le variazioni di prezzo. Segmento della domanda anelastica: sul segmento destro del grafico, la domanda è anelastica, il che significa che l'elasticità della domanda rispetto al prezzo è inferiore a 1 (). In questa zona, una diminuzione del prezzo (p ↓) porta a un aumento meno che proporzionale della quantità domandata (q ↑), con conseguente diminuzione della spesa totale (p × q). Allo stesso modo, un aumento del prezzo porterebbe a un aumento della spesa totale perché la diminuzione della quantità domandata non compenserebbe l'aumento del prezzo.
Il grafico illustra chiaramente la relazione inversa tra prezzo e quantità domandata, ma anche la relazione diretta tra elasticità e spesa totale. In termini di elasticità, una diminuzione del prezzo porta a un aumento della spesa totale quando la domanda è elastica, mentre porta a una diminuzione della spesa totale quando la domanda è anelastica. Questa relazione è fondamentale per capire come le aziende debbano approcciare la determinazione dei prezzi dei loro prodotti in base alla sensibilità dei consumatori al prezzo.
Questi due grafici illustrano come l'elasticità della domanda al prezzo influisca sul ricavo totale a diversi livelli di prezzo per un determinato prodotto. Nel grafico a sinistra, possiamo vedere che quando il prezzo di un prodotto aumenta da 1 a 3 euro, il ricavo totale, inizialmente di 100 euro (suggerendo che 100 unità sono richieste a 1 euro per unità), cambia in seguito a questo aumento.
Il grafico a destra mostra il risultato di questo aumento di prezzo: il ricavo totale sale a 240 euro. Ciò indica che, nonostante la triplicazione del prezzo, la quantità domandata è scesa solo a 80 unità, suggerendo una reazione meno che proporzionale della quantità domandata all'aumento del prezzo. Questa bassa sensibilità della domanda, illustrata da un aumento del ricavo totale nonostante il significativo aumento del prezzo, è caratteristica della domanda anelastica. In altre parole, i consumatori continuano ad acquistare quasi la stessa quantità di questo prodotto anche se il suo prezzo è aumentato considerevolmente, il che potrebbe indicare che il prodotto è percepito come necessario o che mancano sostituti vicini.
L'analisi dell'elasticità dei prezzi è fondamentale per i responsabili delle decisioni economiche, in particolare per quanto riguarda la strategia dei prezzi. Dimostra che se i consumatori non sono molto reattivi a un aumento di prezzo, l'azienda può aumentare i prezzi senza temere un calo significativo della quantità venduta, il che potrebbe a sua volta aumentare i ricavi e i profitti dell'azienda. Detto questo, una comprensione approfondita dell'elasticità dei prezzi è essenziale, in quanto determina la capacità di un'azienda di generare entrate aggiuntive attraverso le variazioni di prezzo. Una stima errata potrebbe portare a decisioni che riducono i profitti anziché massimizzarli.
Questi due grafici mostrano gli effetti di un aumento di prezzo sulla domanda e sul fatturato totale di un prodotto.
Nel primo grafico viene mostrato un aumento di prezzo da 4 a 5 euro. Prima dell'aumento di prezzo, il ricavo totale era di 200 euro, il che suggerisce che 50 unità del prodotto erano richieste (perché 4 euro moltiplicati per 50 unità equivalgono a 200 euro). Il grafico mostra una curva di domanda decrescente da sinistra a destra, a indicare che con l'aumento del prezzo un numero minore di consumatori acquista il prodotto.
Il secondo grafico mostra l'effetto dell'aumento del prezzo sul ricavo totale. Dopo che il prezzo ha raggiunto i 5 euro, il ricavo totale scende a 100 euro, il che significa che a questo prezzo vengono vendute solo 20 unità (5 euro moltiplicati per 20 unità equivalgono a 100 euro). Ciò dimostra che la domanda è altamente reattiva alle variazioni di prezzo, ovvero che la domanda è elastica. In questo caso, l'aumento del prezzo ha portato a una diminuzione proporzionale della quantità domandata, che ha ridotto il ricavo totale.
Questa situazione illustra uno scenario in cui la domanda è sufficientemente elastica da far sì che un aumento di prezzo porti a una diminuzione del ricavo totale. Questo può accadere per prodotti non essenziali o per prodotti per i quali i consumatori hanno numerosi sostituti. Per le imprese, ciò significa che gli aumenti di prezzo non sono sempre vantaggiosi e possono talvolta ridurre i ricavi se la domanda è elastica. Ciò evidenzia l'importanza di comprendere l'elasticità della domanda prima di apportare modifiche ai prezzi. Per massimizzare i ricavi, un'azienda deve valutare se i suoi prodotti rientrano in una zona elastica o anelastica della curva di domanda. Questa conoscenza consentirebbe all'azienda di fissare prezzi che non riducano significativamente la quantità richiesta o, al contrario, di individuare un prezzo che massimizzi i ricavi totali senza perdere troppi clienti. Una strategia di prezzo efficace dipende quindi dalla capacità dell'azienda di comprendere e rispondere correttamente all'elasticità della domanda dei propri prodotti.
Dettagli sull'elasticità della domanda al reddito
L'elasticità della domanda al reddito misura la reattività della quantità richiesta di un bene o servizio a una variazione del reddito del consumatore. Si esprime come il rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del reddito.
L'elasticità della domanda al reddito è formulata come segue:
= .
In questa equazione:
- rappresenta la variazione della quantità domandata,
- è la quantità domandata iniziale,
- è la variazione del reddito,
- è il reddito iniziale.
L'elasticità della domanda rispetto al reddito è positiva per i beni normali, il che significa che il consumo di questi beni aumenta all'aumentare del reddito. Per i beni di qualità inferiore, invece, l'elasticità è negativa, perché un aumento del reddito induce i consumatori a comprare meno beni di questo tipo, rivolgendosi invece a beni di qualità superiore o a sostituti più costosi. Questa misura è importante per le imprese e gli economisti, in quanto aiuta a comprendere i cambiamenti nei modelli di consumo in risposta alle variazioni economiche generali o alle variazioni del reddito delle famiglie.
L'elasticità della domanda al reddito varia a seconda che il bene sia normale o inferiore, e ciò si riflette nel segno dell'elasticità:
Per i beni normali, in cui la quantità richiesta aumenta all'aumentare del reddito del consumatore, l'elasticità della domanda al reddito è positiva. Ciò è indicato da :
.
Ciò significa che i beni normali sono quelli che i consumatori acquistano in quantità maggiori all'aumentare del loro potere d'acquisto. I beni normali possono essere di due tipi: i beni di prima necessità, per i quali l'elasticità della domanda al reddito è positiva ma inferiore a 1, e i beni di lusso, per i quali l'elasticità al reddito è superiore a 1.
Per i beni di qualità inferiore, la cui quantità richiesta diminuisce quando il reddito del consumatore aumenta, l'elasticità della domanda al reddito è negativa. Questa è rappresentata da :
.
I beni inferiori sono tipicamente prodotti che i consumatori abbandonano o sostituiscono con alternative migliori quando il loro reddito aumenta. È il caso di alcuni prodotti alimentari di base o di beni e servizi considerati meno desiderabili o di qualità inferiore.
La conoscenza dell'elasticità della domanda rispetto al reddito è essenziale per capire come si evolve la domanda di diversi beni e servizi con il cambiamento economico, ed è uno strumento prezioso per l'analisi delle politiche e la pianificazione strategica aziendale.
L'elasticità della domanda al reddito gioca un ruolo fondamentale nel classificare i beni in base a come il loro consumo cambia con l'aumento del reddito dei consumatori.
Per i beni di prima necessità, l'elasticità della domanda al reddito è positiva ma relativamente bassa, in genere compresa tra 0 e 1. Ciò significa che il consumo di questi beni aumenta quando il reddito dei consumatori aumenta, ma non cresce con la stessa velocità del reddito stesso. In pratica, i consumatori spendono una parte minore del loro reddito extra per questi beni man mano che il loro reddito cresce. I beni di prima necessità comprendono prodotti come l'alimentazione di base, l'abbigliamento e l'abitazione.
Per i beni di lusso, l'elasticità della domanda al reddito è più elevata, superiore a 1. Ciò indica che la domanda di questi beni cresce più rapidamente della crescita del reddito. In altre parole, i consumatori destinano una quota maggiore del loro reddito extra a questi beni man mano che il loro reddito aumenta. I beni di lusso comprendono articoli come automobili di alta gamma, viaggi costosi e prodotti tecnologici all'avanguardia.
Comprendere queste sfumature è fondamentale per le imprese, che possono così allineare la produzione e il marketing alle tendenze economiche e ai livelli di reddito. I cambiamenti nella struttura del reddito della popolazione possono influenzare la domanda di diversi tipi di beni e le aziende devono adattarsi di conseguenza per rispondere efficacemente a questi cambiamenti del mercato.
Esempio pratico di elasticità della domanda rispetto al reddito
Nel contesto dell'elasticità della domanda al reddito, l'analisi delle variazioni discrete significa che osserviamo cambiamenti specifici e isolati nel reddito dei consumatori e nella quantità di beni che essi richiedono, piuttosto che cambiamenti continui o infinitamente piccoli.
Se il reddito medio dei consumatori di gelati passa da 3.000 a 3.150 franchi e la quantità richiesta aumenta da 10 a 12 coni, l'elasticità al reddito di questa domanda è :
Ecco una spiegazione dettagliata del calcolo:
- Calcolo della variazione percentuale della quantità richiesta: la quantità richiesta aumenta da 10 a 12 coni, il che rappresenta un aumento di 2 coni. In termini percentuali, si ottiene , Ciò rappresenta un aumento del 20%. * Calcolo della variazione percentuale del reddito: il reddito medio passa da 3.000 a 3.150 franchi, il che rappresenta un aumento di 150 franchi. In termini percentuali, ciò significa che , Calcolo dell'elasticità della domanda al reddito: utilizzando la formula dell'elasticità della domanda al reddito, dividiamo la variazione percentuale della quantità domandata per la variazione percentuale del reddito per ottenere l'elasticità della domanda al reddito. Si ottiene così .
Pertanto, l'elasticità della domanda di coni gelato al reddito in questo esempio è pari a +4. Ciò significa che per ogni aumento dell'1% del reddito medio dei consumatori, la quantità richiesta di coni gelato aumenta del 4%. Un'elasticità della domanda al reddito di +4 suggerisce che i coni gelato sono considerati un bene di lusso per questi consumatori, poiché la quantità richiesta aumenta in misura significativamente maggiore rispetto all'aumento del reddito.
L'elasticità incrociata della domanda al prezzo e le sue implicazioni
L'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo, spesso indicata come , mmisura la sensibilità della quantità domandata di un bene A (ad esempio le mele) alla variazione del prezzo di un altro bene B (ad esempio le arance). Se A e B sono sostituti, come ad esempio il caffè e il tè, un aumento del prezzo di B porterà generalmente a un aumento della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata al prezzo positiva. Al contrario, se A e B sono complementari, come le automobili e la benzina, un aumento del prezzo di B porterà a una diminuzione della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata negativa.
La formula per l'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo è quindi :
In termini di calcolo, il risultato è il seguente:
Qui, è la variazione della quantità domandata da A, è la variazione del prezzo di B, è la quantità domandata iniziale di A, e è il prezzo iniziale di B.
L'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo, spesso citata come , misura la sensibilità della quantità domandata di un bene A (ad esempio le mele) alla variazione del prezzo di un altro bene B (ad esempio le arance). Se A e B sono sostituti, come ad esempio il caffè e il tè, un aumento del prezzo di B porterà generalmente a un aumento della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata al prezzo positiva. Al contrario, se A e B sono complementari, come le automobili e la benzina, un aumento del prezzo di B porterà a una diminuzione della quantità domandata di A, determinando un'elasticità incrociata negativa.
La formula per l'elasticità incrociata della domanda rispetto al prezzo è quindi :
In termini di calcolo, il risultato è il seguente:
Qui, è la variazione della quantità domandata da A, è la variazione del prezzo di B, è la quantità domandata iniziale di A, e è il prezzo iniziale di B.
Quando il prezzo di un bene aumenta e, contemporaneamente, aumenta anche il prezzo dei beni sostituibili con quel bene , è possibile che la quantità domandata del bene in equilibrio aumenti o rimanga relativamente stabile. Ciò dipende dalla sensibilità relativa dei consumatori alle variazioni di prezzo (elasticità) di questi beni.
Il ragionamento è che, nel caso di beni sostituibili, i consumatori cercano alternative quando il prezzo di un bene aumenta. Se anche i sostituti di quel bene vedono aumentare il loro prezzo, i consumatori potrebbero non trovare un'alternativa più economica e quindi continuare ad acquistare il bene originale , anche a un prezzo più alto. Ciò potrebbe comportare una diminuzione minore, o addirittura un aumento, della quantità domandata del bene .
I segni dell'equazione di elasticità incrociata dei prezzi per i beni sostituibili sono importanti per comprendere questa relazione. Un segno positivo () tra due beni indica che sono sostituibili. Se il prezzo di un bene aumenta e aumenta anche il prezzo dell'altro, i consumatori possono scegliere di non abbandonare il bene originario, a seconda dell'entità relativa di questi aumenti di prezzo e della disponibilità di altre alternative.
Questa analisi è particolarmente importante per le aziende quando definiscono la loro strategia di prezzo in un mercato competitivo. Capire come i prezzi dei concorrenti influenzino la domanda del proprio prodotto è essenziale per massimizzare i ricavi e la quota di mercato.
Compréhension de l'élasticité-prix de l'offre
L’élasticité prix de l’offre
L'élasticité-prix de l'offre mesure la réactivité de la quantité offerte d'un bien ou d'un service à un changement de son prix. C'est un indicateur important pour comprendre comment les producteurs ou les fournisseurs réagissent aux changements du marché.
La formule de l'élasticité-prix de l'offre se présente comme suit :
En formule mathématique, cela se traduit par :
Où :
- est le changement dans la quantité offerte,
- est la quantité offerte initiale,
- est le changement dans le prix,
- est le prix initial.
Cette formule permet de déterminer si l'offre d'un produit est élastique ou inélastique. Une offre élastique signifie que les producteurs sont capables de changer la quantité offerte en réponse à un changement de prix. Inversement, une offre inélastique indique que la quantité offerte ne change pas beaucoup même si le prix change.
Pour calculer l'élasticité-prix de l'offre de glaces, nous utilisons la formule de l'élasticité-prix de l'offre précédemment mentionnée. Voici le calcul détaillé :
- Changement de prix : Le prix augmente de CHF 2 à CHF 2.20, soit une augmentation de CHF 0.20. Le pourcentage de changement du prix est donc ou 10%.
- Changement de la quantité offerte : La quantité offerte augmente de 5 à 6 cornets, soit une augmentation de 1 cornet. Le pourcentage de changement de la quantité offerte est donc ou 20%.
- Calcul de l'élasticité-prix de l'offre :
Ainsi, l'élasticité-prix de l'offre pour les glaces dans cet exemple est de 2. Cela signifie que pour chaque augmentation de 1% du prix, la quantité offerte augmente de 2%. Une élasticité de l'offre de 2 indique une offre relativement élastique, où les producteurs sont assez réactifs aux changements de prix.
Déterminants de l’élasticité-prix de l’offre
Rôle des inputs dans l'élasticité de l'offre
L'élasticité de l'offre d'un produit est fortement influencée par la disponibilité et l'accessibilité des inputs nécessaires à sa production. Lorsque les matières premières, les composants, ou la main-d'œuvre nécessaires à la fabrication d'un produit sont facilement disponibles et accessibles, les producteurs peuvent répondre plus rapidement et efficacement aux fluctuations des prix sur le marché. Cette capacité à obtenir rapidement des inputs supplémentaires ou à augmenter les effectifs permet aux entreprises d'accroître leur production en réponse à une hausse de la demande ou des prix, rendant leur offre plus élastique.
En outre, l'utilisation de biens manufacturés intermédiaires dans la production joue un rôle crucial dans la détermination de l'élasticité de l'offre. Les biens intermédiaires, étant déjà en partie transformés ou assemblés, offrent une plus grande flexibilité dans le processus de production. Cela signifie que les entreprises peuvent ajuster plus facilement et rapidement leur production en fonction des variations des prix. Cela est particulièrement vrai dans les industries où les méthodes de production sont flexibles et peuvent s'adapter rapidement pour répondre aux changements de la demande.
La capacité de stockage et la durabilité des inputs sont également des facteurs importants. Si les inputs peuvent être stockés longtemps sans se dégrader, cela offre aux entreprises une plus grande marge de manœuvre pour ajuster leur production en fonction des fluctuations de prix. Les entreprises peuvent stocker des inputs lorsque leurs coûts sont bas et les utiliser pour augmenter la production lorsque la demande et les prix augmentent.
La flexibilité de la chaîne de production est un autre élément essentiel. Une entreprise capable d'ajuster facilement ses lignes de production pour augmenter ou diminuer la production d'un produit en fonction des variations de prix aura une offre plus élastique. Cette flexibilité permet aux entreprises de réagir rapidement aux changements du marché, ce qui est crucial dans des secteurs où les conditions de marché sont volatiles ou très compétitives.
L'élasticité de l'offre d'un produit dépend donc fortement de la capacité des entreprises à s'adapter aux changements de la demande et des prix. Les facteurs tels que la facilité d'accès aux inputs, la flexibilité de la production, la capacité de stockage des inputs, et l'utilisation de biens manufacturés intermédiaires sont déterminants dans cette adaptabilité. Une bonne compréhension et gestion de ces facteurs sont essentielles pour les entreprises souhaitant optimiser leur production et maximiser leurs profits face aux fluctuations du marché.
Capacité d'ajustement de la production des vendeurs
La capacité des vendeurs à adapter leur niveau de production de biens a un impact direct sur l'élasticité de l'offre de ces produits. Prenons deux exemples pour illustrer ce principe : le front de mer et la production d'ordinateurs.
D'une part, l'offre de propriétés situées en front de mer est considérée comme inélastique. La raison principale de cette inélasticité est la limitation géographique et la rareté du bien. Il y a une quantité fixe de terre disponible en bord de mer, et on ne peut pas augmenter cette quantité, quelle que soit la demande ou l'augmentation des prix. Par conséquent, même une augmentation significative des prix de l'immobilier en bord de mer ne conduira pas à une augmentation de l'offre, car il est impossible d'augmenter la quantité de terre disponible en bord de mer.
D'autre part, la production d'ordinateurs est généralement considérée comme étant plutôt élastique. Cela s'explique par le fait que les fabricants d'ordinateurs peuvent relativement facilement augmenter ou diminuer leur production en réponse aux changements de prix. La production d'ordinateurs ne dépend pas de ressources géographiquement limitées de la même manière que l'immobilier en bord de mer. De plus, l'industrie de la technologie bénéficie de processus de fabrication évolutifs et de chaînes d'approvisionnement flexibles, ce qui permet aux producteurs d'ordinateurs d'ajuster rapidement leur production pour répondre à la demande du marché.
Ces deux exemples illustrent bien comment la nature et les caractéristiques des biens influencent l'élasticité de l'offre. Les biens qui sont physiquement limités ou rares ont tendance à avoir une offre inélastique, tandis que ceux qui peuvent être produits en grande quantité et rapidement ajustés en fonction des besoins du marché ont une offre plus élastique. Comprendre ces différences est crucial pour les décideurs et les entreprises lorsqu'ils planifient leur production et établissent leurs stratégies de prix.
Variations temporelles de la réactivité de l'offre
L'élasticité de l'offre d'un produit varie considérablement en fonction de l'horizon temporel considéré. À court terme, l'élasticité de l'offre est généralement rigide ou inélastique, car les entreprises font face à des capacités de production et à des infrastructures qui sont fixées et ne peuvent pas être modifiées rapidement. Cette rigidité à court terme est due aux contraintes immédiates telles que les limites de la capacité de production existante, les coûts fixes, et la lenteur des processus de réajustement de la production. Par exemple, dans l'industrie pétrolière, augmenter l'offre de pétrole dans l'immédiat est un défi majeur. Cela nécessite des investissements significatifs en exploration et en développement de nouveaux champs pétrolifères, ainsi que l'expansion des infrastructures existantes, ce qui prend du temps et nécessite un investissement financier important.
En revanche, à long terme, les entreprises ont la capacité de rendre leur offre plus élastique. Avec le temps, elles peuvent investir dans de nouvelles technologies, étendre leurs capacités de production, et ajuster d'autres aspects de leur fonctionnement pour répondre aux changements de la demande et des prix. À long terme, les entreprises pétrolières, par exemple, peuvent développer de nouveaux champs pétrolifères, améliorer leurs méthodes d'extraction et de traitement du pétrole, et ajuster leur stratégie globale en réponse aux évolutions du marché. Ce potentiel d'ajustement à long terme permet une plus grande flexibilité et une réponse plus dynamique aux changements des prix.
Ces différences dans l'élasticité de l'offre entre le court et le long terme ont des implications importantes pour la compréhension des marchés et la prise de décisions stratégiques. Dans des secteurs où les conditions de marché sont volatiles ou sujettes à des fluctuations rapides, la capacité des entreprises à s'adapter rapidement peut être limitée à court terme. Cependant, à long terme, ces mêmes entreprises peuvent planifier et mettre en œuvre des stratégies pour augmenter leur flexibilité et leur réactivité. Cette distinction est également cruciale pour les décideurs politiques et économiques qui doivent comprendre ces dynamiques pour élaborer des politiques efficaces et soutenir le développement industriel et économique.
Cas divers d'élasticité-prix de l'offre
Cette image représente quatre graphiques différents illustrant les concepts de l'élasticité-prix de l'offre pour différents scénarios.
Offre parfaitement inélastique (Graphique a) : Ce graphique montre une ligne verticale, indiquant que la quantité offerte reste inchangée quelle que soit l'augmentation du prix. Ceci est typique des biens pour lesquels il n'est pas possible d'augmenter la production, peu importe la hausse du prix, souvent à cause de contraintes physiques ou de ressources limitées. L'élasticité-prix de l'offre pour un tel bien est de zéro, car les variations de prix n'ont aucun effet sur la quantité offerte.
Offre parfaitement élastique (Graphique b) : Ce graphique présente une ligne horizontale au niveau d'un prix spécifique. Cela signifie que les producteurs sont prêts à offrir n'importe quelle quantité au prix fixé, mais aucune quantité à un prix inférieur. L'élasticité-prix de l'offre est infinie à ce prix, car la moindre variation de prix au-dessus de ce seuil entraînerait une augmentation infinie de la quantité offerte, tandis qu'une baisse en dessous de ce seuil réduirait immédiatement l'offre à zéro.
Offre inélastique (Graphique c) : Dans ce scénario, une augmentation du prix entraîne une augmentation relativement faible de la quantité offerte, indiquant une offre inélastique. L'élasticité-prix de l'offre est inférieure à 1, comme illustré par une pente ascendante modérée. Cela peut se produire dans des cas où il y a des délais dans la capacité de réponse des producteurs ou des coûts fixes qui rendent l'augmentation de la production difficile ou coûteuse.
Offre élastique (Graphique d) : Ici, l'augmentation du prix entraîne une augmentation proportionnellement plus grande de la quantité offerte, indiquant une offre élastique. L'élasticité-prix de l'offre est supérieure à 1, comme le montre la pente ascendante relativement raide. Cela est caractéristique des marchés où les producteurs peuvent rapidement augmenter la production en réponse à une hausse des prix, par exemple, lorsqu'il y a peu de contraintes sur les ressources ou la main-d'œuvre.
Chacun de ces graphiques illustre des situations différentes que les producteurs peuvent rencontrer sur le marché, montrant comment l'offre peut réagir à des changements dans le prix de leurs produits. Comprendre ces concepts est essentiel pour les producteurs, les économistes et les décideurs politiques lorsqu'ils analysent les marchés et prévoient les réactions des producteurs aux variations de prix.
Cas extrêmes d'élasticité de l'offre
Analyse d'une offre parfaitement inélastique
Une offre parfaitement inélastique représente une situation où la quantité offerte d'un bien ou d'un service reste constante, indépendamment de toute variation de son prix. Dans ce cas, l'élasticité-prix de l'offre est égale à zéro, ce qui signifie que les variations de prix n'ont aucun impact sur la quantité offerte.
La formule s'exprime comme suit :
Cette situation est rare dans la réalité économique mais peut se produire dans certains cas. Par exemple, l'offre de certains biens patrimoniaux ou historiques, comme des œuvres d'art rares ou des antiquités, peut être parfaitement inélastique car leur quantité est fixe et ne peut pas être augmentée, quel que soit le prix. De même, la disponibilité de ressources naturelles limitées, comme un terrain spécifique ou des minéraux rares, peut également être parfaitement inélastique.
Dans ces cas, les fournisseurs ne peuvent pas répondre à une augmentation de la demande par une augmentation de l'offre, ce qui peut entraîner des situations où les prix augmentent considérablement sans que cela ne se traduise par une augmentation de la quantité disponible sur le marché.
Étude d'une offre parfaitement élastique
Une offre parfaitement élastique décrit une situation dans laquelle la quantité offerte peut varier de manière illimitée en réponse à la moindre variation de prix. Dans ce cas, l'élasticité-prix de l'offre est considérée comme infinie, ce qui signifie que tout changement, même minime, dans le prix entraînera soit une absence totale d'offre (si le prix baisse en dessous d'un certain niveau) soit une offre illimitée (si le prix augmente même légèrement).
Cette situation est exprimée par la formule suivante :
Cette condition d'offre parfaitement élastique est théorique et rarement rencontrée dans la pratique. Cependant, elle peut être utilisée pour décrire des situations où les fournisseurs sont prêts à vendre n'importe quelle quantité d'un produit à un prix donné, mais à aucun prix inférieur. Un exemple pourrait être un produit dont la production est extrêmement facile et peu coûteuse, comme certains produits numériques ou services en ligne, où la capacité de production peut être pratiquement illimitée en réponse à une demande croissante, tant que le prix reste au-dessus du seuil de rentabilité.
Scénarios intermédiaires d'élasticité de l'offre
Une offre inélastique se caractérise par une faible réactivité de la quantité offerte aux variations de prix. Dans ce cas, la quantité offerte varie moins que proportionnellement par rapport à la variation du prix. Cela signifie que même de grandes variations de prix entraînent des changements relativement faibles dans la quantité offerte. L'élasticité-prix de l'offre est donc inférieure à 1 en valeur absolue.
Cette situation est exprimée par la formule suivante :
Cette faible élasticité peut être due à divers facteurs, tels que des capacités de production limitées, l'indisponibilité de matières premières supplémentaires, des délais de production longs, ou des coûts fixes élevés qui rendent difficile l'ajustement rapide de la quantité produite en réponse aux changements de prix.
Les biens avec une offre inélastique comprennent souvent ceux qui nécessitent une infrastructure lourde ou des investissements importants, comme les industries extractives (par exemple, le pétrole et les minéraux) ou certains types de production agricole. Dans ces cas, la capacité à augmenter la production en réponse à une hausse des prix est limitée par des contraintes physiques ou techniques.
Caractéristiques d'une offre élastique
Une offre élastique caractérise une situation où la quantité offerte d'un bien ou service est très réactive aux variations de prix. Dans ce cas, la quantité offerte varie plus que proportionnellement par rapport à la variation du prix. Cela signifie que de petites variations de prix entraînent des changements significatifs dans la quantité offerte. L'élasticité-prix de l'offre est donc supérieure à 1 en valeur absolue.
Cette situation est exprimée par la formule suivante :
L'offre élastique est souvent observée dans les industries où il est relativement facile d'ajuster la production en réponse aux changements de prix. Cela peut être dû à des facteurs tels que la disponibilité de technologies flexibles, la capacité d'augmenter rapidement la production sans coûts supplémentaires significatifs, ou la présence de matières premières facilement accessibles.
Un exemple typique d'offre élastique peut être trouvé dans les industries manufacturières où les ajustements de production peuvent être rapidement effectués en réponse aux signaux du marché. Cela permet aux entreprises de capitaliser sur les opportunités de marché en augmentant la production lorsque les prix augmentent et en la réduisant lorsque les prix baissent.
Offre avec élasticité unitaire expliquée
Une offre avec élasticité unitaire se produit lorsque la quantité offerte d'un bien ou service change exactement dans la même proportion que le prix. Autrement dit, la variation en pourcentage de la quantité offerte est égale à la variation en pourcentage du prix. Dans ce cas, l'élasticité-prix de l'offre est égale à 1 en valeur absolue.
Cette situation est exprimée par la formule suivante :
L'offre avec élasticité unitaire indique un équilibre entre la sensibilité de l'offre aux variations de prix et la quantité produite. Cela signifie que pour chaque augmentation de 1% du prix, la quantité offerte augmente également de 1%, et vice versa. Ce type d'élasticité est important dans les contextes économiques où les fournisseurs doivent ajuster leur production de manière proportionnelle aux changements de prix pour rester compétitifs ou pour maximiser leurs revenus.
Dans la pratique, il est rare de trouver des situations où l'offre a une élasticité exactement unitaire, mais cette notion est utile pour comprendre la théorie économique et pour modéliser les comportements de marché. Elle fournit un point de référence utile pour analyser comment les variations de prix affectent la quantité offerte et pour évaluer la réactivité des producteurs aux changements du marché.
Applications pratiques des élasticités
Interactions entre élasticités et équilibre du marché
Effets inattendus : l'exemple du blé hybride
Le graphique suivant décrit une situation où l'introduction d'un blé hybride, qui a un meilleur rendement que les variétés existantes, impacte le marché du blé.
Voici une analyse basée sur les phénomènes économiques habituels dans de telles circonstances :
- Augmentation de l'Offre : La découverte d'un hybride de blé plus productif augmente l'offre de blé sur le marché. Cela est représenté par un déplacement de la courbe d'offre vers la droite, de S1 à S2, indiquant qu'à chaque prix, une plus grande quantité de blé est disponible.
- Chute des Prix : Si la demande reste inélastique (c'est-à-dire que la quantité demandée ne change pas beaucoup en réponse à une variation de prix), l'augmentation de l'offre entraînera une baisse des prix. Cela est dû au fait que, pour vendre toute la quantité supplémentaire de blé, les producteurs doivent baisser le prix pour attirer les consommateurs.
- Réduction du Revenu Total des Producteurs : Une chute significative du prix, avec seulement une légère augmentation de la quantité vendue en raison de l'inélasticité de la demande, peut réduire le revenu total des producteurs. Dans l'exemple donné, le revenu total diminue de CHF 300 à CHF 220, malgré la vente d'une plus grande quantité de blé.
Ce phénomène est parfois appelé "paradoxe de l'abondance" ou "malédiction de la bonne récolte" dans le contexte agricole : une offre accrue due à une meilleure productivité peut paradoxalement nuire aux producteurs si la baisse des prix due à l'excès d'offre l'emporte sur l'augmentation de la quantité vendue. Les producteurs peuvent finir par être pires financièrement, même s'ils ont une récolte plus abondante, en raison de la pression à la baisse sur les prix et de la faible élasticité de la demande pour le bien en question.
Pour atténuer ce problème, les producteurs peuvent rechercher des marchés alternatifs, développer de nouveaux produits à valeur ajoutée à partir du blé ou travailler ensemble pour ajuster l'offre globale et stabiliser les prix. Par ailleurs, l'intervention des gouvernements peut parfois être nécessaire pour soutenir les prix et garantir un revenu stable aux agriculteurs.
Durabilité de l'augmentation du prix du pétrole post-choc pétrolier
L'augmentation du prix du pétrole après le premier choc pétrolier de 1973 n'a pas duré principalement en raison de la dynamique des élasticités de l'offre et de la demande à long terme.
Voici une explication détaillée des mécanismes en jeu :
- Élasticité de l'offre à long terme : Dans le court terme, l'offre de pétrole est relativement inélastique en raison des délais nécessaires pour développer de nouveaux champs pétrolifères ou pour améliorer la technologie d'extraction. Cependant, avec le temps, l'incitation à investir dans le développement pétrolier augmente lorsque les prix sont élevés. De nouvelles explorations sont lancées, des technologies existantes sont améliorées et de nouvelles techniques sont développées, ce qui augmente l'offre de pétrole. À moyen et long terme, la quantité de pétrole offerte à un prix donné augmente, contribuant à la stabilisation ou à la baisse des prix.
- Élasticité de la demande à long terme : La demande de pétrole, bien qu'inélastique à court terme (les gens et les entreprises ne peuvent pas changer immédiatement leur consommation de pétrole en réponse à des changements de prix), devient plus élastique à long terme. Lorsque les prix du pétrole augmentent et restent élevés pendant un certain temps, cela crée une incitation pour les consommateurs et les industries à rechercher des substituts ou à adopter des technologies plus économes en énergie. L'efficacité énergétique s'améliore, la consommation de carburant diminue et les alternatives au pétrole, telles que les énergies renouvelables, gagnent du terrain. Cela réduit la demande de pétrole, exerçant une pression à la baisse sur les prix.
- Ajustements du marché : La combinaison d'une offre plus élastique et d'une demande également plus élastique à long terme signifie que les chocs de prix comme ceux causés par le premier choc pétrolier ont tendance à être tempérés avec le temps. Les marchés s'ajustent : l'offre augmente grâce à de nouveaux investissements et à l'innovation, tandis que la demande diminue en réponse à la recherche d'efficacité et à l'adoption de substituts.
En conséquence, l'effet net est qu'une diminution de l'offre ou une augmentation initiale du prix du pétrole entraîne seulement une petite augmentation des prix à long terme par rapport à l'effet beaucoup plus grand observé à court terme. Cela explique pourquoi l'augmentation des prix du pétrole après le premier choc pétrolier n'a pas été durable et pourquoi les prix ont finalement commencé à se stabiliser, voire à baisser, dans les années qui ont suivi.
Stratégies de lutte contre la consommation de drogues et criminalité associée
La lutte contre la consommation de drogues et son impact sur la criminalité peut être abordée par diverses politiques publiques, chacune ayant des conséquences différentes sur le marché des drogues et sur les comportements criminels associés.
- Politiques de réduction de l'offre : Les politiques qui visent à réduire l'offre de drogues, telles que l'augmentation des contrôles policiers et la répression des vendeurs, peuvent réduire la quantité de drogues disponibles sur le marché. Cependant, si la demande de drogues reste inélastique, c'est-à-dire que les consommateurs continuent à consommer des quantités similaires malgré l'augmentation des prix, ces politiques peuvent involontairement augmenter le prix des drogues sur le marché noir. L'effet pervers potentiel est que, malgré une réduction de la quantité disponible, le revenu total des dealers peut augmenter en raison des prix plus élevés. Cela pourrait renforcer l'attrait financier du trafic de drogues et aggraver les problèmes de criminalité associés, car les bénéfices accrus pourraient encourager plus d'individus à entrer dans le commerce illégal des drogues.
- Politiques de réduction de la demande : À l'opposé, les politiques qui s'attaquent à la demande de drogues, par exemple à travers des programmes d'éducation et d'information, visent à réduire la consommation en sensibilisant aux dangers de la drogue et en offrant des alternatives et des soutiens pour le sevrage. Ces politiques peuvent être plus efficaces à long terme car elles cherchent à réduire la demande directement. Si elles réussissent, la quantité de drogues consommée diminuera, entraînant une baisse des prix sur le marché. Avec une demande moins inélastique et des prix plus bas, le revenu total des dealers diminuerait, ce qui pourrait réduire les incitations financières à la criminalité liée aux drogues. En outre, en s'attaquant aux causes sous-jacentes de la consommation de drogues, ces politiques peuvent également réduire les dommages sociaux et sanitaires associés.
En résumé, les politiques de réduction de la demande pourraient s'avérer plus efficaces pour diminuer à la fois la consommation de drogues et la criminalité liée aux drogues à long terme. Elles visent non seulement à réduire l'attrait économique du trafic de drogues mais aussi à résoudre les problèmes de santé publique et d'addiction qui alimentent la demande. Ces politiques peuvent également être renforcées par des mesures de soutien telles que les traitements de substitution, les thérapies et le soutien à la réinsertion sociale des anciens consommateurs.
Élasticités et équilibre du marché : vue d'ensemble
L'élasticité de la demande joue un rôle central dans la manière dont les chocs de l'offre affectent les marchés. L'élasticité de la demande mesure la sensibilité de la quantité demandée à une variation de prix. Si la demande est élastique, une petite augmentation de prix entraîne une grande diminution de la quantité demandée, et inversement.
- Demande Élastique : Avec une demande élastique, un choc sur l'offre (par exemple, une diminution de la quantité offerte due à une catastrophe naturelle ou à une hausse des coûts de production) entraîne une variation plus importante de la quantité vendue et une variation plus faible du prix. Cela est dû au fait que les consommateurs réduisent significativement leur consommation en réponse à une hausse des prix. Les producteurs ne peuvent donc pas augmenter les prix librement sans risquer une chute substantielle de la quantité vendue.
- Demande Inélastique : À l'inverse, lorsque la demande est inélastique, les consommateurs ne réduisent pas beaucoup leur consommation en réponse à une augmentation de prix. Dans ce cas, un choc sur l'offre se traduit par une augmentation relativement plus importante du prix et une variation plus contenue de la quantité vendue. Cela signifie que les producteurs peuvent répercuter plus facilement une augmentation des coûts de production sur les consommateurs sans craindre une réduction significative des ventes.
L'implication est que, pour les biens à demande inélastique, les producteurs ont une plus grande capacité à transférer les coûts supplémentaires aux consommateurs sous forme de prix plus élevés. C'est souvent observé avec des produits de première nécessité ou des médicaments pour lesquels il y a peu ou pas de substituts directs, et les consommateurs continuent d'acheter même si les prix augmentent.
Les graphiques économiques représentant ces scénarios montrent généralement une courbe de demande plus plate pour les biens à demande élastique et une courbe de demande plus raide pour les biens à demande inélastique. Dans les marchés où la demande est inélastique, les stratégies de prix sont un outil puissant pour les entreprises, tandis que dans les marchés à demande élastique, la compétitivité dépend davantage de la capacité à gérer les coûts et à maintenir des volumes de vente élevés.
Dans le très court terme, la fonction d'offre est souvent rigide ou inélastique parce que les producteurs n'ont pas le temps ou la capacité de changer rapidement leur niveau de production en réponse à des changements de prix. Les installations de production, la main-d'œuvre, les contrats d'approvisionnement, et d'autres facteurs ne peuvent pas être ajustés instantanément. Cela signifie que, face à un choc de demande, les quantités offertes ne peuvent pas augmenter pour satisfaire la demande supplémentaire immédiatement, ce qui entraîne des augmentations de prix.
À court terme, les prix jouent donc un rôle de rationnement de la demande. Quand la demande pour un bien augmente soudainement et que l'offre ne peut pas suivre immédiatement, les prix montent pour rééquilibrer le marché. Les consommateurs qui sont disposés et capables de payer le prix plus élevé obtiennent le produit, tandis que ceux qui ne le sont pas doivent s'en passer ou chercher des substituts.
Dans le moyen et long terme, la fonction d'offre devient plus élastique. Les producteurs ont le temps de répondre à des changements de prix en augmentant la production. Ils peuvent investir dans de nouvelles capacités de production, embaucher plus de travailleurs, ou améliorer l'efficacité pour produire plus. Ainsi, face à un choc de demande durable, l'offre peut augmenter, ce qui peut stabiliser ou même réduire les prix par rapport au pic initial.
Les graphiques économiques qui illustrent ces phénomènes montrent habituellement une courbe d'offre très raide ou verticale dans le très court terme, indiquant une faible réactivité à une variation de prix. À mesure que l'horizon temporel s'étend, la courbe d'offre devient plus inclinée, indiquant une plus grande élasticité. Les implications pour les décideurs économiques sont importantes : dans le court terme, la gestion de la volatilité des prix peut nécessiter des interventions, telles que des réserves stratégiques ou des réglementations des prix, tandis que dans le long terme, les investissements dans la capacité de production et l'innovation sont essentiels pour répondre à la demande croissante.
Influence de l'élasticité de la demande sur l'équilibre du marché
Conséquences d'une demande inélastique
Ce graphique illustre un marché où la demande est inélastique, ce qui signifie que la quantité demandée ne varie pas beaucoup en réponse à une variation des prix. Sur ce graphique, nous voyons deux courbes d'offre, S1 et S2, et une courbe de demande relativement raide, indiquant l'inélasticité.
- Point d'Équilibre Initial : Le point d'équilibre initial, indiqué par le point 1, se situe à l'intersection de la courbe de demande avec la courbe d'offre S1. Ce point montre le prix et la quantité d'équilibre avant tout changement dans les conditions du marché.
- Nouveau Point d'Équilibre après un Choc de l'Offre : Le point 2 représente un nouveau point d'équilibre après un choc positif de l'offre, où la courbe d'offre se déplace vers la droite de S1 à S2. Ce déplacement pourrait être dû à une amélioration technologique, à une réduction des coûts de production, ou à une augmentation de la quantité de producteurs sur le marché.
- Conséquences sur le Prix et la Quantité : En raison de la demande inélastique, le nouveau point d'équilibre montre une réduction considérable du prix, mais seulement une faible augmentation de la quantité vendue. Cela est cohérent avec la nature de la demande inélastique, où les consommateurs ne réagissent pas fortement aux variations de prix.
Ce graphique illustre bien les implications d'une demande inélastique sur le marché. Même si l'offre augmente, ne provoquant qu'une légère augmentation de la quantité vendue, le prix peut considérablement baisser. Cela peut être préoccupant pour les producteurs, car une baisse significative des prix peut réduire leurs revenus, surtout si la quantité vendue n'augmente pas de manière significative. Cela montre également l'importance de comprendre l'élasticité de la demande lors de la mise en œuvre de politiques ou de la prise de décisions d'affaires, car les réactions du marché aux changements d'offre dépendent fortement de cette élasticité.
Impacts d'une demande élastique
Le graphique illustre un marché où la demande est élastique. Sur ce graphique, deux courbes d'offre (S1 et S2) sont représentées, ainsi qu'une courbe de demande qui a une pente prononcée, indiquant une grande sensibilité de la quantité demandée aux variations de prix.
- Point d'Équilibre Initial (Point 1) : Ce point se trouve à l'intersection de la courbe de demande et de la courbe d'offre initiale S1. Il représente le prix et la quantité d'équilibre sur le marché avant tout changement.
- Nouveau Point d'Équilibre après un Choc de l'Offre (Point 2) : Le point 2 est le nouveau point d'équilibre résultant d'un choc positif de l'offre, où la courbe d'offre s'est déplacée vers la droite de S1 à S2. Ce déplacement de la courbe d'offre pourrait être le résultat d'une amélioration de la technologie, d'une réduction des coûts de production, ou d'une augmentation du nombre de fournisseurs.
- Impact sur le Prix et la Quantité : Avec une demande élastique, une augmentation de l'offre entraîne une augmentation substantielle de la quantité vendue mais une modification relativement faible du prix. Cela est dû à la haute sensibilité de la quantité demandée aux changements de prix dans un marché à demande élastique. Les consommateurs sont prêts à acheter beaucoup plus à un prix légèrement inférieur.
Dans ce scénario, les producteurs peuvent bénéficier d'une augmentation de la quantité vendue, mais ils ne verront pas une hausse significative des prix, ce qui pourrait limiter l'augmentation de leur revenu total. Cette illustration montre l'importance de l'élasticité de la demande dans la détermination des effets des variations de l'offre sur le prix et la quantité d'équilibre. Dans les marchés à demande élastique, les variations de l'offre ont tendance à se traduire davantage par des changements de quantité que de prix.
Impact de l'élasticité de l'offre sur l'équilibre du marché
Effets d'une offre inélastique
Sur ce graphique est illustré un marché où l'offre est inélastique. L'inélasticité de l'offre est indiquée par la courbe d'offre relativement raide. Le graphique montre également deux courbes de demande, D1 et D2, indiquant deux différents niveaux de demande.
- Point d'Équilibre Initial (Point 1) : À l'origine, le marché est à l'équilibre au point 1, où la courbe d'offre inélastique rencontre la courbe de demande initiale D1. Ce point représente le prix et la quantité d'équilibre avant tout changement dans les conditions de marché.
- Nouveau Point d'Équilibre après un Choc de Demande (Point 2) : Le point 2 représente un nouveau point d'équilibre après un choc négatif de la demande, où la courbe de demande se déplace vers la gauche de D1 à D2. Ce déplacement pourrait être dû à une diminution de la demande globale pour le bien en question, peut-être à cause de changements dans les préférences des consommateurs, une augmentation du prix d'un bien complémentaire, ou l'introduction d'un substitut moins cher.
- Impact sur le Prix et la Quantité : Étant donné que l'offre est inélastique, la réduction de la demande entraîne une baisse substantielle du prix mais seulement une faible diminution de la quantité offerte. Cela est cohérent avec la nature de l'offre inélastique, où les producteurs ne peuvent pas ou ne veulent pas réduire significativement la quantité offerte en réponse à une baisse des prix.
Dans ce scénario, les producteurs peuvent subir une baisse notable de leurs revenus due à la baisse des prix, tandis que la quantité vendue diminue légèrement. Cette illustration met en évidence l'importance de l'élasticité de l'offre dans la détermination des effets des variations de la demande sur le prix et la quantité d'équilibre. Dans les marchés à offre inélastique, les variations de la demande ont tendance à se traduire davantage par des changements de prix que de quantité.
Conséquences d'une offre élastique
Le graphique ci-dessous représente un marché avec une offre élastique, indiquée par une courbe d'offre avec une pente relativement plate. Sur ce graphique, nous voyons un déplacement de la courbe de demande de D1 à D2, suggérant un changement dans les conditions de marché qui affecte la demande.
- Point d'Équilibre Initial (Point 1) : Le point d'équilibre initial est situé à l'intersection de la courbe d'offre élastique et de la courbe de demande D1. Ce point reflète le prix et la quantité d'équilibre avant le changement de la demande.
- Nouveau Point d'Équilibre après un Choc de Demande (Point 2) : Le point 2 montre le nouvel équilibre après que la courbe de demande se soit déplacée vers la droite, de D1 à D2, indiquant une augmentation de la demande pour le bien ou service. Cette augmentation pourrait résulter d'une baisse du prix d'un bien complémentaire, d'une hausse du prix d'un substitut, d'une augmentation du revenu des consommateurs, ou d'un changement dans les goûts et les préférences en faveur du bien.
- Impact sur le Prix et la Quantité : En raison de l'élasticité de l'offre, l'augmentation de la demande entraîne une augmentation significative de la quantité offerte mais seulement une légère augmentation du prix. Cela montre que les producteurs sont capables de répondre à la hausse de la demande en augmentant la production sans avoir à augmenter considérablement les prix.
Dans ce scénario, les producteurs bénéficient d'une augmentation de la quantité vendue, ce qui peut entraîner une augmentation de leur revenu total, même si la hausse des prix est modeste. Cela illustre l'importance de l'élasticité de l'offre pour absorber les chocs de la demande : dans les marchés où l'offre est élastique, les fournisseurs peuvent ajuster leur production pour répondre aux variations de la demande sans causer de grandes fluctuations de prix. Cela contribue à la stabilité du marché et peut prévenir les fluctuations de prix extrêmes qui pourraient être préjudiciables à la fois aux consommateurs et aux producteurs.
Synthèse des élasticités et de leur portée
Les élasticités sont des mesures essentielles en économie qui permettent d'évaluer la réactivité des quantités demandées ou offertes face à des changements de prix ou d'autres facteurs influençant la demande ou l'offre. Elles sont déterminées par le ratio des variations en pourcentage et offrent un aperçu précis de la dynamique de marché.
Lorsque la demande d'un bien est inélastique, cela signifie que les consommateurs ne réduisent pas significativement leur consommation même si le prix augmente. Dans ce cas, toute augmentation du prix tend à entraîner une hausse du revenu total pour les vendeurs. Cela est dû au fait que la quantité demandée diminue peu, donc l'augmentation du prix l'emporte sur la réduction de la quantité dans le calcul du revenu total.
Inversement, si la demande est élastique, c'est-à-dire que les consommateurs réagissent fortement à une augmentation des prix par une baisse de leur consommation, alors le revenu total des vendeurs tend à diminuer lorsque les prix augmentent. Dans ce scénario, l'augmentation des prix conduit à une baisse de la quantité demandée plus importante, ce qui réduit le revenu total généré par les ventes.
L'élasticité-revenu nous informe sur la relation entre le revenu des consommateurs et la quantité demandée d'un bien. Les biens pour lesquels la demande augmente avec l'augmentation des revenus sont considérés comme des biens normaux et ont une élasticité-revenu positive. À l'inverse, les biens dont la demande diminue quand le revenu des consommateurs augmente sont qualifiés de biens inférieurs et ont une élasticité-revenu négative.
L'élasticité-prix croisée entre deux biens nous indique si ces biens sont complémentaires ou substituts. Une valeur négative indique que les biens sont complémentaires, ce qui signifie que l'augmentation du prix de l'un entraîne une baisse de la demande de l'autre. À l'inverse, une valeur positive indique que les biens sont substituts, signifiant que l'augmentation du prix de l'un entraîne une hausse de la demande pour l'autre.
La différence entre les élasticités à court et à long terme est également significative. À court terme, les réponses des consommateurs et des producteurs aux changements de prix sont généralement limitées en raison de contraintes telles que des contrats, des habitudes ou des capacités de production fixes. Par conséquent, les élasticités sont plus faibles. À long terme, cependant, les consommateurs et les producteurs disposent de plus de temps pour ajuster leur comportement, ce qui se traduit par des élasticités plus élevées.
La compréhension des élasticités est cruciale pour anticiper l'impact des chocs de la demande et de l'offre sur l'équilibre du marché. Ces mesures influencent la façon dont les prix et les quantités s'ajustent en réponse aux chocs, affectant ainsi l'équilibre global du marché. Ainsi, les élasticités jouent un rôle fondamental dans la prévision des conséquences des politiques économiques, des changements du marché, et des tendances externes sur les prix et les quantités, ce qui est vital pour les décisions stratégiques dans les secteurs public et privé.



