« Sociologia della disciplina delle relazioni internazionali » : différence entre les versions

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Se vogliamo davvero capire l'evoluzione degli approcci, perché gli approcci emergono e scompaiono, come ad esempio il luogo delle teorie internazionali di Nigerien all'inizio degli anni Settanta, dobbiamo considerare che l'evoluzione di questa disciplina non avviene perché gli eventi accadono. La disciplina a volte si evolve perché le persone parlano tra loro, questi sono discorsi interni. Gli elementi esterni non sono necessariamente importanti, ma li sopravvalutiamo per raccontare una storia in cui si progredisce.
Se vogliamo davvero capire l'evoluzione degli approcci, perché gli approcci emergono e scompaiono, come ad esempio il luogo delle teorie internazionali di Nigerien all'inizio degli anni Settanta, dobbiamo considerare che l'evoluzione di questa disciplina non avviene perché gli eventi accadono. La disciplina a volte si evolve perché le persone parlano tra loro, questi sono discorsi interni. Gli elementi esterni non sono necessariamente importanti, ma li sopravvalutiamo per raccontare una storia in cui si progredisce.


=Une (?) histoire de la discipline=
=Una (?) storia della disciplina=


==Perspective Contextualiste==
==Prospettiva Contestualiste==


La perspective contextualiste de Schmidt met en exergue des événements importants et des approches différentes. Ce graphique illustre la manière dont on peut raconter l’histoire de façon contextualiste. Par exemple, le constructivisme émerge après la Guerre froide parce qu’avant il n’y avait pas de phénomène identitaire, mais bien évidemment cela n’est pas vrai. Pour comprendre l'histoire, il faut voir les évènements utilisés comme étant des moments clefs. On trouve rarement une histoire des relations internationales qui montre la décolonisation comme un événement important.
La prospettiva contestualista di Schmidt mette in evidenza eventi importanti e approcci diversi. Questo grafico illustra come la storia possa essere raccontata in modo contestualistico. Ad esempio, il costruttivismo emerge dopo la guerra fredda perché prima non esisteva un fenomeno identitario, ma ovviamente questo non è vero. Per capire la storia, dobbiamo vedere gli eventi utilizzati come momenti chiave. Raramente troviamo una storia di relazioni internazionali che mostra la decolonizzazione come un evento importante.


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==La lecture présentisme==
==Lettura del presenzialismo==


L’histoire est structurée en termes de débats. Dans un débat, la personne qui a le meilleur argument va gagner. C’est l’idée du « télos » [Τέλος], si on prend les débats dans leur fonction de progrès scientifique. Il y a une tension créée disant qu’il y a des approches qui ne permettent pas de comprendre quelque chose d’autre. Il y a des vainqueurs expliquant qu’il y a un progrès parce que le vainqueur est celui qui a le meilleur argument.  
La storia è strutturata in termini di dibattiti. In un dibattito, vince chi ha l'argomentazione migliore. Questa è l'idea dei "telos" [Τέλος], se prendiamo i dibattiti nella loro funzione di progresso scientifico. C'è una tensione creata dicendo che ci sono approcci che non permettono di capire qualcos'altro. Ci sono vincitori che spiegano che c'è progresso perché il vincitore è quello con il miglior argomento.  


[[Fichier:Ri2 lecture présentisme.png|300px|cadre|centré]]
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Ici, nous pouvant voir la dimension progressiste. Pour certains, il y a quatre débats. Cela dépend de la perspective que l’on donne sachant que Weaver est une grande théorie de la sécurité. Il va recréer le débat entre le « néo-néo ». Ce débat a été présenté par ses acteurs comme par Waltz, disant qu’il y a un accord fondamental qui est une structure anarchique et il y a deux manières de comprendre la structure anarchique :  
Qui possiamo vedere la dimensione progressiva. Per alcuni, ci sono quattro dibattiti. Dipende dalla prospettiva che si dà, sapendo che Weaver è una grande teoria della sicurezza. Ricreerà il dibattito tra il "neo-neo". Questo dibattito è stato presentato sia dai suoi attori che da Waltz, dicendo che c'è un accordo fondamentale che è una struttura anarchica e che ci sono due modi di intendere la struttura anarchica:  


*High politics dans le cadre de la survie de l’état avec tout ce qui est militaire.
*High politics come parte della sopravvivenza dello stato con tutte le cose militari.
*Low politics.
*Low politics.


Les néoréalistes montrent qu’on est arrivé à un moment stable où ils sont d’accord de diviser le travail avec les néoréalistes qui s’occupent de la guerre et les libéraux de l’économie. Les relations internationales sont arrivées à la fin comme le suggérait Fukuyama. Ce que Weaver a montré de façon assez pertinente est comment, en lisant ce tableau en reprenant la notion de présentisme, on les débats construisent les relations internationales. Ce sont l’aboutissement d’un certain nombre de tensions et d’impulsions dans la discipline.  
I neorealisti dimostrano che siamo giunti a un momento stabile in cui accettano di dividere il lavoro con i neorealisti che si occupano della guerra e dei liberali economici. Le relazioni internazionali sono terminate, come ha suggerito Fukuyama. Ciò che Weaver ha mostrato in modo abbastanza pertinente è come, leggendo questa tabella con la nozione di presentismo, i dibattiti costruiscono relazioni internazionali. Sono il culmine di una serie di tensioni e di impulsi nella disciplina.  


Weaver est un chercheur central des approches critiques de la sécurité. Il faut quelque chose d’intéressant ici. Il fait une sociologie de la discipline afin de revenir sur la question des débats en revenant lui-même sur les enjeux de la construction de l’histoire de la discipline. Il va parler lui-même d’un quatrième débat et se positionner.  
Weaver è un ricercatore centrale di approcci critici alla sicurezza. Qui serve qualcosa di interessante. Sta facendo una sociologia della disciplina per tornare alla questione dei dibattiti, tornando egli stesso alle questioni in gioco nella costruzione della storia della disciplina. Egli stesso parlerà di un quarto dibattito e prenderà posizione.


Cette mise en garde contre des lectures téléologiques de différentes approches en relations internationales doit être appliquée à tous les mondes même à ceux qui sont « soi-disant » critiques. Dans ''Who contextualizes the contextualizers ? Disciplinary history and the discourse about IR discourse'', Gerard Holden amène ce débat. Ce sont des outils que nous devons appliquer à nous-mêmes.
Questo monito contro le letture teleologiche dei diversi approcci alle relazioni internazionali deve essere applicato a tutti i mondi, anche a quelli "presumibilmente" critici. In ''Who contextualizes the contextualizers ? Disciplinary history and the discourse about IR discourse'', Gerard Holden porta questo dibattito. Sono strumenti che dobbiamo applicare a noi stessi.[[Fichier:Ri2 lecture présentisme 2.png|300px|cadre|centré]]


[[Fichier:Ri2 lecture présentisme 2.png|300px|cadre|centré]]
Forse dopo la guerra nell'ex Jugoslavia si pensava che il costruttivismo avrebbe avuto forza. Dobbiamo qualificare questo tipo di affermazione con una logica teleologica. Ciò che il costruttivismo apporta alle relazioni internazionali, soprattutto in campo linguistico, è qualcosa che si è sviluppato diversi decenni fa in antropologia e sociologia. Non è perché il contesto internazionale gli dà ragione che possiamo dirlo. Dobbiamo fare una distinzione tra il mondo sociale e i problemi delle persone che cercano di spiegare cosa sta succedendo.  


Peut-être qu’après la guerre en ex-Yougoslavie s‘est-on dit que le constructivisme allait avoir de la force. Il faut nuancer ce type de propos relevant d’une logique téléologique. Ce que le constructivisme apporte en relations internationales, notamment en matière linguistique, est des choses qui ont été développées il y a plusieurs décennies en anthropologie ou encore en sociologie. Ce n’est pas parce que le contexte international leur donne raison qu’on peut le dire. Il faut faire la part des choses entre le monde social et les enjeux des gens qui essaient d’expliquer ce qui se passe.  
Ci possono essere differenze nel numero di dibattiti. Questo dimostra che ci sono diverse posizioni. Sono queste persone che cercheranno di costruire questa disciplina mostrando perché sono rilevanti e perché dovrebbero essere ascoltate. Questi dibattiti si svolgeranno per cercare di imporre una narrazione per imporre il proprio approccio e il proprio posto nella disciplina.


Des divergences peuvent avoir lieu sur le nombre de débats. Cela montre qu’il y a plusieurs positions. Ce sont ces gens qui vont essayer de construire cette discipline montrant pourquoi ils ont une pertinence et pourquoi doit-on les écouter. Ces débats vont avoir lieu afin d’essayer d’imposer un narratif pour imposer sa propre approche et sa propre place dans la discipline.
=Il primo dibattito: "realisti" contro "idealisti"...=


=Le premier débat : « réalistes » vs. « idéalistes »=
==Mitico-storia==
Questo dibattito si è svolto nel periodo tra le due guerre tra "realisti" e "idealisti", dando luogo a un'indiscutibile vittoria dei realisti sugli idealisti. Il presidente Wilson è in particolare tra questi idealisti con il suo progetto della Società delle Nazioni.


==Mytho-histoire==
Gli idealisti hanno intrapreso un periodo di sconfinato ottimismo dopo la prima guerra mondiale, ma la seconda guerra mondiale ha distrutto queste illusioni. Gli idealisti erano bloccati in una definizione normativa delle relazioni internazionali. La disciplina si è spostata verso una visione più "reale" delle relazioni internazionali e verso un maggiore scientismo.
Ce débat a lieu dans l’entre-deux-guerres entre « réalistes » et « idéalistes » donnant lieu à une victoire incontestable des réalistes sur les idéalistes. Le président Wilson fait notablement partie de ces idéalistes avec son projet de Société des Nations.


Les idéalistes se sont lancés dans un optimiste sans limites après la Première guerre mondiale, mais la Deuxième guerre mondiale a réduit à néant ces illusions. Les idéalistes étaient enfermés dans une définition normative des relations internationales. La discipline s'est orientée vers une vision plus « réelle » des relations internationales et vers plus de scientisme.
==Storia==
 
==Histoire==


[[File:Eh_carr.jpg|thumb|150px|Edward Hallett Carr]]
[[File:Eh_carr.jpg|thumb|150px|Edward Hallett Carr]]


Ce débat n’a pas eu lieu, c’est une invention de certains penseurs réalistes dont le principal artisan de la construction de ce débat est E. H. Carr qui propose une relecture dans son ouvrage ''La crise de vingt ans de l’entre-deux-guerres''<ref>Carr, E.H. The Twenty Years' Crisis, 1919-1939: An Introduction to the Study of International Relations. London: Macmillan, 1946</ref> comment à travers le réalisme sommes-nous arrivés à la Deuxième guerre mondiale.  
Questo dibattito non ha avuto luogo, è un'invenzione di alcuni pensatori realistici il cui principale architetto della costruzione di questo dibattito è E. H. Carr, che propone una rilettura nel suo libro ''The Twenty-Year Crisis of the Inter-War Years''<ref>Carr, E.H. The Twenty Years' Crisis, 1919-1939: An Introduction to the Study of International Relations. London: Macmillan, 1946</ref> come attraverso il realismo siamo arrivati alla seconda guerra mondiale.  


Pendant l’entre-deux-guerres, il n’y avait pas vraiment de département de relations internationales la première date de 1919 à University College of Wales au Pays de Galle, le deuxième est l’IHEID à Genève.  
Durante il periodo tra le due guerre non esisteva un vero e proprio dipartimento di relazioni internazionali, il primo fu nel 1919 all'University College of Wales in Galles, il secondo fu l'IHEID di Ginevra. Questo ci porta a interrogarci sulla malafede dei primi grandi pensatori realisti delle relazioni internazionali che avrebbero "tirato fuori la grande artiglieria" per iscrivere il loro approccio in una visione naturalizzante dove, fin dall'Antica Grecia, ci siamo trovati di fronte alla stessa logica tra sistemi politici, quando si esce dalla gerarchia è l'anarchia a prevalere, come la descriveva Tucidide.
Cela nous mène à nous interroger sur la mauvaise foi des premiers grands penseurs réalistes en relations internationales qui vont « sortir la grosse artillerie » afin d’inscrire leur approche dans une vision naturalisante où depuis la Grèce Antique nous sommes face à de mêmes logiques entre dispositifs politiques, lorsqu’on sort de la hiérarchie c’est l’anarchie qui prime comme l’a décrit Thucydide.  


Dans ce débat, il y a une véritable forme de malhonnêteté intellectuelle avec Carr, mais aussi Morgenthau qui a posé les canons du réalisme en relations internationales, mais qui reste encore pertinent pour bon nombre de chercheurs encore aujourd’hui. On ne juge pas la qualité des travaux, mais la stratégie pour légitimer la pertinence de leurs travaux.  
In questo dibattito, c'è una vera e propria forma di disonestà intellettuale con Carr, ma anche con Morgenthau, che ha stabilito i canoni del realismo nelle relazioni internazionali, ma che è ancora attuale per molti ricercatori. Non stiamo giudicando la qualità del loro lavoro, ma la strategia per legittimarne la rilevanza.


L’idéalisme en tant que courant de relations internationales, il est possible de le dire sans exagérer que c’est une invention du réalisme. Il n'y a jamais eu de tradition « idéaliste » ou « progressiste » en tant que telle. Les propositions et positions des auteurs « idéalistes » ou « progressistes » ont été déformées et tronquées par les « réalistes ». Ainsi, le « Premier Débat » est le fruit d’une reconstitution arbitraire de la part de personnes comme Carr s’identifiant comme « réalistes ».
L'idealismo come corrente nelle relazioni internazionali, si può dire senza esagerare che è un'invenzione del realismo. Non c'è mai stata una tradizione "idealistica" o "progressista" in quanto tale. Le proposte e le posizioni degli autori "idealisti" o "progressisti" sono state distorte e troncate dai "realisti". Così, il 'Primo Dibattito' è il risultato di una ricostituzione arbitraria da parte di persone come Carr che si identificano come 'realisti'.


=Le deuxième débat : « traditionalistes » vs. « behavioristes »=
=Il secondo dibattito: "tradizionalista" contro "comportamentista"=


==Mytho-histoire==
==Mitico-storia==
Il faut comprendre la continuité avec le premier débat. Des auteurs comme Carr ou Morgenthau reconstruisent un certain nombre d’acteurs et d’auteurs pour créer un nouveau « puzzle ». Ces auteurs ont créé le courant idéaliste, c’est un « straw man ». Il est possible de comprendre en grande partie la prédominance du réalisme comme approche centrale des relations internationales, cette approche qui cristallise les relations internationales à partir des années 1950.  
Dobbiamo capire la continuità con il primo dibattito. Autori come Carr o Morgenthau ricostruiscono una serie di attori e autori per creare un nuovo "puzzle". Questi autori hanno creato la corrente idealistica, è un "uomo di paglia". È possibile comprendere in larga misura la predominanza del realismo come approccio centrale delle relazioni internazionali, questo approccio che cristallizza le relazioni internazionali a partire dagli anni Cinquanta.  


Avec le deuxième débat, on se trouve dans une situation paradoxale ou des gens viennent d’une tradition réaliste étant attaquée par d’autres réalistes. C’est la distinction entre « traditionalistes » et « behavioristes ».
Con il secondo dibattito, ci troviamo in una situazione paradossale in cui persone di una tradizione realista vengono attaccate da altri realisti. Questa è la distinzione tra "tradizionalisti" e "comportamentisti".


Morgenthau a une pensée éthique très développée, il y a une pensée analytique et éthique fine. Dans son œuvre, il y a toute une dimension éthique sur la logique de décision, en 1945 1946 il a écrit un texte montrant pourquoi la prise de décision en relations internationales et difficiles, car les relations internationales est le monde du mal loin de l’approche kantienne. Morgenthau a développé une pensée subtile sur comment agit-on dans une situation où l’on doit faire des choix durs moralement. Carr est un très fin lecteur de l’histoire. Il s’est basé sur une réflexion historique et juridique.  
Morgenthau ha un pensiero etico molto sviluppato, c'è un bel pensiero analitico ed etico. Nella sua opera c'è tutta una dimensione etica nella logica del processo decisionale, nel 1945 - 1946 ha scritto un testo che mostra perché il processo decisionale nelle relazioni internazionali è difficile, perché le relazioni internazionali sono il mondo del male lontano dall'approccio kantiano. Morgenthau ha sviluppato un sottile pensiero su come ci si comporta in una situazione in cui si devono fare scelte moralmente difficili. Carr è un ottimo lettore della storia. Il suo lavoro si è basato sul pensiero storico e giuridico.[[Fichier:Hedley Bull.png|200px|vignette|droite|Hedley Bull]]


[[Fichier:Hedley Bull.png|200px|vignette|droite|Hedley Bull]]
Hedley Bull era a capo della scuola inglese, molto popolare in Gran Bretagna, che è la sintesi di Carr e Morgenthau con la dimensione legale e normativa. Questa scuola farà del costruttivismo soprattutto con testi degli anni Cinquanta e Sessanta. Essi cercano di intendere le relazioni internazionali come rapporti di potere, partendo anche dal principio realistico che siamo in una situazione di anarchia, e allo stesso tempo cercheranno di tenere conto della dimensione della civiltà. Se si guarda all'evoluzione del "sistema internazionale" più precisamente della "società internazionale", si cercherà di capire come l'idea di civiltà farà socializzare alcuni Stati per comportarsi in modo diverso.


Hedley Bull fut à la tête de l’école anglaise qui est très populaire en Grande-Bretagne qui est la synthèse de Carr et de Morgenthau avec la dimension juridique et normative. Cette école va faire du constructivisme surtout avec des textes dans les années 1950 et 1960. Ils cherchent à comprendre les relations internationales comme des relations de pouvoir, partants aussi du principe réaliste que nous sommes dans une situation d’anarchie, en même temps ils vont essayer de prendre en compte la dimension de la civilisation. Si on regarde l’évolution du « système international » plus précisément de la « société internationale », ils vont essayer de comprendre comment l’idée de civilisation va socialiser certains États à se comporter différemment.
I "tradizionalisti" rappresentano una sorta di sintesi tra Carr e Morgenthau, impegnati a comprendere le relazioni internazionali da un punto di vista storico e giuridico. I "comportamentisti" adottano un approccio diverso, dicendo che dobbiamo fare scienza, dobbiamo oggettivare, dobbiamo fare affidamento su statistiche, modelli, e fare scienza come la scienza dura.


Les « traditionalistes » représentent un peu la synthèse entre Carr et Morgenthau attachés à comprendre les relations internationales selon une perspective historique et juridique. Les « behavioristes » adoptent une approche différente disant qu’il faut faire des sciences, il faut objectiver, compter faire des statistiques, des modèles, faire de la science comme des sciences dures.
Sono i comportamentisti che hanno vinto. Con la dimensione teleologica, ci stiamo muovendo verso un maggiore progresso. Come siamo nelle scienze sociali, dobbiamo fare come la scienza ed essere quantitativi. Il concetto di pace democratica, ad esempio, è un ragionamento di tipo statistico. La disciplina si è spostata verso una concezione più scientifica, nel senso delle scienze naturali.


Ce sont les behavioristes qui ont gagné. Avec la dimension téléologique, nous allons vers plus de progrès. Comme nous sommes dans les sciences sociales, il faut faire comme la science et faire quantitatif. Le concept de paix démocratique est par exemple un raisonnement de type statistique. La discipline s'est orientée vers une conception plus scientifique, dans le sens des sciences naturelles.
==Storia==
 
==Histoire==


[[Fichier:Morton Kaplan.png|200px|vignette|droite|Morton Kaplan]]
[[Fichier:Morton Kaplan.png|200px|vignette|droite|Morton Kaplan]]


Si on regarde l’histoire, Morton Kaplan se pose la question d’une discipline parce que les relations internationales ne produisent pas quelque chose de scientifique. Il n’est pas vraiment clair qu’il y eut un vrai débat. Il n’y a aucune trace de débat, rien ne montre dans les travaux des historiens internationaux l’existence du premier débat.
Se guardiamo alla storia, Morton Kaplan si pone la questione di una disciplina perché le relazioni internazionali non producono qualcosa di scientifico. Non è chiaro che ci sia stato un vero e proprio dibattito. Non c'è traccia di dibattito, niente nel lavoro degli storici internazionali che dimostri l'esistenza del primo dibattito.
 
Pour ce débat des auteurs rentrent en confrontation par articles interposés, mais ce débat n’est pas clair. Ce que l’on peut constater est qu’il y a eu un tournant scientiste des relations internationales surtout à partir des années 1960 se trouvant essentiellement en Amérique du Nord.  


Si on regarde concrètement il y a une distinction entre les relations internationales nord-américaines qui sont dans une position mimétique vis-à-vis de la sociologie nord-américaine et les autres perspectives européennes. L’école anglaise n’a toujours pas disparu.  
Per questo dibattito, gli autori si confrontano attraverso articoli interposti, ma il dibattito non è chiaro. Quello che possiamo vedere è che c'è stata una svolta scientifica nelle relazioni internazionali, soprattutto a partire dagli anni '60, soprattutto in Nord America.


Cela a éloigné la communauté épistémique des autres, mais aussi cela est lié à des phénomènes où les universités américaines ont pris de plus en plus de poids mondialement. En Asie, les professeurs ont étudié aux États-Unis ; en Turquie, les collègues scientifiques ont fait leur thèse de doctorat aux États-Unis.  
Se la si guarda concretamente, si distingue tra le relazioni internazionali nordamericane, che sono in posizione mimetica rispetto alla sociologia nordamericana, e le altre prospettive europee. La scuola di inglese non è ancora scomparsa.


Ce qu’il faut comprendre est que c’est un phénomène américain, mais il y a aussi des phénomènes de circulation de personnes importants avec ces logiques. Même si de facto ce débat n’a pas amené à une dominance des perspectives scientistes, on crée cette situation dans une certaine mesure. Dans les pays scandinaves, la dimension scientiste et dominante alors qu’en Grande-Bretagne elle est une parmi d’autres.  
Ha allontanato la comunità epistemica dalle altre, ma è anche legata a fenomeni in cui le università americane sono diventate sempre più importanti a livello mondiale. In Asia, i professori hanno studiato negli Stati Uniti; in Turchia, colleghi scienziati hanno svolto la loro tesi di dottorato negli Stati Uniti.


L’accord entre néolibéraux et néoréalistes se base sur l’acceptation d’une dimension scientiste de ce qu’est la science. La conséquence est l’éloignement des relations internationales de questions d’ordre politique ou normative qui vont réémerger dans les années 1980 à travers les perspectives dites critiques.  
Quello che dovete capire è che si tratta di un fenomeno americano, ma ci sono anche fenomeni di movimento delle persone che sono importanti con queste logiche. Anche se di fatto questo dibattito non ha portato di fatto a un predominio delle prospettive scientifiche, questa situazione si è creata in una certa misura. Nei Paesi scandinavi la dimensione scientifica è dominante, mentre in Gran Bretagna lo è, tra l'altro, anche in Gran Bretagna.


Ce deuxième débat se situe entre le milieu des années 1960 et des années 1970. Les années 1980 sont le moment du consensus strict entre les « néo-néo ». Bob Keohane a eu une influence extrêmement puissante sur la dénomination de ce qu’est la discipline des relations internationales.
L'accordo tra neoliberali e neorealisti si basa sull'accettazione di una dimensione scientifica di ciò che è la scienza. La conseguenza è l'allontanamento delle relazioni internazionali da questioni di natura politica o normativa che riemergeranno negli anni Ottanta attraverso le cosiddette prospettive critiche.


=Le troisième débat : « néopositivistes » et « postpositivisme »=
Questo secondo dibattito si è svolto tra la metà degli anni Sessanta e gli anni Settanta. Gli anni Ottanta sono stati il periodo di stretto consenso tra i "neo-neo". Bob Keohane ha avuto un'influenza estremamente forte sulla denominazione della disciplina delle relazioni internazionali.


==Mytho-histoire==
=Il terzo dibattito: "neopositivisti" e "postpositivismo"=


Ce sont des gens qui s’inscrivent dans la droite lignée des behavioristes entre « néopositivistes » et « postpositivisme ». Ceux qui ont émergé de cette victoire du second débat et confrontés au postpositivisme vont rejeter complètement ou partiellement cette vision scientiste avec une place pour l’analyse de discours.
==Mitico-storia==


L’enjeu de l’analyse de discours est de dire que la vision cognitive qui fait que le langage ne fait qu’aigrir ce que dit le langage et ne fait que décrire quelque chose qui existe indépendamment de ce qu’on dit. Pour les postpositivistes, il y a des effets de langages si on crée une situation à travers le langage. Dans le cadre de la sécurité, on peut créer par le langage de situations qui n’existent pas objectivement. L’immigration rentre dans cette vision, c’est un thème qui émerge à la fin des années 1980 et 1990 ou l’immigration devient un enjeu de sécurité alors qu’il n’y a aucun changement qui pourrait expliquer ceci. Il y a des gens qui font du « framing ». Le langage permet de créer une réalité sociale qui n’a pas forcément d’objectivité.
Sono persone che si collocano nella linea di destra dei comportamentisti tra "neopositivisti" e "postpositivismo". Coloro che sono usciti dalla vittoria del secondo dibattito e si sono confrontati con il postpositivismo rifiuteranno in tutto o in parte questa visione scientifica con un posto per l'analisi del discorso.  


[[Fichier:Alexander wendt.png|200px|vignette|droite|Alexander Wendt]]
Lo scopo dell'analisi del discorso è di dire che la visione cognitiva che rende il linguaggio non fa altro che amareggiare ciò che il linguaggio dice e descrive solo qualcosa che esiste indipendentemente da ciò che viene detto. Per i postpositivisti, ci sono effetti linguistici se creiamo una situazione attraverso il linguaggio. Nel contesto della sicurezza, le situazioni possono essere create attraverso un linguaggio che non esiste in modo oggettivo. L'immigrazione si inserisce in questa visione, è un tema emerso alla fine degli anni Ottanta e Novanta, dove l'immigrazione è diventata un problema di sicurezza quando non c'è stato alcun cambiamento che potesse spiegarlo. Ci sono persone che stanno "inquadrando". Il linguaggio crea una realtà sociale che non è necessariamente obiettiva.[[Fichier:Alexander wendt.png|200px|vignette|droite|Alexander Wendt]]


Dans ce débat, on voit qu’émerge le « constructivisme » qui a une certaine naturalité parce que le constructivisme chez les gens comme Finnemore et Wendt vient de la même université avec Duvall comme directeur de thèse. Ces doctorants ont créé le constructivisme. La force des constructivistes est qu’il dit qu’ils pensent que le monde social et construit il y a des phénomènes intersubjectifs qui créés des phénomènes d’ordre normatif. Même si on part du principe que le monde est construit, nous allons le faire de façon scientifique, d’une manière dont le mode de raisonnement et d’explication du monde rentre dans le positivisme.  
In questo dibattito, vediamo che emerge il "costruttivismo", che ha una certa naturalezza perché il costruttivismo in persone come Finnemore e Wendt proviene dalla stessa università con Duvall come supervisore di tesi. Questi dottorandi hanno creato il costruttivismo. La forza dei costruttivisti è che dicono di pensare che nel mondo sociale e costruito ci siano fenomeni intersoggettivi che creano fenomeni normativi. Anche se partiamo dal presupposto che il mondo è costruito, lo faremo in modo scientifico, in modo che il modo di ragionare e di spiegare il mondo entri nel positivismo.  


Ce qui est intéressant est que ce constructivisme a pris alors que des auteurs constructivistes dans les années 1980 ne se sont pas construit comme le constructivisme qu’on nous explique parce qu’ils ne font pas appelle à la science. Ils avaient une position historienne, historique, en utilisant le droit.  
Ciò che è interessante è che questo costruttivismo ha preso piede quando gli autori costruttivisti negli anni Ottanta non si sono costruiti come il costruttivismo che ci viene spiegato perché non hanno fatto appello alla scienza. Avevano una posizione storica, una posizione storica, usando la legge.


La discipline s’est stabilisée, tout le monde a eu un consensus et maintenant il y a une nouvelle division sociale du travail en « néo-néo ». Maintenant, il y a un troisième acteur qui est le constructivisme sur les normes et les identités. Toutefois, tout le monde devrait faire la même chose.
La disciplina si è stabilizzata, tutti hanno avuto un consenso e ora c'è una nuova divisione sociale del lavoro nel "neo-neo". Ora c'è un terzo attore, che è il costruttivismo sulle norme e le identità. Tuttavia, tutti dovrebbero fare la stessa cosa.


==Histoire==  
==Storia==  


[[Fichier:Robert O Keohane at Shimer College graduation 2012 close.jpg|200px|vignette|droite|Robert Keohane]]
[[Fichier:Robert O Keohane at Shimer College graduation 2012 close.jpg|200px|vignette|droite|Robert Keohane]]


Il n'y a pas eu de débat et la littérature. Wendt refait lui-même de la reconstruction de ce qui se passe, mais concrètement il n’y a pas de débat. Bob Keohane a écrit plusieurs articles dont un fameux disant qu’il y a deux façons de faire des relations internationales, il y a les « perspectivistes » et les « réflexivistes ». Il a créé la meilleure partie et pour les réalistes et néoréalistes et les constructions que s’ils s’accordent à nos idéaux. De l’autre côté, il tolère les réflexivistes, il faut bien des poètes…
Non ci sono stati dibattiti e letteratura. Wendt stesso ricostruisce ciò che sta accadendo, ma in pratica non c'è dibattito. Bob Keohane ha scritto diversi articoli, tra cui uno famoso che dice che ci sono due modi di fare relazioni internazionali, ci sono "perspectivisti" e "riflessivi". Ha creato la parte migliore e per i realisti e per i neorealisti e le costruzioni solo se sono d'accordo con i nostri ideali. D'altra parte, tollera i riflessivi, ci vogliono poeti .


Ce ne sont pas trois courants qui émergent, mais c’est une explosion de différents courants, les néomarxistes, le courant postcolonial, des réalistes néoclassiques comme Schweller revenant vers de dimension historienne pour faire du réalisme.  
Non sono tre correnti che stanno emergendo, ma un'esplosione di correnti diverse, i neomarxisti, la corrente postcoloniale, i realisti neoclassici come Schweller che tornano alla dimensione storica per fare realismo.


Ce cours permet de se rendre compte de l’élargissement et de cette explosion d’approches qui permet de comprendre ce que sont les relations internationales. Il faut comprendre le mécanisme entre ce qui se passe réellement comme avec la Guerre froide qui a permis aux relations internationales de se concevoir pour comprendre la complexité du monde. Les effets extérieurs on eut effet de créer des modes de pensée, des paradoxes afin d’expliquer le monde. Les relations internationales ne sont pas que les États, c’est aussi une servante philippine à Hong Kong qui se fait battre, car il y a une circulation de biens avec une fonction économique transnationale, des phénomènes interculturels, religieux et autres. Des gens vont s’intéresser à cette servante philippine et cela est tout aussi légitime que de s’intéresser à la Guerre froide entre superpuissances.  
Questo corso ci permette di prendere coscienza di questo allargamento ed esplosione di approcci che ci permette di capire cosa sono le relazioni internazionali. È necessario comprendere il meccanismo tra ciò che accade realmente, come nel caso della guerra fredda, che ha permesso di concepire le relazioni internazionali per comprendere la complessità del mondo. Gli effetti esterni hanno avuto l'effetto di creare modi di pensare, paradossi per spiegare il mondo. Le relazioni internazionali non sono solo Stati, è anche un servo filippino a Hong Kong che viene picchiato, perché c'è una circolazione di beni con una funzione economica transnazionale, interculturale, religiosa e altri fenomeni. La gente si interesserà a questo servo filippino, e questo è legittimo tanto quanto interessarsi alla Guerra Fredda tra superpotenze.


Il y a une multiplication du nombre d'approches liées aux traditions critiques, multiplication des objets d'étude et élargissement de la notion d' « international ».
Si moltiplicano gli approcci legati alle tradizioni critiche, si moltiplicano gli oggetti di studio e si amplia la nozione di "internazionale".


=Bilan=
=Sintesi=
Pourquoi réfléchir sur la forme du champ et comment nous en tant que producteur de connaissances quelle sont nos pratiques ? Il y a un enjeu de savoir qui sommes nous. On raconte une histoire pour justifier qui somme-nous.  
Perché riflettere sulla forma del campo e su come noi, in quanto produttori di conoscenza, sappiamo quali sono le nostre pratiche? È importante sapere chi siamo. Raccontiamo una storia per giustificare chi siamo.  


Dans la sociologie et l’histoire de la « discipline », il y a un enjeu important pour l'identité d'un champ. Il faut une fonction légitimatrice de cette mytho-histoire mais l’importance d'avoir une distance critique [historiographique] par rapport à cette mytho-histoire.
Nella sociologia e nella storia della "disciplina", c'è una posta in gioco importante per l'identità di un campo. Ci deve essere una funzione legittimante per questa mitologia-storia, ma l'importanza di avere una distanza critica [storiografica] da essa.


Il faut se rendre compte de la distance critique par rapport à ce qu’on entend d’habitude. Il ne faut jamais croire de « but en blanc », cela veut dire qu’il y a des gens qui ne se rendent pas compte de leur effet sociologique.  
Dobbiamo essere consapevoli della distanza critica da ciò che sentiamo di solito. Non dobbiamo mai credere nel "but en blanc", il che significa che ci sono persone che non si rendono conto del loro effetto sociologico.


Pour Schmidt, il y a une surévaluation du poids des évènements extérieur et de l’autre la sous-évaluation des discours intérieurs. Pour Cox, dans son article ''Social Forces, States and World Orders: Beyond International Relations Theory'' publié en 1981 « Theory is always for someone and for some purpose », les théories ne sont pas neutres, il y a toujours des éléments qui sont cachés.
Per Schmidt c'è una sopravvalutazione del peso degli eventi esterni e una sottovalutazione dei discorsi interni. Per Cox, nel suo articolo ''Social Forces, States and World Orders: Beyond International Relations Theory'' pubblicato nel 1981 « Theory is always for someone and for some purpose », Le teorie non sono neutre, ci sono sempre elementi nascosti.


=Annessi=
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Ci chiederemo prima di tutto come collocare i diversi approcci e le diverse teorie nel loro contesto di enunciazione, poi ci avvicineremo alla storia e alla storiografia delle Relazioni Internazionali. Poi guarderemo ai grandi dibattiti e analizzeremo la posta in gioco nella costruzione di questi dibattiti e la loro funzione mitica in questo approccio storico-sociale. Questo solleva i problemi della struttura del grande dibattito, che ci riporta alla struttura stessa della scienza, cioè che è il cumulabile di questi diversi approcci. Infine, esamineremo la storia della disciplina per concludere i grandi dibattiti per vedere i diversi temi che dovrebbero essere la storia e la narrazione della disciplina delle relazioni internazionali.

Cos'è la sociologia di una disciplina?[modifier | modifier le wikicode]

Di fronte a un testo, esso si troverà nel contesto di un approccio che fa riferimento a tutta una tradizione, ad altri autori e a una scuola di pensiero. Per avvicinarsi a questi testi, dobbiamo collocare questi discorsi nelle loro condizioni di enunciazione. Non si dovrebbe guardare esclusivamente alla qualità intrinseca di un argomento teorico per spiegarne il successo.

Ad esempio, il dibattito di Samuel Huntington sullo scontro di civiltà è rappresentativo di coloro che hanno successo nelle relazioni internazionali. E' multiposizionato in ambito accademico, ed è anche molto ben ascoltato in ambito politico.

Nella controversia tra lo scontro di civiltà e la fine della storia di Fukuyama, per Fukuyama, con la fine della guerra fredda, arriviamo in un mondo liberale che vede l'emergere di un mondo sempre più pacificato secondo i canoni del liberalismo.

Il modo in cui questi testi sono stati diffusi si riflette sulle persone che li hanno enunciati in un certo modo. Huntington aveva un discorso per una popolazione molto più pronta ad accettarlo, questa tesi aveva l'orecchio dei settori politici e di più circoli politici. Per questo dobbiamo rimettere i discorsi nelle condizioni in cui sono stati enunciati.

La lotta per la conoscenza è subordinata alla lotta per il riconoscimento. Scrivere nelle relazioni internazionali o in qualsiasi disciplina è scrivere per e in relazione ad altre persone. Le idee devono essere formattate in modo che possano passare. Ci troviamo di fronte a persone posizionate in un campo che hanno più o meno potere, con l'obiettivo di avere sempre più potere esprimendosi in campo scientifico sotto forma di riconoscimento.

Perché avvicinarsi alla storia e alla storiografia delle relazioni internazionali?[modifier | modifier le wikicode]

La storia e la storiografia delle relazioni internazionali devono essere affrontate. L'obiettivo è quello di confrontarsi con approcci concorrenti che non devono necessariamente essere affrontati come vengono presentati di solito. Ad esempio, la disciplina si trova ad affrontare molti dibattiti, a volte questi dibattiti non hanno avuto luogo o sono stati mistificati mentre diversi studiosi cercheranno di scrivere la propria storia della disciplina.

La storiografia stessa per de Certeau nel 1975 è "La scrittura storica è una pratica sociale che delinea i confini di un'identità e di un'altra". La sfida nelle relazioni internazionali è quella di esistere come disciplina, perché ha difficoltà a legittimarsi o a diventare autonoma rispetto ad altre discipline come le scienze politiche negli Stati Uniti o in Svizzera. L'IHEID è nata negli anni '20, dopo la creazione della Società delle Nazioni per formare le persone a lavorarvi. Questi sono i resti di un'altra visione delle relazioni internazionali, e la struttura stessa dell'IHEID ne è erede. IHEID è rappresentativo di un'altra storia della disciplina.

In altre parole, ci sono legami tra l'identità di una disciplina e la [ri]presentazione della sua storia, della sua giustificazione come disciplina che riflette le pratiche degli attori sul campo.

La funzione mitica dei "Grandi Dibattiti"[modifier | modifier le wikicode]

Spesso si tratta di una storia non del tutto onesta e fa parte di una visione naturalizzante della scienza come pratica, è naturale interessarsi alle guerre tra diversi Stati da un punto di vista realistico, ad esempio, poiché già nell'antichità esistevano conflitti armati, sarebbe la "natura dell'uomo".

Per fare questo, adotteremo un approccio scientifico. Le relazioni internazionali fanno parte di un approccio kuhniano, come si è visto nel corso introduttivo di Giugni sui metodi della scienza-politica. Un paradigma sarà sostituito da un altro dopo aver dimostrato che un paradigma era sbagliato.

L'idea è che una scienza viene migliorata portando nuovi eventi intorno a un nuovo paradigma che mira a illuminare lo scopo di quella scienza. Inoltre, l'interesse di presentarsi in questo modo è che c'è una logica di cumulabilità, altri approcci sviluppano la conoscenza che porta a una migliore conoscenza che è l'obiettivo di tutta la scienza.

Questo permette anche di impostare un discorso che legittima la sua scienza. Le relazioni internazionali sono estremamente dipendenti dalla scienza politica americana, che a sua volta ha subito una rivoluzione comportamentista negli anni Sessanta e Settanta con la scientificazione delle idee.

Affidarsi a un lavoro che assomiglia il più possibile alla dura scienza diventa un modo per legittimare le proprie idee di base, il che non significa che in alcuni casi ci sia un lavoro quantitativo rilevante. Siamo in una prospettiva più lunga della disciplina o di certe questioni, una scelta di scuole di pensiero che permette di strutturarsi in un dibattito, di squalificare l'altro, o di legittimare la propria visione del mondo, la propria identità. Questa struttura serve a collocare la disciplina delle relazioni internazionali all'interno di una visione naturalizzante della scienza come pratica.

Per Schmidt l'obiettivo è quello di "dimostrare che sono stati fatti progressi scientifici e che il settore nel suo complesso sta progredendo", ma anche che questa struttura serve a dimostrare "o la coerenza o l'incoerenza" all'interno della disciplina. Questa struttura serve quindi a dare un'identità alla disciplina delle relazioni internazionali.

I "Grandi Dibattiti": dal mito alla storia[modifier | modifier le wikicode]

Quando si racconta la storia, c'è sempre una certa teleologia. Si passa da un momento all'altro perché sta succedendo qualcosa e si cerca di spiegarlo. C'è un accumulo di conoscenza e noi progrediamo. Ci sono trasformazioni che devono essere integrate e spiegate per far emergere qualcosa. Per esempio, nel contesto della fine della guerra fredda, i neorealisti dicono che, essendo in una situazione bipolare, siamo in una situazione stabile, non c'è una grande guerra tra le potenze di questo sistema. Con la fine della guerra fredda, il neorealismo viene messo in discussione, dimostrando che ci sono altre dimensioni. C'è anche la guerra nell'ex Jugoslavia dove ci rendiamo conto che le identità sono importanti. Dobbiamo trovare modi e approcci teorici.

I problemi della struttura dei "Grandi Dibattiti[modifier | modifier le wikicode]

Per Schmidt, c'è una sopravvalutazione del peso degli eventi mondiali sulla disciplina, ed è per questo che adotta un approccio contestualista. È necessario capire come la disciplina affronta nuovi elementi, come nuove idee che falsificano la teoria. Schmidt dimostra che la presenza di nuovi approcci non può essere spiegata dalla presenza di questo contesto, c'è una sottovalutazione del posto dei "discorsi interni" nella disciplina. Come si spiega che il neorealismo sia ancora un approccio forte e vivace nelle relazioni internazionali quando è stato falsificato negli anni '90?

La storia è spesso quella dei "vincitori" o dei "dominanti" che chiamiamo "storia Whig". Quando si racconta la storia, c'è sempre una certa teleologia. Spesso sono i vincitori a raccontare la storia, sono quelli che hanno la capacità, il potere simbolico di legittimare la storia che inizierà a raccontarla. Questo permette di capire il perché del predominio delle relazioni internazionali anglo-americane. È una dimensione legittimante che Schmidt chiama "presentimento".

Se vogliamo davvero capire l'evoluzione degli approcci, perché gli approcci emergono e scompaiono, come ad esempio il luogo delle teorie internazionali di Nigerien all'inizio degli anni Settanta, dobbiamo considerare che l'evoluzione di questa disciplina non avviene perché gli eventi accadono. La disciplina a volte si evolve perché le persone parlano tra loro, questi sono discorsi interni. Gli elementi esterni non sono necessariamente importanti, ma li sopravvalutiamo per raccontare una storia in cui si progredisce.

Una (?) storia della disciplina[modifier | modifier le wikicode]

Prospettiva Contestualiste[modifier | modifier le wikicode]

La prospettiva contestualista di Schmidt mette in evidenza eventi importanti e approcci diversi. Questo grafico illustra come la storia possa essere raccontata in modo contestualistico. Ad esempio, il costruttivismo emerge dopo la guerra fredda perché prima non esisteva un fenomeno identitario, ma ovviamente questo non è vero. Per capire la storia, dobbiamo vedere gli eventi utilizzati come momenti chiave. Raramente troviamo una storia di relazioni internazionali che mostra la decolonizzazione come un evento importante.

Ri2 Perspective Contextualiste.png

Lettura del presenzialismo[modifier | modifier le wikicode]

La storia è strutturata in termini di dibattiti. In un dibattito, vince chi ha l'argomentazione migliore. Questa è l'idea dei "telos" [Τέλος], se prendiamo i dibattiti nella loro funzione di progresso scientifico. C'è una tensione creata dicendo che ci sono approcci che non permettono di capire qualcos'altro. Ci sono vincitori che spiegano che c'è progresso perché il vincitore è quello con il miglior argomento.

Ri2 lecture présentisme.png

Qui possiamo vedere la dimensione progressiva. Per alcuni, ci sono quattro dibattiti. Dipende dalla prospettiva che si dà, sapendo che Weaver è una grande teoria della sicurezza. Ricreerà il dibattito tra il "neo-neo". Questo dibattito è stato presentato sia dai suoi attori che da Waltz, dicendo che c'è un accordo fondamentale che è una struttura anarchica e che ci sono due modi di intendere la struttura anarchica:

  • High politics come parte della sopravvivenza dello stato con tutte le cose militari.
  • Low politics.

I neorealisti dimostrano che siamo giunti a un momento stabile in cui accettano di dividere il lavoro con i neorealisti che si occupano della guerra e dei liberali economici. Le relazioni internazionali sono terminate, come ha suggerito Fukuyama. Ciò che Weaver ha mostrato in modo abbastanza pertinente è come, leggendo questa tabella con la nozione di presentismo, i dibattiti costruiscono relazioni internazionali. Sono il culmine di una serie di tensioni e di impulsi nella disciplina.

Weaver è un ricercatore centrale di approcci critici alla sicurezza. Qui serve qualcosa di interessante. Sta facendo una sociologia della disciplina per tornare alla questione dei dibattiti, tornando egli stesso alle questioni in gioco nella costruzione della storia della disciplina. Egli stesso parlerà di un quarto dibattito e prenderà posizione.

Questo monito contro le letture teleologiche dei diversi approcci alle relazioni internazionali deve essere applicato a tutti i mondi, anche a quelli "presumibilmente" critici. In Who contextualizes the contextualizers ? Disciplinary history and the discourse about IR discourse, Gerard Holden porta questo dibattito. Sono strumenti che dobbiamo applicare a noi stessi.

Ri2 lecture présentisme 2.png

Forse dopo la guerra nell'ex Jugoslavia si pensava che il costruttivismo avrebbe avuto forza. Dobbiamo qualificare questo tipo di affermazione con una logica teleologica. Ciò che il costruttivismo apporta alle relazioni internazionali, soprattutto in campo linguistico, è qualcosa che si è sviluppato diversi decenni fa in antropologia e sociologia. Non è perché il contesto internazionale gli dà ragione che possiamo dirlo. Dobbiamo fare una distinzione tra il mondo sociale e i problemi delle persone che cercano di spiegare cosa sta succedendo.

Ci possono essere differenze nel numero di dibattiti. Questo dimostra che ci sono diverse posizioni. Sono queste persone che cercheranno di costruire questa disciplina mostrando perché sono rilevanti e perché dovrebbero essere ascoltate. Questi dibattiti si svolgeranno per cercare di imporre una narrazione per imporre il proprio approccio e il proprio posto nella disciplina.

Il primo dibattito: "realisti" contro "idealisti"...[modifier | modifier le wikicode]

Mitico-storia[modifier | modifier le wikicode]

Questo dibattito si è svolto nel periodo tra le due guerre tra "realisti" e "idealisti", dando luogo a un'indiscutibile vittoria dei realisti sugli idealisti. Il presidente Wilson è in particolare tra questi idealisti con il suo progetto della Società delle Nazioni.

Gli idealisti hanno intrapreso un periodo di sconfinato ottimismo dopo la prima guerra mondiale, ma la seconda guerra mondiale ha distrutto queste illusioni. Gli idealisti erano bloccati in una definizione normativa delle relazioni internazionali. La disciplina si è spostata verso una visione più "reale" delle relazioni internazionali e verso un maggiore scientismo.

Storia[modifier | modifier le wikicode]

Edward Hallett Carr

Questo dibattito non ha avuto luogo, è un'invenzione di alcuni pensatori realistici il cui principale architetto della costruzione di questo dibattito è E. H. Carr, che propone una rilettura nel suo libro The Twenty-Year Crisis of the Inter-War Years[9] come attraverso il realismo siamo arrivati alla seconda guerra mondiale.

Durante il periodo tra le due guerre non esisteva un vero e proprio dipartimento di relazioni internazionali, il primo fu nel 1919 all'University College of Wales in Galles, il secondo fu l'IHEID di Ginevra. Questo ci porta a interrogarci sulla malafede dei primi grandi pensatori realisti delle relazioni internazionali che avrebbero "tirato fuori la grande artiglieria" per iscrivere il loro approccio in una visione naturalizzante dove, fin dall'Antica Grecia, ci siamo trovati di fronte alla stessa logica tra sistemi politici, quando si esce dalla gerarchia è l'anarchia a prevalere, come la descriveva Tucidide.

In questo dibattito, c'è una vera e propria forma di disonestà intellettuale con Carr, ma anche con Morgenthau, che ha stabilito i canoni del realismo nelle relazioni internazionali, ma che è ancora attuale per molti ricercatori. Non stiamo giudicando la qualità del loro lavoro, ma la strategia per legittimarne la rilevanza.

L'idealismo come corrente nelle relazioni internazionali, si può dire senza esagerare che è un'invenzione del realismo. Non c'è mai stata una tradizione "idealistica" o "progressista" in quanto tale. Le proposte e le posizioni degli autori "idealisti" o "progressisti" sono state distorte e troncate dai "realisti". Così, il 'Primo Dibattito' è il risultato di una ricostituzione arbitraria da parte di persone come Carr che si identificano come 'realisti'.

Il secondo dibattito: "tradizionalista" contro "comportamentista"[modifier | modifier le wikicode]

Mitico-storia[modifier | modifier le wikicode]

Dobbiamo capire la continuità con il primo dibattito. Autori come Carr o Morgenthau ricostruiscono una serie di attori e autori per creare un nuovo "puzzle". Questi autori hanno creato la corrente idealistica, è un "uomo di paglia". È possibile comprendere in larga misura la predominanza del realismo come approccio centrale delle relazioni internazionali, questo approccio che cristallizza le relazioni internazionali a partire dagli anni Cinquanta.

Con il secondo dibattito, ci troviamo in una situazione paradossale in cui persone di una tradizione realista vengono attaccate da altri realisti. Questa è la distinzione tra "tradizionalisti" e "comportamentisti".

Morgenthau ha un pensiero etico molto sviluppato, c'è un bel pensiero analitico ed etico. Nella sua opera c'è tutta una dimensione etica nella logica del processo decisionale, nel 1945 - 1946 ha scritto un testo che mostra perché il processo decisionale nelle relazioni internazionali è difficile, perché le relazioni internazionali sono il mondo del male lontano dall'approccio kantiano. Morgenthau ha sviluppato un sottile pensiero su come ci si comporta in una situazione in cui si devono fare scelte moralmente difficili. Carr è un ottimo lettore della storia. Il suo lavoro si è basato sul pensiero storico e giuridico.

Hedley Bull

Hedley Bull era a capo della scuola inglese, molto popolare in Gran Bretagna, che è la sintesi di Carr e Morgenthau con la dimensione legale e normativa. Questa scuola farà del costruttivismo soprattutto con testi degli anni Cinquanta e Sessanta. Essi cercano di intendere le relazioni internazionali come rapporti di potere, partendo anche dal principio realistico che siamo in una situazione di anarchia, e allo stesso tempo cercheranno di tenere conto della dimensione della civiltà. Se si guarda all'evoluzione del "sistema internazionale" più precisamente della "società internazionale", si cercherà di capire come l'idea di civiltà farà socializzare alcuni Stati per comportarsi in modo diverso.

I "tradizionalisti" rappresentano una sorta di sintesi tra Carr e Morgenthau, impegnati a comprendere le relazioni internazionali da un punto di vista storico e giuridico. I "comportamentisti" adottano un approccio diverso, dicendo che dobbiamo fare scienza, dobbiamo oggettivare, dobbiamo fare affidamento su statistiche, modelli, e fare scienza come la scienza dura.

Sono i comportamentisti che hanno vinto. Con la dimensione teleologica, ci stiamo muovendo verso un maggiore progresso. Come siamo nelle scienze sociali, dobbiamo fare come la scienza ed essere quantitativi. Il concetto di pace democratica, ad esempio, è un ragionamento di tipo statistico. La disciplina si è spostata verso una concezione più scientifica, nel senso delle scienze naturali.

Storia[modifier | modifier le wikicode]

Morton Kaplan

Se guardiamo alla storia, Morton Kaplan si pone la questione di una disciplina perché le relazioni internazionali non producono qualcosa di scientifico. Non è chiaro che ci sia stato un vero e proprio dibattito. Non c'è traccia di dibattito, niente nel lavoro degli storici internazionali che dimostri l'esistenza del primo dibattito.

Per questo dibattito, gli autori si confrontano attraverso articoli interposti, ma il dibattito non è chiaro. Quello che possiamo vedere è che c'è stata una svolta scientifica nelle relazioni internazionali, soprattutto a partire dagli anni '60, soprattutto in Nord America.

Se la si guarda concretamente, si distingue tra le relazioni internazionali nordamericane, che sono in posizione mimetica rispetto alla sociologia nordamericana, e le altre prospettive europee. La scuola di inglese non è ancora scomparsa.

Ha allontanato la comunità epistemica dalle altre, ma è anche legata a fenomeni in cui le università americane sono diventate sempre più importanti a livello mondiale. In Asia, i professori hanno studiato negli Stati Uniti; in Turchia, colleghi scienziati hanno svolto la loro tesi di dottorato negli Stati Uniti.

Quello che dovete capire è che si tratta di un fenomeno americano, ma ci sono anche fenomeni di movimento delle persone che sono importanti con queste logiche. Anche se di fatto questo dibattito non ha portato di fatto a un predominio delle prospettive scientifiche, questa situazione si è creata in una certa misura. Nei Paesi scandinavi la dimensione scientifica è dominante, mentre in Gran Bretagna lo è, tra l'altro, anche in Gran Bretagna.

L'accordo tra neoliberali e neorealisti si basa sull'accettazione di una dimensione scientifica di ciò che è la scienza. La conseguenza è l'allontanamento delle relazioni internazionali da questioni di natura politica o normativa che riemergeranno negli anni Ottanta attraverso le cosiddette prospettive critiche.

Questo secondo dibattito si è svolto tra la metà degli anni Sessanta e gli anni Settanta. Gli anni Ottanta sono stati il periodo di stretto consenso tra i "neo-neo". Bob Keohane ha avuto un'influenza estremamente forte sulla denominazione della disciplina delle relazioni internazionali.

Il terzo dibattito: "neopositivisti" e "postpositivismo"[modifier | modifier le wikicode]

Mitico-storia[modifier | modifier le wikicode]

Sono persone che si collocano nella linea di destra dei comportamentisti tra "neopositivisti" e "postpositivismo". Coloro che sono usciti dalla vittoria del secondo dibattito e si sono confrontati con il postpositivismo rifiuteranno in tutto o in parte questa visione scientifica con un posto per l'analisi del discorso.

Lo scopo dell'analisi del discorso è di dire che la visione cognitiva che rende il linguaggio non fa altro che amareggiare ciò che il linguaggio dice e descrive solo qualcosa che esiste indipendentemente da ciò che viene detto. Per i postpositivisti, ci sono effetti linguistici se creiamo una situazione attraverso il linguaggio. Nel contesto della sicurezza, le situazioni possono essere create attraverso un linguaggio che non esiste in modo oggettivo. L'immigrazione si inserisce in questa visione, è un tema emerso alla fine degli anni Ottanta e Novanta, dove l'immigrazione è diventata un problema di sicurezza quando non c'è stato alcun cambiamento che potesse spiegarlo. Ci sono persone che stanno "inquadrando". Il linguaggio crea una realtà sociale che non è necessariamente obiettiva.

Alexander Wendt

In questo dibattito, vediamo che emerge il "costruttivismo", che ha una certa naturalezza perché il costruttivismo in persone come Finnemore e Wendt proviene dalla stessa università con Duvall come supervisore di tesi. Questi dottorandi hanno creato il costruttivismo. La forza dei costruttivisti è che dicono di pensare che nel mondo sociale e costruito ci siano fenomeni intersoggettivi che creano fenomeni normativi. Anche se partiamo dal presupposto che il mondo è costruito, lo faremo in modo scientifico, in modo che il modo di ragionare e di spiegare il mondo entri nel positivismo.

Ciò che è interessante è che questo costruttivismo ha preso piede quando gli autori costruttivisti negli anni Ottanta non si sono costruiti come il costruttivismo che ci viene spiegato perché non hanno fatto appello alla scienza. Avevano una posizione storica, una posizione storica, usando la legge.

La disciplina si è stabilizzata, tutti hanno avuto un consenso e ora c'è una nuova divisione sociale del lavoro nel "neo-neo". Ora c'è un terzo attore, che è il costruttivismo sulle norme e le identità. Tuttavia, tutti dovrebbero fare la stessa cosa.

Storia[modifier | modifier le wikicode]

Robert Keohane

Non ci sono stati dibattiti e letteratura. Wendt stesso ricostruisce ciò che sta accadendo, ma in pratica non c'è dibattito. Bob Keohane ha scritto diversi articoli, tra cui uno famoso che dice che ci sono due modi di fare relazioni internazionali, ci sono "perspectivisti" e "riflessivi". Ha creato la parte migliore e per i realisti e per i neorealisti e le costruzioni solo se sono d'accordo con i nostri ideali. D'altra parte, tollera i riflessivi, ci vogliono poeti .

Non sono tre correnti che stanno emergendo, ma un'esplosione di correnti diverse, i neomarxisti, la corrente postcoloniale, i realisti neoclassici come Schweller che tornano alla dimensione storica per fare realismo.

Questo corso ci permette di prendere coscienza di questo allargamento ed esplosione di approcci che ci permette di capire cosa sono le relazioni internazionali. È necessario comprendere il meccanismo tra ciò che accade realmente, come nel caso della guerra fredda, che ha permesso di concepire le relazioni internazionali per comprendere la complessità del mondo. Gli effetti esterni hanno avuto l'effetto di creare modi di pensare, paradossi per spiegare il mondo. Le relazioni internazionali non sono solo Stati, è anche un servo filippino a Hong Kong che viene picchiato, perché c'è una circolazione di beni con una funzione economica transnazionale, interculturale, religiosa e altri fenomeni. La gente si interesserà a questo servo filippino, e questo è legittimo tanto quanto interessarsi alla Guerra Fredda tra superpotenze.

Si moltiplicano gli approcci legati alle tradizioni critiche, si moltiplicano gli oggetti di studio e si amplia la nozione di "internazionale".

Sintesi[modifier | modifier le wikicode]

Perché riflettere sulla forma del campo e su come noi, in quanto produttori di conoscenza, sappiamo quali sono le nostre pratiche? È importante sapere chi siamo. Raccontiamo una storia per giustificare chi siamo.

Nella sociologia e nella storia della "disciplina", c'è una posta in gioco importante per l'identità di un campo. Ci deve essere una funzione legittimante per questa mitologia-storia, ma l'importanza di avere una distanza critica [storiografica] da essa.

Dobbiamo essere consapevoli della distanza critica da ciò che sentiamo di solito. Non dobbiamo mai credere nel "but en blanc", il che significa che ci sono persone che non si rendono conto del loro effetto sociologico.

Per Schmidt c'è una sopravvalutazione del peso degli eventi esterni e una sottovalutazione dei discorsi interni. Per Cox, nel suo articolo Social Forces, States and World Orders: Beyond International Relations Theory pubblicato nel 1981 « Theory is always for someone and for some purpose », Le teorie non sono neutre, ci sono sempre elementi nascosti.

Annessi[modifier | modifier le wikicode]

Bibliografia[modifier | modifier le wikicode]

  • Ashworth, Lucian M. (2014) A History of International Thought : From the Origins of the Modern State to Academic International Relations. London: Routledge
  • Cox, R. W. (1981). Social Forces, States and World Orders: Beyond International Relations Theory. Millennium: Journal of International Studies, 10(2), 126–155.
  • Callis, H. G. (1947) The Sociology of International Relations. American Sociological Review. [Online] 12 (3), 323–334.
  • De Certeau, M. (1975). L'écriture de l'histoire. Paris: Gallimard.
  • Donnelly, J. (2000). Realism and International Relations. Cambridge: Cambridge University Press.
  • Lapid, Y. (1989). The third debate: On the prospects of international theory in a post-positivist era. International Studies Quarterly, 33(3), 235–254.
  • Schmidt, B. C. (2002). On the History and Historiography of International Relations, in Walter Carlsnaes, Thomas Risse and Beth Simmons (eds.) Handbook of International Relations. London: Sage, 3–22.
  • Wæver, O. (1996). The rise and fall of the inter-paradigm debate, in Steve Smith, Ken Booth and Marysia Zalewski (eds.) International Theory: Positivism & Beyond. Cambridge: Cambridge University Press, 149–185.
  • Wæver, O. (1998). The sociology of a not so international discipline: American and European developments in international relations. International Organization, 52(4), 687–727.a

Referenze[modifier | modifier le wikicode]